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Autore: Ghost Writer TNCS    21/01/2023    2 recensioni
Da sempre le persone hanno vissuto sotto il controllo degli dei. La teocrazia del Clero è sempre stata l’unica forma di governo possibile, l’unica concepibile, eppure qualcosa sta cambiando. Nel continente meridionale, alcuni eretici hanno cominciato a ribellarsi agli dei e a cercare la verità nascosta tra le incongruenze della dottrina.
Nel frattempo, nel continente settentrionale qualcun altro sta pianificando la sua mossa. Qualcuno mosso dalla vendetta, ma anche dalla volontà di costruire un mondo migliore. Un mondo dove le persone sono libere di costruire il proprio destino, senza bisogno di affidarsi ai capricci degli dei.
E chi meglio di lui per guidare i popoli verso un futuro di prosperità e progresso? Chi meglio di Havard, figlio di Hel, e nuovo dio della morte?
Questo racconto è il seguito di AoE - 1 - Eresia e riprende alcuni eventi principali di HoJ - 1 - La frontiera perduta.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '1° arco narrativo'
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30. Spiriti guida

La ricerca dell’Ascia di Parashurama era in stallo. Avevano interrogato diversi orchi, ma nessuno a Kandajan sembrava sapere dove si trovasse. Ormai c’era una sola persona a cui potevano rivolgersi.

«Parla» ordinò Shamiram, «dove si trova la governatrice?»

«La governatrice ha ricevuto una chiamata dagli dei e ha lasciato immediatamente la città» affermò il sacerdote, che nonostante la sua posizione non era riuscito a contrastare la magia dell’umana. «Non ha detto a nessuno dove fosse diretta, solo che era urgente e che doveva partire subito.»

«È partita da sola?» proseguì la strega. «Quanti bagagli aveva?»

«Suo figlio e altri servitori sono partiti con lei. Aveva diversi bagagli, ma non so dire con esattezza cosa abbia portato. Di sicuro qualcosa di importante, magari delle offerte per il divino Nergal.»

«Quando tornerà?»

«Ha detto che sarebbe tornata entro due o tre settimane. È partita qualche giorno fa utilizzando dei draghi, quindi dovrebbe tornare tra circa due settimane.»

Shamiram non nascose il suo disappunto. «Puoi andare. E dimenticati di questa conversazione.»

Il sacerdote annuì e si allontanò con passo misurato.

«Che facciamo adesso?» chiese Sigurd, che insieme a Tenko era andato con lei in quella missione di infiltrazione.

«Aspettiamo» dichiarò l’umana cercando di scacciare l’irritazione. «Che altro possiamo fare?» Scosse il capo. «Torniamo all’astronave. Questa puzza mi sta impregnando i vestiti.»

«Se non avessimo salvato Freyja, forse avremmo fatto a tempo a trovarla qui in città» sottolineò Tenko a bassa voce rivolta a Sigurd. «È per questo che è arrabbiata?»

«Può darsi. Ma tranquilla: non se la prenderà con Freyja per questo. Sua figlia invece… lei direi che rischia.»

«Ah, è vero: aveva detto di sua figlia.» Rimase un attimo in silenzio. «La… conosci?»

L’elfo scosse il capo. «Non di persona. Ma ho conosciuto un paio dei suoi altri figli.»

«Quanti ne ha?»

Sigurd sorrise. «Non ne ho idea. Tanti. E con tanti uomini diversi. Sono quasi tutti maghi potenti, abbastanza da mettersi nei guai, prima o poi.»

La demone lo fissò un momento, poi distolse lo sguardo. Le sue mani si muovevano nervosamente. Gli lanciò un paio di rapide occhiate, talmente palesi che per l’elfo sarebbe stato impossibile non notarle.

«Non miei, comunque. Ma potrebbe essere stata con almeno uno degli dei di questo pianeta.»

Gli occhi di Tenko luccicarono mentre annuiva convintamente.

Shamiram, che procedeva due passi più avanti, si voltò appena. «Lo sapete che vi sento, vero?»

Non avendo altro da fare, nei giorni seguenti Tenko continuò i suoi allenamenti con Sigurd. La tecnica della demone era abbastanza efficace ma molto istintiva, e l’elfo le diede numerose indicazioni per migliorare i suoi movimenti e renderli più efficienti.

«Mi sembra che il tuo stile si basi molto sulla mobilità, ma queste tecniche sono abbastanza generali, quindi si applicano più o meno a tutte le scuole» le aveva spiegato Sigurd, che rispetto alla giovane adottava uno stile più basato sulla forza.

La demone, che come sempre pendeva dalle sue labbra, aveva annuito.

Una volta finito l’allenamento, Zabar la raggiunse quando uscì dal bagno.

«Hai un momento? Mi servirebbe il tuo aiuto per uno dei miei esercizi.»

«D’accordo. Cosa devo fare?»

«Per ora aspettami fuori dall’astronave. Provo a chiedere anche agli altri se sono liberi.»

Tenko annuì e si diresse verso il portellone. Ancora non aveva idea di quali artifici permettessero a quell’ammasso di metallo di funzionare, ma almeno aveva capito come eseguire le azioni più comuni, tra cui come aprire e chiudere l’uscita principale.

Poco dopo venne raggiunta all’esterno da Zabar insieme a D’Jagger, Freyja e Lunaria. Evidentemente l’orchessa aveva completato la sua lunga corsa quotidiana, e il goblin aveva smesso di armeggiare sul tavolo da lavoro dell’astronave.

«Allora, come possiamo ostacolarti?» chiese D’Jagger una volta che furono tutti riuniti.

«Ecco, vi faccio vedere» rispose Zabar.

Si concentrò un momento e un flusso di energia arancione cominciò a fluire dal suo corpo. Si condensò davanti a lui e in pochi istanti assunse la forma di una volpe. Il suo corpo sembrava fatto di legno, con muschio e foglie che sostituivano la pelliccia. I suoi vispi occhi scuri scrutarono i presenti con fare curioso e amichevole.

«Questo è il mio spirito guida, una volpe silvana» spiegò Zabar. «Shamiram mi ha insegnato come materializzarlo. Potete toccarlo, se volete.»

Freyja fu la prima a farsi avanti per accarezzare dolcemente la testa dell’animale. «È carinissimo.»

«Le volpi silvane sono creature magiche che curano gli alberi e proteggono l’equilibrio delle foreste. In realtà questa è ancora molto giovane, le volpi adulte sono più grandi di un ippolafo.»

Anche Tenko e D’Jagger si fecero avanti per accarezzare lo spirito guida del demone, che ricambiò con gentilezza le loro attenzioni. Solo Lunaria rimase in disparte, ma non mancò di osservare con attenzione quell’animale a lei sconosciuto.

«Comunque vi ho chiesto di venire perché vorrei provare a materializzare anche i vostri spiriti guida, se volete.»

«Oh, sì, dai!» D’Jagger alzò la mano con entusiasmo. «Comincio io! Mmh, cosa potrebbe essere? Oh: un gorilla tamburo! Quando si battono sul petto sembra il suono di un tamburo da guerra!» spiegò mimando il gesto con i pugni.

Il demone gli prese la mano. «Tu devi solo concentrarti su te stesso. Puoi chiudere gli occhi se vuoi. Al resto ci penso io.»

Il goblin chiuse gli occhi. «Ci sono.»

Come per Zabar, un flusso di energia cominciò a spirare dal corpo di D’Jagger, solo che in questo caso l’energia era di colore rosso vivo. Si addensò davanti a lui e prese forma, ma lo spirito rimase diafano e monocromatico.

«Mmh, non si è materializzato del tutto» notò Zabar.

Lunaria si avvicinò stupita. Era come se si trovasse davanti a una sua copia fantasma. Si intravedeva addirittura il punto dove si attaccavano le ali artificiali che le aveva fatto D’Jagger.

«No, ehi, aspetta! Fermi tutti!» esclamò D’Jagger. «Il mio spirito guida è Lunaria?! Ma è valido?! No, qua c’è un bug: ora chiamo gli sviluppatori.»

La fata si limitò a indirizzargli uno dei suoi sorrisetti saccenti e malignamente soddisfatti.

«Di solito è un animale, ma Shamiram mi ha detto che può essere qualsiasi cosa» chiarì il demone. «Ci sono varie teorie per spiegare la forma che assume. Di solito è una creatura che ti piace o con cui ti senti affine, ma può anche essere legato a una persona o ai tuoi ideali. O anche a un episodio importante che hai vissuto. A me ad esempio sono sempre piaciute le volpi silvane, sia come aspetto, sia per il loro ruolo di protettori delle foreste.»

Il suo spirito guida gli si strusciò contro con affetto, ricevendo in cambio una carezza gentile.

«Qualcun altro vuole provare?»

«Vediamo cos’è quello di Lunaria» suggerì il goblin.

La fata ebbe un momento di esitazione. “Adesso non mi va.”

«Sarò sicuramente io» sentenziò D’Jagger. «Sarei un ottimo spirito guida.»

«Provo io» si offrì Freyja.

Anche nel suo caso, Zabar le prese la mano e la aiutò a far fluire l’energia dal suo corpo e poi a condensarla. Anche in questo caso lo spirito rimase blu e diafano.

«È… un peluche?» notò D’Jagger. «L’ho già visto da qualche parte…»

“Freyja ne ha uno uguale nella sua stanza” gli rammentò Lunaria.

«È la mascotte della polizia» spiegò l’orchessa, gli occhi un po’ lucidi. Lei e il suo spirito provarono ad allungare una mano, ma le loro dita si attraversarono invece di toccarsi. «I miei genitori mi hanno regalato un peluche uguale a questo quando ero piccola.»

«Sono morti?» le chiese Tenko, e un istante dopo si rese conto di quanto fosse stata indelicata la sua domanda.

Freyja scosse il capo. «No, ma quando ero piccola erano sempre a lavoro, anche loro in polizia, e quindi non li vedevo molto. E anche adesso non ci sentiamo da un po’.»

«Oh beh, se qualcuno aveva ancora dubbi, ora è chiaro che sei proprio una sbirra fin nel midollo» fece notare D’Jagger.

Per tutta risposta, la mascotte si mise fieramente sull’attenti.

«Tenko, tocca a te.»

Lei gli porse la mano e chiuse gli occhi. Al contrario degli altri, questa volta l’energia fucsia non si addensò davanti a lei, bensì alle sue spalle. E crebbe molto più delle altre.

«Una viverna!» esclamò il goblin osservando la minacciosa creatura diafana. «Figo! Altro che Lunaria!»

La fata gli lanciò un’occhiataccia.

«Quella non è una semplice viverna» sottolineò Zabar. «Quella è…»

«Una soffiamorte» lo anticipò Tenko.

«Esatto» confermò l’ex chierico. «Nel continente meridionale non ce ne sono, ma mi ricordo che dei demoni del nord avevano portato un esemplare dal loro continente e l’hanno mostrato anche al nostro circo. È lì che l’hai visto, giusto?»

La demone annuì. Lei e il suo spirito guida si fissavano a vicenda come in trance. «Ho avuto gli incubi per settimane. È una delle poche cose che ricordo del circo» aggiunse con una punta di amarezza nella voce.

«La soffiamorte è tra le viverne più grandi e il suo veleno è considerato il più letale fra tutti gli animali» continuò a spiegare Zabar. «È tra i pochi animali che cacciano i draghidi.»

In realtà tutti quanti sembravano concentrati a osservare i rispettivi spiriti, così l’ex chierico decise di lasciare loro un momento.

«Se avete voglia, la prossima volta posso insegnarvi a materializzare anche i vostri» spiegò dopo un po’. «Ci vuole un po’ di pratica, ma può essere molto utile perché potete fargli fare quello che volete, ad esempio può raggiungere posti difficili, può perlustrare la zona, e può anche proteggervi dai nemici. Tenko, nel tuo caso potresti anche cavalcarlo.»

«Emh, domanda» intervenne D’Jagger mentre i loro spiriti si dissolvevano. «È possibile cambiare lo spirito guida?»

«Lo spirito può cambiare, ma non credo tu possa decidere la sua forma liberamente. Anche se sarebbe molto utile. Proverò a chiedere a Shamiram.»

Erano pronti a rientrare nell’astronave quando un fragore di tamburi e corni da guerra si sollevò all’improvviso. Si guardarono intorno preoccupati, ma non c’era nessun esercito in vista. Kandajan era troppo lontana e in quella vasta prateria non c’erano luoghi in cui nascondersi: dov’era il nemico?

D’Jagger, calmissimo, lanciò uno sguardo al suo bracciale. E rispose alla chiamata.

«Ehilà, Amico-di-Tenko-e-Zabar! Come va?»

L’ologramma del volto di Icarus era apparso davanti a lui. Era chiaramente terrorizzato. «Menomale! Finalmente sono riuscito a contattarvi!» Si guardò intorno preoccupato. «Dovete tornare subito a Gurtra! Vi prego! Havard si è messo a resuscitare i mostri, qui è un disastro!» Di nuovo controllò a destra e a sinistra. «Ho paura-» Un rumore lo fece sobbalzare. «Ho paura che potrebbe mettersi a uccidere la gente per avere più soldati. Vi prego, non voglio morire così!» Ogni suono lo metteva in allerta. «Devo andare. Vi prego, tornate subito a Gurtra! Abbiamo bisogno di voi!»

La chiamata si interruppe all’improvviso, lasciando i cinque nel silenzio.

«Do- Dobbiamo andare!» affermò Zabar, ancora incredulo per quanto aveva sentito.

Tenko digrignò i denti.

«Dobbiamo fare subito rapporto a Shamiram e Sigurd» stabilì Freyja.

D’Jagger non nascose i suoi pensieri: «Ooh, non vorrei essere nei panni di quell’orco quando arriveremo…»


Note dell’autore

Ciao a tutti!

Oh, finalmente sono riuscito a mostrare gli spiriti guida dei personaggi principali :D Mi sarebbe piaciuto rivelare anche quello di Havard, ma magari riuscirò a mostrarlo un’altra volta ^.^"

A parte questo, nel corso del capitolo scopriamo che Shamiram ha diversi figli, e soprattutto nel finale rivediamo Icarus. Il faunomorfo sembra molto spaventato, e questo perché Havard ha deciso di attuare il suo piano per avere un esercito infinito.

Come reagiranno Sigurd e soprattutto Shamiram? Immagino potete immaginarlo XD


Prima di salutarvi, anche questa volta ho un disegno da mostrarvi, e anche questa volta c’è di mezzo il figlio di Hel. Dopo Tenko come Batwoman, D’Jagger come Green Goblin e Freyja come She-Hulk, questa volta è il turno di Havard come Black Panther.

Guerriero. Eroe. Re. Chi meglio di Havard? :)

Havard as Black Panther

E con questo è davvero tutto.

Come sempre grazie per essere passati e a presto ;D


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