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Autore: Gaia Bessie    13/11/2021    4 recensioni
In un Mondo Magico in cui il programma radio Macarons, condotto da Madama Millevoci, può portarti all'apice della società e farti cadere, Draco Malfoy scopre la verità sulla propria relazione con Asteria Greengrass.
[Draco/Hermione, riferimenti a Draco/Asteria e Fred/Asteria | Romantico, Introspettivo | Partecipa al contest “I Will Go Down With This Ship” indetto da BellaLuna95 sul forum di EFP]
Capitolo 1 - Macarons amari
«Che dire, miei piccoli Macarons?
Ieri la vostra Madama è andata al Bar sotto al mare per gustarsi un’Acquaviola e un po’ di musica… chi l’avrebbe detto, che avrebbe incontrato la fidanzata dell’alta società a bere Burrobirra con George Weasley?
Sì, avete capito bene: la piccola Ria Greengrass è stata avvistata al fianco del proprietario dei Tiri Vispi, in atteggiamenti tutt’altro che fraintendibili – pensate che Draco Malfoy ne sappia qualcosa?».
Capitolo 2: Macarons aspri
«D’altronde, tutti amiamo, sbagliamo e torniamo indietro: voi no?
È che non sapremo mai cosa sia il perdono incondizionato, anche se diciamo di esserne campioni – sarò riuscita a insegnarvelo?
Un bacio e un’ultima tazza di tè per voi, dalla vostra Madama Millevoci».
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Hermione Granger, Narcissa Malfoy | Coppie: Astoria/Fred, Draco/Astoria, Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Zucchero a velo e farina di mandorle



Parte seconda:
Macarons aspri
 
Sarebbe da pazzi farsi a pezzi
Basta che alla fine li raccogli tu
Come due mosaici un po' dispersi
Più ti allontani più è nitido

 
«Luci, musica, danze!
Il gran giorno è arrivato, miei piccoli Macarons: stasera, nella straordinaria cornice di Malfoy Manor, la piccola Ria Greengrass dovrà farsi mettere un anello al dito, e un collare al collo, dal rampollo dei Malfoy. Che dite, ne sarà felice o non vedremo mai più il suo bel sorriso?
Dicono che Draco Malfoy abbia preso lezioni di Walzer, per prepararsi a questa meravigliosa serata, ma riuscirà a convincere la sua fidanzata a smettere di cantare per poter ballare?
Io sarò come sempre in prima linea a raccogliere per voi tutti i segreti di questa mirabile società Magica! E voi sarete pronti ad ascoltarmi?».
 
Asteria odia ballare.
Draco lo scopre la sera della loro festa di fidanzamento, che la propria promessa sposa non vuol muovere un dito o un piede per aprire le danze, ma si posiziona di fronte al pianoforte (nemmeno sapeva che lo sapesse suonare) e inizia a canticchiare una canzone che Draco non riconosce – roba Babbana, sembra dirgli con uno sguardo, lascia perdere te ne prego: balla con chi preferisci, mormora Ria in un sussurro, a me non importa.
Lui sbuffa, se ne va via con un sorriso stanco, forzato – non le dice che è stanco, di averla a metà: come se non contasse il fatto che lui l’ha amata e rispettata più di quel ricordo che le sbiadisce in mente, più di quanto lei non sappia fare con sé stessa.
«Vieni» una voce lo scuote, mentre una mano gli viene offerta. «Immagino che posso evitarti di fare la figura di quello abbandonato dalla fidanzata al primo ballo della festa».
Hermione Granger alza gli occhi al cielo, nel proprio abito color lillà: ha i capelli acconciati in una crocchia morbida, che non le affila troppo i lineamenti, un velo di trucco però le addolcisce lo sguardo e la fa sembrare meno inclemente di quanto non sia.
«Perché lo fai?» domanda Malfoy, alzando un sopracciglio con aria perplessa. «Tu non mi devi niente, Granger».
Lei sorride – ha qualcosa, in quello sguardo, che lui s’ostina a provare a comprendere (e non ci riesce mai).
«Sarebbe da pazzi, farsi a pezzi» commenta Hermione, calma. «Anche se alla fine li raccogli tu: tanto vale cercare di non diventare un mosaico, non credi?».
Lui è a tanto così da dirle che deve essere impazzita, ma lei ride e lo trascina in pista da ballo: Draco non si volta a vedere se Asteria li stia guardando – odia ammetterlo con sé stesso, ma probabilmente non gli importa più.
«Pensi che la Madama sia qui?» domanda Draco, dal nulla. «Ci penso da giorni: pensi che si sia presentata per davvero?».
Hermione alza un sopracciglio, con aria incerta.
«Pensavo odiassi quel programma» commenta, dubbiosa. «Che t’importa di cosa dice o pensa Madama Millevoci?».
Lui sospira, con aria stanca.
«M’importa quando ha ragione» risponde, calmo. «E lei lo aveva detto, che Asteria stava nascondendo qualcosa, lo sai anche tu».
«Ti farai a pezzi, così» sussurra Hermione, stringendogli delicatamente il braccio. «Lo sai, non è vero?».
Lo fa ridere – perché lui, insospettabilmente, le sorride e china il capo per guardarla meglio, come se la notasse in quel momento per la prima volta.
«Basta che alla fine li raccogli tu» commenta, con aria divertita. «Forse non sarò il mosaico migliore che avrai visto, ma se fai un passo indietro… diventa tutto più nitido».
«Stai delirando, Malfoy» risponde Hermione, ricambiandone il sorriso. «Siamo alla tua festa di fidanzamento, te lo ricordi?».
«Possiamo uscire, per qualche minuto?» le domanda Draco, calmo. «A questo punto, dubito che importerà a qualcuno se sparisco per qualche minuto».
Non aspetta nemmeno la sua risposta – la trascina verso il giardino, sorridendo come un bambino, con lei che barcolla sui tacchi troppo alti sulle orme che lascia su quella terra troppo secca, sabbiosa e inaridita sotto la suola delle sue scarpe.
«Malfoy!» esclama Hermione, quando lui finalmente si ferma, sotto un vecchio salice che piange foglie sul terreno. «Si può sapere a che pensi?».
«Penso che Madama Millevoci aveva ragione» commenta, passandosi una mano tra i capelli. «Questo fidanzamento è una farsa».
«Pensavo l’amassi» risponde lei, con aria perplessa. «Che potessi superare il fatto che lei abbia amato Fred Weasley».
Lui non le pone la domanda giusta – come fai a saperlo? – ma china il capo e, alla luce della luna, una lacrima gli si secca in viso.
«Voglio andare via di qui» sussurra, guardandola negli occhi. «E pensavo che sarebbe bello, se tu venissi con me».
«Mi hai sempre disprezzata, Malfoy» gli ricorda Hermione, quieta. «Non sarò il ripiego per Asteria Greengrass».
Lo fa ridere – un suono che gli gorgoglia in gola e la raschia, facendola sanguinare.
«Hai qualcosa che vorrei capire» mormora, infine. «Come se nascondessi un pezzo per renderti irrisolvibile».
«Sei cambiato» si lascia sfuggire lei, incerta. «Hai qualcosa che non penso capirò mai».
Lui sta ancora sorridendo, quando si china con la bocca sul suo viso, togliendole le ultime parole che le sono rimaste.
 
«D’altronde si sa, miei cari, le feste danzanti sono il covo dello scandalo: chi può dirlo, cosa succederà tra un giro di Walzer e il successivo?
Un bacio e una tazza di tè per voi, dalla vostra Madama Millevoci».
 
***
 
Se ti penso mentre canto
Perdo il tempo a trovare le parole
E non mi importa, sono fuori rotta
Ma non c'è una mappa che mi riporta da te
 
Asteria Greengrass lascia casa, il suo promesso sposo, tutti i suoi sogni infranti – un giorno prende e va via, in tasca tutte le sue promesse prive di valore e nient’altro: a Draco Malfoy lascia in camera da letto l’anello di fidanzamento, che era appartenuto a Narcissa, e un biglietto in cui gli dedica pochissime frasi e tutte di nessun senso per lui.
Me ne vado, gli dice, ti prego di non cercarmi: ognuno riceve ciò che merita e io mi merito di più di un amore che non so ricambiare – non perdonarmi, non devi farlo per forza: ma quando penso a lui, mentre canto, perdo il tempo a trovare le parole. E non sei tu, ormai lo sai, lo sa tutto il Mondo Magico, che sono fuori rotta e non c’è niente che lo riesca a riportare da me.
Draco legge quelle parole e nemmeno riesce a piangere – quel giorno prende e si Smaterializza in un piccolo appartamento sul confine con la Londra Babbana e bussa alla porta.
Hermione Granger lo accoglie con un sorriso assonnato e gli occhi ancora gonfi del pisolino delle tre. Casa sua, come lei, è un po’ un casino: appunti scombinati che germogliano sul tavolo, inchiostro rovesciato sulla moquette e la radio perennemente accesa su quel programma detestabile.
«Buongiorno» la saluta, senza nemmeno domandarle il permesso di entrare nell’appartamento. «Ti ho portato una cosa».
Le porge il bigliettino lasciatogli da Asteria insieme all’anello, che ha chiuso in un cassetto del proprio armadio, sotto le camice – Hermione lo prende e lo legge con una singola occhiata, ritrovandosi a guardarlo piena di sorpresa.
«Mi dispiace» mente, porgendogli nuovamente il pezzetto di pergamena. «Crudele, lasciarti dopo la festa di fidanzamento organizzata da tua madre».
«Dove ho ballato il Walzer con un’altra» ride Malfoy, passandosi una mano tra i capelli. «Sia come sia, Granger, Asteria s’è presa l’amore che pensava di meritare1».
«Chi è che non lo fa?» domanda Hermione, pacata. «Dipende cosa tu pensi di meritare».
Lui sorride, le cinge la vita con le braccia, nascondendole il volto nell’incavo del collo – è chiaro, le sussurra, cosa io penso di meritare: una vita con una persona che hai sempre detestato, risponde lei, pensi che non lo sappia?
«Pensavo che fossi convinta che le persone siano ancora in grado di cambiare, Granger» commenta lui, sfiorandole il viso con il dorso della mano. «Che valga anche per me».
«Ma tu sei cambiato» commenta lei, prendendogli la mano e allontanandola dal proprio viso. «Ma mi chiedo: sei cambiato abbastanza?».
Lui vorrebbe darle la certezza che le chiede – ma Hermione scuote il capo, facendogli cenno di non dire niente.
 
«Abbiamo una fuggitiva, miei piccoli Macarons: si dice che Ria Greengrass sia scappata in Romania con George Weasley, lasciando casa e un matrimonio di degno rispetto – che dipenda dalla misteriosa intimità creatasi ieri sera tra Draco Malfoy ed Hermione Granger?
Qualcuno ha parlato di una gravidanza da tenere nascosta, altri di una fuga dalla società Purosangue… chi lo sa, miei cari? Sono tante, le cose che le sorelle Greengrass sono state in grado di nasconderci e, si sa, della piccola Ria non c’era da fidarsi: che lo sapessero tutto meno Draco Malfoy?».
 
Draco rabbrividisce, dietro quelle parole – ma non le chiede di spegnere la radio, ipnotizzato dall’eloquio metallico di Madama Millevoci, come se Macarons sia in grado di dargli la soluzione all’enigma che è la sua ex promessa sposa. Ma, si dice controvoglia, nemmeno Madama Millevoci può sapere cosa girasse nel capo di Asteria Greengrass.
Hermione si rigira il bigliettino nelle dita, macchiandolo di inchiostro – se ne accorge in quel momento, che Ria Greengrass ha scritto un’ultima frase sul retro che, ne è certa, Draco non deve aver notato.
Sospira mentre, senza farsi notare da lui, la cancella con la punta della bacchetta: sei stata ingiusta, Ria, pensa distrattamente. Sei stata ingiusta perché ti ho aiutata con Fred, finché ho potuto, a discapito di quel che io stessa provavo.
«Brucialo» sussurra Draco, quando lei gli tende quell’ultimo frammento di Asteria Greengrass. «Non voglio più avere niente a che fare con lei».
Hermione sospira, obbedendo con un colpetto di bacchetta – sarebbe da pazzi, farsi a pezzi – e gli sorride con una dolcezza che non prova.
 
«Infine, miei cari Macarons, verrà presto il momento di salutarci.
Madama Millevoci esiste da un anno, ormai, e di far le veci dello scandalo della società Magica s’è stancata: presto ci sarà l’ultimo boccone di un Macarons aspro, asprissimo, e tutti voi sentirete la mancanza del dolce far nulla delle dieci del mattino. Tutte le cose belle finiscono, cari, ricordatelo: ma non temete, anche se non parlerò più come prima, io sarò sempre qui a guardarvi».
 
«Che liberazione» sbuffa Hermione, che sente tra le dita ancora quella frase che Asteria Greengrass aveva tracciato sul retro del biglietto indirizzato a Draco Malfoy. «Almeno non ci dovremo più preoccupare di quella pettegola».
Malfoy annuisce – ma, quando la guarda, ha gli occhi che rigurgitano pensieri inespressi in uno sguardo e non spiega perché.
«Mi ha aiutato» dice, infine. «Senza di lei, non avrei scoperto la verità su Asteria».
Hermione non lo contraddice, ma china il capo e torna a torcersi le mani – lui non se ne rende conto, mentre ascolta le ultime parole del programma radio.
Ma lei, quella frase, ormai l’ha incisa dentro di sé a caratteri indelebili, come quel Sanguesporco che Bellatrix Lestrange le ha disegnato sul braccio (con il suo medesimo sangue, sporco): Draco non lo saprà mai, ma Asteria Greengrass aveva in mano la chiave di volta per ferirlo due volte al posto di una.
Hermione Granger è Madama Millevoci, ha scritto, te lo giuro: è lei, ne sono sicura.
 
«Un bacio e una tazza di tè per voi, dalla vostra Madama Millevoci».
 
***
 
Millevoci cantano di noi
Millevoci parlano di te
Ma non conta se poi non è facile
Ma tu sei fragile così
Tu mi piaci così come sei fatta
Tienimi stretto
Che torno da te
 
«Sono passati solamente pochi giorni da quando, trovandosi controvoglia al medesimo imperdibile evento di gala, la festa di fidanzamento tra Draco Malfoy e Asteria Greengrass, il suddetto Malfoy ed Hermione Granger hanno sviluppato una sorta di strana simpatia reciproca.
Eppure, i miei vecchi occhi li hanno visti, eccome! Passeggiare mano nella mano per Diagon Alley, ci pensate? Se Ria Greengrass potesse vederli probabilmente le uscirebbero quei suoi bei occhi azzurri dalle orbite!
Hermione Granger è un buon partito, caro Draco, non ti crucciare: hai perso un cardellino per guadagnarci un’aquila… un vero e proprio salto di qualità, oserei dire. E che mi dite di questa nuova coppia, miei piccoli Macarons?
Narcissa Malfoy s’aggira per la Londra magica con un’aria insopportabilmente soddisfatta, forse conscia che Hermione Granger è la sua occasione migliore per ripulire il cognome del figlio: fai attenzione, signora Malfoy! La signorina Granger è famosa per essere sfuggente come un Patronus e altrettanto difficile da evocare. Che sia Draco Malfoy, quello in grado di darle una corporeità?».
 
«Spegni».
La voce di Hermione è dura, insensibile, quando guarda Draco e senza inflessione gli chiede di spegnere quell’apparecchio infernale – ma lui, che la vede come sotto una lente d’ingrandimento, se ne rende conto: alla Granger tremano le mani e, quando deve mettere un punto a quella frase, perfino la voce.
È una settimana che Madama Millevoci parla incessantemente di lei, di loro, senza risparmiare dettagli che Draco non riesce a comprendere come abbia fatto a notare o a conoscere: ed Hermione, giorno dopo giorno, si fa sempre più cupa e inquieta, insoddisfatta.
Non se la prende mai con lui ma, quando glielo chiede, risponde in un sibilo: spero che glielo chiudano in fretta, quel programma.
Draco non risponde – nutre una sorta di infantile ammirazione per Madama Millevoci ma, da quando ha messo nel proprio mirino la Granger, essa s’è macchiata d’insofferenza e intolleranza: non spera che Macarons smetta d’esistere, ma spera che l’attenzione della Madama si focalizzi su qualcun altro, su chiunque altro.
Su Asteria che è fuggita, facendo armi e bagagli e attraversando il confine di notte, su Daphne che ha abortito il figlio di Zabini, su Theodore che ha convinto Pansy a sposarlo non si sa con che arma o ricatto. Qualunque altra cosa andrà bene, si dice, ma basta così.
«Ascolta» le dice, prendendola per mano e accompagnandola verso il divano. «Non me ne importa niente, di quello che dice, e non deve importare nemmeno a te».
Lei spalanca gli occhi – lo vede, Draco, che se lo domanda ancora: quand’è che è cambiato in quella maniera così profonda? – e non dice una parola ma, quando gli stringe la mano di rimando, si rende conto che ha compreso.
«Grazie» sussurra Hermione, passandosi la mano libera sul viso. «Ma se continua a prendermi di mira, alla fine ti accorgerai anche tu che non ne vale la pena».
«A me non importa, se a volte ti fai vedere così fragile» risponde lui, serio. «Tu mi piaci così, come sei fatta».
La fa sorridere, mentre s’avvicina per poterlo stringere a sé – tienimi stretto, le dice lui con un’occhiata, che torno da te.

«Passiamo invece alla nostra cantante preferita: qualcuno ha dichiarato di aver avvistato Asteria Greengrass e George Weasley sul confine con la Romania, ieri notte – scelta piuttosto scontata, Ria, pensavi che non sarei riuscita a trovarti anche lì?
È stato detto molto, su Asteria Greengrass ma, è mio timore ben fondato, purtroppo non tutto è stato esplorato con dovizia: e credo sia mio dovere di giornalista informare voi, e in particolare Draco Malfoy, che c’è un motivo se la piccola Ria è fuggita così a rotta di collo.
La nostra Greengrass preferita, che Daphne ce lo perdoni, è scappata dall’Inghilterra dopo aver saccheggiato l’armadio di sua sorella – la cara Daphne mi ha scritto in tutta confidenza, infatti, che le sono spariti tutti i vestiti più larghi della sua collezione: che la dolce Asteria si stia preparando per sfornare una pagnotta dai capelli indecorosamente rossi, con il cognome Weasley?».
 
«Mi dispiace così tanto, Draco» sussurra Hermione, chiamandolo con il suo nome. «Non te lo meriti, tutto questo».
Lui sorride – una ferita in una maschera di cartapesta: un origami che s’è ferito al cuore con un taglio fatto con la carta (a volte artiglio di un grifone, altre volte dente di un serpente).
«Non devi dispiacerti, non è di certo colpa tua» risponde lui, passandole una mano tra quei capelli un po’ arruffati, e perdendola lì. «Asteria ha sempre avuto tanti segreti, potevo aspettarmi qualcosa di simile».
Hermione sorride, non è convinta nemmeno quando lui si china per lasciarle un bacio sulle labbra, lieve come una piuma – gli stringe la spalla, attraverso la camicia, pugnalandolo con la punta delle dita e le unghie mangiucchiate, pugnalandolo al cuore con quel sospiro che gli lascia dentro l’anima quando lui approfondisce quel contatto.
«Finirà, tutto questo» commenta Draco, sorridendo senza convinzione. «L’ha detto anche lei: un Macarons, per quanto aspro, prima o poi si scioglierà: niente può durare per sempre».
Hermione annuisce, ma è solamente un movimento automatico, senza anima – lo guarda e, per la prima volta in vita sua, le manca il coraggio: ma la frase incisa da Asteria Greengrass, da Ria, sulla pergamena bruciata Hermione non sa come fare a dimenticarsela.
Ria sa – e lei non ha idea di come fare per dire a Draco Malfoy che Macarons viene registrato alla sera, quando lei sparisce inspiegabilmente per un’ora, e mandato in onda alla mattina.
E che, dietro un microfono che modifica la voce, Madama Millevoci è lei – lo è sempre stata.
Ma ha paura che, se lo tenesse meno stretto di come sta facendo, lui non sarebbe più in grado di ritrovare la strada che lo porta sempre e soltanto da lei.
 
«Un bacio e una tazza di tè per voi, dalla vostra Madama Millevoci».
 
***
 
Noi che siamo eterni senza tempo
Noi che siamo eterni senza te
Baciami solo sul collo
Baciami e lasciami il segno
 
«L’inverno si affaccia sulle nostre vite e, ormai, anche Macarons si avvia alla propria conclusione: pochi giorni e Madama Millevoci sarà solamente un’ombra di una storia che sfortunatamente è dovuta finire – perché, vi domandate?
Perché persino un dolce amaro o aspro, se mangiato ogni giorno, assume note di stucchevolezza: e io vi ho abituati, in quest’anno che è trascorso alle notizie più succose del mondo magico. È tardi per porre rimedio, sapete quante reputazioni ho rovinato, quanti segreti ho svelato, quante cose rotte ho frantumato in ulteriori pezzi?
Siete stati tutti cambiati, come lo zucchero messo a sciogliere nell’acqua, e adesso cosa ho fatto rimanere del Mondo Magico? Un cumulo di bugie messe a nudo e voi che nemmeno sapete come metterci una toppa – miei cari, prestate attenzione, oggi Madama Millevoci vi rivelerà l’ultimo dei suoi segreti: quello della sua identità.
Non vi darò un nome, un cognome, un indizio giusto o ingiusto. Ma vi dirò: mi conoscete tutti voi. Sono la vostra vicina di casa che vi spia mentre stende i panni in cortile, la vostra figlia minore in divisa di Hogwarts che vi racconta gli ultimi pettegolezzi sui propri compagni di scuola, sono il Ministro della Magia che processa gli ex Mangiamorte e sono tutte le persone di cui ho parlato.
Io sono Hermione Granger, Draco Malfoy, Daphne e Asteria Greengrass, Pansy Parkinson, Lee Jordan, Angelina Johnson, Ginny Weasley. Io sono tutti loro e molti altri.
Perché, vi chiederete?
Il Mondo aveva bisogno di qualcuno che mettesse a nudo le ipocrisie e le pecche di tutti voi: la guerra non vi ha rovinati, ma non vi ha nemmeno resi migliori di quel che siete – ognuno deve la propria essenza a ciò che è, non agli eventi o a uno stupido provvidenzialismo. Siate ciò che siete, miei piccoli Macarons, e ricordatevi che vi guardo, tutti quanti».
 
Draco sospira, passandosi una mano in volto – sembra passato un secolo o un secondo, da quando ha invitato la Granger a ballare il Walzer per il suo fidanzamento con una donna che, di sfiorare con un dito, non c’è riuscito mai. E, adesso che è tutto rovinato e tutto ricostruito, adesso che s’è rassegnato a un amore che non pensava di meritare, cosa è rimasto?
«Promettimi che non te ne andrai» si scopre a sussurrare quella sera, quando la Granger rientra a casa prima del solito. «Promettimi che rimarrai con me, anche se…».
Ti ho disprezzata e detestata per metà della nostra vita – non glielo dice: la guarda e le permette di intuire quelle parole che si sta nascondendo il gola, nel resta con me più stentato che Hermione abbia mai sentito in vita sua.
Lei glielo dice dolcemente, passandogli una mano tra i capelli e scoprendoli lisci, privi di nodi – opposti ai suoi, raccolti in una crocchia per non farli annodare, ma che le rende il viso di una severità implacabile. Non bello, si dice allo specchio, composto.
«Certo che rimarrò» gli sussurra, nascondendo il viso nell’incavo della sua spalla. «Pensi che potrei andarmene, ora come ora?».
Lui non glielo dice mai – che pensa di sapere perché Madama Millevoci abbia distrutto e ricomposto mezzo Mondo Magico: non per ambizione, né per noia, ma per amore. L’amore di chi ha troppo amato, in vita, e che adesso ha lasciato un retrogusto amaro e aspro ma che, alla lunga, è tornato a esser dolce come zucchero semolato.
E non glielo dice perché teme che possa sembrargli impazzito o fuori di testa, se solamente le dicesse che Madama Millevoci ha tentato di distruggerle la vita per amore e nient’altro: ma, chi ama una signora inacidita dietro un microfono incantato, non è dato saperlo.
«Penso che saremo felici, senza Madama Millevoci a sbirciare nel nostro presente ogni giorno» commenta Hermione, dolcemente. «Adesso possiamo semplicemente far finta di niente? Di esserci conosciuti per caso a lezione di ballo e di esserci piaciuti senza retroscena, preconcetti e un passato troppo pesante?».
Lui sorride, copre le sue labbra con le proprie.
«Certo che possiamo» sussurra. «Possiamo fare finta che mia madre non ci organizzerà un fidanzamento in pompa magna, quando sarà il momento, e che non dovremo ballare un secondo Walzer davanti a tutti, sapendo che penseranno al primo».
Draco sembra pensarci per un secondo, prima di carezzarle il volto con il dorso della mano, facendole socchiudere gli occhi.
«E possiamo fare finta che non mi hai salvato da un matrimonio che, sul finire, probabilmente mi avrebbe esasperato e basta» mormora, divertito. «Questa volta toccherà a te, essere quella esasperata, lo sai?».
Lei sorride e glielo dice.
«Sono pronta» sussurra, stringendolo a sé. «Ma sappi che, se mi esaspererai troppo, me la cavo parecchio bene con le Fatture Stendenti: a tuo rischio e pericolo».
«Se Madama Millevoci l’avesse detto in radio, avrei pensato che fosse impazzita» commenta Draco, con un sorriso divertito. «Non avrei mai detto che io e te avremmo fatto questa fine, dopo tutto questo tempo».
«Shh» sussurra Hermione, dolcemente. «Non parliamone più, è finita: non dirà mai più una parola, quella vecchia cornacchia».
«Tu lavori in radio» mormora Draco, senza smettere di sorridere. «Per caso sai di chi si tratta? Sarebbe divertente, sapere se è vecchia per davvero: magari è un uomo, che ne possiamo sapere noi?».
Hermione ricambia il sorriso, tesa.
«Non ne ho mai voluto sapere niente» sussurra, reggendo il suo sguardo. «Per favore, non parliamone più».
Gli pianta un bacio sul collo, mordicchiandolo appena – baciami, adesso, sembra dirgli in un sussurro che gli frattura le ossa in pensieri sfuggenti: baciami e lasciami il segno.
 
«D’altronde, tutti amiamo, sbagliamo e torniamo indietro: voi no?
È che non sapremo mai cosa sia il perdono incondizionato, anche se diciamo di esserne campioni – sarò riuscita a insegnarvelo?
Un bacio e un’ultima tazza di tè per voi, dalla vostra Madama Millevoci».
 
***

Se ti penso mentre canto
Perdo il tempo a trovare le parole
E non mi importa, sono fuori rotta
Ma non c'è una mappa che mi riporta da te
 
Hermione sorride, in un frammento di specchio, con indosso una camicia rubata dall’armadio di Draco e una piuma a reggerle la crocchia, mentre alla radio mandano una selezione di vecchie canzoni Babbane – le canticchia ma, seppure non sia brava come lo era Asteria, ogni volta che si ritrova a pensare a lui perde il tempo a trovare le parole.
E non le importa, d’esser considerata fuori rotta, se quella rotta la porta sempre e comunque da lui: Draco Malfoy ha imparato ad apprezzarla così com’è fatta e, quando lo tiene stretto a sé, di notte, lui sorride. E la mattina dopo glielo sussurra dolcemente: torno tra poco.
Aveva ragione, quand’ha detto che il dolce è il sapore maggiormente pervasivo – perfino l’aspro o l’amaro sfumano in esso e, allora, è tutto un Macarons sciolto in bocca che sa di caffè o limone, prima, ma termina sempre sullo zucchero a velo sul finire.
Draco rientra, sorprendendola a canticchiare Don’t Cry2 mentre con la bacchetta fa levitare teiera e tazze davanti a sé: per due, come se avesse avvertito la sua presenza nei margini della propria esistenza imperfetta.
Hermione sorride, gli va incontro per lasciargli un bacio a fior di labbra.
«Ti andrebbe una tazza di tè?».
 
Millevoci cantano di noi
Millevoci parlano di te
Ma non conta se poi non è facile
Ma tu sei fragile così
Tu mi piaci così come sei fatta
Tienimi stretto
Che torno da te
(Albe, Millevoci)
 
 
 


1Dal libro "Ragazzo da parete"
2Brano dei Guns N' Roses
   
 
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