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Autore: slanif    06/06/2022    1 recensioni
100 Prompt.
100 Storie.
Alcune collegate, altre no.
Un'infinità di personaggi, anche i più improbabili.
Coppie sia Het che Slash.
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Vari personaggi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Titolo: Fuga
Autore: slanif
Prompt: 22
Personaggio/Coppia: James Sirius Potter, Albus Severus Potter, Argus Flitch (Argus Gazza), Fred II Weasley
Contesto: Nuova Generazione
Rating: Verde
Parole: 1.846
 
 
Non andava bene. Non andava bene per niente.
Tuttavia, James Sirius Potter non poteva che incolpare se stesso per essere finito nell’ufficio di Argus Filch per la terza volta di fila in una settimana.
Suo zio George era estramente fiero di lui, per tutti i guai che combinava, e anche se non lo ammetteva mai perché non voleva litigare con la moglie, anche suo padre Harry era divertito dal fatto che si infilasse sempre in qualche guaio. Ma, come detto, sua madre Ginny – con l’appoggio di nonna Molly e zia Hermione – era tutt’altro che felice di sapere che lui ne combinava una al giorno, anzi. Era estremamente seccata da tutti i Gufi con le lettere di richiamo che arrivavano a casa e solo due settimane prima gli aveva mandato una Strillettera che l’aveva messo in imbarazzo di fronte a tutta la Sala Grande.
«Te lo sei meritato, idiota,» era stato il commento incoraggiante di sua cugina Rose Weasley, che caratterialmente somigliava un po’ troppo a zia Hermione. Entrambe erano intransigenti e ligie alle regole, senza contare la passione per lo studio, che James Sirius faceva piuttosto fatica a comprendere. Non che fosse un cattivo studente, ma preferiva passare il tempo a escogitarne una delle sue, piuttosto che studiare con l’impegno che ci si aspettava da un Mago promettente come lui.
Comunque, questo suo comportamento aveva fatto sì che fosse da Mr. Flitch di nuovo.
«Cavolo...» borbottò, mentre aspettava seduto sulla sedia di legno sgangherata che Mr. Flitch finisse di scacciare Pix il Poltergeist, che era entrato nell’ufficio dietro di loro, lanciando in aria tutte le pergamene zeppe di regole e ammonizioni che il Custode di Hogwarts aveva scritto con tanta cura, facendo una gran confusione. Lo scatto che aveva fatto Mrs. Flitch dietro a Pix aveva non poco sorpreso James Sirius. L’uomo doveva avere mille anni, supponeva, ma non stava a lui stabilire se fosse ancora in grado o meno di fare il suo lavoro.
Sospirò e guardò il quadro di una vecchia gatta appeso al muro, unico oggetto personale presente, che lo fissò e lanciò un miagolio sinistro. Ovviamente suo padre gli aveva spiegato chi fosse: era Mrs. Norris, la gatta che Flitch aveva quando suo padre era a scuola.
James Sirius rabbrividì, a quel suono, e distolse lo sguardo.
«Psssttt!» sentì, ma non ci fece caso. Pensava fosse un altro strano verso della gatta, ma poi lo sentì di nuovo, molto più forte. «Psssttt! Jase!»
Sobbalzò e guardò verso la porta, ma non c’era nessuno. Strizzò gli occhi marroni e cercò di scrutare nel corridoio, ma anche lì era deserto. «Alb?» bisbigliò, avendo riconosciuto la voce del fratello minore, Albus Severus, che ormai era al terzo anno, mentre lui al quinto.
Un fruscio e poi la testa del fratello comparve, insieme a una spalla e a un piede, mentre tutto il resto rimaneva celato alla vista. «Mantello dell’Invisibilità,» disse il ragazzino con orgoglio.
«Che io non ti ho autorizzato a prendere,» gli fece presente, perché se anche il padre l’aveva dato a entrambi, James Sirius si era avvalso dell’età per far sì che Albus Severus dovesse chiedergli il permesso per usarlo.
«Oh, avanti, Jase!» Albus Severus alzò gli occhi verdi al cielo. «Sono venuto a salvarti e tu ti appigli a certe sciocchezze?»
«Salvarmi?» lo sbeffeggiò. «Non posso semplicemente prendere e andarmene! Anche se Flitch non ci vedesse grazie al Mantello dell’Invisibilità, poi mi verrebbe a cercare per punirmi in seguito! È vecchio, ma mica scemo!» Ed era quello, il grande problema, perché a causa di questo James Sirius non sempre riusciva a farla franca.
Albus Severus roteò gli occhi, esasperato. «Ci ho pensato, Jase. Non sono scemo come credi.»
Lui sbuffò. «Ne dubito, visto che sei ancora con la testa di fuori e Flitch sta tornando.»
Albus Severus si affrettò a nascondersi e di nuovo scomparve. «Come fai a dirlo?» sussurrò, con tono arrabbiato, molto più vicino di quanto James Sirius avesse preventivato.
«Li senti, i passi?»
Ci fu un attimo di silenzio – mentre suo fratello tendeva le orecchie, di sicuro – dopodiché il ragazzo domandò: «Come cavolo sei riuscito a sentirlo, mentre parlavamo?»
Anche James Sirius roteò gli occhi, dimostrando con un gesto quanto in alcune cose si somigliassero. «Quando ti piace combinare guai, diventi piuttosto esperto a percepire quand’è il momento di darsela a gambe.»
«È... impressionante,» disse Albus Severus, con un tono sia scioccato che ammirato.
«Adesso ‘sta zitto, per favore, o ci metterai entrambi nei guai e Mr. Flitch ci sequestrerà il Mantello, e non ho nessuna voglia di escogitare un piano per riprenderlo,» lo redarguì in un sussurro, vedendo il Custode avanzare per il corridoio con un cipiglio furioso, le guance arrossate dalla rabbia e i capelli ormai bianchi che puntavano da tutte le parti.
Ci mancava solo che mettesse nei guai Albus Severus e sua madre gli avrebbe mandato dieci Strillettere, altro che una!
«Potter!» ansimò il vecchio Custode, raggiungendolo e chiudendosi la porta alle spalle. La stanzetta minuscola era soffocante, soprattutto perché erano lì dentro in tre; ma James Sirius non si fece intimorire e fissò Mr. Flitch con le sopracciglia aggrottate e le braccia conserte sul petto, in una posa offesa e al contempo indolente.
Il Custode si sedette nell’unica altra sedia libera e sfogliò tra le pergamene, prendendone poi un plico piuttosto impressionante. Era alto almeno quindici centimetri e c’era il suo nome, sopra. Se non fosse stato così tanto nei guai, James Sirius avrebbe sorriso soddisfatto, a vedere quante ne aveva combinate, soprattutto perché Mr. Flitch ne sapeva un terzo, a essere generosi.
«Dove eravamo rimasti?» borbottò l’uomo, continuando a scartabellare, fino a quando tirò fuori la pergamena che aveva cominciato a scarabocchiare, leggendo a voce alta ciò che aveva precedentemente scritto: «Il signor James Sirius Potter, nel suo settantasettesimo richiamo da parte del me medesimo Custode della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, Argus Flitch, è stavolta redarguito per aver fatto esplodere delle carmelle piene di escrementi  – conosciute come Caccabombe – nel bagno delle ragazze del secondo piano, spaventando il fantasma Moaning Myrtle e causando dunque un allagamento che si è protratto fino al corridoio a causa della reazione della ragazza. Richiedo una punizione esemplare di almeno...»
Ma né James Sirius né il nascosto Albus Severus seppero mai quale fosse la punizione che il Custode aveva in serbo per il maggiore dei fratelli Potter, perché venne interrotto da un sonoro bussare alla porta.
L’uomo anziano ringhiò, frustrato per l’ennesima interruzione, e quando spalancò la porta si ritrovò di fronte Fred II Weasley, figlio di George Weasley e Angelina Johnson, nonché cugino di primo grado di James Sirius e Albus Severus. «Che c’è?» sbottò l’uomo, spazientito da tutte quelle continue interruzioni.
Fred II sorrise con affabilità. I capelli castano-rossicci e riccioluti erano ordinatamente acconciati in cima alla testa, mentre gli occhi marroni splendevano arguti. Le pelle bronzea assumeva un colore dorato sotto le candele accese. «Buonasera, Mr. Flitch. Come va? Spero bene. Mi dispiace interromperla,» disse, senza dare tempo al Custode di rispondere, «ma ho saputo che mio cugino Jase è qui e rischia una punizione, e sono pertanto dovuto intervenire – in qualità di Caposcuola – per far sì che una tale ingiustizia non venga portata a compimento.»
Il Custode lo fissò imbambolato per un momento, stordito da tutte quelle chiacchiere, ma poi si riprese. «Cosa? Come sarebbe a dire che è un’ingiustizia? Ha buttato quelle Caccabombe...»
Fred II lo interruppe: «Comprendo la divergenza, Mr. Flitch, ma ho appena parlato con Moaning Myrtle e mi ha riferito che lei non sa con esattezza chi è stato a lanciare quelle caramelle. Ha solo dato per scontato che fosse stato Jase perché l’ha trovato in piedi nel bagno, ma la verità è che – e Jase potrà senz’altro confermarlo – mio cugino vi è entrato solo perché aveva visto tutta l’acqua in corridoio e voleva sincerarsi che la nostra cara Myrtle stesse bene. Non è vero, James?»
«Te l’ho detto che potevo aiutarti...» gli sussurrò Albus Severus all’orecchio.
«Certo che è vero. Stavo cercando di spiegarlo a Mr. Flitch, ma non mi stava ascoltando!» resse il gioco, così grato che suo fratello e suo cugino fossero intervenuti in suo favore che avrebbe anche potuto dare il permesso ad Albus Severus di usare il Mantello qualche volta – forse.
Fred II sorrise affabile. Aveva la stessa faccia soddisfatta del gatto che ha appena mangiato il canarino. «Visto, Mr. Flitch? È stato solo un terribile malinteso!»
Il Custode li guardò socchiudendo gli occhi. «Come posso pensare che non vi stiate spalleggiando, visto che siete parenti?»
Fred II aggrottò le sopracciglia. «Sta forse insinuando che io, che sono un Caposcuola, potrei mai perdonare un comportamento tanto discutibile, anche se fosse perpetrato da mio cugino? Suvvia, Mr. Flitch, sia ragionevole. Oltretutto che,» aggiunse con tono noncurante, «è la sua parola contro quella di Jase, quindi non può punire uno studente senza prove del misfatto.»
James Sirius avrebbe potuto baciarlo, cavolo! Voleva così tanto bene alla sua famiglia!
Il Custode li fissò in cagnesco ancora una volta, dopodiché tornò alla sua scrivania e stracciò la pergamena mezza riempita, buttandola nel fuoco con fare stizzito. Quindi si voltò verso di lui e, socchiudendo gli occhi con aria malvagia, sibilò: «Stavolta ti è andata bene, Potter. Ma non ci sarà sempre Weasley a proteggerti.»
James Sirius si alzò trionfante. Magari non ci farà Freddie, ma di sicuro mio fratello sì, pensò, soddisfatto.
«Andiamo, avanti,» disse Fredd II, lanciando uno sguardo a James Sirius e uno al retro della sua sedia, dove era chiaro si fosse nascosto Albus Severus.
Tutti e tre si diedero alla fuga più velocemente possibile dall’ufficio del Custode, tante volte avesse cambiato idea, e fu solo una volta raggiunto l’Ingresso che Albus Severus si tolse il Mantello dell’Invisibilità e, ridacchiando in maniera incontrollabile, esclamò trionfante: «Una fuga coi fiocchi!»
«Grazie dell’aiuto, ragazzi,» disse James Sirius, sinceramente colpito. Dopodiché, assottigliando gli occhi, si rivolse al fratello: «Adesso ridammi il Mantello dell’Inivisilità. Devo tornare alla Sala Comune di Grifondoro a picchiare nostra sorella che te lo ha dato senza permesso.»
«Lascia stare Lily Luna!» si inalberà subito Albus Severus. «Se non fosse stato per lei, saresti in punizione, adesso!»
James Sirius Potter non avrebbe mai ammesso che ciò che diceva quel moccioso di suo fratello era vero, quindi con fare altezzoso arraffò il Mantello dell’Invisibilità e se ne andò giù per il corridoio, mentre Albus Severus borbottava alle sue spalle qualcosa a proposito dei “fratelli ingrati”.
Con una corsetta, gli si affiancò Fred II. «Prima o poi dovrai ammettere che è un fratellino niente male, Jase.»
James Sirius sbuffò. «Mai e poi mai.»
Fred II rise di cuore e, insieme, si avviarono verso la Torre di Grifondoro.
Due giorni dopo, lanciò una Cioccorana a suo fratello durante la colazione, visto che era il suo dolce preferito, mentre si dirigeva al tavolo della sua Casa. Non lo guardò, cercando di mascherare l’imbarazzato con annoiata indifferenza.
«Grazie, Jase!» urlò Albus Severus alle sue spalle, chiaramente felice.
James Sirius sbuffò, nascondendo un sorrisetto.
In fondo, suo fratello non era poi così male...





Nota dell’autrice: Buogiorno a tutt*!
Questo è il stato il mio primo esperimento per quanto riguarda la “Nuova Generazione”, quindi spero di aver creato qualcosa di buono. James Sirius mi affascina moltissimo come personaggio, quindi lo ritroverete senz’altro da queste parti.
Ne approfitto per segnalare alcune storie che ho pubblicato di recente:
  • Una notte a Grimmauld Place” dove analizzo un po’ il personaggio di Sirius così come l’ho interpretato io.
  • Sussurri nel buio” che è una Drabble che non ci ha creduto abbastanza (LOL), visto che sono 177 parole (se non erro), su Albus Severus e Scorpius che si piacciono un bel po’.
  • Anche se soprattutto perché erano insieme” è una malinconica Flash-Fic su Remus e Sirius durante il periodo di quest’ultimo ad Azkaban.
  • Gocce di rimpianti” che è un qualcosa che non so da dove sia uscito e che parla di Sirius innamorato non corrisposto di James.
A venerdì per un nuovo aggiornamento! :)
   
 
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