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Autore: Sokew86    13/02/2010    1 recensioni
Se ne fa un gran baccano sul discorso del precariato. Tante leggi si fanno servono solo ad aumentarlo. Persone sull’orlo della pazzia collettiva ecco che cos’è il precariato.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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02

La ragazza dal rossetto scarlatto

 

 

Dal viso poteva avere all’incirca ventisette o ventotto anni,era una donna intelligente di nome Elisa.

Laureata con i massimo dei voti in Economia e Commercio.

Lavorava Elisa?

Sì.

Di giorno in un call center,di notte per strada.

Non tutti hanno i genitori che possono permettersi di mantenere una figlia precariata,soprattutto  se hanno altri due a carico.

Elisa, la sera si mette davanti allo specchio, della sua stanza di un appartamento subaffittato, si trucca gli occhi e le labbra,queste ultime le risalta con un rossetto scarlatto.

Si veste in modo provocante e esce per strada,si  sistema sotto un palo. Il suo preferito ma non è il suo,un tempo Elisa si vendeva in un appartamento di un suo amico,precariato anche lui ma tre mesi fa circa si è impiccato.

La frustrazione di un lavoro non fisso lo ha ucciso.

Elisa prega mentalmente,se il protettore di quella zona la becca a battere lì,la fa nera.

Elisa aspetta pazientemente,qualche volta le è anche capitato di vendersi all’autorità.

Poliziotti che senza tanto giri di parole le aveva concesso una scappatoia alla prigione,

Elisa che doveva fare?L’ha fatto, alla fine non le importa neanche più quanti di loro se la scopano, l’ importante per lei è riuscire ad arrivare a fine mese senza l’aiuto dei genitori.

Che strana cosa è l’autorità,tanto tempo fa aveva chiuso le case di prostituzione per non sfruttare le donne.

Ma alla fine una scopata di sfruttamento se la fanno i rappresentanti dell’autorità con Elisa.

E qualche volta Elisa ha beccato dei veri propri porci,uno gli aveva lasciato un occhio nero per la troppa passione che aveva,e Elisa invece non sapeva come presentarsi a lavoro nel call center con il viso in quelle condizioni.

Ovviamente il poliziotto se ne era andato senza pagare.

Elisa torna a casa circa alle sei del mattino si lava e si veste di nuovo normale per andare a lavorare nel call center.

Elisa dorme solo cinque ore al giorno spezzate e gli effetti negativi li sente.

Quando lavora nel call center Elisa si sente frustata,a volte la chiamano vecchiette analfabete che non conoscono una sola parola d’italiano e parlano il loro dialetto stretto stretto con tanta rabbia che Elisa si spaventa.

Arriva la sera e come ogni giorno Elisa si prepara per il suo lavoro,stavolta esagera con il rossetto scarlatto:deve attirare più clienti stasera.

Con la crisi che c’è anche le prostitute come lei hanno dovuto abbassare i prezzi,quindi deve giocare sulla quantità se vuole arrivare a fine mese.

Ma stavolta c’è già qualcuno sotto il suo palo:il protettore della zona.

Elisa si immobilizza dalla paura e questo non perde tempo,

quella sera di  scarlatto non c’è solo il rossetto di Elisa.

Tanto tanto dolore sente Elisa,ma quello fisico non batte quello mentale.

Se questa bestia la riduce fino a una paralitica come farà a lavorare?

Dovrà di nuovo chiedere i soldi ai suoi genitori.

Elisa urla per cercare aiuto,ma in realtà il suo urlo non è rivolto alle persone di quel quartiere malfamato.

E’ diretto a persone molto più in alto, che si incontrano a Roma in un palazzo,per decidere che tipo di vita squallida deve fare un italiano.

E lì che la voce di Elisa vorrebbe arrivare,

ma il corpo di un uomo ha i suoi limiti.

 

 

Note dell’autrice.

 Il titolo è ripreso da quello del quadro di Jan Vermeer.

Infatti il termine ragazza non è più utilizzato nel testo,perché una persona su 28 per me è un uomo o un donna.

Questo racconto è un esasperazione della realtà o forse è solamente un racconto verosimile che possiamo negare l’esistenza?

 

 

   
 
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