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Autore: Sereko    22/09/2009    2 recensioni
A sprazzi riacquistavo lucidità,rendendomi vagamente conto di trovarmi nel mio letto,poi il buio dell'incoscienza mi riportava prepotentemente giù,cancellando la consapevolezza e facendomi affondare nella confusione. L'ultimo pensiero incoerente fu la consapevolezza che questa volta non ci sarebbero state braccia forti e calde a salvarmi.[...]Ma quando li vidi incedere verso di me gli occhi neri e le labbra arricciate sopra i denti e le mani tese in avanti pronte a strapparmi il mio bambino,mi lasciai prendere dal terore e urlai
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo










I miei occhi impiegarono qualche secondo per abituarsi alla luce,quando ci riuscirono mi ritrovai a guardare il lampadario di quella che doveva essere la casa dei Cullen.

Disorientata dal brusco cambio d’ambiente, mi sforzai di ritornare con la mente all’attimo prima dello svenimento e gli ultimi dieci anni mi passarono davanti come le immagini vecchie e scolorite di un film muto, in un rapido susseguirsi di immagini moto simile alle luci ad intermittenza di una lampadina guasta nel più squallido locale in periferia.

Confusa serrai più forte gli occhi, mentre mi chiedevo come mai tutto mi apparisse evanescente e lontano come se non mi appartenesse veramente.

Rivivevo il tutto con uno sguardo non mio,come se fossi la spettatrice di me stessa e non … io in persona.

Era davvero una sensazione strana,fastidiosa. In più mi sentivo confusa e questo non faceva altro che aumentare il mio malessere,fisico oltre che psicologico.

Sempre con gli occhi chiusi azzardai un movimento e mi portai la mano al ventre. Quello che toccai mi fece sgranare gli occhi dalla sorpresa e gettai immediatamente uno sguardo alla mia pancia.

Ero incinta. Ero molto,molto incinta.

<< Bella >> una mano fredda coprì dolcemente la mia poggiata sulla pancia e mi voltai,incontrando gli occhi onice di mio marito.

Le prime cose che registrai furono i suoi occhi neri e cerchiati velati di preoccupazione poi, avida di lui, iniziai a far vagare lo sguardo sul suo viso, assorbendone in pieno i tratti perfetti e armoniosi.

Infine riuscii a vedere che mi trovavo in soggiorno, sul divano, e che intorno a me erano raggruppati tutti i Cullen, che mi guardavano più o meno preoccupati.

Edward mi strinse la mano e riportai l’attenzione su di lui.

<< Stai bene? >>

Corrugai le sopracciglia,confusa. Stavo bene? A dire il vero non lo sapevo nemmeno io, mi sentivo stordita e disorientata e il fastidioso pulsare della mia testa non mi aiutava per niente.

Intuendo la mia confusione mi sfiorò la guancia con la punta delle dita e inclinò la testa di lato, studiandomi.

<< Ricordi niente di quel che è successo? >>

Uhm … eravamo nella radura e poi …

<< Eravamo nella radura… >>

<< Radura? >> La sorpresa nel tono di Edward mi destabilizzò ulteriormente. Non eravamo nella radura? Lo fissai senza capire.

Carlisle si avvicinò e si accovacciò di fronte a me,accanto ad Edward. Mi tastò lievemente la testa e poi fece scivolare la mano sulla mia fronte. Parlò senza smettere di fare quelli che pensavo fossero dei controlli.

<< Mentre scendevi le scale hai avuto un mancamento e sei caduta battendo la testa. Hai perso i sensi per un bel po’ >> ritirò la mano e fissò la mia espressione sbigottita << è normale che tu ti senta un po’ confusa >> Edward gli lanciò una strana occhiata di sottecchi che Carlisle ignorò << sono quasi sicuro che tu non abbia subito alcun trauma cranico,anche se mi piacerebbe controllare, ma per il resto è tutto a posto. Compreso il bambino >> e mi sorrise.

Ero troppo confusa per ricambiare, così continuai a fissare lui ed Edward con un’espressione totalmente assente. Infine riuscii ad articolare una domanda << Che giorno è oggi? >>

<< 8 Settembre >> mi rispose prontamente Edward

Okay … mi sentivo un’idiota ma …

<< Quanti anni ho? >>

<< Diciotto >> mi rispose lentamente Edward guardandomi accigliato << ne compirai diciannove tra qualche giorno >>

Ero perfettamente consapevole degli  sguardi curiosi degli altri ma al momento il mio problema era un altro.

Se avevo diciotto anni ed ero ancora incinta allora tutto quello che pensavo fosse successo in realtà non era accaduto?

Se non era successo allora … l’avevo … sognato?

Quindi,se era così,ed era per forza così, non c’era stato nessun aborto, nessun litigio,né tradimenti e,insomma nulla di nulla! Ero ancora la signora Cullen e…

D’impulso gettai le braccia al collo di Edward e lo abbracciai forte. Baciai ogni punto del suo viso che riuscivo a raggiungere e poi gli sussurrai all’orecchio << Ti amo >>.

Probabilmente rimase sorpreso e un po’ sconcertato dalla mia reazione sconnessa ma mi abbracciò e mi diede un bacio sulla tempia, poi fece scivolare la mano sulla mia pancia e mi guardò sorridendo << Ti amo anch’io >>

<< Ehm ehm,scusate se interrompo questo idillio ma … >> vidi Emmett che si strofinava il lobo dell’orecchio con le dita guardandomi confuso << che t’è preso? >>

Scoppiai a ridere sollevata e felice che tutto quello che avevo vissuto in realtà non c’era mai stato e sotto lo sguardo sbigottito di tutti risposi fissando negli occhi mio marito.

<< Nulla, ho solo fatto un incubo >>

 

 

 

Angolo autrice:

Ed ecco qui la fine di questa fan fiction. Sono discretamente soddisfatta di questo capitolo,alla fine,eccetto qualche cambiamento improvviso durante la stesura dei capitoli,sono riuscita a seguire la trama che mi ero prefissata quel lontano 28 Aprile. Ammetto di aver più volte pensato di sospenderla,di cancellarla,di mandarla al diavolo,ma mi sono detta che non era corretto nei confronti di quelle povere anime pie che la seguivano e ho continuato a scrivere,trascinandomi sino alla fine. Spero ovviamente che questo finale,così come la fan fiction per intero, vi sia piaciuto. Come promesso, d’altronde, il lieto fine c’è stato,anche se forse nessuno si immaginava una cosa del genere. Lieta di avervi sorpresa,in positivo spero. Bene,concluso il mio sproloquio passo ai ringraziamenti:

Cullenuzza: Non ti preoccupare ,sono contenta comunque di aver ritrovato un tuo commento ^^ Come vedi ho aggiornato il prima possibile,spero che questo capitolo sia di tuo gradimento,fammi sapere! Un grazie infinite per aver seguito la mia storia sino alla fine =)

Costance_Fry: Accontentata,hai avuto un’anteprima assoluta del capitolo,quando ancora era su carta. E vedi di non lamentarti più,sei tu quella che mi nega il suo aiuto quando voglio un consiglio u.u

Un grazie di cuore a

 1 – Cullenuzza
2 – eli1414
3 – Fantasy_Mary88
4 – flavia93
5 – Honey Evans
6 – loli89
7 – papeete
8 – Ramona37
9 – SaraMasenCullen
10 - __cory__

Per avermi aggiunta tra i preferiti e a

1 - alessandraxxx81
2 - annacro
3 - chachy
4 - coppolina93
5 - gabrycullen
6 - Glance
7 - Joey88
8 - ka chan
9 - kias7
10 - lady cat
11 - lupacchiotta_mannara
12 - monicar92
13 - papeete
14 - Piccola Ketty
15 - ragazza lupo
16 - sassy86
17 - Tifa27
18 - tsukinoshippo

Per avermi aggiunta tra le seguite.

Ringrazio anche tutti coloro che hanno commentato i precedenti capitoli e anche chi si è semplicemente limitato a leggere.

Ora per chi è arrivato sin qui,ecco qui di seguito un piccolo pezzo di prologo di una storia che forse pubblicherò più avanti… fatemi sapere se vi piacerebbe continuare  a leggere qualcosa di mio ^^

Prologo

EPOV

<< Ho dimenticato un libro in macchina >> dissi voltandomi verso di lei e simulando un’espressione mortificata << ti dispiacerebbe accompagnarmi? >>

Tentennò guardandosi rapidamente intorno. Aveva paura di arrivare tardi a lezione? Illusa.

Cercai di mascherare il fastidio << Non ci vorrà molto. Te lo giuro … >> In tutti i sensi. Le avrei risparmiato la sofferenza. In fondo, non era colpa sua se il suo profumo era così attraente.

Corrugò le sopracciglia ma annuì. Le sorrisi.

Arrivammo rapidi fuori, ci coprimmo con le mantelle a le feci strada verso un angolo nascosto della scuola.

<< Ecco, la mia macchina è proprio lì dietro … >>

Nel momento in cui girammo l’angolo e si accorse che non c’era nessuna macchina, il suo cuore iniziò a battere impazzito nel suo petto stuzzicando la mia sete.

Mi voltai e ricambiai il suo sguardo impaurito e sconcertato.

<< Mi dispiace >> sussurrai << giuro che non proverai dolore >>

Ebbe solo il tempo di sgranare gli occhi e fare un incerto passo indietro,mentre il ritmo del suo cuore aumentava,impazzito.

L’afferrai rapido e affondai i canini nella vena pulsante del suo collo, mentre quel liquido caldo e delizioso scendeva per la gola inebriando i miei sensi.

 

A presto!

  
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