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Autore: Marty004    28/11/2021    0 recensioni
E se ci fosse un altro sopravvissuto tra gli Uchiha? Magari una ragazza della stessa età di Sasuke e che pare assomigliare molto a Orochimaru? Dopo il tradimento del ninja leggendario, l'organizzazione Alba sembra proprio aver trovato un ninja, di ignota identità, in grado di prendere il posto vacante. Orochimaru, che nel corso degli anni non ha mai perso di vista i movimenti dell'organizzazione, decide di affidare a Sasuke (che ha lasciato la Foglia ormai da 3 anni) il compito di ottenere informazioni sul decimo membro di Alba.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Altri, Nuovo Personaggio, Orochimaru, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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<< Bentornato Itachi >> Yuki era sulla soglia della porta ad accogliere il ragazzo che non vedeva da giorni.
<< Quando avevi intenzione di dirmi che hai incontrato mio fratello? >> Itachi chiuse la porta alle sue spalle e rivolse alla ragazza uno sguardo canzonatorio.
Yuki rimase in silenzio per qualche secondo, dispiaciuta per la reazione dell’interlocutore: << Non volevo farti preoccupare >> disse provando a scusarsi.
<< Sei sicura che non si sia accorto del tuo Sharingan? >> Itachi non poté fare a meno di preoccuparsi, ignorando i riguardi della ragazza nei suoi confronti.
<< Sì, sono stata attenta >>
Il ragazzo si tolse le scarpe e si diresse in cucina: << E allora? Come ti è sembrato il mio fratellino? Racconta >>
<< Beh non ho avuto modo di confrontarmi con lui, ma mi è sembrato che se la stia cavando bene sotto la protezione di Orochimaru >> 
Itachi si sedette su una sedia e gettando la testa all’indietro, sorrise: << Chissà quanto sarà cresciuto >>
Yuki rimase in silenzio. Per quanto sapesse che era Itachi stesso a voler perdere la vita, un giorno, per mano del fratello minore, per qualche motivo non sopportava l’idea che non pensasse ad altro che a rendere la vita facile al suo futuro assassino. Sembrava quasi che, nei suoi geniali piani, Itachi si fosse completamente dimenticato di lei che gli voleva bene e non voleva perderlo in quel modo. Decise quindi di cambiare discorso: << Com’è andata con il monocoda? >>
<< Lo abbiamo sigillato, ma Sasori è morto e Deidara ha perso entrambe le braccia >>
Yuki rimase impietrita. Non credeva possibile che qualcuno riuscisse a uccidere Sasori: << Che cosa?! Come è successo? >>
<< La Sabbia ha chiesto aiuto ai ninja di Konoha. Siamo dovuti intervenire persino io e Kisame, ma ce la siamo cavata con delle copie >>
<< Questi ninja della Foglia sono preoccupanti >>
<< Sì, non sono da sottovalutare. Anche le nuove generazioni stanno diventando sempre più forti. Credo che daranno del filo da torcere ad Alba >>
I due rimasero in silenzio. Per Itachi non sarebbe certo stato facile dover, eventualmente, scatenare guerra contro il villaggio per cui aveva sacrificato la sua stessa esistenza.
<< Ad ogni modo, Deidara ha fatto rapporto davanti a tutta l’assemblea su quello che è successo qualche sera fa e sono tutti convinti che Sasuke stia diventando una minaccia per Alba e che sarebbe meglio eliminarlo, sia per evitare che Orochimaru ottenga lo Sharingan e sia per la mia incolumità >> disse Itachi con tono serio.
<< E tu cosa hai intenzione di fare a riguardo? >>
<< Ho cercato di convincerli del fatto che la persona più adatta a svolgere questo lavoro sia tu >>
Yuki capì che cosa aveva in mente: se quel compito fosse stato affidato a qualcun altro, Sasuke non avrebbe avuto scampo. Itachi le stava chiedendo di prendere tempo, facendo credere all’organizzazione di star svolgendo il compito assegnatole e di cogliere l’occasione per sorvegliare il fratello.
<< Ed esattamente cosa avresti detto per convincerli? >> disse Yuki sollevando un sopracciglio
<< Che puoi tenergli testa perché hai lo Sharingan e che essendo esperta di spionaggio, potresti anche riuscire a scoprire l’attuale posizione di Orochimaru >> rispose Itachi sollevando un angolo della bocca in un sorrisetto.
<< Che cosa ti fa pensare che io abbia voglia di proteggere qualcuno che vuole ucciderti? >> Yuki cominciò a sentire il sangue salire al cervello per la rabbia.
<< Yuki ne abbiamo già parlato.. E’ giusto così. Non ho scuse per quello che ho fatto ed è giusto che Sasuke vendichi la sua famiglia. Così forse potrò espiare anch’io le mie colpe >>
<< Ma se solo provassi a dirgli la verità, le cose cambierebbero! >>
<< Se la prenderebbe con il villaggio >>
<< E farebbe bene! >>
Itachi rimase per un attimo ammutolito per la risposta improvvisa e inaspettata: << Ci andrebbero di mezzo degli innocenti.. Le guerre sono così >>
<< Lo so.. ma non pensi mai a come potrei sentirmi io se tu morissi? Non hai mai pensato che potrei essere io a volermi vendicare dopo che Sasuke ti avrà ucciso? >> la voce di Yuki cominciò a spezzarsi.
Itachi si alzò dalla sedia e abbracciò la ragazza: << Non fare così Yuki.. Non sarai sola. Veglierò sempre su di te. Posso giurartelo. E prima di morire ti prometto che ti libererò dall’organizzazione. Avrai finalmente la vita che desideri >>
Yuki trasse un profondo sospiro per evitare di scoppiare a piangere e permettere alla mente di tornare lucida. Ormai da anni cercava di convincere il ragazzo a non lasciarsi morire e a restare con lei, ma non sentiva ragioni. Non voleva proteggere il futuro assassino di Itachi, ma sapeva che se avesse fatto un torto al ragazzo che aveva di fronte, non se lo sarebbe mai perdonato.
Rassegnata, decise di accettare la richiesta; presto sarebbe stata convocata al cospetto di Pain e degli altri membri dell’organizzazione.
Yuki salì le scale e si chiuse nella propria stanza. Si avvicinò alla finestra e con le braccia incrociate guardò fuori la natura selvaggia che circondava l’abitazione. Lei e Itachi si erano sistemati in quella casetta a due piani già da qualche mese. Era ben nascosta nel bosco che collegava il Paese della Cascata con il Paese dell’Erba e a Yuki piaceva molto quel posto. Il continuo fruscio degli alberi e il cinguettio dei passerotti le davano un senso di tranquillità. Ma non poteva permettersi di affezionarsi a un luogo; presto avrebbero sicuramente cambiato casa. In fondo lei e Itachi erano due ricercati e non sarebbe stato prudente rimanere troppo a lungo in un posto. Chissà quando avrebbe potuto smettere di condurre quella vita da criminale.
Dopo qualche ora, Pain richiamò a sé tutti i membri dell’organizzazione. Yuki si sedette sul letto della propria stanza a gambe incrociate, concentrò il chakra e creò la sua proiezione nel palazzo di Pain al villaggio della Pioggia. Quando aprì gli occhi vide l’ampia sala illuminata dalle torce che gettavano la propria ombra sul pavimento in terracotta. L’ultima volta che vide quel posto fu quando consegnò di persona l’eptacoda che aveva catturato da sola al villaggio della Cascata.
Le proiezioni di tutti i membri erano in cerchio davanti a Pain affiancato da Konan.
<< Vieni avanti Yuki >> ordinò il leader senza troppe cerimonie.
La ragazza spostò la propria proiezione al centro della sala e fece un profondo inchino.
<< Come penso tu già sappia, siamo riusciti a sigillare il monocoda, ma Sasori ha perso la vita in battaglia >>
<<  Sì, Itachi mi ha riferito tutto >>
<< In compenso, il posto di Sasori lo prenderà Tobi >> Pain indicò una figura alla sinistra di Yuki.
<< Ehm, mi chiamo Tobi molto piacere. Spero che andremo d’accordo >> disse l’uomo interpellato ridendo forse per l’imbarazzo.  
<< Molto lieta >> rispose Yuki educatamente, ma con uno sguardo pensieroso. Era la prima volta che lo incontrava, ma Itachi le aveva rivelato che lo aveva affiancato nello sterminio degli Uchiha e che in realtà era lui a manovrare Alba e non Pain. Doveva essere un Uchiha anche lui, ma la sua identità non era ben chiara neanche a Itachi.
<< Allora? Sei riuscita a rintracciare il covo di Orochimaru? >> chiese Pain alla ragazza
<< Purtroppo non ancora, ma ci sto lavorando >>
<< Itachi sostiene che tra i membri di Alba tu sia la più adatta a questo compito ed effettivamente nessuno di noi ha nulla da obiettare. Pertanto ti chiedo di fare tutto ciò che è in tuo potere per scoprire dove si trovi. Orochimaru va ucciso >>
<< Sarà fatto >>
<< Inoltre, riteniamo che Sasuke Uchiha rappresenti ormai un pericolo per l’organizzazione. Continuando a stare sotto la guida di tuo padre, il ragazzo diventerà sempre più forte e se Orochimaru riuscisse a reincarnarsi nel suo corpo, sarebbe un serio problema per tutti noi. Per non parlare del fatto che è ormai risaputo che lo scopo di Sasuke è uccidere Itachi e non possiamo permetterci di perdere un membro di Alba così importante. Pertanto, ti chiedo anche di metterti sulle tracce del giovane Uchiha ed eliminarlo una volta per tutte >>
<< Non ti deluderò >>
<< Ma non dimenticare che il tuo compito è anche quello di fornire più denaro possibile all’organizzazione >> aggiunse Kakuzu che amministrava il denaro per Alba.
<< Giusto. Kakuzu ha ragione. Ci aspettiamo molto da te, Yuki >> decretò Pain.
Yuki abbassò la testa in un altro inchino: << Farò del mio meglio >>.
 
Questo Sasuke di cui Yuki aveva tanto sentito parlare da Itachi e che aveva incontrato soltanto qualche giorno prima, le stava dando problemi. Fare di tutto per tenerlo in vita e cercare nel frattempo di ingannare l’organizzazione Alba era, ovviamente, più facile a dirsi che a farsi. Nella pratica che cosa avrebbe dovuto fare esattamente? Non poteva uccidere realmente il giovane Uchiha, ma allo stesso tempo non avrebbe potuto fingere per sempre di non riuscire a rintracciarlo, o ci avrebbe rimesso lei la pelle. E riguardo al covo di Orochimaru, anche se fosse riuscita a localizzarlo, non avrebbe comunque potuto passare le informazioni ad Alba, dato che c’era il rischio che poteva andarci di mezzo Sasuke. L’ideale sarebbe stato che il ragazzo si separasse dal proprio maestro anche per un breve periodo, in modo da poter prendere di mira Orochimaru da solo, ma a quanto pareva quest’ultimo non si staccava mai dal suo pupillo. Senza contare che Sasuke non conosceva la verità su Itachi e doveva fare in modo che non si accorgesse che in realtà il fratello lo stava proteggendo nell’ombra. Un bel problema.
Yuki si sentiva precipitata in una situazione che neanche la riguardava direttamente. Una stupida lite tra fratelli. O meglio: un bambino viziato che si era messo in testa di farla pagare al suo terribile fratellone che, in fondo, gli aveva salvato la vita. Ma anche Itachi non era da meno, dato che non voleva nemmeno prendere in considerazione l’idea di rivelare al fratello la realtà dei fatti. Sasuke ormai non era più un bambino; anche se non lo conosceva bene, Yuki non poteva credere che potesse essere così infantile da non capire la situazione in cui si trovava Itachi. Che testardi. Nonostante in passato fossero stati così legati, quei due, sembravano essere comunque due mondi separati che non sarebbero mai riusciti a incontrarsi.
Decise, quindi, che, per il momento, la cosa migliore da fare era tenere gli occhi incollati su Sasuke e informare Alba solo su alcune sue abilità e su qualche suo eventuale spostamento. Nei giorni successivi si mise, dunque, sulle tracce del ragazzo. Oltre alle tecniche che le aveva insegnato Orochimaru, Yuki usava anche lo Sharingan per lo spionaggio. Il controllo degli animali era forse la caratteristica più efficace della sua abilità oculare. Grazie ad essa non aveva avuto problemi a soggiogare l’eptacoda all’interno della suo forza portante. La ragazza prese, quindi, il controllo di topi, serpenti e uccelli per ispezionare il più possibile la zona, finché non scovò l’Uchiha ai piedi di una piccola cascata creata dal fiume che percorreva tutto il Paese dell’Erba.
Yuki raggiunse velocemente il posto e cominciò ad osservare il ragazzo da lontano, nascosta nel bosco che circondava la cascata. Sasuke era da solo e si stava allenando. La ragazza poteva vedere le scintille dei fulmini che l’Uchiha emanava dalla mano sinistra, mentre si scagliava a tutta velocità contro la cascata. L’impatto interruppe il flusso d’acqua per qualche secondo, per poi ritornare al suo naturale scorrere. Doveva essere una tecnica potente.
Yuki si sentiva irritata, ma allo stesso tempo incuriosita da quel ragazzo; quando l’aveva legata all’albero e costretta a parlare, le era sembrato un tipo particolarmente presuntuoso e ciò aveva fatto sì che la ragazza lo sopportasse ancora meno di quanto già non facesse, a causa dei suoi scopi di vendetta contro Itachi. L’aria di sufficienza con cui l’aveva lasciata andare dandole della “ragazzina che non sa quello che fa” l’aveva fatta infuriare non poco. Ma chi si credeva di essere? In quel momento avrebbe voluto dargli una bella lezione solo per essersi permesso di sottovalutarla. E poi chissà se aveva davvero mantenuto la parola di non dire nulla sul suo conto a Orochimaru.
Tuttavia, la vita che le era stata imposta, non le aveva permesso di farsi degli amici o di entrare in contatto con ragazzi della sua età e Sasuke era letteralmente il primo coetaneo con cui aveva avuto modo di confrontarsi. Nonostante non le avesse fatto una bellissima impressione, quindi, moriva dalla voglia di parlarci di nuovo, anche per conoscere meglio la persona per cui Itachi avrebbe dato volentieri la vita.
Yuki lo osservò attentamente per un po’ e notando che era molto concentrato sull’allenamento, decise di avvicinarsi un po’ di più. Si appostò in silenzio dietro un fitto cespuglio, a qualche metro di distanza dal ragazzo e senza togliergli gli occhi di dosso, inconsciamente, sporse il viso al lato del cespuglio scostando le foglie per vederlo meglio. Fissò con estrema attenzione la figura composta che le dava le spalle, sostenendo con fierezza lo stemma degli Uchiha cucito sulla veste. Cercando di riprendere fiato, il ragazzo voltò leggermente la testa alla sua destra e il vento gli scostò i capelli dal viso bagnato dal sudore. Yuki poté scorgere i lineamenti simili a quelli di Itachi sul volto dell’Uchiha.
Improvvisamente, Sasuke si tolse la veste bianca, rimanendo a torso nudo, e la gettò con noncuranza alla sua sinistra. Concentrò il chakra e questa volta emanò fulmini da tutta la parte superiore del corpo. Yuki, presa alla sprovvista, si ritrasse leggermente alla vista della bianca schiena del ragazzo, ma non riuscì a staccargli gli occhi di dosso. Il suo elegante portamento le provocava un effetto ipnotico, come quello di un serpente al suono di un flauto.
Sasuke estrasse dalla sacca legata ai pantaloni una borraccia, si avvicinò al fiume e si accovacciò per riempirla. Si rialzò, bevve qualche sorso e infine, si gettò l’acqua rimasta sul viso e sulla nuca, tirandosi indietro con la mano i capelli lucenti.
La voglia di Yuki di parlare con quel ragazzo si intensificò sempre di più. In fondo, se non poteva fargli del male, tanto valeva conoscere meglio la persona che doveva sorvegliare. Ormai incapace di resistere alla curiosità, la ragazza lanciò alla sua sinistra un sasso facendo rumore.
Sasuke si voltò di scatto portando la mano alla sacca in cui teneva i kunai: << Chi è là?! >>.
Yuki si alzò uscendo dal suo nascondiglio e si avvicinò al ragazzo: << Ops! Mi hai scoperta >>.
Sasuke si ricompose rilassando spalle e braccia e sollevando un sopracciglio la rimproverò: << Non ti avevo avvertita di non seguirmi? >>
<< Mi spiace, ma questi sono gli ordini e sinceramente ho più timore di Alba che di te >>.
Sasuke sbuffò in un sorrisetto: << E si può sapere che cosa vuole l’organizzazione Alba da me? >>
In quel momento, Yuki pensò che forse spiegargli come stavano le cose sarebbe stata la scelta più saggia. Avvertirlo sulle intenzioni dell’organizzazione Alba avrebbe fatto sì che il ragazzo si guardasse maggiormente alle spalle da solo e ciò avrebbe alleggerito il lavoro di Yuki: << D’accordo sarò franca. I miei colleghi ritengono che tu sia diventato un pericolo e ti vogliono morto >>
<< E hanno mandato te a farmi fuori? >>
<< Esatto >>
<< Allora non sarebbe stato più saggio attaccarmi di nascosto senza avvertirmi? >>
<< Per adesso non ti ucciderò Sasuke Uchiha, puoi stare tranquillo >>
Sasuke le rivolse uno sguardo sospettoso: << Se non hai intenzione di uccidermi, che cosa ci fai qui?>>
Yuki rispose con uno sguardo sotteso: << Conoscere il mio nemico >>
<< E i tuoi compagni sono d’accordo con questo tuo modo di agire? Potrei sfruttare la situazione a mio vantaggio e potresti pentirtene >>
La ragazza rispose in maniera secca: << Non ti conviene sottovalutarmi. Finora ho soltanto giocato>>
Sasuke ci rifletté un po’; in effetti era stata in gamba a rintracciarlo senza dare nell’occhio e pensò che, forse, poco prima aveva fatto rumore intenzionalmente per farsi scoprire. Ma che cosa aveva in mente? Improvvisamente gli venne il dubbio che fosse vittima di un’imboscata e istintivamente poggiò la mano sull’elsa della katana legata alla vita, guardandosi intorno.
Notando la reazione del ragazzo, Yuki lo tranquillizzò: << Te l’ho detto, non voglio ucciderti. Sono venuta da sola >>
<< Ti stai prendendo gioco di me? Che intenzioni hai? Mi dici che Alba mi vuole morto, ma allo stesso tempo ti rifiuti di uccidermi? >>
Fortunatamente, Yuki trovò un modo abbastanza convincente per spiegare il perché non avesse intenzione di eseguire gli ordini, senza tirare fuori la questione di Itachi: << Sai anche a me gli ordini stanno stretti e non mi interessano i piani dell’organizzazione Alba. Inoltre, non mi piace avere debiti. Ti sto ricambiando del favore di non aver detto nulla di me a Orochimaru >>
<< Beh, dato che hai ignorato i miei avvertimenti potrei sempre cambiare idea >>
<< Diglielo pure. Comunque non avrei niente da perdere >>
Sasuke fece di nuovo un sorrisetto di sfida e rimase per qualche secondo in silenzio.
<< Se non ti interessano i piani di Alba si può sapere perché ti sei unita a loro? >>
Yuki fece un sorriso triste: << A volte nella vita siamo costretti a fare cose che non vorremmo fare>>. Notando lo sguardo dubbioso del ragazzo, decise di fornirgli una risposta più esauriente: << Il motivo è semplice: io faccio quello che mi chiedono e loro mi proteggono da Orochimaru e da eventuali ninja che vogliono impossessarsi dello Sharingan. Purtroppo non ho avuto modo di crescere in un villaggio che mi proteggesse e questa era l’unica soluzione accettabile per la sopravvivenza >>.
Sasuke rimase in silenzio; effettivamente aveva immaginato che il motivo fosse qualcosa di simile.
<< In realtà non mi piace neanche combattere o allenarmi. E’ stato mio padre a costringermi a imparare le arti ninja >> aggiunse Yuki per cercare di guadagnarsi ancora di più la fiducia del ragazzo e si sedette sulla sponda del fiume.
Sasuke sembrò divertito all’idea che la figlia di uno dei tre ninja leggendari, il quale, tra l’altro, aveva praticamente ceduto l’anima al diavolo pur di ottenere la più ampia conoscenza sulle tecniche ninja, non avesse alcun interesse per il combattimento: << E che cosa vorresti fare della tua vita allora? >>.
Yuki ci pensò un po’ prima di rispondere: << Non lo so di preciso. Mi basterebbe solo avere una vita tranquilla, senza essere costretta a fare del male alle persone per sopravvivere o addormentarmi ogni notte con la paura che qualcuno mi uccida nel sonno >>.
Ascoltando quelle parole, Sasuke ripensò a Konoha; la tranquillità di cui parlava questa ragazza era la stessa che il suo villaggio natale era in grado di fornire ai suoi abitanti, e lui, invece, aveva fatto di tutto per fuggire da quella quiete. Incredibile come, a volte, si diano per scontate le cose che abbiamo, senza rendersi conto che per alcuni potrebbero essere irraggiungibili.
Non avvertendo alcun pericolo, il ragazzo decise di sedersi, a sua volta, accanto a Yuki e le chiese: << Se tua madre era una discendente del clan Uchiha, doveva essere della Foglia no? Non hai pensato di chiedere asilo là? >>
<< Sì, ci ho provato dopo che sono fuggita dal covo, ma un uomo non mi permise neanche di varcare la soglia del villaggio. Mi cacciò e minacciò di farmi uccidere se mi fossi presentata di nuovo là >>.
Sasuke corrugò la fronte; lo trovava un atteggiamento insolito da parte dei ninja di Konoha che avevano sempre vissuto con i valori di “pace, amore e amicizia”: << Fu il Terzo hokage a farti questo? >>
<< Non ne sono sicura, ma non credo che quell’uomo fosse l’hokage >>
Sasuke rimase in silenzio pensando a chi potesse essere l’uomo che era stato così spregevole da cacciare una bambina in difficoltà.
<< Ma adesso basta parlare di me. Dimmi qualcosa di te, il famoso sopravvissuto degli Uchiha >> disse Yuki mostrando per la prima volta un caldo sorriso.
In tutta risposta, Sasuke rimase in silenzio rivolgendole uno sguardo corrucciato. Perché mai questa ragazza voleva farsi i fatti suoi?
Yuki intuì che il suo interlocutore non aveva la benché minima voglia di parlare di sé con lei. Dispiaciuta per essere stata indiscreta, portò le ginocchia al mento e guardando i riflessi della luce nell’acqua davanti a sé disse: << Sai, ho sentito a lungo parlare della tua storia e anche se non ti conoscevo, mi sono sempre chiesta come ci si potesse sentire nella tua situazione. Un bambino cresciuto in amore e armonia con la propria famiglia che da un momento all’altro gli viene strappata via dal proprio fratello. Dev’essere stato terribile >>.
Osservando l’espressione malinconica della ragazza, Sasuke era senza parole. Persino le persone che gli erano più vicine, quando era al villaggio, sembravano, a volte, essersi completamente dimenticate della disgrazia che gli era capitata e dell’agonia con cui era costretto a convivere ogni singolo minuto. Eppure questa ragazza sembrava essere riuscita ad entrare in empatia con lui, anche senza conoscerlo di persona. A Sasuke venne in mente che anche lei aveva perso la propria madre; forse tale sensibilità era dovuta a un’esperienza più o meno simile alla sua.
<< Sì, lo è stato >> ammise il ragazzo.
Yuki studiò per un po’ lo sguardo dell’interlocutore. Anche se non sopportava l’idea di perdere Itachi, in quel momento non riusciva a biasimare Sasuke per aver deciso di vendicare la sua famiglia. Allo stesso tempo, si chiedeva come avrebbe reagito se avesse scoperto che la causa della sua solitudine non era realmente il fratello maggiore. Più ci parlava e lo osservava e più le sembrava che sotto quel suo volto freddo, ci fosse un animo buono; non le sembrava un tipo in grado di scatenare la sua ira sul proprio villaggio e assassinare degli innocenti. Ma sicuramente, Itachi lo conosceva meglio di lei. Forse il problema di Sasuke era il non riuscire a controllare le proprie emozioni, a dispetto della rigidità che voleva mostrare.
<< E sei davvero convinto che uccidere tuo fratello ti farà sentire meglio? >> chiese Yuki con un tono di chi sa di star toccando un tasto debole.
Sasuke, credendo che stesse per ricevere l’ennesima paternale sulla questione e deluso dall’improvvisa domanda sciocca della ragazza, rispose con uno sguardo minaccioso.
<< Non fraintendermi. Non volevo giudicare le tue scelte. Il fatto è che spesso mi chiedo anch’io se non mi farebbe sentire più realizzata riuscire a eliminare Orochimaru, per vendicare mia madre e per fargliela pagare per tutto quello che mi ha fatto. Per quanto ci pensi, non riesco a trovare la forza per aggrapparmi a questo scopo. Avrei solo voglia di dimenticare tutto e ricominciare da zero. Mi chiedevo solo dove trovassi tutta questa forza di volontà >>.
Comprendendo meglio la domanda di Yuki, Sasuke distese il viso e rispose con calma: << E’ l’odio a muovermi. Non ho idea di come mi sentirò una volta raggiunto il mio scopo, ma il pensiero che sia stato proprio mio fratello a commettere quelle ingiuste atrocità nei confronti della sua stessa famiglia, al momento è insopportabile a tal punto che farei qualsiasi cosa pur di vederlo morto >>
<< Perfino cedere il tuo corpo e la tua stessa esistenza a Orochimaru? >>
Sasuke rimase per qualche secondo in silenzio: << Sì. Ma questo è da vedere >>.
Yuki rimase di stucco per quella risposta inaspettata. Allora non aveva davvero intenzione di sacrificarsi a Orochimaru! Pensò che Itachi sarebbe stato felice e molto più rassicurato all’idea che il fratello non si sarebbe lasciato soggiogare così facilmente da quell’essere. Ma chissà che cosa aveva in mente Sasuke; forse aveva un piano?
<< D’accordo, non ti chiederò che cosa intendevi dire >> disse Yuki sorridendo e si rimise in piedi: << Sarà meglio che vada adesso. Non voglio intralciarti nei tuoi allenamenti, o non riuscirai a sconfiggermi quando sarà il momento >>.
Anche Sasuke si rialzò in piedi con un sorrisetto ironico: << Adesso sei tu quella che sottovaluta me>>.
Yuki gli tese la mano per salutarlo: << Sai, dopo aver tanto sentito parlare di te ero davvero curiosa di conoscerti di persona. Ti ringrazio per la chiacchierata >>.
Sasuke osservò la mano della ragazza con aria dubbiosa: << Hai intenzione di pedinarmi ancora o pensi di aver ottenuto abbastanza informazioni sul mio conto? >>
<< Chi può dirlo? Dipende da quello che mi andrà di fare domattina >>
Il ragazzo dovette ammettere a se stesso che trovava questa Yuki una persona interessante. Era diversa da altre ragazze che aveva incontrato nel corso della sua vita; sembrava scaltra, ma Sasuke non percepiva malvagità o cattive intenzioni nel suo animo e adesso era proprio curioso di sapere fin dove voleva arrivare con il suo modo di agire. In fondo, dando la caccia a Itachi, aveva sempre saputo che prima o poi avrebbe dovuto affrontare gli altri membri di Alba. Le intenzioni di Yuki nei suoi confronti poco importavano, dato che si era già immaginato da tempo un possibile attacco da parte dell’organizzazione. Ne convenne, quindi, che in fondo poteva permettersi di concludere quella conversazione in maniera pacifica, se non per altro, per la stima che provava nei confronti della sua nuova nemica.
Le strinse la mano e sorrise: << Allora ci rivedremo il giorno in cui uno di noi due deciderà finalmente di eseguire gli ordini >>
Felice per l’accondiscendenza del suo interlocutore, Yuki mostrò un grande sorriso, guardando il ragazzo dritto negli occhi: << Ben detto >>.
La ragazza lo salutò con un cenno della mano e scomparve. Sasuke ritornò ai suoi allenamenti.
   
 
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