No, in discoteca, no !
Stavo
parlando con la mia amica Ila su msn.
Stavamo
discutendo. Era un giovedì sera tranquillo e beato, senza
nessun tipo di intoppi, l’unica cosa che guastava la serata
era…la Ila che rompeva. Si, rompeva. Cercava di convincermi
ad andare in una stupida discoteca. Io ? In discoteca? Ma stava
scherzando, manco se mi avessero pagato. Io che odio profondamente
l’house e qualsiasi genere che ci girasse attorno, dovevo
andare in una discoteca. Ma manco morta. Neanche la Ila era tipo da
discoteca, ogni tanto ci andava, ma niente di che. Almeno non odiava
l’house.
Voleva
andare in discoteca per “distrarci”. Trovare un
altro modo era troppo difficile? In effetti ci eravamo leggermente
depresse con il discorso sul principe azzurro e compagnia bella e
qualcosa per distrarci ci serviva davvero: potevamo fare tutto, ma non
la discoteca. E poi i miei non mi avrebbero mai lasciato.
No
comment. Anche i miei genitori si mettevano contro di me. Dopo vari
tentativi la Ila mi ha convinto a chiedere almeno ai miei se mi
avrebbero lasciato. Tutta convinta glielo chiedo, sicurissima della
loro risposta negativa e invece…
-
COSA?- ero letteralmente scioccata.
-
Sì, per noi potresti andare. Tanto è una sera.
Almeno ti diverti, ti distrai un po’ e almeno fai compagnia
alla Ila. Pensa a lei. Chissà magari succederà
qualcosa di bello.- Disse mia mamma con il sorriso sulle labbra.
-Chi
sei? Cosa ne hai fatto di mia mamma?- non so come facessi a parlare.
-Davvero.
Dovresti andare. Potresti divertirti. E poi per una volta. Magari dici
che non ti piacciono e magari quando entrerai, mi chiederai di andare
tutti i sabato sera in discoteca. E sia chiaro già da ora
che tutti i sabato non ci andrai.- Disse l’ultima frase con
un fare minaccioso.
Mia
mamma cominciava ad assomigliare sempre più alla mia solita
mamma.
-Non
ci voglio andare neanche una volta.-
-Dai,
vai. Prova. Potresti stupirti.-
Alla
fine, convinta da mia mamma e dalla Ila che scoprendo la bella notizia,
non sapeva più cosa fare dalla gioia.
Io
non ero poi così felice, ma un po’ di ottimismo me
lo trasmesse la Ila (e la Ila che trasmette ottimismo è
molto strano, non è una persona molto ottimista, che sia
fuori di testa e sempre con il sorriso sulle labbra e la battutina
pronta, quella è un’altra cosa. Ma trasmettere
ottimismo, non è da lei.)
Dopo
molte parole sprecate a riuscire a strapparmi un
“vengo”, decidemmo di andare.
Saremmo
andate il sabato (era giovedì, non mancava poi
così tanto).
Le
avevo promesso di non parlare con nessuno del fatto che andassimo in
discoteca insieme. Nessuno doveva saperlo.
L’unico
posto in cui potevamo parlare di discoteca, era msn. L’unico
posto sicuro dove nessuno potesse sentirci. Quindi ero al sicuro.
Per
la prima volta in vita mia, avevo qualche problema su come vestirmi, io
che di solito uscivo di casa con jeans, felpa e Converse.
La
Ila aveva, anche lei, qualche problema, più che altro con il
pensiero che dovesse mettere su i tacchi.
Bè,
il problema non doveva essere suo, ma mio: se lei avesse messo i
tacchi, sarebbe diventata alta tipo 1.75 se non di più, io
sarei rimasta la nanetta nel mio 1.60 scarso, quindi non le sembrava il
caso, sia per farmi stare a mio agio, sia perché
così stava a più agio lei.
Alla
fine optammo per una cosa semplicissima: jeans a sigaretta, Converse e
un top un po’ vistoso e scollato. Il che voleva dire che
avevo assolutamente bisogno di andare a comprare il top e un push up,
che senso aveva mettere un top scollato se non “Si mostra la
mercanzia?” parole usate dalla Ila. Si, mercanzia come se ce
ne fosse.
-Ed
è per questo che c’è urgenza di push
up.- mi diceva la Ila.
Beata
lei che non aveva bisogno di push up e cose varie, aveva una terza
abbondante, di mercanzia ne aveva in abbondanza da mostrare.
Il
venerdì ci toccò fermarci dopo la scuola per
andare a fare il piccolo shopping che dovevamo fare.
La
cosa che mi preoccupava maggiormente era il push up, per la magliettina
non c’erano problemi.
Girammo
negozi su negozio, prima guardando se mi poteva piacere qualcosa e
quanto costasse, per poi tornare a provare e, in caso, a comprare.
Sinceramente non avevo mai pensato a questa cosa di girare tutti i
negozi in cui vendono l’articolo che vuoi comprare e poi
scegliere il modello che ti piacesse di più e che magari
costasse non eccessivamente troppo. La prossima volta che avrei fatto
shopping, dovevo adottare quel metodo, era divertente, carino e penso
che facesse anche risparmiare un po’ di tempo.
Per
fortuna nel centro commerciale non c’erano chissà
quanti negozi di intimo: c’erano esattamente due. Non fu poi
così difficile trovare qualcosa.
Nel
primo negozio trovammo un push up bellissimo, era blu con un
po’ di pizzo e qualche ghirigori, stupendo secondo me;
nell’altro negozio trovammo un altro bellissimo push up. Ma
con il push up blu era stato amore a prima vista e quindi comprai
quello.
Per
trovare il top fu un’impresa davvero impossibile.
Il
centro commerciale aveva tipo una decina di negozi di vestiti, se non
di più, avevo davvero l’imbarazzo della scelta.
Dopo
esattamente un’ora e mezza trovammo un top (blu) scollato,
non troppo lungo se no mi avrebbe fatto ancora più bassa,
paiettato. Dovevo ammettere che era davvero carino. Comprandolo,
però, la Ila si rese conto che ci voleva un copri spalle.
Detto fatto: copri spalle nero, semplice, ma carino.
Dopo
due ore intense nel centro commerciale, andammo a prendere il pullman
per tornare a casa. Domani la giornata sarebbe stata lunga, molto lunga.
Avremmo
davvero dimenticato tutto e avremmo sgombrato la mente?
Sinceramente
non ci credevo più di tanto.
Ciao
a tutte, eccomi qua con il secondo capitolo di questa storia.
Vorrei
ringraziare le persone che hanno letto il capitolo scorso e che hanno
letto questo, vorrei ringraziare anche chiunque abbia messo la storia
tra le seguite o le preferite (essendo che adesso non è
più visibile vedere chi segue, non so con precisione in
quante siete -.-)
Voglio
ringraziare in particolar modo Iris92, ColeiCheAmaEdward e Tamara Chan
che hanno recensito il primo capitolo, spero che anche questo capitolo
vi piaccia e che seguirete ancora la mia storia. =D
Nel
prossimo capitolo spunteranno personaggi nuovi,
Vi lascio ad un piccolo
spoiler del prossimo capitolo:
Non
sapevo più cosa fare. Ero fortemente convinta che tra lei e
Mattia una storia ci fosse già, ma non riuscivo a capire il
comportamento di lui.
-
Vuoi dirmi in che discoteca andiamo??-
-
DLQ – disse lei con un piccolo sorriso. Discoteca dove andava
lui di solito, pensai. Lo sapevo. Sapevo che ci voleva andare per
qualche motivo. Forse avrebbe voluto vederlo. Sapeva che quando andavo
a ballare non andava con la sua ragazza, preferiva andare con gli amici
e divertirsi.
- Ah
ok
- So
a cosa stai pensando: al fatto che io voglia vederlo, che voglia stare
un po’ con lui. E sì, lo ammetto è
così. Voglio fargli vedere cosa si è perso
andando insieme all’altra. A chi sono. A cosa faccio. Sono
migliore di quella stronza. E glielo dimostrerò.
Era
agguerrita, il che voleva dire che poteva fare fuoco e fiamma. Ci
soffriva ancora, ma voleva dimenticarlo e divertirsi, fargli capire che
con lei poteva stare meglio. La adoravo quando faceva così.
-
Grande. Così che si fa. Ma sei sicura che ci vada.-
- Al
99% sì. Ma non lo cercherò. Se verrà
lui bene. Se lo vedrò bene. Mi godrò la serata.
Come andrà, andrà.
Lei
che non lo cercava era strano. Lo cercava da tutti le parti quando
sapeva che avrebbe potuto vederlo. Ma più tardi avrei
scoperto che quel giorno la Ila era molto determinata a divertirsi e a
non pensare a niente.
Spero di avervi incuriosito =D
Spero di avervi incuriosito =D