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Autore: Leannel    19/10/2005    1 recensioni
Il lungo, immenso viaggio, di un'elfa alla ricerca della felicità
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Parte quarta-

Capitolo XII _ THE END- L’ultimo viaggio_




29 settembre, ultimo giorno della terza era, anno 3021;


Legolas cavalcava lento. Sul suo volto era dipinto un sorriso tenue. Era felice. Immensamente. Anche se non aveva alcuna voglia di fare quello che voleva fare. Leannel cavalcava alle sue spalle. Lei sul suo amato Mithrandir, lui su Asufel. La loro andatura era incredibilmente lenta. Leannel non aveva voglia di arrivare dove voleva troppo velocemente. Anche se presto sarebbe tutto tornato come adesso. Alle sue spalle, lenti e solenni, Aragorn sua moglie. Gimli. Ancora indietro, erano Faramir e la sua compagna, Eowyn, una giovane molto bella.

Aragorn trovava tutto molto triste. Legolas non partiva per colpa sua. Aveva detto di voler attendere la sua morte. Solo dopo di essa sarebe partito. Molto triste. Arwen avrebbe visto partire suo padre e sua nonna. Aragorn l’amava troppo profondamente. Vederla soffrire gli faceva molto male. Gli faceva male anche vedere Legolas triste lo rendeva cupo. Avrebbe dato qualunque cosa per non essere lì in quel momento.

Faramir seguiva in coda la compagnia. Infondo era quello meno importante e nobile. Con lui sua moglie. Molto bella. Eomer era rimasto a casa. Aveva fatto bene. L’aria era irrespirabile. Anche se sapevano che dopo, aldilà del mare sarebbe stato tutto più bello di quanto già non fosse. Leannel aveva sorriso in quei soli pochi anni più che nel resto della sua lunga vita. Ne era consapevole. Avrebbe dato qualunque cosa per non lasciare la sua vita passata. Ma all’ovest, Leannel e Legolas sarebbero stati solo quello che avrebbero voluto. Non sarebbero più stati fratelli. Sarebbero stati solo amanti. Fino alla fine del tempo. Ma era così triste. Lasciarlo fin quando Aragorn non fosse morto. Quando per Aragorn ed Arwen sarebbe finito tutto, per loro sarebbe cominciato. Ma poi sarebbero tornati insieme. E lei stava per lasciare tutto ciò cui teneva. Aragorn. Arwen. Faramir. Gimli. Legolas. Tutti. Che tristezza. Sarebbe stata sola anche se per poco tempo. Molti di loro non gli avrebbe più visti.


Cavalcavano ormai da giorni. E finalmente erano giunti. I porti. Luminosi e alti. Sembravano essere stati i primi ad arrivare. Era vuoto. Tutto, a parte le navi grigie. C’erano degli elfi molto belli ma dagli sguardi scuri, sopra di esse. Rimasero in silenzio per qualche tempo.

“Sono arrivati” disse Gimli spostando il muso del cavallo. Erano un grosso gruppo di persone. C’erano molti elfi. Gli zigomi di Leannel su alzarono. Quattro motivi. Il primo, Gandalf; poi Elrond, Galadriel e infine un piccolo uomo dai grandi occhi blu. Per la prima volta Leannel vide Frodo Baggins. Le assomigliava, in fondo. Sapeva di essere arrivato alla fine di una vecchia vita. Sapeva che sarebbe tutto cambiato. In quel momento, senza un motivo, gli occhi di Leannel si riempirono di lacrime. Col suo cavallo Legolas fu subito al suo fianco. Col piccolo uomo della contea era venuto un altro della sua specie. La luce bianca, si disse.

L’aria era densa ma dolce. Nessuno pareva aver voglia di parlare. Né di mangiare. Era un luogo dove il tempo non scorreva normalmente. Leannel comprese che con lei sarebbe venuto anche un uomo piccolo e molto vecchi, che aveva lo stesso cognome di Frodo Baggins. Il male doveva aver agito su di lui a lungo. Ma ora era passato.


Passarono delle ore. Per il mondo esterno doveva essere molto tardi. Fu deciso che era arrivato il tempo di partire. Leannel non aveva alcuna voglia di piangere davanti a tutti coloro che aveva amato. Sorrise ai suoi compagni, che furono resi notevolmente più felici da questo suo gesto. Si avvicinò all’uomo che amava e lo baciò sulla guancia.

“Ci rivedremo” disse. Si voltò camminando lentamente. Le navi non erano particolarmente grandi. Alte un metro e ottanta per lo più . chiunque avrebbe potuto affacciarsi. Leannel si accostò alla ringhiera bassa. Notò il piccolo Hobbit che salutava i suoi compagni che erano diventati tre. Improvvisamente le tornò voglia di piangere. Gandalf gli disse qualcosa e si allontanò lentamente, col mezz’uomo. sulla nave Frodo si sedette accanto a lei. Leannel stava lacrimando.

“E’ molto triste” mormorò l’hobbit.

“Si, lo è”


La nave cominciava a muoversi. Legolas era colmo di tristezza. Le lacrime contornavano anche i suoi occhi. Non poteva lasciarla andare. Eppure era stata una sua idea. Non riusciva a rimanere fermo. Corse. Più di quanto mai avesse fatto.

“Leannel!” gridò. Leannel continuava a piangere ma ormai fissava solo il piccolo hobbit. “Leannel” si voltò. Anche lui piangeva.

“Non posso lasciarti andare!” Leannel allungò il viso attraverso le sbarre della balaustra. “Non può finire così”

“Non è la fine Legolas, è l’inizio” ci credeva ma le faceva male

“Aspettami. Ti amo” la baciò. Ma fu un bacio veloce. La nave volava via. Le loro mani furono costrette ad allontanarsi. Si dovevano allontanare. Leannel si alzò in piedi. Piangeva e sorrideva allo stesso tempo. Ed era più bella di quanto mai lo fosse stata.

Piuttosto lontano, col braccio del suo compagno attorno al collo anche la dama Arwen piangeva. Alzò il viso. Anche lei era bellissima.

“E’ tutto finito” mormorò la stella del Vespro “Se Arwen era la notte e Galadriel il giorno, Leannel era il tramonto e adesso è l’alba” disse.


>Fine <




Commento dell’autrice


Che bella sensazione.. non la ricordavo… Mi viene quasi voglia di piangere… Mi piace tanto scrivere.. spero che a voi piaccia leggermi quanto a me scrivere.. Arriveranno altri… Ma non so se potrò amare un personaggio quanto Leannel.. Spero lo farete anche voi.. grazie x essere arrivati qui.. siamo legati adesso.. perché se siete arrivati qui allora io vi conosco e voi conoscete me. Attenderete i miei prossimi scritti con ansia. E io scriverò x voi. Grazie ancora. vi voglio bene. Grazie. Alla prossima.


Commento dell’autrice a freddo


E’ passato del tempo ormai. L’ho finita ieri mattina. Ci sono cose che devo precisare. La prima e la più importante è che io in realtà non credo più di tanto a quello che comunemente è chiamato amore. Il motivo è semplice. Esiste davvero qualcosa capace di legare due persone per sempre? O si finirà immancabilmente in quell’abisso di non ritorno che è la noia? Forse l’amore è qualcosa che è stato inventato dall’uomo per dargli un miraggio di felicità. Ma sono ancora piccola. Più di quanto voi crediate. Non l’ho mai sperimentato. Nemmeno nulla che ci somigli. Sono stata con dei ragazzi ma sono certa che non fosse amore. Eppure ne ho scritto. Me lo sono inventato. E poi era un amore molto elfico, il loro. Mi è piaciuto. È finita adesso. Adesso via con la prossima storia.


Thanks to


La mia cara Bianca che non ha letto una parolina, il Solda che non si è appassionato x il suo solo maschilismo, ma che costringerò a leggere. Alla mia prof che non vuole che scriva a modo mio. A mio padre che la legge di nascosto. A mia madre e ai suoi inutili ma adorabili consigli. A Martina che legge senza sosta. A Caterina, così volenterosa. A Vittoria e al suo interesse continuo. A Elena, l’unica donna che se fossi uomo potrei amare. A Leela, un amica più che preziosa. All’ Ale e alla Costi, che mi stimano ma non mi leggono. Ad Alex e alla sua forza che non riesce a trovare. A Michele e alla sua indecisione, o meglio alla sua nessuna voglia di scegliere. Al Pietrini e alla sua voglia di vivere. Ai miei compagni di banco, Ami e Villo, che mi hanno assecondato. A tutti quelli che mi hanno voluto bene. Che mi hanno e mi continueranno a dare forza. Grazie a tutti coloro che stanno leggendo queste righe. Grazie a Leannel. Grazie a chi mi ha dato almeno questo dono. Grazie. Alla vita stessa che mi permette di essere qui ora a scrivere. Grazie. Non ce l’avrei fatta senza uno solo di voi. Grazie. Le mie parole non siano solo una eco nella vostra testa. Grazie.





Zoozy

  
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