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Autore: Danielle Petite    23/09/2023    1 recensioni
«Draco…»
Lui si alzò per educazione e le porse la mano «Piacere di conoscerti…sono Draco Malfoy»
Sia lei che Blaise lo guardarono accigliati «Che avete?»
«Draco, davvero non ti ricordi di lei?» disse Blaise. Era chiaro che aveva fatto una grossa figuraccia.
Draco la guardò di nuovo «Scusami…io non mi ricordo proprio di te…dove ti ho già conosciuta?»
«No. Sta scherzando…non è possibile…» fece Blaise a lei.
La ragazza fece cadere la penna ed il blocchetto di fogli che aveva in mano «Blaise…» fece una pausa e poi riprese «C’è altro che non ricorda?»
«Cosa? In che senso?» chiese lui confuso.
«Da quando me ne sono andata da Hogwarts, hai notato che ha dimenticato qualcos’altro oltre me?»
Blaise guardò lui poi tornò su di lei «No»
Hogwarts? Era stata ad Hogwarts e se n’era andata? Perché non la ricordava affatto?
«Che succede?» chiese lui.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Capitolo X




Durante la festa di Natale tenuta al Manor quello stesso anno fecero le cose in grande invitando tantissime persone proprio per Alexander. Avevano organizzato tutto per il suo debutto in società ma MAI Draco avrebbe pensato che a quella festa Jane si sarebbe presentata con il suo nuovo compagno. Sapeva che si stava frequentando con qualcuno ma vederselo sbattere davanti provocava in lui sensazioni che non avrebbe dovuto avere. Lui aveva Maggie. E Jane era solo la madre di suo figlio, nonostante con lei sapeva di aver vissuto situazioni molto importanti anche se non le ricordava.
Quando entrarono dalla porta Alex dava la mano a entrambi e quel ragazzo gli somigliava non poco. Era biondo anche lui e con gli occhi azzurri, e non poté fare a meno di pensarlo come suo sostituto. Razionalmente sapeva che Jane aveva tutto il diritto di avere una relazione amorosa con chicchessia ma qualcosa dentro di lui lo rifiutava. Jane alzò lo sguardo e lo vide «Buon Natale Draco!» disse salutandolo con la mano. Alex gli corse subito incontro mentre il ragazzo lo fissò squadrando tutto. 
«Alex stai crescendo troppo in fretta» disse Draco prendendolo in braccio e abbracciandolo continuando a sostenere lo sguardo del nuovo arrivato.
Jane e il compagno si avvicinarono e lei sorridente lo presentò «Buon Natale! Draco ti presento Matthias, il mio compagno»
Lui cambiò sguardo e sorrise a 32 denti «Piacere di conoscerti Draco» gli strinse la mano molto forte.
«Il piacere è tutto mio» mentì lui spudoratamente.
Dal piano superiore sentirono una voce «Benvenuti a tutti!» Meggie si era messa in tiro più del solito ed era veramente bellissima. Indossava un vestito lungo nero leggermente brillantinato con scollo a cuore e dei lunghi guanti che le arrivavano oltre il gomito. I capelli erano tutti portati di lato perfettamente arricciati.
Scese le scale di marmo sotto gli occhi di tutti e si infilò sotto il suo braccio.
«Ciao Jane, Buon Natale» disse lei rivolta direttamente a Jane.
«Buon Natale Maggie.» rispose sorridendo prima di presentarle Matthias che le fece il baciamano.
Maggie sembrava raggiante nello scoprire che si fosse fidanzata. 
«Papá mettimi giù!» disse Alex che fino a quel momento aveva assistito a tutta la scena in braccio a lui.
«Ehi Alex non mi saluti?» disse Maggie fingendosi offesa.
«Si, ciao Meggie!» disse prima di mettersi a correre verso i cugini che stavano entrando in quel momento.
«Alex mi raccomando! Fai il bravo e non dare fastidio agli adulti!» disse Jane cercando di farsi sentire.
Lui non rispose perché prese per mano il cugino e lo trascinò nella sala da pranzo.
«Allora!?» Maggie prese per mano Jane e Matthias e li trascinò in soggiorno «Raccontatemi di voi, come vi siete conosciuti?» disse tutta contenta. Draco sapeva che Maggie andava matta per i gossip però non pensava potesse interessarle la vita di Jane. 
Jane infatti sembrò a disagio «Noi…beh…»
Rispose Matthias al suo posto «Ci siamo conosciuti alla Taverna, io ero un cliente fisso. In realtà andavo solo per vedere lei…»
Jane si imbarazzò e arrossì.
Lo stomaco di Draco faceva le capriole.
«E poi ti sei dichiarato?» chiese Maggie.
«Le ho chiesto di uscire e poi…beh…ci siamo innamorati ed ora siamo qui insieme»
Jane gli prese la mano e la strinse affettuosamente.
«Aaaah che carini! Vero Draco?»
Preso alla sprovvista staccò gli occhi dalle loro mani e borbottò qualcosa che somigliava a «Si, molto bene» poi approfittò del cameriere che passava lì vicino con un vassoio di drink e ne afferrò uno al volo.
Lo guardarono tutti un po' strano ma Maggie riprese il discorso «Sono veramente contenta che vi siete trovati, formate una bella coppia!»
«Grazie» risposero in coro.
Non aveva più voglia di sentire quelle storie «Scusate, devo andare a salutare gli altri ospiti» poi noto che indossavano ancora i soprabiti «Volete darmi i vostri soprabiti?» 
«Oh…si…certo» rispose Matthias togliendo il suo e aiutando Jane. Matthias aveva un completo nero giacca e cravatta mentre lei un abito verde oliva che le arrivava appena sopra le ginocchia con degli stivali lunghi con tacco alto. Era di un altro tipo di bellezza rispetto a Maggie. Se in una favola Maggie era la classica principessa bellissima, Jane era la ragazza  della porta accanto che non sapeva di esserlo.
Fece evanescere i loro cappotti e andò in Sala da pranzo cercando di ignorare del tutto quei due.
«Tutto bene?» gli chiese Maggie che lo aveva seguito.
«Si, perché questa domanda?» la guardò e vide i suoi occhi azzurri scrutarlo intensamente.
«Mi sembri turbato. Sei geloso di Jane forse?» disse lei senza peli sulla lingua.
«No.» rispose lui senza guardarla «Lui è una persona che vivrà sotto lo stesso tetto di mio figlio, ci sta che sia titubante no?»
«Ah si...certo… capisco.» rispose lei «Scusami, pensavo ancora che…»
«Ti ho già detto un milione di volte che per me Jane è solo la madre di mio figlio» disse quasi sbuffando. Maggie sorrise e si strinse sotto il suo braccio «Ti amo tanto!»
La cena di Natale passò senza troppi problemi, Alex fu presentato a tutti come suo figlio avuto da una precedente relazione e sua madre non si staccò un attimo dal suo nuovo compagno.

 
____________________


Draco continuò a lavorare al Ministero della Magia come Obliviatore, il lavoro non era nulla di complicato di per se, riceveva comunicazione di qualche babbano che aveva assistito a magie accidentali o che aveva visto creature magiche e lui si recava sul posto per cancellargli la memoria. Stava già iniziando a stancarsi e magari ad ambire a qualche carica più alta (grazie anche a suo padre) ma un giorno accadde qualcosa che lo fece preoccupare.
Quella mattina a lavoro trovò solo il suo capo che appena lo vide esclamò «Eccoti finalmente! Ma che ti è successo?»
Draco guardò l'orologio e vide che era in perfetto orario «Niente» rispose accigliato «Che è successo a te piuttosto…»
«Non hai ricevuto il mio gufo? Ieri notte è successo un putiferio ad Harrow…un branco enorme di Schiopodi Sparacoda ha invaso il centro, la squadra ha lavorato tutta la notte»
Draco si accigliò ancora di più «Non ho ricevuto un bel niente!»
«Forse è meglio così, oggi ci sei solo tu» prese tre o quattro fascicoli e glieli passò «Devi lavorare da solo»
«Ok parto subito….ma come è successo?» 
«Gli Auror stanno indagando, forse c’è di mezzo qualche faida tra maghi, non so… » tornò a lavorare in mezzo ad una pila di fogli alta un metro e lo lasciò stare.
I primi tre casi erano stati semplicissimi, una babbana che aveva visto un mago smaterializzarsi, due bambini che avevano visto uno snaso, e un’anziana che aveva assistito alla trasformazione di un animagus. In meno di due ore li aveva sistemati tutti.
L’ultimo caso riguardava una coppia di babbani che aveva detto a tutto il vicinato che i maghi e le streghe vivevano tra di loro. Si avviò a passo svelto verso una delle metropolvere che conduceva a Londra e in un batter d’occhio arrivò all’indirizzo stabilito dell’ultimo caso della giornata. Il palazzo era di recente costruzione, era in un grande parco recintato pieno di verde. Aprì il portone con la magia senza nemmeno utilizzare la bacchetta e si recò all’ultimo piano come dicevano i dati sul fascicolo. Tutte le porte avevano una targa con un numero e lui doveva trovare la 26B. Non aveva nessuna paura o ansia particolare, doveva solo trovare la coppia, interrogarla e obliviarla, cosa che aveva già fatto molte altre volte.
Suonò il campanello, cosa che trovava sempre strano fare, e attese. Il protocollo stabiliva di aspettare che i babbani aprissero la porta di loro volontà e di suonare fino a tre volte prima di fare irruzione. Suonò la seconda volta ma di nuovo non aprì nessuno però riuscì a sentire un rumore all’interno. Probabilmente avevano paura di aprirgli, quindi estrasse la bacchetta e prese dalla tasca il suo distintivo trasfigurandolo in quello della polizia londinese e mettendolo davanti allo spioncino della porta «Sono della polizia, c’è nessuno all’interno?»
«Sei un poliziotto?» disse una voce femminile da dietro la porta.
«Si esatto. I suoi vicini dicono che vi è successo qualcosa…potete aprirmi e parlarmene?» disse gentilmente.
La porta fece uno scatto e si aprì lentamente. Era stata la donna ad aprire ma alle sue spalle c’era suo marito ed entrambi lo guardavano con uno strano sguardo.
«Avanti» disse l’uomo spostandosi per farlo passare.
Draco entrò senza esitare con il distintivo finto ancora tra le mani e dette subito uno sguardo in giro per vedere se c’erano tracce di magia ma non vide nulla di particolare. L’ingresso dava subito sul soggiorno/cucina ed aveva solo un balcone che dava sull’esterno.
«Dunque, cosa avete visto?» disse voltandosi verso di loro. In quello stesso momento entrambi si lanciarono su di lui facendolo cadere a terra e immobilizzandolo sotto il loro peso. Preso alla sprovvista rimase pietrificato e riuscì solo a urlare «Lasciatemi!»
L’uomo si mosse sopra di lui sedendosi sul suo petto soffocandolo «Muori Malfoy!»
«Si! Uccidilo!» disse sua moglie che gli teneva le gambe ferme.
Draco, quasi privo di sensi, usò le ultime forse per richiamare la sua bacchetta e dire «Stupeficium!»
L’incantesimo colpì solo l’uomo ma nell’urto colpì anche sua moglie e li mise k.o. insieme.
Draco ci mise un pò a riprendersi, gli mancava l’aria. Legò i due coniugi con delle corde che fece apparire e uscì sul balcone slacciandosi la cravatta e assaporando ogni atomo di ossigeno.
Come facevano a conoscere il suo nome quei due? E perché volevano ucciderlo?
Per puro caso guardò in basso verso la strada e vide un uomo con un trench blu che guardava verso di lui. Quando distolse lo sguardo per controllare quei due l’uomo sparì.
«Mmmmm» la donna si era già svegliata.
Draco andò verso di lei con la bacchetta tesa «Chi siete voi?»
Lei guardò prima la bacchetta e poi lui «L’Ordine di Salazar!» esclamò lei con rabbia «Muori Malfoy! Muori!» Urlò forte.
«L’Ordine di Salazar? Cos’è?» che diavolo stava succedendo?
«Il nuovo signore oscuro è tra noi!  Aaaaaah!» sia l’uomo che la donna presero ad urlare simultaneamente bloccandosi per qualche secondo.
«Che è successo? Stai bene Diana?» chiese l’uomo a sua moglie con un tono ed uno sguardo completamente diverso.
«Si…Che è successo? Chi sei tu?» chiese la donna a lui.
Erano stati sotto imperio.
«Io…» il suo cervello lavorava freneticamente. Signore oscuro? Ordine di Salazar? «Sono della polizia, mi hanno detto che c’è stata una fuga di gas…» fece sparire le corde alla svelta e aiutò la donna ad alzarsi.
«Mi sento…stordita…» lei barcollò e il marito, con fatica, l’aiuto a sedersi sul divano.
«Mi scusi signore, siamo confusi…forse dovremmo andare in ospedale» disse l’uomo sedendosi accanto a sua moglie.
«Ho già chiamato l’ambulanza, stanno arrivando» fece una piccola pausa e continuò «Qual’è il vostro ultimo ricordo?» Doveva assolutamente scoprire di più.
Si guardarono entrambi e rispose la donna «Io ricordo solo di essere andata a letto»
«Si…anch’io ricordo di essermi messo a letto» poi guardò fuori «Ma che ore sono? Quanto tempo siamo stati svenuti?»
Draco capì che così non ne ricavava nulla, quindi prese la bacchetta e disse «Legiliments!»
Andò a ritroso nei ricordi dell’uomo fino ad arrivare alla sera precedente. Dopo che entrambi si misero a letto qualcuno bussò alla loro porta.
«Ma chi potrà essere a quest’ora?» disse l’uomo alzandosi.
Draco lo seguì nel suo ricordo e andò all’ingresso con lui «Chi è?»
La porta si spalancò da sola e riuscì a vedere solo per un istante la sagoma di un uomo con una bacchetta in mano ma notò un piccolo dettaglio, sulla giacca portava una spilla che raffigurava un serpente che beveva da una coppa. Dopo di che, il nulla.
Draco rilasciò l’incantesimo e sconvolto obliviò quei due prima di filarsela via.
Se i mangiamorte erano tornati suo figlio era in pericolo. Doveva parlare con gli auror.
Saltò il pranzo e andò diretto verso il secondo piano all’ Ufficio applicazione della legge sulla magia. Come sempre era affollato di gente e promemoria volavano dappertutto ma per fortuna trovò subito chi cercava «Blaise!» 
Lui era dietro una scrivania e alzò subito lo sguardo verso di lui quando lo sentì «Ehi Draco…scusa ma ho da fare adesso, non posso venire a pranzo con te»
«Non sono qui per questo» si avvicinò e nell’orecchio gli chiese «Sai qualcosa di un certo Ordine di Salazar?»
Blaise si alzò di scatto «Tu cosa sai? Doveva essere top secret…» lo afferrò per un braccio e si guardò intorno «Se qualcuno scopre che sai qualcosa di questo ordine penseranno subito che te l’ho spifferato io»
«Ho scoperto oggi della sua esistenza» abbassò di più la voce «Ha a che fare con tu sai chi?»
Blaise annuì «Cosa è successo?»
«Sono stato attaccato da dei babbani sotto imperio, volevano farmi fuori» 
Blaise spalancò gli occhi «Devi parlare con Potter»
«Cosa? E perché dovrei?» non erano mai stati simpatizzanti uno dell’altro. 
«Hanno affidato a lui il caso»
«Cosa? Quindi ora è il tuo capo?» chiese lui come a prenderlo in giro.
«Non rompere e vacci a parlare!» disse indicandoglielo. Non lo aveva visto prima ma Harry Potter era in fondo alla stanza che parlava con Wealsey.
«E’ l’unico che sa qualcosa di questa storia?» chiese sperando di non doverci andare a parlare.
«Si. E credo anche che debba sapere quello che ti è successo» rispose Blaise incrociando le braccia e facendogli capire che se non lo faceva glielo avrebbe riferito lui.
Draco sbuffò e si aggiustò la giacca.
«D’accordo. Se non ho altra scelta…» con passo deciso andò verso Potter e Weasley.
Ron Weasley era di spalle quindi fu prima Harry a notarlo «Malfoy…cosa ti porta qui?»
«Potter» fece un cenno con il capo come per salutarlo e fece altrettanto con «Weasley…non sapevo che anche tu fossi diventato un auror…hai ripetuto i M.A.G.O?»
«Malfoy…vedo che non sei cambiato affatto» rispose il rosso «Il tuo ufficio è al piano di sopra, forse hai sbagliato a leggere?»
Draco lo ignorò, aveva cose più urgenti da fare «Potter devo parlarti…in privato»
Vide Potter osservarlo con attenzione e poi fare un cenno al rosso per mandarlo via «Cosa ti porta qui da me? Deve essere una cosa importante»
«Esatto, ma vorrei parlarne altrove, qui c’è troppa gente» disse lui alludendo al fatto che tutti li stessero guardando. Loro due erano famosi per i loro litigi a scuola.
«Hai ragione» lo vide estrarre la bacchetta e dire «Muffilato!». Si creò una bolla intorno a loro che li isolò del tutto dal resto del mondo.
«Va bene anche così suppongo» rispose lui «Vado al sodo. Oggi ho obliviato una coppia che era sotto imperio, dicevano di far parte dell’Ordine di Salazar» fece una pausa e notò la reazione di Harry, aveva tutta la sua attenzione «Avevano l’ordine di farmi fuori, mi hanno chiamato per nome»
«Cosa?» Harry era sconvolto «Siediti e parti dal principio» gli indicò la sedia davanti la sua scrivania.
«Dimmi prima cos’è questo Ordine, voglio sapere se è quello che penso io…»
Harry prese un dossier con su scritto Top secret «Per parlarti di questo devo inserirti nella mia squadra, è il protocollo. Devo parlare con il tuo capo e vedere se è disposto a…»
«E’ disposto! Con lui me la vedo io! Se è quello che penso…mio figlio è in pericolo!»
«Molto bene, dammi solo un minuto» prese un’altro foglio con una lista e aggiunse il suo nome. Conosceva bene il protocollo di cui parlava Potter, quella lista era stata incantata in modo che nessuno potesse parlare ad altri del caso in questione, quindi per parlargliene era stato costretto ad inserirlo. Apprezzò non poco il fatto che lo avesse inserito subito senza fare troppe polemiche, questa sua versione “professionale” non gli dispiaceva.
Lo vide timbrare dei fogli e finalmente parlò «L’Ordine di Salazar è nato un’anno fa circa, è composto da ex mangiamorte ma negli ultimi mesi stanno reclutando nuove leve»
Draco diede un pugno sul tavolo «Lo sapevo! Non è possibile!»
«Parlami della tua situazione. Perché ti vogliono morto?» continuò lui.
«Hai dimenticato che sono fuggito alla fine della battaglia? E che mia madre ti ha protetto?» disse alzando la voce.
«Non l’ho dimenticato!» rispose lui a tono «Ma non posso aiutarti se non mi dici i dettagli. Perché dici che tuo figlio è in pericolo?» fece una pausa e poi aggiunse «E poi da quando hai un figlio?»
Draco sospirò «Si vede che non leggi la pagina dei gossip sulla Gazzetta del Profeta»
«Infatti leggo solo le cose importanti»
«Lasciamo perdere…» sospirò di nuovo «Ho un figlio di quattro anni e l’ho tenuto nascosto proprio a causa dei mangiamorte» decise di omettere i dettagli della sua storia «Ora che l’ho presentato al mondo scopro che sono tornati…»
«Dici che potrebbero prendersela con tuo figlio per fare un torto a te?»
«Esatto»
«Metterò un auror a protezione di tuo figlio se mi dici dove…»
«Non occorre, per la sua protezione me ne occupo io. Voglio solo che mi dai le informazioni. Chi sono? Hai già trovato qualche membro?»
Harry riluttante gli passò il dossier «Per ora stiamo tenendo d’occhio questi…ma ce ne uno che ci sfugge sempre»
Le foto che aveva davanti erano di molte persone che conosceva, alcuni erano anche suoi parenti alla lontana ma uno in particolare attrasse la sua attenzione. Era la foto di un uomo con un trench blu ed un cappello che gli copriva completamente il viso «Questo chi è?»
«Questo è quello di cui ti parlavo, non riusciamo mai a vederlo in faccia»
«L’ho visto stamattina» cercò di mettere a fuoco il viso dell’uomo che aveva visto dal balcone «Era sotto la casa dei due babbani di stamattina….e credo che sia lo stesso che li abbia messi sotto imperio»
«L’hai visto in faccia? Riesci a fare un identikit?» chiese Harry raggiante.
«No…era vestito come in questa foto, aveva un cappello che gli copriva il viso»
«Accidenti!» esclamò mordendosi un labbro «Ho il sospetto che sia proprio lui il capo dell’Ordine»
«Il sostituto di V-voldemort?» per lui era ancora difficile pronunciare il suo nome per bene.
«Lo sospetto…In realtà le loro intenzioni sono ancora buie per no»
Draco finì di sfogliare il dossier ma si fermò sull’ultima pagina dove c’era un disegno di un serpente che beveva da una coppa «Questo è il loro simbolo?» chiese per conferma.
«Si, lo abbiamo trovato su dei manifesti a Nocturn Alley, erano per reclutare nuove leve…»
«Hanno dei marchi neri anche loro?» voleva sapere il più possibile.
«Per ora non abbiamo arrestato nessuno, non hanno ancora fatto nulla contro la legge»
«Ma come? Sapete chi sono e non fate niente?» chiese sconvolto.
«Per ora sappiamo solo che si riuniscono in segreto in varie parti della Gran Bretagna ma non hanno ancora agito. Per questo li stiamo tenendo sotto controllo»
«E quello che è successo a me oggi?»
«Sei il primo che ha avuto a che fare direttamente con loro. Inoltre c’è un altra cosa che mi preoccupa» lo fissò negli occhi «Hai detto che erano sotto imperio…perché a noi non è arrivata la segnalazione?»
Le maledizioni senza perdono erano tracciate dal ministero, quando venivano evocate gli auror venivano a saperlo immediatamente.
«Avranno trovato il modo per evitare il tracciamento» ragionò Draco.
«Esatto e dobbiamo capire come è stato possibile»
«Dobbiamo?» ripetè lui.
«Ora fai parte della squadra, anche se non potrai essere un operativo»
Essere operativo significava poter agire e uscire sul campo e lui non essendo un auror non poteva farlo.
«Certo come no» rispose «Secondo te io resto qui a non fare niente mentre mio figlio potrebbe essere in pericolo»
Harry ragionò «Tu fai parte della squadra della cancellazione magia accidentale, giusto?»
«Si»
«Sei esperto di magie sulla mente quindi?»
«Si»
«Perfetto, sarai il mio consulente per quanto riguarda la lettura dei ricordi, così potrai seguirmi in campo»
Draco si accigliò. Voleva davvero lavorare con lui? «Hai raggirato le regole, sicuro di poterlo fare Potter?»
«L’ho già fatto» disse appuntando il suo nome in un altra lista «Ora vai a sistemare le cose con il tuo capo ed è fatta»
«Bene» si alzò «Aspetto tue notizie quindi»
Si alzò anche lui e gli tese la mano «Certo, alla prossima»
Draco l’afferrò e la bolla intorno a loro scomparve «Alla prossima» rispose andandosene a passo svelto.
Lui che lavorava con Potter. Incredibile.



Jane stava vivendo il periodo più bello della sua vita. Era felice come non lo era da tempo, la sua si stava trasformando in una vera famiglia e non chiedeva altro. Lei e Matthias avevano deciso di vendere la casa per comprarne una a Marlborough, poco lontano da Bernadette ed il suo asilo. Jane non lavorava più per lei, aveva deciso di lasciare più tempo per la famiglia e Benny, ormai, era parte della sua. Bernadette aveva assunto un’altra ragazza per l’asilo e conviveva con il suo compagno da circa un anno e mezzo motivo per cui una sera, mentre erano a cena tutti e quattro insieme…
«Jane guarda qui!» Bernadette le mostrò la sua mano su cui spiccava un anello con un diamante.
«Cooooosa!? George ti ha fatto la proposta??» disse lei quasi urlando come se George non fosse lì a due passi da loro. George era un uomo di 38 anni, poco più grande di Bernadette, che lavorava in una bottega che produceva cappelli per maghi di ogni tipo, forma e colore. Era un tipo molto amorevole.
«Ci sposeremo il mese prossimo!» Aggiunse Benny «Sarai la mia damigella d’onore vero?»
Jane si stupì ma fu felicissima di accettare «Siiiii!»
«Matthias, noi intanto andiamo a prendere un drink» disse George portando gli occhi al cielo per la confusione che stavano facendo quelle due.
Jane li guardò andare verso il bar e poi portò tutta l’attenzione su Benny «Come ti senti?»
«Felice» rispose lei con gli occhi da innamorata «Mi ha chiesto di sposarlo in ginocchio, quando siamo andati al lago la settimana scorsa»
«E’ una cosa romanticissima!»
«Si è vero…» Benny guardò l’orologio da polso «Jane! Sono le 21, devi andare a prendere Alex!»
Jane le sorrise «Tranquilla, va sempre Matthias a riprenderlo alla villa Malfoy» guardò verso di lui facendogli segno di guardare l’ora.
«Come mai va sempre lui? E’ successo qualcosa?»
«Niente di che in realtà…» fece una piccola pausa ricordando l’ultima volta che era stata dai Malfoy «Meggie si è trasferita lì, e voglio evitarla»
Benny sorrise «Non sei mai riuscita ad andarci d’accordo eh?»
«Da parte mia c’è sempre stata buona volontà…ma lei pare avercela sempre con me…» si sentì toccare la spalla e si girò verso Matthias e George che erano tornati al tavolo «Scusami Jane» mostrò la lettera che aveva tra le mani che aveva appena ricevuto «E’ appena arrivata, c'è stato un problema a lavoro e devo proprio andare»
Matthias lavorava fuori città, si occupava del trasporto su nave di articoli magici di vario genere.
«Oh…ok! Allora vado io a riprendere Alex» disse alzandosi.
«Mi dispiace tanto, so che odi andare in quel posto» disse lui accarezzandole il braccio.
«Tranquillo amore, posso sopravvivere per una volta» lo salutò con un bacio. Poi salutò anche Benny e George con un abbraccio ed entrambi si smaterializzarono per andare in direzioni diverse.
Jane si materializzò fuori il cancello del manor Malfoy e prima di fare un passo avanti fece un grande sospiro sperando che non ci fosse Meggie. Quando si sentì pronta aprì il cancello e in quello stesso istante si materializzò accanto a lei qualcun altro che ansimava. Erano due persone, riconobbe per primo Harry Potter che aveva il braccio sotto le ascelle di Draco per aiutarlo a camminare visto che aveva una gamba rossa da cui uscivano fiotti di sangue.
«Draco che ti è successo?» disse spaventata da quella scena. Era ovvio che erano appena fuggiti da qualche duello.
«Jane…che ci fai qui…» disse staccandosi da Harry barcollando.
«Idiota, non ti reggi in piedi vedi?» Harry lo riafferrò al volo e Jane scattò mettendosi dall’altro lato sotto il suo braccio.
«Vattene Potter» gli disse Draco «Anche tu non sei messo bene…» in effetti Harry perdeva sangue dal naso e dal sopracciglio.
Harry la guardò con gli occhi al cielo «Lo mollo a te, scusa»
«Me ne occupo io, tranquillo» rispose estraendo la bacchetta per fermare il sangue che fuoriusciva dalla ferita alla gamba.
Harry e Draco si lanciarono uno sguardo e lui sparì.
«Sei un auror adesso?» chiese subito Jane rialzandosi cercando di sostenerlo.
«Non esattamente» Erano così vicini che quasi le loro punte del naso potevano toccarsi e Jane sentì un certo imbarazzo. Era bello come sempre.
«Che è successo allora?» chiese cominciando ad avanzare verso l’ingresso del Manor al chiaro di luna per non doverlo guardare in faccia.
«Non posso dirtelo, è Top secret» disse zoppicando.
«Se c’è di mezzo Harry Potter deve essere una cosa importante» disse pensando ad alta voce.
«Perché tutti pensano che quel deficiente sia forte? Fa solo il suo lavoro mediocre»
«Questa rivalità con lui al giorno d’oggi è ridicola, lasciatelo dire…»
«Sembri Blaise…hai usato le sue stesse parole»
«Blaise è intelligente, tu no»
«Ti devo ricordare che l’hai mollato per me?»
«Ma se tu non te ne ricordi nemmeno, idiota!»
«Beh ma l’hai fatto…»
Jane sorrise «Ti vorrei rispondere dicendoti che è stato un errore» fece una breve pausa «Ma non è vero, lo rifarei. Senza Alex ora non saprei vivere»
Draco si bloccò a due passi dalla porta d’ingresso e quando Jane si voltò verso di lui notò che era molto teso.
«Ehm…ho detto qualcosa che non va?» che lo avesse offeso?
«Lo proteggerò io. Sempre» disse lui tutto d’un fiato con le mani serrate a pugno.
Il suo comportamento era un pò strano, forse era un pò sconvolto per quel duello «Grazie…Lo farò anche io» rispose lei.
Entrarono in casa rompendo quella strana atmosfera che si era creata e subito Draco chiamò un elfo domestico ordinandogli di preparare una pozione rigenerante per la sua ferita «Non dire a nessuno che sono ferito»
«Si, mio signore» rispose l’elfo con voce acuta. Jane si chiese come mai avesse tutti quei segreti.
«Aleeeex!» urlò Draco «C’è qui la mamma!»
«Mamma?» disse lui spuntando dalle scale «Come mai sei venuta tu?» stava volando su una scopa giocattolo.
«Matthias doveva andare a lavoro stasera» notò che era vestito diversamente rispetto a quella mattina «Che hai fatto ai vestiti?»
Alex atterrò esattamente davanti a lei «Oh…Meggie mi ha regalato questo completo, ha detto che sono più adatti per un Malfoy»
Era un completo pantalone e giacca con dei ricami elfici sui polsini, non erano affatto economici. 
Le stava sbattendo in faccia che non gradiva come vestiva suo figlio «A te piacciono?» gli chiese.
Lui si guardò e poi squadrò suo padre vestito in maniera simile «Sssi….credo…» disse poco convinto.
«Ok, domani andrai a scuola vestito così?» 
Conosceva suo figlio. A lui piaceva correre e sporcarsi nei prati e giocare alla lotta di fango con i suoi compagni e quel nuovo look da principino non gli si addiceva per niente.
Lui sembrò pensarci su «No mamma, non mi piace più»
Jane sospirò «Dai, salutiamo i nonni e andiamo…»
«Vi raggiungo tra un attimo…» disse Draco cercando qualcosa nelle tasche interne della giacca. Gli cadde un foglio che Alex raccolse per ridarglielo e Jane, nonostante Draco subito lo afferrò per nasconderlo, notò che era uno scarabocchio di un serpente attorcigliato intorno ad un calice.
«Andiamo mamma, i nonni sono in soggiorno» lasciarono Draco lì e Alex la portò dai nonni.
«Jane! Che piacere rivederti!» Narcissa la salutò affettuosamente dandole un bacio sulla guancia.
«Piacere mio…»
Lucius si avvicinò e nell’abbracciarla le sussurrò «Meggie non c’è ora» facendole anche l’occhiolino.
A quanto pare era chiaro a tutti il motivo per cui non si faceva più vedere al Manor.
«Grazie per aver badato ad Alex oggi…e ringraziate anche Meggie per i nuovi vestiti» fece una pausa guardando suo figlio vestito come un pagetto «E ditele anche che non doveva»
«Lei non bada a spese» disse Draco entrando in soggiorno camminando normalmente, Jane suppose che era andato a bere la pozione.
«Papà, la prossima volta andiamo al parco? Avevi detto che ci saremmo andati oggi!» esclamò Alex interrompendo la loro discussione.
«Hai ragione, ho avuto problemi a lavoro…la settimana prossima ci andiamo, promesso!» disse allungandogli la mano che Alex afferrò subito.
«Ok! L’hai promesso, ricordatelo!» Risero tutti e poi si salutarono.
Mentre erano sul vialetto Alex cominciò a raccontarle della giornata «Stamattina siamo andati a mangiare un gelato a Diagon Alley e dopo siamo subito tornati a casa perché papà si sentiva stanco. Meggie voleva andare in un ristorante e hanno litigato»
Jane era tutta orecchie «Quindi per questo ora non c’era? Perché hanno litigato?»
«Anche l’altra volta hanno litigato. Litigano sempre»
«Capisco…e tu poi che hai fatto?»
«Niente, mi sono messo a esplorare il Castello» Alex chiamava la villa “il castello” perché secondo lui somigliava a quello delle sue favole preferite sui cavalieri.
«Ti sei divertito molto allora!» gli allungò la mano visto che dovevano smaterializzarsi.
«Si, ho trovato l’ufficio segreto di papà! Ma non dirglielo! Scccch!» lui afferrò la sua mano ma non si smaterializzò. Draco aveva un ufficio segreto?
«E come è fatto questo ufficio segreto? Sono curiosa» gli chiese cercando di stare al gioco e invogliarlo a parlare.
«Nella sua stanza se giri la lampada si apre una porta segreta dietro uno specchio, dentro però è noiso»
«Noioso? Perché dici così?»
«Ci sono un sacco di foto appese e carte da tutte le parti, non c’è nessun tesoro!»
Foto appese? Che fossero foto di ricercati? 
«Le persone delle foto com’erano?»
«Avevano tutti dei numeri in mano» poi sbadigliò «Andiamo a casa?»
Perché Draco aveva un ufficio segreto? Forse era entrato in qualche squadra speciale degli auror?
«Si, andiamo» si smaterializzarono e in un batter d’occhio erano a casa.
Mise a letto Alex e lei rimase a fissare il soffitto fino a che in un momento di dormiveglia sentì Matthias tornare a casa in mattinata…zoppicando.


Quando Jane si svegliò il giorno dopo per portare Alex a scuola sentiva uno strano presentimento, provava una strana sensazione simile all’ansia ma non ne capiva il motivo. Aveva pensato di svegliare Matthias per parlargliene ma dormiva come un sasso e non se la sentì di disturbarlo visto che aveva fatto molto tardi.
«Andiamo mamma?» chiese Alex stranamente pronto prima di lei quella mattina.
«Si, eccomi» prese al volo la borsa e la bacchetta prima di uscire alla svelta di casa. Casa di Benny era a dieci minuti da casa loro per cui nonostante fossero lievemente in ritardo si godettero la passeggiata inspirando l’aria fresca di quella mattina. 
«Hai fatto i compiti ieri? Mi sono dimenticata di controllare» disse Jane.
«Si, li ho fatti con Meggie ieri mattina» rispose Alex. Jane non potè fare a meno di sbuffare e nello stesso istante le sembrò di sentire un rumore dietro di loro che la fece girare di scatto.
«Che hai mamma?»
«Niente» rispose guardandosi intorno «Credevo di aver sentito qualcosa»
Ormai si era già messa in testa di essere seguita da qualcuno «Dai, sbrighiamoci che è tardi! Corriamo!» in una mano stringeva quella di Alex e nell’altra la bacchetta.
Con il cuore in gola e senza darlo a vedere lasciò Alex a scuola «Allora divertiti, fai il bravo e non far arrabbiare la maestra Benny»
«Me lo dici tutte le mattine! Sei noiosa, ho capito!» Lui la lasciò sulla porta correndo dai suoi amichetti. In un altro momento l’avrebbe rimproverato per come le aveva risposto ma ora aveva altro per la testa. Con la bacchetta pronta e nascosta nella manica fece la strada a ritroso cercando di capire se ci fosse qualcuno o meno ma non trovò niente e nessuno. Concluse che si fosse immaginata tutto.
«Devo cercare di dormire meglio la notte» disse a se stessa scompigliandosi i capelli. Tornò a casa e recuperò il giornale dal gufo che l’attendeva sulla cassetta della posta prima di entrare in casa. La casa era un disastro, c’erano i giocattoli di Alex ovunque e le stoviglie del giorno prima ancora nel lavello che, con un colpo di bacchetta, cominciarono a lavarsi da sole. Cominciò a raccogliere da terra dei pennarelli che Alex aveva lasciato sparpagliati sul tappeto all’ingresso quando notò delle gocce rosse che potevano sembrare sangue. Si ricordò che nel dormiveglia aveva sentito Matthias camminare zoppicando e quindi andò subito di sopra, in camera da letto, a controllare che stesse bene. Lui stava ancora dormendo e lentamente si avvicinò per alzare la coperta per scoprirgli le gambe ma vide che era tutto a posto.
«Mmm…ehi Jane…che fai? Fa freddo…» Matthias parlò con voce assonnata tirandosi le gambe sotto la coperta.
«Scusa amore, pensavo ti fossi ferito» rispose dandogli un bacio sulla tempia 
«Come mai hai pensato questo?» chiese con tono diverso.
«Ho visto delle gocce rosse a terra nell’ingresso, pensavo fosse sangue…devo essermi sbagliata, sarà stato Alex con il pennarello rosso»
Matthias le sorrise accarezzandole una guancia «Sei carina a preoccuparti per me» 
I suoi occhi azzurri la facevano sempre sciogliere «Scusa se ti ho svegliato…oggi mi sento un pò strana»
«Come mai? E’ successo qualcosa ieri sera dai Malfoy?» chiese facendole capire di volerla vicino. Jane si sdraiò accanto a lui poggiando la testa sulla sua spalla e cingendogli il petto con il braccio «Non è successo nulla, » rispose nascondendogli il “nuovo lavoro” di Draco.
«Capisco..» si girò verso di lei e la baciò.




«Accidenti!» esclamò Harry Potter quella stessa mattina all’ingresso del Ministero «Hai visto il giornale Ron?»
«Si, ne stavo parlando con Blaise poco fa…come hanno fatto?» rispose il rosso passandogli uno dei 6 caffè che stava trasportando. Il giornale di quel giorno parlava dell’attacco avvenuto il giorno prima tra gli auror e i nuovi mangiamorte.
«Non ne ho idea…io non ho visto nessuno ieri, si saranno nascosti molto bene» 
Draco arrivò nel bel mezzo di quella conversazione «Parli dei giornalisti?»
«Buongiorno Malfoy» disse Ron sprezzante passando di malavoglia un caffè anche a lui «Gradisci un caffè?»
«In altre occasioni rifiuterei» afferrò rudemente la tazza in cartone «Ma non ho dormito per niente» lo buttò giù in un solo sorso.
«Sai? Mi fai quasi pena in questo stato…» Ron cambiò tono «Tuo figlio tutto bene?»
Rispose schifato da quel caffè «Si, gli ho messo una guardia del corpo…»
«Malfoy, visto che la cosa è stata scoperta dobbiamo stare molto attenti, soprattutto tu» disse Harry puntandolo con il dito.
«Lo so bene…» nella mano sinistra strinse il giornale su cui c’era il titolo “I Mangiamorte sono tornati, paura nello Yorkshire”






Spazio autrice
Ciao a tutti! Ci stiamo avvicinando alla conclusione, che ne pensate? Vi sta piacendo? Cosa vi aspettate che accada adesso? Scrivetemi!
 
  
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