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Autore: Meskina    31/10/2009    9 recensioni
Anticipazioni :
Coppia Alec-Renesmee ... e Jacob a completare il triangolo.
Il dolce veleno del proibito scorre nelle mie vene...
i suoi occhi sono colmi della mia vanità,
i miei... ardono di desiderio.
Morde il mio labbro, assapora il mio collo...
le sue mani indugiano nel mio corpo ...
Arde di passione, e lo voglio mio... mentre piano...
nel mio orecchio sussurra
- Quello che stiamo facendo è pericoloso-
la mia mano accarezza la sua guancia e lo guardo negli occhi.
- non è il pericolo che mi spaventa... bensì il proibito - mormoro.
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black, Renesmee Cullen, Volturi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Avevo detto che Pubblicavo Lunedì e invece eccomi qui, non pensavo di riuscire a finirlo questo capitolo l'ho fatto un pò più corto - o no ? - ma l'ho pubblicata, spero vi piaccia !!
Risposteeee alle mie recensionistineeee *-*

lalaland_girl :
ciao Bellaaaaa! scusa se non ho risposto alle tue recensioni ma hai recensito dopo che avevo postato i capitoli !!! comunque grazie mille ! sono davvero contenta che ti piaccia anche questa fanfiction !!! lo sai che adoro tutte le tue recensioni in ogni mia storia !!! comunque si, io a Jacob, non direi solamente 'lasciami fare la mia vita' sarebbe troppo poco ! e comunque vedremo che in realtà non è così palloso come sembra !! ma non voglio anticipare nulla !!! >.<
Luna95 : Ovviamente hai ragione Nessie non potrà nascondersi per sempre, mentre per quanto riguarda Jane, ho un bel pò di idee al riguardo... che evolveranno con l'andare avanti della storia ! 
sinead : già, le idee sono tantissime e in continuo progresso e non so mai come andare avanti da tutte le idee innovative che ho ! credo che fra un pò mi scoppia il cervello xD comunque spero di continuare al meglio e di migliorare ogni capitolo di questa storia !
red_apple : grazie sono felice che apprezzi il 'mio' Alec, o meglio Alec dal mio punto di vista, spero di non averlo fatto molto diverso dalla Meyer anche perchè la mia intenzione principale è quella di non cambiarlo molto da come è nella saga, bensì di farlo rimanere il solito, freddo e cinico Alec, che però prova questo immenso amore solo ed unicamente per Renesmee, insomma voglio che con Renesmee sia dolce e sensibile ma il suo carattere in qualche modo sia irremovibile ! spero ti piaccia anche questo capitolo e fammi sapere ! Baciii!
Claire_Young : Benvenutaaa! ciaooo! sn contentissima che ti piacciaaa ! davvero ! fammi sapere anche di questo capitolO! miraccomando ! già Alec tenero e buono .. ma solo ed unicamente con Nessie xD
fefyCulen : ciau! si Jacob si è preso un palo! ma nn è ancora detto! magari cercherà di riconquistare il suo imprinting O.o è deciso e determinato a quanto pare xD per quanto riguarda il sito, si chiama Polivore... ti iscrivi e fai tutto quello che ti pare xD ... spero ti piaccia anche questo cap. fammi sapere bella !
Vichy90 : Benvenuta anche tuuuuuuu!!!!!!!!  ti piace un casino *-* oh cielo!  grazie *______* spero di non deluderti ... alla prossimaaa! bacioni!

Grazie a chi segue la mia fanfic. ( 4 )e a chi l'ha messa tra i preferiti ( 16 )!!! ma siete tantiissimiiii fatevi sentireee ditemi i pareri !!



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...Incomprehensions...





Jacob's POV

Piccoli e scintillanti fiocchi di neve scendevano volteggiando dal cielo notturno di quella sera.
Come diavolo riuscivano tutti a stare imbottiti in quel modo ? beh, non c'era da stupirsi, del resto, quel freddo ti penetrava nel corpo congelandoti sino alle ossa , o almeno così dicevano.
La neve si era impossessata anche di Seattle, la vedevo accumulata agli angoli della strada, sopra i tetti delle macchine che passavano nel traffico e sopra le insegne dei pub o dei ristoranti. 
Impaziente me ne stavo li con le mani nelle tasche ad aspettarla, vedendo le nuvole di fumo che mi fuoriuscivano dalla bocca, mentre facevo su e giù per il marciapiede di  fronte all'hotel 'Sur le fil' dove l'insegna aveva un aria di 'antico'.
Beh, che dire?  lussuoso,  il posticino che si era scelta per stare con le sue amiche, e io che pensavo che se ne sarebbe andata in una periferia sporca e sudicia come mi aveva detto Bella ! 
Me ne stavo fuori dalle porte e non mi facevano entrare, un ragazzo, con la divisa rossa e il cappello da scemo stava morendo di freddo, mentre aspettava di aprire le porte a tutti tranne che a me! ma chi se ne fregava ! l'importante era che lei scendesse, e questo bastava a farmi calmare. 
La intravidi all'interno dalla porta di vetro e oltrepassare il grande salone accogliente dell'hotel. Aveva dei Jeans aderenti e si stava mettendo la sua giacca rosa, quella che io adoravo.
Arrivata alla porta, il portinaio-scemo le fece strada sorridendole
'che cazzo hai dai ridere ? non fare il cascamorto con lei deficente!' volevo dire a quel ... quel....
- Jake..- corrugò la fronte lei,  avanzando mentre si stringeva nel suo cappotto e alzava le spalle dal freddo, le sorrisi, troppo felice di vederla.
- ciao Nessie...- mi avvicinai per abbracciarla, la strinsi a me, e durò poco,  perchè mi respinse lentamente, facendomi intendere che non era aria.
- che ci fai qui ?-  domandò. 
Uhm... 
Infastidita ???

- Beh Sam non la fa più la sua cena di anniversario, e così non sapevo che fare...- col cavolo ! Sam la faceva eccome la sua festa! ma ero l'unico a non portare nessuno ! insomma, voglio dire, non potevo portarci mio padre, tutti si portavano le loro ragazze ! cavolo... e lei mi aveva fatto rimanere così male quando non aveva più accettato di venire con me ! quando mi aveva dato buca ! possibile che le sue stupide amiche fossero più importanti di me ?  di me che l'avevo accompagnata durante la crescita, di me che le avevo dato tutto, la mia vita, il mio amore (in tutti i sensi)... l'avevo fatta ridere e mai una volta annoiata o fatta piangere, e ora, ogni volta che si parlava di quella 'Carol' ... venivo al secondo posto per lei.
- Jake io non so che dirti, mi dispiace ma oggi non posso proprio, cioè fino a mercoledì non posso stare con te - si scusò. Dio ! era così bella, avevo voglia di toccare i suoi capelli setosi e bronzei , che ondulati le pendevano per la schiena ondeggiando a ogni suo passo, e qualche ciocca ribelle ricadeva nella sua bellissima fronte.
- ma.. cioè tu sei con le tue amiche io non ti chiedo tanto giuro, vorrei solo fare un giretto nulla di che, poi te ne puoi ritornare dentro. - la implorai.
- Jake... non tutti non sentono il freddo come te! mi sto congelando! - sbattè i denti mentre si stringeva le braccia e metteva il mento sotto il bavero della giacca.
- ti terrò io !!!! non ti preoccupare se mi stai vicina non sentirai freddo - mi guardò cupa. E lentamente scosse la testa irata.
- No Jake... mi dispiace ! - aggiunse.
- ma...-
- Jacob smettila !!! finiscila hai capito ? devi finirla di starmi appiccicata !- alzò la voce. Che bisogno aveva di arrabbiarsi in quel modo ? le chiedevo solamente un giro, uno stupido giro in centro.
- mi.. mi dispiace - cercò di scusarsi trasalendo.
- non volevo urlarti così,  so che tu vuoi starmi accanto perchè non puoi farne ammeno,  ma... devi capirmi, insomma, io ti voglio bene e tu lo sai -
Già, come se mi bastasse.
- ma non posso essere obbligata a starti accanto per il fatto dell'imprinting, Jacob, il mio destino non è stato segnato insieme al tuo quando mi hai vista per la prima volta -
 E secondo lei che dovevo fare ? l'imprinting era più forte di me, non era certo colpa mia !
- devi cercare di capirmi, non sono obbligata a starti accanto per sempre, devo prendere anche io le mie decisioni, non posso dipendere da te -
- non posso stare senza di te - farfugliai. Era la prima volta che le dicevo una cosa del genere, stava andando troppo oltre con i discorsi e non potevo di certo sopportare tutto ciò. 
La vidi sospirare e guardare da un'altra parte, mentre il vento gelido le scompigliava i bellissimi capelli che sognavo sempre di toccare e attorcigliare fra le mie dita, ma da più o meno un anno era diventata troppo distaccata, e anche i nostri abbracci più freddi. 
Si avvicinò, e il cuore cominciò a battermi forte quando appoggiò la sua mano esile nella mia spalla, si alzò in punta di piedi e sentii le sue labbra fresche sulla mia guancia, già ... sulla mia guancia. Mi guardò negli occhi e sprofondai nei suoi scuri e caldi.
- ti voglio bene Jacob Black, ma fra di noi non penso ci sarà nulla di più di una semplice amicizia - 
Hey.. aveva detto 'non penso' ,non 'non ci sarà', bensì un 'non penso'.
Non era mai successa una cosa del genere... mai nessuno aveva rifiutato un imprinting, ma perchè stava facendo così ? che cosa le prendeva ? lei lo sapeva che io non potevo vivere senza di lei ? lo sapeva che quando non l'avevo accanto pensavo solo ed unicamente a lei ? lo sapeva che era la mia unica ragione di vita ?
 NO! indubbiamente non lo sapeva.  Sospirai, e distolsi gli occhi dai suoi che mi fissavano in ansia, come ad aspettare risposta. Dio, e cosa le dovevo dire ? Va bene ? per me è ok, fra noi non ci sarà mai nulla, e la storia finisce qui ? andarmene e mollarla li a Seattle ?
- non c'è imprinting che sia mai stato profanato....- mormorai. Le sue labbra vibrarono in una risata ironica.
- mi dispiace - aggiunse, e mi sorrise. Che diavolo me ne facevo del suo stupido sorriso ?
Dio, no! NO! il suo sorriso era la mia vita! no! non potevo vivere senza di lei ! NO !
 
- ciao Jake... ci vediamo - mi diede una lieve  pacca nel braccio.
Non mi mossi di una virgola, la guardai sorridermi un ultima volta per poi voltarsi e tornare dentro l'Hotel.
 




Renesmee's Pov
 
 Volevo bene a Jacob,  il mio Jacob, era sempre stato mio, il mio cagnolone-lupacchiotto, aveva sempre fatto tutto per me, eppure, non provavo altro che un'amicizia profonda e un bene dell'anima per lui, non riuscivo a vederlo come qualcos'altro. Come quando crescete con un fratello, naturalmente non provate altro che affetto, non potreste mai vederlo come qualcosa di più. Non potevo dare di più a Jacob, era Alec la mia vita, la ragione della mia esistenza, il mio respiro quotidiano e la ragione per cui continuavo a vivere la mia esistenza da ibrida qual'ero.Le mie giornate, da quando l'avevo conosciuto, passavano pensando di trovare una scusa da inventarmi con i miei per poterlo vedere, per poter sentire la sua voce, per avere le sue carezze, sentire il suo respiro gelido nel mio collo, e sentirmi dire ti amo o sei la mia vita dalla persona più pericolosa, orgogliosa e fredda di questo mondo! 
Aprii la porta della camera e la richusi dietro di me. Tolsi la giacca e lo vidi in piedi di fronte la finestra, nella sua posizione impeccabile ed eretta, con le mani dietro la schiena, mentre le luci della città  che illuminavano la notte incombevano fuori dalla finestra.
- ho fatto subito - ansimai con il respiro affannoso per la corsa, mi avvicinai, e cercai di mettere le mie mani fra le sue braccia...ma si mosse, e mi scostò da se.
- A..Alec...-   lo guardai sorpresa. Attese un lungo istante.
- chi è? - chiese freddo... gelido! inizialmente non capii, e poi compresi.
- un... un mio amico - rivelai.
- un tuo amico  - annuì lentamente.
- e che ci fa qui ? - continuava a contemplare la città. Mi sedei nel letto sbuffando e intrecciai le dita fra i capelli.
- è una storia lunga....- mormorai intimidita.
- ah si ? - si voltò alzando su con il mento altezzoso, mentre teneva le braccia dietro la schiena.
- ho tutto il tempo per ascoltare e capire perchè il tuo amico, cane, è venuto qui oggi -
 sospirai, e presi il cuscino tormentandovi l'angolino con le dita.
- lui ha... ha avuto l'imprinting con me, tutto qui - esortai sperando che  non sapesse cosa voleva dire imprinting e che non me lo chiedesse, inizialmente corrugò la fronte, e poi rise sarcastico 
- e così, lui sarebbe l'uomo della tua vita - enunciò contro ogni mia aspettativa.
-io sono la donna della sua vita ma lui non è così per me - dissi. Ritornò serio,  finalmente! odiavo quando scorgevo del sarcasmo nella sua voce.
- tu... - mi voltò le spalle nuovamente.
- io cosa ? -
- tu non lo vuoi ? - domandò incerto, sentii un leggero tremolio nella sua voce, per la prima volta in via mia, trovai insicurezza nella sua voce...
- certo che no Alec - mi alzai avanzando e lo avvinghiai con le braccia, questa volta non mi respinse.
- è solo un caro amico per me,  tutto qui, non proverò mai nulla di più per lui - mormorai . Lui annuì.
- allora posso ucciderlo - 
- CHE COSA ? - mi staccai bruscamente da lui, e si voltò .
- se non lo uccido ti starà intorno per tutta la vita ! lo capisci ? -
- è un mio amico UN MIO AMICO! COME PUOI SOLO PENSARE A UNA COSA DEL GENERE ? - strillai troppo forte.
- ti starà sempre intorno ! SEI IL SUO DESTINO TU ORA !-
- lui lo sa!! glie l'ho detto che non lo amo, non mi costringerà a fare ciò che non voglio ! ..-
-no invece, non lo capisce! è uno stupido cane, non capisce! lo ucciderò perchè altrimenti ti starà intorno per tutta la vita - 
- TI ODIO! TI ODIO TI ODIO TI ODIO !!! - strillai più che potei mentre mi guardava a occhi sgranati improvvisamente
- non lo farai ! NON LO FARAI TE LO IMPEDIRÒ,  UCCIDILO E NON MI VEDRAI PIÙ - le lacrime cominciarono a rigarmi il viso, mi diressi lesta nella porta, afferrando il mio cappotto da terra, e uscendo senza nemmeno dargli il tempo di aggiungere altro.
Come poteva farmi questo ? come ? allora non lo conoscevo bene ! era così? Perchè si comportava in quel modo?
Scesi le scale in fretta, non potevo aspettare l'ascensore, arrivata al piano terra mi diressi verso la vetrata. Uscii e lo cercai .
Era li! Jacob era li ! vedevo le sue enormi spalle e le sue mani in tasca mentre guardava un punto indefinito nel traffico. 
- JAKE ! JAKE !- urlai il suo nome, e si voltò stupito.  Mi fiondai fra le sue braccia e, come sempre, mi accolse caldo. 
- oh Jake...- singhiozzai mentre le lacrime scendevano nel mio viso.
- che succede ? è successo qualcosa ? - chiese preoccupato. 
- voglio venire con te ! andiamo dove ti pare ! a fare un giro, da Sam e Emily, dagli altri, dove ti pare, ma portami con te, portami lontano - ansimai. Lui mi strinse a se e mi baciò la fronte riscaldandomi fra le sue enormi braccia. 
- che cosa è successo Renesmee.. ? - chiese con calma, distaccandomi e carezzandomi la fronte. Scuotei la testa tirando su con il naso e cercando di calmarmi.
- nulla, veramente, voglio venire con te, portami con te - mormorai mettendo la mano nel suo petto. Lui annuì e mi sorrise asciugandomi le lacrime.
Jacob era il mio calmante ! con il suo imperturbabile modo riusciva a farmi stare tranquilla e non perdeva occasione di farmi ridere, con battute singolari e con la sua solita dolce goffaggine.
Avevamo preso l'autobus per andare da Sam, che del resto aveva deciso di dare luogo alla cena a Seattle, in uno dei numerosi e modesti ristoranti.
Il 'Dragonfish Asian Cafe' si trovava nella parte opposta della città. Scendemmo nella fermata più vicina al ristorante e ci dirigemmo al suo interno. 
Non era particolarmente raffinato, ma era spazioso ed accogliente.
Sotto la luce delle pittoresce lampade ad olio, cercammo gli altri con lo sguardo, riconoscendo due di loro. Ci avviammo al tavolo dove erano numerosi, fra i quali, Sam ed Emily, Paul e la sorella di Jacob, Rachel. Quil insieme a Claire, Seth e Jared insieme a Kim. 
Ci salutarono entusiasmati anche nel vedermi e mi diedero il benvenuto.
- Jacob ci aveva detto che non saresti venuta, sono contenta che hai cambiato idea ! - mi abbracciò Emily faticosamente, il suo pancione diventava ogni giorno più grande, ormai era incinta di ben sei mesi, e il bambino sembrava piùttosto enorme dentro il suo corpo esile.
Sorrisi imbarazzata pensando alla scusa che doveva aver trovato Jake nel dire loro del perchè non potevo andarci.
Ci sedemmo prendendo posto vicino Sam e Jared. Jacob si sentì subito a suo agio, mentre per quanto riguardava me, l'unica con cui mi sentivo a mio agio era Claire, la quale aveva più o meno la mia età, o era di uno o due anni più grande di me. Era loquace e riservata, non ostante ciò, riuscivo a capire che era perfettamente a suo agio con tutti loro, cosa che probabilmente io non avrei mai provato. 
- un pò di vino Renesmee ? - domandò Sam sorridendo.
- oh no ! per lei no! ha solo quindici anni ! - lo respinse Jacob.
- e perchè no? - già, perchè no ? 
- ma .. Nessie -  mi guardò sorpreso. Lo ignorai facendo segno a Sam di versarmene un pò nel calice, il quale obbedì. Lo ringraziai e ne bevvi il primo sorso, sentii due di loro sghignazzare e Emily e Rachel sorridere. Oh, al diavolo, non avevo voglia di subirmi discorsi inutili.
La serata proseguì tranquilla, fra due risate e discorsi a cui mi tenevo fuori, semplicemente per il fatto che non mi interessavano, non ostante ciò ero contenta che Jacob si divertisse.
Il miei pensieri si concentravano tutti su Alec, inutile negarlo,  sulla nostra litigata e sul fatto di essermi sentita estranea ai suoi occhi dopo aver visto la rabbia nel suo viso. 
Accavallai le gambe e ruotai lentamente lo stelo del calice di vino tra il pollice e le altre dita della mano.
La porta d'uscita e le finestre del 'Dragonfish Asian Cafe', situato in una delle principali vie di Seattle, affacciava propio sulla torre dello  'Space needle' Fra i sempreverdi ricoperti di neve, che sembrava quasi scintillare dalle luci della città, paragonata all'impenetrabile nero del cielo notturno.
Aveva smesso di nevicare, e i campanellini della porta d'entrata suonavano in continuazione con il via vai di gente che entrava numerosa.
Mi guardai diverse volte attorno, in cerca di qualcosa, nemmeno io sapevo cosa, o forse si ? 
Inghiottii quanto restava del vino. Lui se ne sarebbe andato per sempre, mi avrebbe lasciata. Ne ero più che certa, dopo la scenata che avevo fatto mi avrebbe odiato. Sarebbe ritornato in Italia per sempre, non lo avrei mai più rivisto. Sospirai e mi accorsi che qualcuno mi stava osservando.
- tutto bene ? - sussurrò Jacob al mio orecchio, il suo alito caldo mi solleticò il collo.
- tutto apposto - annuii, quando invece avevo tra le mani il calice del terzo prosecco. Lui sorrise e si avvicinò calmo, togliendomi il calice di mano.
- Hey - protestai, ma alzò la mano per bloccare la mia.
- stai esagerando - disse severo, mi accorsi solo in un secondo momento che eravamo al centro dell'attenzione, ma lui sembrava imperturbabile, disinteressandosi agli altri. Sospirai.
- andiamo - enunciò infine lui alzandosi. E porgendomi la mano.
- dove andate ? - corrugò la fronte Sam.
- a fare un giretto, fa troppo caldo quì - effettivamente cominciavo a sentire un calore strano invadermi. Presi la sua mano e mi aiutò a mettermi la giacca.
- grazie della cena, mi sono divertita - mentii, se ne accorsero. Mai ero stata tanto fredda con loro.
- hai bisogno di aiuto ? - chiese Rachel, mi accorsi dopo che stava parlando con Jacob, e stavano parlando di me.
- hey ! io sto bene ! sto benissimo! - di certo tre prosecchi non mi avevano ubriacato ! ci voleva ben altro per farmi fuori.
Mi feci aiutare da Jacob per uscire dal ristorante, mentre il freddo sopraggiunse inaspettato inaridendomi le labbra.
- fermiamoci un attimo qua -
Cercai un posto dove sedermi quando fummo fuori, in una panchina avanti a dei sempreverdi. 
spazzai via la neve con le mani e mi sedei sopra. 
- che cos'hai ? - lo sentii chiedere mentre si metteva le mani nelle tasche e si avvicinava per poi sedersi accanto a me.
- nulla ...- passai le mani gelide nel viso, stavano arrossendo e riuscivo ammalapena a sentirle.
- C'è qualcosa che non va, lo sento, lo vedo, pensi a qualcosa, che ti fa stare in ansia.- 
- già - annuii non interessata realmente al suo discorso 
- che cosa c'è che non va ? -
- te l'ho già detto ! nulla - 
- posso fare qualcosa per te ? -
- no, sto bene, voglio solamente andarmene a casa - 
Andarmene a casa ? dio che diavolo stava succedendo ? Jacob allungò la sua mano calda sfiorandomi la guancia.
Deglutii guardandolo, le sue carezze erano calde, dolci. Presi la sua mano stringendola e baciando le nocche. 
- Jake...- ansimai piano mentre lacrime calde attraversavano le mie guancie gelate, si avvicinò e mi strinse al suo petto mentre singhiozzavo rumorosa.
- ti prego calmati ! dimmi che cos'hai ! dimmi che cosa ti fa star male Renesmee, dimmi perchè soffi in questo modo ! - era preoccupato e lo sentivo, ma dirgli la verità significava perdere anche lui. Dirgli che soffrivo perchè avevo perso la mia unica ragione di vita non era consono. Alec se ne era andato, per sempre, e me lo sentivo era troppo orgoglioso per rimanere dopo tutto quello che gli avevo detto. 
Sentii le labbra calde di Jacob premere contro la mia tempia, le sue braccia avvolgermi, i singhiozzi diminuirono e alzai lo sguardo, mi asciugò una lacrima dall'occhio con un bacio mentre con una mano mi carezzava.
- aggiusterò tutto io se mi dici di che si tratta!! ucciderò chi ti fa star male !- sussurrò al mio orecchio. Passammo un lungo istante li nella panchina fra i sempreverdi colmi di neve, mentre mi riscaldavo avvinghiata a lui. 
- Jake... devo andare a prendere la mia roba in albergo -
- vuoi che ti accompagni ? - 
- no ! no davvero, prendo la mia roba e poi ti chiamo casomai mi accompagni a casa - dissi. Annuì lentamente, non del tutto convinto. E mi staccai dal suo abbraccio aggiustandomi la maglia e mi alzai.
- sicura ? posso accompagnarti se vuoi io...-
- no Jake davvero, voglio rimanere un pò sola, sul serio poi ti chiamo . Aggiunsi infine salutando. Avrei preso l'autobus nuovamente, sempre se lo avrei trovato a quell'ora.
Aspettai alla fermata per mezz'ora, troppo stanca, e infreddolita. Il pullman mi trasportò a pochi isolati dall'hotel, quindi decisi di farmi una passeggiata lungo il lago, magari mi riscaldavo un pò. Le sponde sembravano appartenere all'oscurità mentre le luci della città vi si riflettevano ondeggiando insieme all'aria fredda che mi congelava....







Alec's POV

Ho ucciso persone, sterminato città e intere popolazioni, non ho mai avuto pietà per nessuno, mai un rimpianto, mai ho provato compassione per donne anziani e bambini.
Non sono  mai stato indeciso, chiedetemi cos'è l'odio, e ve lo saprò descrivere in mille modi, chiedetemi cosa vuol dire vivere una vita spargendo morte e distruzione, e chiedetemi cosa vuol dire fare una scelta, una scelta irremovibile, una scelta a portarmi ad una vita monotona ed alienante, e saprò rispondere a tutto...
poi.... poi chiedetemi cosa vuol dire amarla, chiedetemi cosa vuol dire amare lei, e non sarò in grado di rispondervi, ne tantomento rispondere a me stesso.
Come può lei, un'ibrida, nemmeno un vampiro completo, entrare nella mia vita in questo modo e scoinvolgere tutto in modo tale da farmi confondere ? come può farmi provare sensazioni mai provate ? come posso io, l'orgoglioso freddo e spregievole Alec, facente parte della famiglia più grande e pericolosa del mondo, amare un'ibrida ?

Osservavo il cielo notturno fuori dalla finestra e rimansi perfettamente immobile sentendo la porta aprirsi. La luce si accese e mi voltai con calma.
Lei,  restò immobile vicino la porta mentre mi guardava sorpresa, inizialmente il suo viso sembrava sbalordito, in un secondo momento corrugò la fronte e socchiuse gli occhi. Aspettai qualche istante e mi voltai in sua direzione con la massima calma. Che strana sensazione provavo ogni volta che la guardavo, che guardavo i suoi capelli setosi e bellissimi, ogni volta che mi immergevo in quelle pozze color cioccolato quali erano i suoi stupendi occhi dalle ciglia lunghissime.
- non ho pensato a te dicendo quelle parole, ma solo ed unicamente a me, sono stato un egoista - dissi freddo, forse non mi avrebbe perdonato, sapevo che era ritornata solamente a prendere la sua roba. Tolse la giacca posandola nella sedia e fece qualche passo in mia direzione.
- è un mio amico - sospirò calma.
- lo so -
- è il mio migliore amico.
Sono cresciuta con lui ed è stato come un fratello per me -
- so anche questo -
- Alec - la sua voce si addolcì.
- lui è un mio amico, e tu... tu sei, il mio ragazzo, l'amore della mia vita - non mostrai la mia effettiva sorpresa.  Si avvicinò ancora di qualche passo ed era quasi a un metro da me,
allungò la mano e sentii il suo tocco caldo nella guancia.
- io ti amo, e se tu pensi che ti stia prendendo in giro e che ami un'altro, beh allora forse non mi conosci abbastanza - attesi un lungo, lunghissimo istante, nella mia posizione fredda, eretta, glaciale.
- e se tu pensavi di tornare in hotel e non trovarmi, allora nemmeno tu mi conosci effettivamente - chiarii. Scuotè la testa calma, e senza preavviso le sue braccia avvinghiarono il mio collo.
L'odore dei suoi capelli inondava le mie narici, resisterle era sempre stato una sfida, il sangue che aveva era irresistibile, e lo desideravo come mai mi era capitato.
- ti amo... - mormorai al suo orecchio, mentre toccavo la sua schiena, la massaggiavo.
- anche io ... anche io vita mia, anche io - singhiozzò, la allontanai e asciugai le sue lacrime con dei baci, mentre le mie mani tenevano il suo candido viso perfetto.
- non volevo urlarti in quel modo mi dispiace io...-
- shhh - le misi il pollice nelle labbra carnose e mi avvicinai, sentii il sapore del suo labbro nella mia bocca, mentre lo leccavo, lo mordevo, lo stuzzicavo.
- Alec ....- ansimò
- mhh ? -
- devo, devo chiamare Jacob e dirgli di andare a casa, mi sta aspettando - enunciò. Mi fermai nello stuzzicare il suo labbro. Sospirai e poi sbuffai alzando gli occhi al cielo. Le presi il labbro fra l'indice e il pollice e lo baciai, per poi lasciarla e dirigermi verso il frigorifero.
- sei arrabbiato ? -
- hmmmm no , diciamo infastidito dal cane, ma se è un tuo amico ...- scorllai le spalle tirando fuori una bustina di sangue.
- del resto, il cane è il miglior amico dell'uomo no ? -
In cambio della mia battuta originale ricevetti solamente un'occhiataccia. Prese il telefono dalla giacca e compose il numero mentre si sedeva nel letto togliendosi le scarpe.
- Jake...-
tsk, lo chiamava Jake il cane. Un appellativo, che schifo. Aprii la busta di sangue disgustato mentre mi sedevo nel bancone.
- si ecco, no niente rimango a dormire qui da Amber, non ti preoccupare tu ritorna a casa, ci vediamo giovedì -
Bene! lo avrebbe pure rivisto. Prima o poi lo avrei incontrato quel cane, e, di certo si sarebbe ricordato di me.
- no no, non importa, Jake... ti dico che non fa nulla puoi andare a casa - la vidi sbuffare e passarsi una mano fra i capelli infastidita. Versai il sangue in un calice. Sembrava vino e mi diressi nel letto con una mano in tasca e nell'altra il calice.
- Jacob, va bene così, smettila fi insistere ti ho detto che non fa nulla ! sto bene !- sbottò lei, stavo perdendo la pazienza, se quel cane la tratteneva ancora avrei rotto il telefonino.
- Jacob ma vuoi capire che ... - stavo per prenderle il telefono di mano ma mi anticipò, la vidi gettare il telefono a terra e prenderlo a calci per poi pestarlo e romperlo in mille pezzi. Ridacchiai nel vederla decisa e determinata mentre lo spaccava. Dopo aver finito fece un bel respiro e si aggiustò la maglietta. Socchiusi gli occhi e la guardai desiderosa, era troppo stupenda quando si arrabbiava.
- vieni qui -
sospirò e si sedette accanto a me, le presi le gambe e la imboccai con il calice facendole bere sangue.
- decisamente meglio del vino - ansimò dopo avre prosciugato tutto il sangue. Si pulì le labbra con la manica. Le sorrisi e mi avvicinai dopo aver posato il calice a terra.
ridacchiò sentendo il mio respiro nel collo e mentre le mordevo il lobo dell'orecchio.
- che facciamo ? - mormorò maliziosa.
- non so, tu cosa vuoi fare ? - la provocai.
- uhmm...- scrollò le spalle divertita le baciai il collo.
- io direi di, non so, fare l'amore - chiese mentre mi avvinghiava con le braccia. Sorrisi e scuotei piano la testa.
- quanto vino hai bevuto ? -
- solo due bicchieri - mi mostrò tre dita e scoppiai a ridere.
- e allora niente sesso - la vidi delusa mentre arricciava il labbro inferiore, che adoravo tanto. Lo presi nuovamente fra l'indice e il pollice mentre glie lo mordevo. Era carnoso, ed aveva il sapore più buono che si può provare, la sua saliva era linfa vitale per me.
- sei ubriaca -
- non sono ubriaca - mise il broncio. Era bellissima quando metteva il broncio da bambina.
La aiutai con calma ad alzarsi e le tolsi i vestiti, era ansiosa ma poi la vidi delusa quando la aiutai a mettere il pigiama.
- ma io...-
- shhh - la zittii aiutandola a mettersi nel letto.
- perchè mi tratti da ubriaca ? lo sai che sono perfettamente coscente ! - sbuffò. Mi tolsi la maglia e mi sdraiai nel letto accanto a lei. La coprii e la misi nel mio petto.
- voglio fare l'amore con te quando sarai perfettamente coscente, e non per un quarto ne per tre quarti ...- mormorai piano baciandole la tempia. Sbuffò. Presi il telecomando e accesi la tv.
- no spegnila ...- brontolò, obbedii e la vidi girarsi e appoggiarsi al mio petto guardandomi negli occhi.
- sei stato qui tutto il tempo in cui ero assente ? - domandò carezzandomi la guancia. Annuii.
- a cosa hai pensato ? -
- che non saresti più tornata , tu cosa hai pensato -
- che non ci saresti stato -
Sospirò.
- mi ami ? - la guardai sorpreso da quella domanda insolita . Che domande !
- sei la ragione della mia esistenza - mormorai scostandole una ciocca di capelli dal viso e mettendoglielo dietro l'orecchio. Annuì.
- Alec, che cosa faremo ? qual'è il nostro futuro ? - chiese fra la preoccupazione e la paura. Sospirai e la strinsi a me, baciandole la guacia, la tempia, la fronte.
- non lo so. Ma so che sei il mio tutto, e anche che senza di te non riuscirei a vivere, troveremo una soluzione, c'è sempre una soluzione ! -
- Se in un futuro decideremo di uscire allo scoperto, i miei genitori non saranno d'accordo, ma di certo non uccideranno ne me, ne te... ma la tua .. di famiglia -
Improvvisamente pensai ad Aro, Marcus.. Caius...
Jane.. oh si... nemmeno a mia sorella avevo parlato di Renesmee, quella sorella ora era al secondo posto, la sorella con cui avevo passato 380 anni era diventata meno importante della mia Renesmee, del mio angelo.
Pensai alla sorella di Aro, all'averla uccisa senza pietà... e instintivamente strinsi Renesmee fra le mie braccia, avrei combattuto contro la mia famiglia se fosse stato necessario, avrei perso la vita per lei, se solo fosse accaduto qualcosa, era per questo che la massima segretezza era importante.
- non voglio pensare a questo ora Renesmee, voglio stare con te, e godermi questi giorni, più in la penseremo al futuro - sospirai. Lei annuì. e si avvicinò, le nostre labbra si sfiorarono, sentii il suo dolce sapore in bocca e la sua mano fra i capelli.
- dormi ora ...- sussurrai, scosse piano la testa.
- starai qui tutta la notte ? - chiese... annuii lentamente.
- anche domani mattina ? - annuii nuovamente
- non te ne andrai mai ? - scossi la testa.
- e .. dimmi... non ti annoierai per tutto il tempo che dormirò?-
- Quando ti guardo dormire il tempo passa in fretta.- la vidi arrossire.
- sei bellissima quando dormi - le sussurrai nell'orecchio. Sorrise e si strinse a me.
- svegliami presto domani mattina ok ?- chiese ansiosa
- come vuoi - chiuse gli occhi e le carezzai il braccio
- Alec ..-
- uhm ? ...-
- mi canti qualcosa ? quando ero piccola papà mi cantava sempre qualcosa prima di addormentarmi - mormorò. Non avevo mai cantato a nessuno, cioè, non avevo mai dovuto far addormentare nessuno, e ora lei mi chiedeva di cantare. Esitai un lungo istante.
- tua madre ti ha mai cantato qualcosa ? te la ricordi almeno tua madre ?- chiese lasciandomi di stucco. Ma poi alzò la testa improvvisamente.
- Scusami....- trasalì mortificata. Le sorrisi calmo e le carezzai la testa
- non ti preoccupare ... poi chiedermi tutto quello che vuoi - dissi, lei annuì.
- me la ricordo distintamente, Jane se la ricorda più di me - aggiunsi mentre posava la testa nel mio petto...
cominciai a cantarle una melodia, che a volte sorprendevo Jane nel cantarla....
più cantavo e più mi ricordavo la melodia, sapevo solamente che era legata a nostra madre, e che mi ricordava i suoi lunghi capelli ricci e scuri.
- è bellissima Alec...- bofonchiò Renesmee nel sonno... mentre piano perdeva coscenza, continuai a cantarle finchè i ricordi non mi assalirono...

Due bambini giocano in un campo di grano, e mentre si rincorrono le loro risate si disperdono in quella giornata dove il sole spacca le pietre e rende il campo dorato. Una donna si avvicina e grida i loro nomi, li chiama e i due si voltano e cominciano a correre in sua direzione.
- mamma ... mamma ...- la donna è bella, alta, giovane e ha tantissimi ricci scuri, mentre il sudore le luccica in fronte. Ha un lungo vestito e un corpetto.
I bambini abbracciano la donna , che si siede li fra le prosperose spighe di grano.
- mamma ... Jane non mi fa mai scappare, mi prende per la maglia prima che il gioco comincia - si lamenta uno di loro. La donna passa la mano fra i capelli chiari del bambino, bacia la sua fronte.
- Oh Alec... sei così simile a tuo padre ...- sospira la donna, il bambino la guarda sorpreso.
- mamma ...- La donna sorride, c'è immensa gioia, mischiata al dolore e alla tristezza nei suoi occhi scuri.
- un giorno Alec... tu sarai il mio orgoglio...- dice la donna, prende la mano della bambina
- anche tu amor mio, voi siete la mia gioia più grande, un giorno, diventerete qualcuno...- aggiunse, i bambini la guardano un lungo istante e poi si abbassano e la abbracciano, inconsapevoli, del loro infinito futuro.






continua ...


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Ecco l'immagine di questo capitolo (link >http://img297.imageshack.us/img297/818/cap3k.png )





Spero questa capitolo possa essere di vostro gradimento... non so cosa ho ultimemente <.<
dietemi se i capitoli lunghi vi annoiano, magari posso farli più corti ... non so !


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Ah.. e dimenticavo :

Buon Halloween a Tutte !!!

  
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