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Autore: Signorina Granger    21/12/2022    3 recensioni
Piccola Raccolta a tema natalizio dedicata ad alcuni personaggi e coppie di storie concluse o ancora attualmente in corso🎄❤️
Enjoy
I. Christmas Dinner
II. Last Christmas
III. Christmas Tree
IV. Can I have this dance?
V. Happy Birthday
VI. Letters to Santa
VII. Advent Calendar
VIII. Secret Santa
IX. Ice Skating
X. Holiday sleepover
XI. Christmas Marathon
XII. Christmas photoshoot
XIII. Christmas Eve of and extended family
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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XIII: Christmas Eve of an extended family
 


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Londra, Belgravia
24 dicembre

 
 
 
L’Inghilterra era fredda, grigia, umida e piovosa, in inverno più che mai: a Sabrina St John la nazione natia di suo padre non era mai andata a genio, troppo abituata alle estati caldi e agli inverni molto meno rigidi del Sud della Francia. Eppure, si ritrovava ad ammettere a se stessa ogni anno, quando a Natale raggiungeva suo padre per trascorrere insieme la Vigilia di Natale, c’era qualcosa di irrimediabilmente affascinante in un Natale pieno di neve, nel pattinare sul ghiaccio o in un camino scoppiettante accanto ad un albero addobbato.
Era proprio uno splendido camino di quarzite che Sabrina stava osservando in quel momento, sprofondata tra i cuscini di uno dei due comodissimi divani beige del soggiorno con una sofficissima coperta color crema adagiata sullo schienale a solleticarle il collo lasciato scoperto dai corti capelli scuri e un bicchiere di vin brulè in mano quasi momentaneamente dimenticato. La strega stava ripercorrendo mentalmente stralci di Natali passati, in particolari quelli della sua infanzia, mentre alle sue spalle sentiva suo padre e Joyce discutere giocosamente mentre sistemavano il tavolo di legno in stile scandinavo per l’estenuante sessione di rito di giochi da tavolo. Anche se non poteva vederli immaginava chiaramente sua madre seduta in silenzio, impegnata a sorseggiare vino rosso da un calice con quella grazia che solo lei possedeva, e Silas impegnato invece a sgranocchiare torrone, dolce verso il quale nutriva una debolezza fin da bambino. Erano pochissime le occasioni in cui la sua bizzarra famiglia allargata si riuniva, e il Natale era una di quelle, insieme al suo compleanno e a quello di Silas, una ricorrenza che Sabrina ricordava di aver sempre vissuto allo stesso modo: la Vigilia a casa di quella che un tempo era stata di suo padre e di Joyce, dove Silas era cresciuto e dove ormai Gideon non viveva più da anni, da dopo il divorzio. La casa, situata a Belgravia, era enorme, dormivano tutti lì e poi il giorno seguente si separavano: lei e sua madre facevano ritorno in Francia, per trascorrere il 25 con la famiglia di Sandrine, mentre Joyce, Gideon e Silas restavano a Londra.
Quei Natali erano sempre stati talmente tutti uguali – le miti discussioni tra sua madre e suo padre tra un bicchiere di vino e l’altro, Joyce che costringeva tutti ad indossare maglioni natalizi, le montagne di biscotti alla cannella, la cioccolata calda fumante e i giochi, il camino acceso e le decorazioni luccicanti, sua madre che inutilmente cercava di far masticare qualche parola di francese a Silas – che i ricordi si allacciavano e distendevano nella mente di Sabrina quasi emulando il movimento di una fisarmonica, rendendole difficile distinguere un anno dagli altri. Per quanto fossero una famiglia bizzarra erano comunque riusciti a costruirsi delle tradizioni, e suo padre riusciva persino ad andare d’accordo con entrambe le madri dei suoi figli: con Joyce non era difficile, avendo mantenuto un buon rapporto anche dopo il divorzio, con sua madre un po’ meno, ma facevano entrambi del loro meglio: Sabrina la conosceva meglio di quanto non conoscesse se stessa, e vedeva gli angoli delle labbra di Sandrine stringersi quando Gideon la provocava, o quando faceva qualcosa che andava oltre la sua approvazione. Eppure si sforzava, forse solo per lei, forse per tutta quella stramba famiglia.
Quando il fruscio delle carte e la voce ridente di Joyce, che accusava l’ex marito di barare ogni anno per vincersi i liquori messi in palio, venne brevemente sovrastata dal suono di una risata di Sandrine Sabrina si voltò per posare lo sguardo sulla madre, abbozzando un sorriso quando la vide parlare con Joël, che le si era seduto accanto e le stava dicendo qualcosa a bassa voce di rimando. Di nuovo Sandrine rise gettando appena percettibilmente la testa all’indietro, e Silas si lamentò del loro parlare in francese tra un pezzo di torrone e l’altro. Sabrina seppe che la sua famiglia stava parlando di lei quando Joël si sporse sul tavolo per avvicinarsi al “cognato”, bisbigliando complice qualcosa che destò un sogghigno divertito sul bel viso di Silas, il cui sguardo indugiò per un istante su di lei, lo sguardo di chi ritiene di saperla lunga.
“Che cosa state confabulando? Siete un trio molto pericoloso.”
Un sospiro che si sforzò di apparire amareggiato si librò dalle labbra dischiuse di Sabrina, che gettò un’occhiata di pigro rimprovero al fidanzato mentre si portava il bordo del bicchiere di vin brulè alle labbra e Joël si alzava per raggiungerla, raggirando il divano per sederlesi accanto, tra lei e una soffice pila di cuscini coperti da federe in tema con le feste.
“Lo scoprirai quando vedrai il mio regalo.”
Se le sue parole avrebbero dovuto rassicurarla, il sorriso malandrino che incurvò le labbra di Joël non lo fece affatto, e Sabrina sbuffò mentre lasciava che il musicista le avvolgesse le lunghe braccia attorno al busto, depositandole un bacio languido su una guancia.
“Dunque tutti sono a conoscenza del mio regalo tranne me. Lo trovo frustrante.”
Sabrina tornò a guardare le fiamme scoppiettanti nel camino prima di riportarsi il bordo del bicchiere alle labbra, lasciando che il calore della bevanda l’avvolgesse insieme alle braccia di Joël, che sorrise mentre le scostava i capelli dalla guancia, sistemando le ciocche color cioccolato dietro l’orecchio.
“So che non ne sei capace, ma abbi pazienza. Sono sicuro che ti piacerà.”
Se solo fosse stata meno orgogliosa, un poco più sentimentale, forse Sabrina sarebbe riuscita a dirgli quanto poco le importasse del regalo, e di quanto quel Natale fosse già diventato il più bello e dolce di sempre, potendolo passare con lui. Invece non disse nulla, detestandosi profondamente per l’incapacità di rivolergli parole dolci, limitandosi a rilassarsi nell’abbraccio di Joël adagiandosi contro il suo maglione blu coperto da fiocchi di neve, identico a quello rosso che Joyce le ha fatto trovare ai piedi del letto matrimoniale che li avrebbe ospitati per quella notte.
“Sei felice?”
Quando i suoi occhi scuri tornarono su quelli blu di Joël Sabrina annuì, trattenendosi dal rivelargli di desiderare che quel Natale non finisse mai, di restare seduta accanto a lui su quel divano, davanti ad un albero scintillante e ad un camino acceso, con la neve sulle strade e una dolce musica ad avvolgerli. Sabrina non si era mai sentita così felice, a Natale, mai così felice da sentirsi quasi male, qualcosa che non riusciva nemmeno a spiegare, né a parole, né a se stessa, forse per il timore di vedersi strappare quella felicità. Prima di Joël non aveva mai appreso quanto meraviglioso e spaventoso l’amore potesse essere, tanto che a volte si ritrovata ad abbracciarlo con tanta intensità da sentirsi quasi una bambina sciocca.
“Moltissimo. Adoro che tu sia qui.”   Sabrina quasi si detestò per quelle parole tanto banali, ma non riuscì a dirgli altro, di certo non con la consapevolezza di non essere soli. In qualche modo, per fortuna, Joël sembrò capirlo, perché le sorrise mentre la sua mano scivolava verso la sua, stringendole le dita con le proprie, lunghe e un poco callose, le dita che producevano meraviglie e che Sabrina spesso si ritrovava ad ammirare quando erano all’opera, incantata, o ad un accarezzarle affettuosamente con le proprie.
“Il nostro primo Natale insieme. E abbiamo già i maglioni abbinati.”
“Le manie di Joyce, ti ci abituerai.”
“Le adoro già. Sono felice anche io di essere qui.”
Joël sorrise, gli occhi blu luccicanti, e Sabrina capì che era sincero, che non avendo mai avuto una famiglia unita da quando suo nonno era morto poteva apprezzare davvero le loro piccole tradizioni.
 
“Piccioncini sbaciucchiosi, venite a giocare, dobbiamo fare fronte comune per impedire a papà di vincere. E vi ricordo ancora una volta che la mia camera è di fronte alla vostra, vedete di non fare niente di strano stanotte!”
Nessuno di loro due aveva mai portato un partner alla Vigilia di Natale prima di quell’anno, e Silas guardò la sorella e il fidanzato guardarsi con le teste vicine mentre sua madre sospirava mormorando quanto fossero splendidi insieme e Sandrine annuiva guardandoli in silenzio, gli affascinanti occhi scuri pieni di soddisfazione. Naturalmente Silas era felice per sua sorella, ma già tremava immaginando la tortura a cui l’avrebbero sottoposto a partire dall’anno successivo, interrogandolo su come e quando avrebbe portato a sua volta una fidanzata a casa.
Un commento un po’ troppo piccante in risposta a Silas risalì invece lungo la gola di Joël, Sabrina quasi riuscì a coglierlo solo dall’espressione del fidanzato mentre si alzavano dal divano, le mani strette l’una nell’altra, ma le parole si fermarono appena in tempo sulla lingua del musicista, che si limitò a sorridere beffardo e amabile come solo lui sapeva fare prima di assicurare angelico che avrebbero fatto i bravi.
“Non capisco proprio da dove abbiano origine queste orribili e vergognose accuse che mi rivolgete da anni. per fortuna ora c’è Joël e potrò finalmente avere un alleato.”
Gideon fece del suo meglio per fingersi offeso mentre tutti prendevano posto attorno al tavolo, accarezzando dolcemente la testa di Napoleon, che si era appoggiato sulle sue gambe, mentre Sandrine vuotava il bicchiere prima di sorridere e accennare a Joyce facendoselo dondolare lentamente tra le dita:
“Sei un illuso, Gideon, se pensi che non ce lo siamo già accuratamente lavorato.”
Joyce ridacchiò, Joël distese le labbra in un sorriso colpevole senza smettere di accarezzare il braccio di Sabrina con le dita, e Gideon subito si rabbuiò, scuotendo cupo la testa mentre mescolava le carte con gesti rapidi e precisi:
“Quest’idea del trascorrere il Natale insieme è pessima. Una volta era per il bene dei bambini, ma ormai i bambini sono cresciuti, direi che dovremmo finirla, così la finirete di fare comunella contro di me.”
Oui papà, sei proprio il ritratto di un uomo maltrattato, stanco e sciupato. Forza, dai le carte. Silas, lascia un po’ di torrone e arachidi anche agli altri!”
“In questa famiglia l’unico che non mi rimprovera è Joël, possibile?! L’anno prossimo accetterò l’invito di Meadow.”
All’udire il nome della ragazza subito gli sguardi di Sandrine e Joyce si illuminarono, voltandosi verso sognanti e speranzose verso il ragazzo. Gideon ebbe modo di sbirciare le carte mentre le distribuiva, ma Joël finse di non accorgersene e tacque reprimendo a fatica un sorriso mentre Silas, rassegnato, sospirava rumorosamente:
“Solo un’amica. Solo un’amica.”


 
Era da poco passata l’una quando Sabrina, dopo essersi infilata il pigiama, aver lavato i denti ed essersi cosparsa il viso di crema, aprì la porta bianca del bagno privato della sua camera da letto. il giorno seguente l’aspettavano ore ed ore con la famiglia di sua madre, e anche se tecnicamente il Natale era appena iniziato per lei, che non si era mai sentita particolarmente legata a quella parte della famiglia, si stava già affievolendo. Specie considerando che Joël avrebbe dovuto recarsi a Marsiglia per un concerto.
Quando uscì dal bagno vide Joël seduto sul letto, sopra allo spesso copripiumino bianco con i bordi blu abbinato perfettamente al resto dell’arredamento della camera. Gli occhi del mago la studiarono, la testa retta dal gomito piantato sul ginocchio, e un sorrisino si fece presto largo sulle labbra di Joël mentre Sabrina si chiudeva la porta del bagno alle spalle prima di dirigersi a piedi nudi verso il letto, impaziente di infilarsi sotto le coperte.
“Beh, non era proprio ciò che speravo.”
Lo sguardo di Joël indugiò eloquentemente sul pigiama di tartan di Sabrina, che sorrise e lo colpì giocosamente con uno dei cuscini decorativi di piume rammentando quando il fidanzato le aveva chiesto, giorni prima, se per Natale intendesse “fargli un regalo speciale”:
“A casa della mia ex matrigna non faremo un bel niente, stanne certo.”
“Peccato, ma se pensi di poter resistere al mio fascino ammiro la tua forza di volontà.”
Joël si strinse nelle spalle prima di sollevare le braccia per stiracchiarsi, guardandola infilarsi sotto il piumino rabbrividendo un poco per il freddo. Un sorriso si fece largo sul bel viso del mago mentre studiava la fidanzata, guardandola con una vaga traccia di impazienza che la incuriosì:
“Che cosa c’è?”
“Penso sia arrivata finalmente l’ora del mio regalo.”
All’udire quelle parole tanto attese Sabrina subito si sentì alleggerire da un’ondata di sollievo, desiderosa di poter porre la parola fine alla sua curiosità: quello era il loro primo Natale insieme, il regalo da fare a Joël l’aveva tormentata per settimane, così come la curiosità che il musicista, con i suoi sorrisetti beffardi, le aveva presto instillato. Immobile e in silenzio, seduta contro lo schienale bianco imbottito del letto, Sabrina guardò Joël darle le spalle, allungarsi verso il comodino e aprire il primo cassetto per poi richiuderlo subito dopo. Quando Joël le borse una busta rossa la curiosità di Sabrina si fece più acuta, ma la strega non disse nulla e si limitò a sollevare perplessa un sopracciglio mentre la prendeva, sollevando il lembo superiore per tirarne fuori due sottili strisce di carta stampata rettangolari. Per un altro istate la stanza rimase avvolta dal silenzio, mentre Joël la guardava sorridendo in attesa e Sabrina dava una rapida occhiata alle scritte nere in stampatello, finchè la strega non sollevò la testa di scatto per guardarlo incredula, le labbra dischiuse e gli occhi scuri spalancati:
“Vernier? Oggi? Ma tu non…”
“Non devo suonare, era una bugia per farti una sorpresa. Mi sono accordato con tua madre, naturalmente, affinché non ti dicesse nulla. Staremo in una baita a Vernier fino al 2 gennaio. Anjali e Alphard ci raggiungeranno per Capodanno, ora sono a Zurigo dalla famiglia di Anji e da lì arriveranno in un attimo.”
“Quindi domani niente famiglie?”
“Adoro la tua famiglia, non ci si annoia mai, ma no. Domani saremo solo tu, io e la neve.”
Anche Sabrina amava la sua famiglia, per quanto bizzarra fosse, ma Joël aveva ragione: avevano fatto il pieno di parenti, quel giorno, e l’idea di passare qualche giorno da soli, circondati dalla neve, dal silenzio e dalle luci natalizie, le scaldò piacevolmente il cuore. La strega distese le labbra in un dolce sorriso, allungandosi verso Joël per abbracciarlo stringendogli le braccia attorno al collo e poggiando il viso sulla sua spalla, mormorando qualcosa quando sentì le sue braccia cingerle affettuosamente la vita.
“Grazie. A vedervi ridacchiare ero preoccupata, lo confesso.”
“Lo so, ed è stato divertentissimo. Silas voleva che riprendessi la tua faccia quando avresti aperto la busta.”
Joël ridacchiò mentre Sabrina scioglieva l’abbraccio, allontanandosi leggermente da lui quel tanto che le bastava per poterlo guardare in faccia e scoccargli così una pigra occhiata di rimprovero: suo fratello e il suo fidanzato erano un duo potenzialmente pericoloso. Era una fortuna che Silas vivesse in Inghilterra, a molti chilometri di distanza, o non le avrebbero lasciato mai un attimo di tregua.
 



 
 
 
Quest’anno purtroppo il tempo che ho avuto da dedicare a piccoli speciali in occasione del Natale è stato molto poco, ma non potevo non pubblicare assolutamente nulla e lasciare questa Raccolta senza alcun aggiornamento fino a dicembre del 2023, pertanto ho deciso di scrivere qualcosa per alcuni dei personaggi dell’Hotel. Temo che per quest’anno questo speciale sarà il primo ed ultimo aggiornamento della Raccolta, ma per chi mi segue su IG lì nei prossimi giorni arriverà un’ultima, terza piccola flash in tema con le feste.
Buone feste e un abbraccio, ci rivediamo l'anno prossimo❤️
Signorina Granger  
   
 
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