Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Lyla    12/02/2010    5 recensioni
“Temari ne era convinta: non era ancora nato un uomo in grado di legarla definitivamente a sé, né le interessava trovarlo, per il momento. Del resto, l’unico che l’avesse mai attratta in vita sua si era rivelato una delusione. Le piaceva paragonarsi all’impetuoso vento del deserto: nessuno era capace di imbrigliarlo, ed era così che la jonin si sentiva. Da sempre.” Una fanfiction dedicata a Lady Of Evil Nanto86, incentrata sulla nascita di una storia d’amore tra Rock Lee e Temari mentre, alle loro spalle, la guerra si fa sempre più incombente. Contiene uno spoiler per chi segue l’anime in italiano nel terzo capitolo. Tentativo di LeexTemari seria, sconsigliata la lettura a chi non ama i pairing “alternativi”.
Genere: Guerra, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rock Lee, Temari
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
12

12.

 

La guerra era finita davvero, ma aveva portato con sé innumerevoli vite come il vento che si abbatte sugli arbusti e riesce a sradicarli al suo passaggio senza pietà, anche i più resistenti.

Alcuni però, pur piegandosi sotto la sua forza, erano rimasti comunque in piedi… avevano resistito fino alla fine.

 

Erano passati anni da allora. Tanti anni.

Il conflitto era ormai diventato una leggenda alimentata dai racconti di coloro che erano sopravvissuti, e il mondo era tornato quello di un tempo, reso più luminoso dalla pace che regnava nelle Terre dei Ninja da quando Naruto Uzumaki era diventato l’hokage del villaggio della Foglia e aveva realizzato quello che era il suo sogno fin dalla nascita.

Sotto la sua guida, gli abitanti erano riusciti a riportare Konoha al suo antico splendore.

Nessuno però, avrebbe mai dimenticato quello che era stato: sarebbe stato impossibile andare avanti ignorando la ferita che aveva dilaniato a lungo le vite dei suoi abitanti e che aveva lasciato delle profonde cicatrici dietro di sé.

Le sarebbe piaciuto fare visita alla Foglia anche solo per qualche ora, e in cuor suo non dubitava che l’avrebbe rivista presto, nonostante non fosse più così giovane e ultimamente i lunghi viaggi si fossero rivelati più faticosi di un tempo, per lei.

In piedi avvolta nel suo nero kimono, Temari strinse gli occhi color verdemare contro la figura agile e armoniosa che le si stagliava davanti intenta a maneggiare un grosso ventaglio che la faceva apparire minuscola, attenta a ogni sua mossa.

Le sabbie del deserto apparivano incandescenti, il sole che si inabissava lentamente dietro le dune gettando ovunque un bagliore dorato e accecante: presto sarebbe stata ora di fare rientro al palazzo del kazekage, constatò la donna volgendo le spalle al tramonto.

“Devo ammettere che sei molto migliorata, ma devi ancora fare un bel po’ strada prima di diventare una Maestra del Ventaglio nota in tutte le Terre dei Ninja come me.”

La bambina dai capelli biondi le andò incontro di malavoglia e sbuffando d’impazienza, gli occhi di un intenso colore ebano che la guardavano carichi di aspettativa.

“Ti prego, nonna! Voglio continuare ad allenarmi, non importa se faremo tardi e se sono ancora troppo giovane. Insegnami tu ad essere una brava genin!”

La sua voce giovanile e concitata era così insistente da riportarle alla memoria lontani, ma ancora vividi ricordi.

Temari le rivolse un sorriso conciliante, una mano che sfiorava teneramente i suoi capelli arruffati: sapeva benissimo come ci si sentiva alle prese con il ventaglio per la prima volta. Lei stessa si era lasciata pervadere da un nuovo, fremente entusiasmo quando le era stato consegnato ai tempi dell’accademia. Sapeva fin troppo bene, però, che l’energia della nipote non dipendeva soltanto da quello.

“Ogni cosa a suo tempo, bambina mia.”

“Ma nonna…”

“Ascolta, Midori. Voglio rivelarti una cosa.”

Un vento leggero e simile a una carezza le avvolse entrambe, i lunghi capelli color cenere di Temari che si increspavano lievemente nella brezza del deserto.

“Lo senti, questo? E’ il vento che ti accompagnerà per tutta la vita e ti sosterrà da questo momento in avanti, qualunque cosa tu decida di fare… fino a quando non sarai una vecchia e saggia ninja come tua nonna Temari. Ci sarà tanto tempo per allenarti e fare di te una brava genin, più di quanto immagini.”

“Ma io non voglio diventare vecchia. Ho deciso di restare una bambina per sempre!”

Le labbra di Temari si incresparono in un mezzo sorriso.

“Parli proprio come tuo nonno. Non hai idea di quanto sia felice in questo momento. Se potesse, ti direbbe che in te scorre la forza della giovinezza… e che sarebbe fiero di te.”

Midori le rivolse un sorriso smagliante, il ventaglio stretto con fierezza tra le braccia esili.

“Proprio come il papà, vero nonna? Me lo dice sempre anche lui!”

Temari ricambiò il sorriso pensando a Gai e chiedendosi quando sarebbe tornato dalla missione che aveva intrapreso da giorni nel territorio della Foglia, quindi prese la mano della nipotina fra le sue e si incamminò con lei verso il palazzo del kazekage.

“Raccontami ancora della fine della guerra!” cantilenò la bimba animata da una crescente curiosità: nonostante gliene avesse parlato molte volte sembrava non stancarsi mai di ascoltare i suoi racconti.

“Va bene, ma per oggi è l’ultima volta” mormorò assorta nei suoi pensieri, vagando con la mente a un ricordo vivido come se risalisse appena al giorno prima.

 

“Sai, ci ho riflettuto molto, mentre ero a Suna, e… non sarebbe una cattiva idea. Chiamarlo Gai, intendo” disse la donna in un sussurro che si perse nel vento.

“Sarebbe… sarebbe meraviglioso!” esclamò il jonin emozionato. “E se fosse femmina?”

Temari seppe immediatamente cosa rispondere.

“Karura… come mia madre. E’ stata lei a insegnarmi a credere nel futuro, oltre a un ninja di mia conoscenza. E di questo non la ringrazierò mai abbastanza.”

Rock Lee le rivolse un sorriso luminoso, colmo di speranza.

“I germogli nascono persino nei momenti più difficili. Spetta a noi curarli e farli crescere nel migliore dei modi nel mondo di pace per cui abbiamo combattuto duramente. In fondo è proprio perché la nuova generazione un giorno possa farne tesoro e fare posto a quella vecchia, che abbiamo deciso di costruirlo!”

“Sono sicura che ne saremo all’altezza” disse Temari fieramente.

“E il piccolo Gai sarà il degno successore di quello originario, vedrai! Gli insegnerò tutto quello che c’è da sapere sulla forza della giovinezza, e… ah, ovviamente vale anche per Karura!”

Temari sorrise divertita: c’era da aspettarselo che il discorso avrebbe presto preso questa piega.

“Prima di tutto dominerà il vento, piuttosto! Poi, verrà il resto.”

“Questo è ancora tutto da decidere, Temari!”

 

Gai si era rivelato un maestro di arti marziali proprio come Lee.

Quello stupido l’aveva avuta vinta, ma dopotutto col tempo anche la jonin si era presa le sue piccole soddisfazioni: la figlia di Gai sembrava nata per dominare il vento proprio come lei. Mentre raccontava alla nipote di quando si erano ritrovati al termine della guerra e aveva dato alla luce l’unico figlio del ninja della Foglia, a Temari venne in mente un altro ricordo, vivido e splendente come erano stati i giorni immediatamente successivi alla dichiarazione di pace e alla nomina di Naruto come nuovo hokage di Konoha…

 

Sotto il sole di mezzogiorno, la lapide che da sempre aveva commemorato i caduti del villaggio della Foglia era più lucente che mai, quasi abbagliante.

Incurante del mondo che lo circondava, un giovane sui ventisei anni teneva gli occhi fissi su un nome in particolare.

Era un jonin ora, era diventato un uomo a tutti gli effetti.

Aveva lottato fino alla fine, e aveva vendicato il suo maestro sopravvivendo per miracolo.

Ma ce l’aveva fatta, e solo questo contava.

“Ci sono riuscito.” disse, parlando al nome inciso sulla pietra e alla donna che, alle sue spalle, le braccia incrociate sul petto, l’aveva appena raggiunto.

“Lui sarebbe fiero di te.”

Un sorriso raggiante le illuminò lo sguardo verdemare, il viso sfiorato appena da un vento leggero, simile a una carezza.

“Lo so” le rispose voltandosi a guardarla.

Nonostante la guerra lo avesse investito di dolori e sofferenze, i suoi occhi rotondi erano quelli di sempre: avevano conservato la luce pura e la determinazione che li distingueva, e anche il suo sorriso era rimasto intatto nel tempo.

“Ho mantenuto la promessa.”

“Sapevo che il tuo maestro non si sbagliava, e comunque me ne sono accorta da sola che quando vuoi, riesci ad essere più testardo di me.”

Rock Lee le sorrise, quindi le cinse delicatamente la vita, e Temari abbandonò il viso sulla sua spalla, gli occhi al cielo limpido e pulito, in pace con se stessa.

 

Frammenti di un passato ancora più remoto le giunsero alla memoria colpendola all’improvviso, e l’anziana jonin si trovò a rivivere il momento in cui sua madre Karura aveva previsto cosa sarebbe successo nel suo futuro.

Lasciò che le parole le raggiungessero le labbra senza alcuna esitazione.

“Quando ero una bambina proprio come te e avevo cominciato ad allenarmi per essere una genin, mia madre mi disse che ero veloce e inafferrabile, e che soltanto un uomo sarebbe stato in grado di eguagliare la forza del vento che mi sosteneva e di tenermi legata a sé per sempre. Voglio che tu sappia che quell’uomo arriverà anche per te, piccola mia. In te scorre il nostro stesso sangue… il mio e quello di tuo nonno.”

La piccola Midori, che fino ad allora l’aveva ascoltata con vivo interesse, la guardò con i grandi occhi sgranati dallo stupore.

“Davvero?”

“Ne sono assolutamente sicura” rispose la donna con fermezza.

“Ma nonna, come fai a vederlo? Io non ci riesco.”

Temari sorrise, il volto segnato dallo scorrere del tempo ma profondamente sereno illuminato dagli ultimi raggi di sole della giornata.

Un vento fresco e leggero accompagnava i suoi passi e quelli della nipotina nella sabbia di Suna.

“Lui è qui intorno a noi” rispose semplicemente. “Lo so. Puoi sentirlo anche tu, in questo momento. No, non sforzarti. Non servono gli occhi per vederlo: non sono necessari. Riesco a sentire la sua voce nel vento da tempo, e so che non ci abbandonerà mai.”

La bambina le rivolse un sorriso raggiante, soddisfatta delle sue parole, e corse davanti a lei, verso l’entrata del palazzo di suo zio Gaara.

Un giorno avrebbe capito. Ne era sicura.

Temari la guardò e scosse la testa, pensando che era dinamica e vivace proprio come un ninja di sua conoscenza. Poi sospirò e sparì oltre la porta, immersa nei suoi pensieri.

Aveva creduto tante volte, da giovane, che nessun uomo sarebbe stato in grado di raggiungerla.

Aveva dubitato molte volte che esistesse veramente qualcuno in grado di renderla felice.

Proprio quando si era convinta che le favole fossero soltanto delle menzogne che non potevano avverarsi, un vento dinamico e improvviso l’aveva scossa nel profondo con il suo calore, distruggendo la sua barriera di diffidenza e disillusione.

Era un vento imprevedibile, che l’avvolgeva protettivo da anni…

…il vento del cambiamento aveva il nome di Rock Lee.

E non l’avrebbe mai abbandonata.

 

FINE

 

** 

 

Ciao a tutti!

Ecco a voi la conclusione della fanfiction che mi ha tenuta impegnata per quasi un anno e che ho voluto concludere con una visione malinconica ma positiva, in cui i sentimenti di Lee e Temari restano vivi anche dopo la loro morte, con il vento a legarli in eterno: devo confessare che avevo scritto un altro finale, ma forse era un po’ troppo simile ad alcuni delle altre mie fanfiction.

Spero di aver fatto la scelta giusta a fare un salto temporale e a pubblicare quello che avete appena letto, ma dopotutto mi sembrava quello più adatto vista l’atmosfera degli ultimi capitoli, e poi lo trovo veramente romantico! ^^

Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito fin qui, chi ha commentato, chi ha letto soltanto, chi ha aggiunto la storia ai preferiti o alle seguite, e semplicemente tutti quelli che sono passati di qui, e in particolare chi ha commentato lo scorso capitolo:

 

Lady of Evil Nanto86: Come ti ho già fatto sapere via e-mail immaginavo che la morte di Gai ti avrebbe fatto star male, ma come hai visto dall’epilogo il suo spirito ha continuato a vivere nei discendenti di Lee, e mi auguro sia una consolazione abbastanza sufficiente, anche se nessuno potrà mai sostituire uno come lui. Aspetto la GaiKurenai con impazienza! A presto e grazie ancora di tutto, commenti e il resto! Sono felice che la storia ti sia piaciuta! ^^

 

Neko88: Mi fa piacere che lo scorso capitolo ti sia sembrato addirittura “bellissimo” e che la parte sulla guerra di abbia colpito. Spero che questo finale corrisponda più o meno all’happy ending che attendevi. Grazie ancora di avermi seguito fin qui! ^^

 

Beat: La morte di Gai è una scelta che mi costringo a fare controvoglia. Purtroppo era necessaria per lo svolgimento della storia, comunque spero che questo capitolo, in cui si accenna al figlio di Lee che porta avanti il suo spirito, ti abbia un po’ consolato ^^

Mi fa sempre piacere sapere che trovi Lee e Temari perfetti, ancora grazie di tutto!

 

Bè, penso sia arrivato il momento di salutarvi, almeno fino a quando non deciderò di scrivere un’altra fanfiction, magari con un altro pairing. Anche se non vedevo l’ora di completarla, tutto sommato mi mancherà questa storia. Al momento è la più lunga che abbia mai scritto, e sono veramente contenta che sia piaciuta. Se volete, lasciate pure dei commenti, li leggerò sicuramente! ^^

 

Alla prossima,

Lyla

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Lyla