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Autore: RachelDickinson    29/09/2005    27 recensioni
A GRANDE RICHIESTA TORNANO LE AVVENTURE DELLA PICCOLA GINNY, IN UNA VERSIONE RIVEDUTA, CORRETTA E PIù DIVERTENTE CHE MAI
Cinque calderoni fusi in cinque giorni, ripetizioni serali di pozioni e disperazione a livello massimo. E se in una punizione serale con Severus Piton, Ginny fondesse l'ennesimo calderone, commettendo l'irreparabile? - R&R please!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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I ringraziamenti sono a fine capitolo!!!

…allora questa è Ginny, e questo è Draco…

Capitolo 4 L'unica donna per m!

Silente aveva perso la pazienza. Io, personalmente, non avevo mai visto Silente perdere la pazienza, così fu un'esperienza nuova, da cui imparai di non fare mai arrabbiare il vecchio preside, perché era la fine.

Si era arrabbiato con Piton, dato che quest'ultimo, a fine Dicembre, ancora non aveva preparato la pozione per accelerare la crescita. Fu così che gli chiese espressamente che fosse pronta entro fine mese, e non ammetteva repliche. A quanto pareva, Silente faceva molta paura a Piton, perché dopo una settimana, esattamente il 6 Gennaio, l'intruglio era bello che pronto.

Così dal giorno dell'epifania giravo per Hogwarts sempre con una boccetta di pozione nella borsa. Dovevo prenderne un sorso ogni tre ore, anche la notte, e se avessi saltato anche una sola sorsata al giorno, avrei dovuto aspettare altri quindici giorni. Ora, la me piccola era un uragano, non stava ferma un attimo, e certamente non si sarebbe ricordata di dove prendere la pozione. Così, Draco, pazientemente, mi seguiva ovunque. Ogni tre ore esatte (e per non scordarsi aveva fatto un incantesimo alla sua spilla da prefetto, in modo che ogni volta gli ricordasse che il tempo era passato e che io dovevo prendere la pozione) gentilmente prendeva la boccetta dalla mia borsa, ne versava un po' su un cucchiaio e ma la dava. Siccome però la me piccola era riluttante a prenderla, perché il sapore era davvero osceno, doveva inventarsi più cose possibili per farmela prendere ogni volta. Non vi dico le risate che mi facevo, guardandolo con il cucchiaio a mezz'aria che imitava il verso di un aeroplano. La cosa dell'aeroplano alla Ginny piccola piaceva molto, rideva sempre a crepapelle, così aveva capito che se voleva vederlo sempre fare così, doveva sempre far finta di non volere la pozione, nonostante dopo qualche giorno si fosse abituata al saporaccio e non ci sarebbe più stato bisogno di fare capricci.

- Non capisco perché devo fare questa tiritera ogni volta!!! Hai sette anni, perché devo farti l'aeroplanino come ai mocciosi di un anno?

Il broncio che mise Ginny fu molto convincente. Lui non le chiese più spiegazioni. Semplicemente ogni volta si limitava a dire "Arriva l'aeroplaninoooo".

Io sinceramente non riuscivo a comprendere perché facesse tutto questo per me. O, almeno, non lo capii finché una sera non lo sentii parlare in sala comune serpeverde con Pansy Parkinson.

- Ultimamente stai sempre con quella mocciosa...- disse lei strofinandosi addosso a lui. Draco non la guardò neanche, semplicemente sospirò.

- Non é colpa mia... se quella si mette a fare i capricci con Silente é la fine...

Lei gli passò una mano tra i capelli. - Si... però ti sei abbassato anche a fare quella stupida cosa dell'aeroplano davanti a tutti. Sei diventato la barzelletta dei Grifondoro.

Il ragazzo fece spallucce. - Deve prendere quella dannata pozione. Me la devo togliere di torno il prima possibile.

Lei sembrò credergli. Gli sorrise e gli diede un piccolo bacio a fior di labbra. La bambina, che era nascosta dietro il divano dove erano loro, si lasciò sfuggire un gemito.

Loro si accorsero della sua presenza, così lei si alzò in piedi e guardò torva la Parkinson.

- Marito, sei un traditore.

- Ancora con questa storia del marito???- chiese quella cagna in calore - Falla smettere Draco, tu sei il mio fidanzato.

"Ma sentitela questa... Tu sei mio gne gne gne... Oca..."

Ovviamente Ginny mi sentì, e sorrise, ripetendo le mie parole.

- Ma sentitela questa... tu sei mio... gne gne gne... Oca...-

Pansy Parkinson arrossì visibilmente, scattò in piedi e si avvicinò a lei, alzò il braccio pronta a sferrare uno schiaffo. Draco si alzò appena in tempo e la bloccò stringendole un polso, prima che ci colpisse.

- Pansy sei stupida? Vuoi che Silente ti metta in punizione? - chiese accigliato. Fu allora che capii che in realtà non gliene fregava niente se Parkinson prendeva o meno una punizione. Lui mi stava proteggendo.

- Non mi importa della punizione. Ha osato farmi il verso. Mi ha presa in giro davanti a mezza sala comune. Non glielo perdono.

"Oddio, tagliatele la lingua, la sua voce stridula mi provoca l'emicrania...". Ancora una volta Ginny mi sentì, e sorridendo trionfante ripeté le mie parole.

- Oddio, tagliatele quella linguaccia biforcuta...la sua voce stridula mi fa venire mal di testa.

Molti presenti in sala risero. Io potevo distintamente vedere la faccia di Pansy Parkinson andare a fuoco, mancava poco che del fumo le uscisse dalle orecchie e dal naso.

- Stai giocando con il fuoco, bamboccia!- disse allora la serpeverde, che in preda alla rabbia girò sui tacchi e se ne andò velocemente dalla sala comune, seguita da risate ed applausi di altri studenti della casa verdeargento. Ginny improvvisò una piccola danza della vittoria. "Sono o non sono un mito?" disse gioiosamente, con la sua voce ancora più alta di qualche tono in confronto alla Ginny quindicenne.

Draco si abbassò alla sua altezza e alzò una mano all'altezza del suo viso, come aveva fatto poco tempo prima durante la promessa. Stavolta però la mano era aperta.

- Batti il cinque, piccola peste!- disse facendole l'occhiolino. Lei sorrise raggiante, e invece di battere la sua mano su quella di lui, allungò le braccia e gliele gettò al collo, stringendolo forte.

- Marito, promettimi che non mi tradisci più con quella vecchiaccia!- disse con una espressione indecifrabile. Lui la scostò un po' e le accarezzò affettuosamente i capelli.

"Ma tu guarda questo quante confidenze si piglia..." pensai io, ma lei sembrò ignorarmi.

- Ma io non ti stavo affatto tradendo. Tu sei l'unica donna per me! - le fece l'occhiolino.

Lei ci cascò come una pera cotta. - In braccio...!- disse stringendosi di nuovo a lui.

- Eh... va bene... ma questa è l'ultima volta, sei diventata pesante signorinella.

Lei annuì. E anche io ci rimasi un po' male, sapendo che crescendo non mi avrebbe più presa in braccio. Non mi avrebbe più coccolata così. Inoltre Hermione aveva fatto delle ricerche era aveva scoperto che già prima del raggiungimento dell'età originale, avrei riavuto il pieno comando sul mio corpo. Appena raggiunti i dodici anni. Feci un rapido calcolo, sapevo che mancavano cinque anni, ossia cinque mesi, ma continuando a prendere la pozione per accelerare la crescita, ci avrei messo appena due mesi e mezzo. E questo mi rendeva un po' triste. La mattina in cui avrei raggiunto i 12 anni di età, mi sarei semplicemente risvegliata, controllando il mio corpo, ma la piccola Ginny non ci sarebbe più stata. Mi sarebbe mancata. So che suona assurdo, affezionarsi a se stessi suona un po' da narcisisti, ma eravamo temporaneamente due menti diverse, io ero una ragazza di quindici anni, lei una bambina di sette anni. Mi faceva tenerezza e le volevo bene, anche se mi contraddiceva sempre, anche se combinava solo guai e mi metteva in ridicolo nelle situazioni più assurde, anche se aveva fatto quel patto da suicidio con Malfoy. E un po' ero anche grata alla me bambina, perché grazie a lei avevo conosciuto davvero Malfoy, oltre la corazza di perfetto studente serpeverde, glaciale e tagliente figlio di Lucius Malfoy, cattivo aspirante mangiamorte. E me ne ero innamorata. Anche se non volevo ancora ammetterlo, e me ne sarei resa conto solo qualche mese dopo.

Mi ero innamorata di Draco Malfoy.

***

"No no no no! Non è possibile Ginny! Hai fuso di nuovo il calderone!!" le dissi completamente infuriata. Ora capisco cosa pensavano i miei amici di me quando fondevo sempre calderoni. Che ero completamente imbranata.

- Ma non lo faccio apposta... devo aver messo qualcosa che non dovevo mettere... - rispose lei, la cui voce di bambina non era cambiata affatto, nonostante ora avesse dieci anni.

Ero esasperata. "Ti preferivo a quattro anni. Eri più tenera..."

Lei sbuffò. - Anche io preferivo avere quattro anni, almeno non avevo te nelle orecchie tutto il santo giorno. Mi sembra di essere pazza a parlare da sola!!!- disse agitandosi e urtando qualcosa che cadde a terra e si infranse in mille pezzi.

"Non è possibile... cosa hai rotto stavolta?"

- E'... mhh... credo sia qualche pozione che Piton aveva appoggiato qui sulla scrivania per tenerla pronta se fosse servita???- provò a buttare lì, indovinando quasi sicuramente. Anche io la pensavo così.

"Non è giusto che solo a te ti abbia messa in punizione... solo perché stamattina in classe hai fuso il calderone... anche Neville l'aveva fuso..."

- Si... ma quello ce l'ha con noi, che vuoi farci... - fece spallucce e con un colpo di bacchetta disse Reparo aggiustando la boccetta che ritorno sulla scrivania, senza neanche una crepa. Con l'incantesimo Gratta&Netta pulì a terra.

"Bene... quando Piton scoprirà che l'abbiamo rovesciata noi la pozione sarà furioso..."

- Siamo maldestre...

"Già..." assentii io. Era vero. Ero stata maldestra da grande, lo ero di nuovo da piccola, e lo sarei stata di nuovo da grande. "Oh... guarda... ci siamo sporcate una scarpa..." le fece notare. La pozione grigiastra di Piton, cadendo a terra, aveva sporcato le scarpe ed era schizzata anche un po' sulle gambe e sulla gonna.

- Che schifo... puzza di marcio...-

Ero completamente d'accordo. Ma non ebbi il tempo di rispondere. Sentimmo una strana sensazione attraversarci il corpo. Una sensazione conosciuta. Se avessi potuto impallidire l'avrei fatto, ma comunque lo fece lei per me.

- Oh... no... non ci credo...- farfugliò tremante, la voce cominciò ad alzarsi nuovamente di tono.

"No! Dio no ti prego..."

Ma Dio non ascoltò le mie preghiere.

Improvvisamente non vidi più niente. Quando Ginny riaprì gli occhi mi sembrava tutto più grande del solito.

Ero nel corpo di una bambina piccola di nuovo. E quel che era peggio non era che lei non poteva sentirmi, bensì il fatto che stavolta lei non aveva quattro anni. Dimostrava al massimo 9... forse 10 mesi.

... continua...

RINGRAZIAMENTI

Allora prima di tutto mi scuso se questo capitolo è un po' corto e non è affatto divertente, ma serviva come capitolo di transizione per far capire un po' come stavano le cose realmente e cosa cominciava a provare Ginny in fondo al suo cuore.

Purtroppo non posso ringraziarvi uno per uno come faccio di solito perché non ho proprio tempo. Prometto che la prossima volta farò con più calma!!! Continuate a seguirmi, e sappiate che le vostre recensioni mi fanno un piacere immenso.

Un grazie sentito, proveniente dal profondo del mio cuore a:

_Eleanor_
MartyBlack
Minako-chan
_Mia_
niphrendil
*Gin*
Sammy

Hermia

marta
Sammy
ginny88
ADoris

sissichi
emy'91
Lollo
Saka

  
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