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Autore: l84ad8    27/08/2010    10 recensioni
La storia si svolge circa cinque anni dopo Breaking dawn.
E' la mia personale versione di come potrebbe essere iniziata la storia d'amore tra Renesmee e Jacob ed è scritta tutta dal punto di vista di lei tranne il prologo.
Spero che ne venga fuori qualche cosa di buono perchè è la mia prima FF. Ringrazio mio fratello che mi ha incoraggiata a scriverla e incrocio le dita perchè piaccia anche a voi.
Spoiler per chi non ha letto tutti e cinque i libri.
P.S. Dato che alla fine di Breaking Dawn ci sono 17 lupi ho dovuto inventare i nomi di quelli di cui non si parla.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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PROLOGO
POV JACOB

Fine di un'altro giorno. Quanto mancava a che Nessie si svegliasse? Cinque, sei ore? Anche di più probabilmente, dormigliona com'era!  Non avevo bisogno nemmeno di chiudere gli occhi per vederla. Ogni più piccolo particolare era impresso nella mia mente. I riccioli bronzei. Gli occhi color cioccolato. Le fossette nelle manine. E anche quelle nelle guance, quando faceva uno dei suoi sorrisi disarmanti.  Sorrisi anch'io. Come sempre il pensiero di Nessie mi rendeva felice. Straordinariamente felice.
“Jake? Ci sei? Pronto?” Mi distrassi dai miei pensieri con un sospiro.
Leah stava schioccando le dita a un centimetro dal mio naso.
“Certo, certo”    
“Certo, certo” mi fece il verso “Come no!”
“Ehi mi sono distratto solo un'attimo. Scusa, ok?”
“Riesci a concentrarti due minuti a fila su qualche cosa che non sia quella bambina? Tra qualche ora lei sarà sveglia e potrai correre a fare il cagnolino ammaestrato.”
“Leah, non esagerare.” La voce profonda di Sam interruppe il nostro battibecco. Nonostante  avessi lasciato il suo branco da più di quattro mesi e ora fossi anche io un alfa, quando eravamo umani Sam sembrava sempre il capo. Forse perchè era più grande o perchè aveva più esperienza. Forse perchè dopotutto a me non piaceva dare ordini.
“Dicevate?” chiesi
“Mentre tu sognavi a occhi aperti, noi parlavamo delle misure da prendere a questo punto” Leah insisteva a stuzzicarmi. La ignorai, lei non aveva avuto l'imprinting, non poteva capire.
“La succhiasangue veggente dice che non torneranno tanto presto”
“Non possiamo dare per scontato quello che dice. Lei non vede le decisioni che ci riguardano. Se decidessero di attaccare direttamente noi? Se ne accorgerebbe?”
“Nel caso in cui lei non riuscisse più a vederli sapremmo che hanno deciso di attaccarci. Non credo ci sia da preoccuparsi troppo”
“Non sono d'accordo, Jake. Dobbiamo stare all'erta. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Non possiamo rischiare che arrivino a La Push ” Jared annuiva alle parole di Quil. La pensavano allo stesso modo. Era comprensibile dato che sia Claire che Kim gli oggetti dei loro imprinting vivevano alla riserva.
“Credo che Jake abbia ragione. Non c'è da allarmarsi. In ogni caso siamo in molti e riusciremo a coprire tutto il territorio tranquillamente lavorando a coppie. Lupo giovane e lupo esperto.”
Bene, se io e Sam eravamo d'accordo la partita era vinta. Non ci avremmo messo molto a convincere gli altri, in fondo anche Emily viveva a La Push e Sam non l'avrebbe mai messa in pericolo, per nessuna ragione al mondo.
“Noi siamo in nove, voi in otto, in tutto diciassette. Considerato che tutti gli ospiti dei Cullen hanno finalmente levato le tende non ci dovrebbero essere altre trasformazioni.” riprese Paul
“Dimentichi Huilen e Nahuel”Seth, come al solito, aggiornò tutti sulla situazione. Considerava i Cullen degli amici. Bizzarro dato che per noi licantropi i vampiri erano l'unico nemico. Del resto lui li aveva sempre considerati persone più che parassiti, mentre per il resto del branco era tutt'ora difficile vederli così. Era assurdo che fosse lui quello più a suo agio con i Cullen dato che Nessie era una di loro!
Ma lei era diversa, era speciale. Metà umana e metà vampira. Figlia di Bella e Edward, la mia migliore amica e suo marito. Beh ora anche Bella era una vampira e, anche non volendo ammetterlo ad alta voce, consideravo Edward un amico. Renesmee Carlie Cullen. Nessie. Il mio mondo. La mia vita. Il mio imprinting.
Cercai di non perdermi di nuovo dietro ai miei pensieri, dopotutto la discussione era seria, ma non potei fare a meno di tornare a immaginarla addormentata, raggomitolata nel suo lettino. A 5 mesi sembrava una bambina di 4 anni, era difficile per me passare il tempo lontano da lei, cambiava così in fretta e io non volevo perdermi niente. Prima di tornare a casa non avevo controllato che l'avessero coperta bene. C'era da fidarsi? I succhiasangue non sentivano caldo e freddo dopotutto. Non che io sentissi mai freddo in effetti, da quando il gene dei licantropi si era attivato la mia temperatura corporea era stabile sui 42 gradi Ma lei il freddo lo avrebbe sentito. E se si fosse presa un raffreddore? Magari avrei potuto fare un salto da Bella quando la riunione fosse finita.
Non mancava molto, sentivo in sottofondo Leah e Sam che organizzavano i turni dei prossimi giorni. Leah spesso era irritante ma non potevo negare fosse una beta fantastica.Un bel colpo di fortuna per me.Mi immersi di nuovo nei miei pensieri.
Ero sorpreso, certo i particolari rimanevano impressi nella mia mente con straordinaria facilità ormai ma non pensavo di poter ricordare così chiaramente anche ogni sfumatura della sua voce. Un tono di voce strano in effetti. Che non riuscivo a definire. Mi sentii prendere dall'ansia. Sembrava quasi che mi stesse chiamando. Dovevo andarmene subito, avevo bisogno di controllare che fosse tutto a posto. Quante probabilità avevo di riuscire a sgattaiolare via senza che Leah se ne accorgesse?
Aprii gli occhi per decidere come muovermi e incontrai quelli di Sam. Fissava me ma sembrava concentrato su qualcos'altro. Tendeva l'orecchio come a cogliere un suono in lontananza. Mi misi anche io in ascolto e lo sentii immediatamente.
Qualcuno che correva veloce, velocissimo, attraverso la foresta. Arrivava da casa Cullen. Era già quasi arrivato a La Push, ben oltre il confine delle nostre terre. Se fosse stato uno di loro avrebbe significato che il patto era rotto e sarebbe stata guerra aperta.
Senza distogliere l'orecchio dal suono della corsa gettai lo sguardo sui miei fratelli. Anche loro se ne erano accorti. Eravamo tutti immobilizzati dalla tensione, Leah e Paul avevano i denti scoperti e alcuni dei più giovani tremavano già parecchio. Stranamente oltre a tutti gli altri particolari mi resi conto che il mio telefono squillava.
Nessuno poteva raggiungere quella velocità a parte noi e i vampiri ma conoscevo i Cullen uno per uno e quello scalpiccio non mi era familiare. Inoltre loro non avrebbero mai rotto il patto di proposito. Ritornai a guardare Sam.
“Dev'essere un nomade. Non riconosco il passo” Anche lui era arrivato alla mia stessa conclusione. Ci girammo entrambi a guardare Seth. Scosse la testa, nemmeno lui lo riconosceva.
Mi rilassai, un nomade solitario non ci avrebbe impegnato per più di dieci minuti e nemmeno tutti. Sapevo cosa dovevo fare. Lasciai che il calore iniziasse a invadermi, per me era sempre stata una passeggiata passare da una forma all'altra.Come cambiarsi un vestito. Potere degli antenati!
Poi, un secondo prima di trasformarmi lo sentii: il battito di un cuore, accelerato per lo sforzo.
Mi bloccai. Nessie? Non potevo crederci. Nessie non poteva essere così veloce!
“Jake!” quasi a smentirmi la sentii di nuovo gridare il mio nome. Quindi non me lo ero immaginato! Individuai anche il tono che prima non ero riuscito a descrivere: angoscia.
All'istante mi ritrovai fuori sotto il portico. Non mi accorsi nemmeno di aver quasi scardinato la porta d'ingresso.
Non appena mi vide accelerò ancora di più e spiccò un salto ad almeno 10 metri da me. Mi sbattè adosso con una forza tale che mi costrinse a fare un passo indietro. Scoppiò in singhiozzi avvinghiandosi a me tanto da farmi mancare il respiro.
“Nessie!? Cos'è successo piccola? Dov'è tua madre? E' successo qualcosa a casa? Parla Nessie ti prego”
Non riusciva a smettere di singhiozzare, teneva la testolina affondata nell'incavo del mio collo, le manine strette a pugno dietro le mie spalle.
Ne presi una e me l'appoggiai sulla guancia. Immediatamente iniziai a vedere i suoi pensieri, era troppo agitata e non riusciva a controllare il suo dono. Mi aspettavo di vedere di nuovo i Volturi, o magari semplicemente la loro guardia ma vedevo solo me stesso, era felice di avermi trovato a casa e non riusciva a pensare ad altro. “Fammi vedere tesoro. Fammi vedere cos'è successo.” Le immagini non cambiavano, sentivo solo il suo sollievo perchè ero li.
Mi girai verso gli altri continuando a tenere la sua mano sul mio viso. “E' troppo sconvolta, non capisco.” dissi frustrato.
Sam si lanciò subito verso il bosco trasformandosi appena raggiunse i primi alberi. Leah, Paul, Jared, Embry e il resto del branco lo seguirono subito. Il mio telefono continuava a squillare.
Pensavo di correre a casa di Sam e lasciare Nessie a Emily prima di seguire gli altri quando notai che Quil era completamente rilassato al contrario di tutti noi. Stava allungando una mano verso le patatine mentre cambiava canale alla TV. Doveva essere impazzito non c'era altra spiegazione. Prese due sorsi di birra e si girò a guardarmi sprofondando nel divano.
“Non è successo niente Jake. La piccola ha avuto un'incubo. Capita anche a Claire. Poi è così sconvolta che non riesce nemmeno a parlare. Non ho fatto in tempo a dirlo che erano già scappati via tutti! Considerato quello che ha passato Nessie in questo periodo è normale che faccia dei brutti sogni.”
Rimasi a fissarlo a bocca aperta, senza riuscire a parlare, Renesmee ancora stretta a me in lacrime.
“Fidati è così!” mi ripetè sicuro. Claire aveva 3 anni e mezzo, Quil se ne intendeva di bambini.
In effetti se fossero davvero tornati i Volturi, anche considerando il potere di Bella, i Cullen da soli non sarebbero durati molto. Nessie non avrebbe avuto il tempo di arrivare a La Push, l'avrebbero presa prima. L'ansia cominciò ad allentare la sua morsa. Mi resi conto che il telefono aveva ripreso di nuovo a squillare.
“Rispondi tu Quil. Ssssh, piccola, sei qui ora. Non preoccuparti. Era un incubo. Non è successo niente”
“Ciao Bella. Si è qui non preoccuparti. Si, ha fatto venire un colpo a tutti. Sam e gli altri stanno arrivando di corsa da voi. Si, immaginavo fosse così, anche a Claire capita. No, non si è ancora calmata ma le passerà presto. E' in braccio a Jake, credo lo soffocherà.” Fece una risata a qualche cosa che disse lei “Ovvio che si, non chiedo nemmeno. Ciao” e riattaccò.
Riprese a guardare la tv con un sorriso soddisfatto “Avevo ragione, come sempre!”
Nel frattempo sembrava che Nessie stesse meglio, i singhiozzi cominciavano a calmarsi. Continuavo ad accarezzarle la schiena e i capelli ripetendole che era al sicuro, che non avrei permesso a nessuno di farle del male, che era stato solo un'incubo.
Fece un sospirone e mi strinse un po' di più.
“T-tu n-non v-vai v-v-via v-vero?” disse con la voce ancora carica di lacrime
“No, Nessie, non vado via. Non preoccuparti, rimango qui con te”
“T-tu n-non an-ndrai m-mai v-via v-vero? T-tu rim-marrai s-sempre con m-me, v-vero?”
“Sempre, Nessie. Sempre.”
Rialzò il viso per guardarmi negli occhi, ipnotizzandomi come ogni volta.
“M-me l-lo prom-m-metti?”
“Te lo prometto”
La feci posare di nuovo la testa sulla mia spalla e la strinsi forte, cullandola sul mio petto.
Da quando avevo posato per la prima volta gli occhi su di lei e avevo avuto l'imprinting, Nessie era tutto per me. Io non contavo più, esisteva solo lei. La sua gioia era la mia, la sua tristezza era la mia. Desideravo solo che lei fosse felice. Vivevo solo per starle accanto, per tenerla al sicuro.
Dopo qualche minuto le braccine intorno al mio collo si rilassarono e il suo respiro si fece più tranquillo, poco dopo si riaddormentò.
Mi girai verso Quil parlando sottovoce per non svegliarla.
“Cosa ti ha detto Bella?”
“Niente di particolare. Pensavano che Nessie dormisse tranquilla. Quando Edward si è accorto che stava avendo un incubo era tardi. Si è svegliata urlando e ha iniziato a chiamarti così hanno cercato di calmarla ma non c'è stato verso. Hanno anche chiamato Jasper, ma niente. Anzi è riuscita a scappare! E' tosta è?” Disse con ammirazione “Comunque Bella voleva sapere se la tieni qui a dormire. Le ho detto di si. Fine”
Ridacchiai “Fuggire a tre vampiri tra cui Jasper? Tosta è poco.”
In quel momento rientrarono Seth e Sam. Embry e Kevin erano di turno quindi erano ancora nella foresta, gli altri erano andati direttamente a casa.
Non rimasero molto nemmeno loro. Appena Billy rientò se ne andarono alla svelta tutti e tre. Doveva leggermisi in faccia che volevo sloggiassero per non disturbare la piccola.
Feci segno a mio papà che me ne andavo a letto. Andai in camera sorridendo talmente da rischiare  una paresi facciale. Ora che lei era tranquilla quelle che prima sembravano ore interminabili erano diventate impagabili. Nessie sarebbe rimasta con me e io avrei potuto guardarla dormire anche tutta la notte se avessi voluto! Fico!
Decisi di farla sdraiare dalla parte del muro perchè non cadesse ma appena la posai sul letto si riscosse. Spalancò gli occhi spaventata e cercò di ritornare tra le mie braccia.
“No!Jake, dove vai? Non puoi andare via! Lo hai promesso!” Strillò con la voce ancora impastata di sonno. Era di nuovo in ansia.
“Sssh, Nessie stai tranquilla. Dormi qui da me stanotte ok? Dammi un minuto”
Non ci fù modo di convincerla a lasciarmi andare in bagno a cambiarmi. Non voleva perdermi di vista. Dovetti accontentarmi dei vestiti che avevo su.
Appena mi sdraiai mi si rannicchiò addosso.
“Jake”
“Dimmi, piccola.”
“Ti voglio bene sai?”
“Anche io tesoro. Sei speciale per me” Sorrisi e le diedi un bacio sul naso “Dormi ora”
***
Ci misi una settimana a calmarla abbastanza da convincerla a tornare a dormire a casa sua, e la prima notte dovetti rimanere li insieme a lei. Edward non era per niente contento della situazione ma non poteva importarmene di meno.
Tutto ciò che volevo era che Nessie fosse felice.
   
 
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