Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: kannuki    08/09/2010    7 recensioni
Amitiele è un Arcangelo. Uno di quello con le palle. E' mancina, fotofobica e stende Caduti con una Remington Ultra-Tech 870. Si è messa in testa di dare la caccia a Lucifero per movimentare le giornate sempre uguali, fregandosene dei divieti.
Adrien Lebeau non è un sant'uomo. Ha perso l'anima nella lotta contro il Demone che cercava di possedere la bella Safyia. Adrien è un eroinomane autolesionista. Per questo ha deciso di buttare tutti i rasoi e si è lasciato crescere la barba.
“Mia nonna diceva sempre che era meglio darsi alla fuga, se ti trovavi di fronte un Angelo del Signore. Che i motivi, di solito, erano due: portare messaggi o strappare qualche anima prima del tempo. Tu perché sei qui?”
Gabriele ghignò come un folle, soppesò un coltello da caccia dalla lama brunita e lo infilò nella cintura dei pantaloni. “Ho l'aria di uno che reca una missiva?"
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Mano Sinistra di Dio'
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Non fa per te...”

La vedremo!”

Adrien marciava a grandi passi verso il Covo dei Dannati mentre Gabriele gli ciondolava dietro svogliatamente. Quando l'esorcista si fermò, vide il dubbio nei suoi occhi. “Non so neppure dove sia...”

Continua dritto” mormorò spingendolo verso il quartiere “ma stai facendo una grande...”

Cazzata? Sono una specialista!”

Eh, più o meno...” mormorò con le mani affondate nelle tasche. “Lascia fare a me. Ho l'asso nella manica” ridacchiò sfoderando il fucile “se provano a fermarci, li facciamo secchi tutti quanti!”

Ma sei davvero un Arcangelo o ti hanno reclutato in qualche manicomio criminale?” domandò con le palpebre strette.

Gabriele scoppiò a ridere e continuò finché non arrivò alla porta del club ancora chiusa. “Ora guarda come si risolvono i problemi in Paradiso.”

- - -

Amitiele affondava le dita nelle lenzuola, mentre Lucifero le usava su di lei. Non aveva ancora ceduto e la volontà di farlo era sempre più forte. Non le aveva strappato un gemito, sembrava un film muto che si svolgeva al rallentatore. Spazientito dalla sua indecisione, strinse la schiena contro il torace e affondò le mani fra i capelli, scoprendole il collo. Lo mordicchiò, Amitiele trasalì e le labbra si aprirono di qualche millimetro. Scese sul seno tormentandolo finché non arrivò al pube dove affondò con decisione.

Amitiele gemette all'improvviso e un ghigno si disegnò sulle labbra perfette di Lucifero. “Cedi...”

Era troppo, saliva troppo velocemente. Era incontrollabile! “Aspetta... parliamone... un secondo...”

Sei nella mia posizione preferita, sta attenta...” ridacchiò nel suo orecchio “molte cose che si raccontano di me sono vere...”

La sua volontà era assottigliata, non poteva più tenerlo a bada! Proprio un quel momento, Lu la voltò verso di se e la baciò affondandole la lingua fra le labbra. Amitiele gemette e chiuse gli occhi sentendo il cuore scoppiare. Quello era un bacio? Se faceva sempre quell'effetto, capiva perché fosse così diffuso fra gli umani. Si accorse di ricambiarlo quando le braccia lo strinsero al collo e i gemiti si diffusero nell'aria. La lingua le lambiva l'interno della bocca scontrandosi con la sua. Ne seguì i movimenti non sapendo cosa fare di quella massa carnosa. In TV non veniva spiegato. Gabriele non l'aveva baciata così. Quell'imbecille...

Lu si staccò, contemplò gli effetti e tornò a baciarla. Le sollevò la gamba sinistra e la portò dietro la schiena. Amitiele seguì il movimento anche con l'altra. Così era più comodo...

Doveva essere lei a chiederglielo. Un patto era un patto. Nessuno veniva mai meno ad un patto. Neppure il Diavolo. “Ti sento...” bisbigliò strappandola dal mondo sordo e confuso che la circondava “di sì...”

Spostati.”

Adrien si fece rapidamente da parte. Gabriele era sempre più nero a mano a mano che salivano verso l'Attico. “Giuro che le strappo le piume una ad una...” sibilò sfondando la porta e entrando trionfante nel covo di Lucifero. “Allora, la finiamo di fare le zozzate?!”

Adrien sporse appena la testa sentendo quelle parole. Quando vide Amitiele avvinta fra le braccia della creatura più meravigliosa su cui avesse posato lo sguardo, si sentì insignificante.

Ma anche lei aveva ceduto ad uno di loro. Incrociò lo sguardo dell'Arcangelo tentato e stirò le labbra, rassegnato.

Amitiele lo vide e di fronte quello sguardo, si vergognò. Ascoltò le parole di Gabriele e arrossì rendendosi conto fin dove era arrivata.

Lucifero la teneva saldamente inchiodata sotto di se, ma dovette allentare la presa quando Gabriele gli puntò il fucile sotto il mento. “Lasciala andare! Ora!”

Un'inspiegabile fiotto di felicità rischiarò il volto di Amitiele. Si era sentita persa e abbandonata, ma un'improvviso affetto le avvolse il cuore, quando vide il cipiglio feroce e preoccupato di Gabriele. Peccato che lo sguardo che le rivolse fu di disappunto. Senza badare alla forma e al fatto che fosse nuda, gli volò in braccio e Gabriele la nascose dietro di se. “Dopo facciamo i conti” sussurrò a bassa voce.

Amitiele lo strinse più forte e la forza che emanava la tranquillizzò e sentì di nuovo il cuore farsi puro e libero. “Grazie...” sussurrò chiudendo gli occhi, inebriata.

Porta via Adrien.”

Amitiele si voltò verso di lui e al tempo stesso, l'esorcista girò lo sguardo altrove. “Non dovresti essere qui!” bisbigliò andandogli incontro.

Non potevo lasciarti con lui” sussurrò togliendosi la giacca e porgendogliela.

Che doveva farci? Amitiele osservò il tessuto con una smorfia. Oh, beh. Lei non guardava molto al fattore nudità, in quel momento. Aveva superato la prova più difficile della sua intera esistenza.

Non hai vinto” sghignazzò Gabriele divertito “in che lingua preferisci il 'pappappero'?!”

Un patto è un patto” rispose pacato. Incrociò lo sguardo di Amitiele e la fissò per un lunghissimo istante.

Parliamo di questo” borbottò tirando fuori la pergamena. “Rivoglio la sua anima.”

Lucifero lo guardò appena. “Ha firmato il contratto di sua spontanea volontà.”

L'ha firmato per ovviare l'inganno del tuo adepto ed esso non ha mantenuto l'impegno preso.”

Cavilli” ribatté sventolando una mano. “Non mi riguarda.”

Ti stacco la testa dal collo. Ti riguarda” lo minacciò e ad Adrien sembrò che diventasse molto più grande e brillante.

Lucifero restò a guardarlo per nulla impressionato. “Non hai il permesso per combattere contro di me.”

Hai perso un passaggio. Sono famoso per fare quello che mi pare, quando mi pare e nel metodo che ritengo più appropriato!” dichiarò caricando l'arma. “Sciogli il contratto.”

Devi darmi qualcosa in cambio.” Lucifero spostò lo sguardo crepuscolare su Amitiele. L'Arcangelo si sentì indebolita. La sua forza di volontà faceva veramente schifo. “Va bene, mi sacrifico io” mormorò staccandosi da Adrien “la mia anima in cambio della sua.”

Gabriele la fulminò con lo sguardo e Adrien udì distintamente un battito d'ali furioso. “No! No, non devi, non per me!” esclamò andandole dietro. “No, Ami!” l'afferrò per il polso, delicatamente e Amitiele si fermò e gli rivolse un sorriso solare che lo riempì di amore.

Libero arbitrio” sussurrò sempre sorridendo. “Posso scegliere.”

Non devi farlo per me!”

Il contratto bruciò lentamente e fluttuò davanti ai due. Amitiele sorrise di nuovo e alzò le spalle con espressione birichina “ti voglio bene, Adrien.”

Hai scelto” mormorò Gabriele con una strana espressione “hai scelto di salvare lui e condannare te stessa alla dannazione eterna...”

E che vuoi farci... te l'ho detto, non si sta poi tanto male qui...” mormorò avvicinandosi a lui “addio, Fratello.”

Gabriele la guardò negli occhi e sorrise all'improvviso “ma quale addio, cretinetta!” ridacchiò “brava, hai superato la prova!”

La prova? Ma non era...” indicò Lucifero che andava lentamente infuriandosi.

Mi avete raggirato...” sibilò scurendosi “avete ingannato il Diavolo!”

Tu lo fai da migliaia di anni, che ti aspettavi?!” ridacchiò prendendo Amitiele per la vita e stringendola a se.

La prova non mi riguarda. La sua anima in cambio di quella dell'esorcista” insistette sempre più cupo. “Ha accettato ed essa ora è mia!”

E' qui che ti sbagli!” esclamò sventolando un dito in aria. “Non vedo fogli vergati con sangue... dove sono?” domandò sarcastico “perdi colpi, Vecchio Caprone!”

Via di qui!” sibilò furioso “sconterai tutto questo al momento giusto, Angelo!”

Vabbè, vabbè...” soffiò alzando gli occhi al Cielo “Addio, Lu! Non rosicare troppo!”

Adrien aveva seguito lo scambio di battute ma non era riuscito a raccapezzarsi che stesse avvenendo davvero una conversazione del genere. Avrebbero dovuto riscrivere i trattati demonologici.

Amitiele le guardò: aveva una strana espressione, sembrava sofferente. “Adrien...”

L'uomo alzò lo sguardo quando vide la mano tesa. Risplendeva di luce. Era bellissima...

Vieni con me...”

Annuì, imbambolato e le prese la mano.

- - -

Come va?”

Bene... non noto differenze...” mormorò guardandosi addosso “dove siamo?”

Un posto qualsiasi della terra” spiegò sdraiandosi sull'erba. “Bello, vero?”

Adrien annuì e la guardò, piuttosto triste “tornerai in Cielo?”

Il mio mandato non è ancora scaduto” esclamò balzando di nuovo a sedere “tu cosa farai?”

Adrien scosse la testa e alzò le spalle “quello che faccio sempre, combattere dannati.”

Non mettere mai più piede nel Covo. Promettimelo!”

Promesso” sussurrò e la guardò negli occhi “non ci vedremo mai più?”

Amitiele stirò le labbra e scosse la testa “la città è grande... magari un giorno, in qualche vicolo...” gli prese le mani e le strinse nelle sue “hai visto? Dio non ti abbandonato. Non lo fa mai.”

L'esorcista trovò la forza di fare una smorfia “ho l'impressione che sia stata tutta una pensata di Gabriele...”

Oh, no! Non può farlo senza autorizzazione!”

Adrien pensò che neppure Dio in persona sarebbe stato in grado di fermare Gabriele. “Sicura, eh?”

- - -

Gabriele si insaccò nelle spalle mentre ascoltava i rimproveri e le punizioni a cui stava per andare incontro. “Ho preso due piccioni con una fava! Ho riportato Amitiele sulla retta via e ho reso l'anima a quel poveraccio!” esclamò tentando di difendersi “non ho rispettato proprio le regole...”

LE HAI INFRANTE TUTTE!”

Ma il risultato è stato raggiunto...” bisbigliò facendosi minuscolo “quanti secoli di Purgatorio mi toccano, stavolta?”

Un mese dopo

Cosa dovrei fare io?!” Amitiele li guardò come se fossero impazziti. Ma impazziti di brutto. Grattò la cute sotto i capelli e sistemò gli occhialini sul naso “volete formare un'Associazione?”

No, bellezza” grugnì Olaf sgomitato immediatamente da Adrien “l'Associazione già esiste...”

Vorremmo che tu ne facessi parte” concluse l'esorcista a bassa voce. “Non ha senso combattere separati per la medesima causa.”

Eh già, il culo ce lo facciamo doppio!”

Zitto!” sibilò imbarazzato. “Pensaci su.”

Amitiele dondolò sulle gambe un paio di volte “ok... devo chiedere l'autorizzazione...”

A chi? Alla mammina?” domandò il gigantesco Olaf accendendosi un sigaro.

A Paparino” ribatté indicando con un dito il Cielo.

L'uomo si strozzò col fumo e tossì mentre Amitiele sorrideva. Adrien restò incantato a guardarla. Era sempre più bella. E intoccabile.

Ti faccio sapere” mormorò strizzando l'occhio sotto le lenti. Fece un cenno di saluto con la mano e Adrien restò impalato a guardarla.

Si vede...”

Cosa?”

Che le sbavi appresso...” borbottò col sigaro fra i denti “c'è speranza?”

No. E' un Arcangelo. Non c'è speranza.”

Allora smetti di farti le seghe pensando a lei” esclamò travolgendolo con una divertita pacca sulle spalle “andiamo a farci una birra.”

Però sarebbe carino lavorare con quei due. Olaf la faceva ridere ed Adrien era semplicemente adorabile. Quando un lampo fendette il cielo e lo illuminò, Amitiele si arrestò, improvvisamente seriosa. Alzò la testa: il cielo era coperto e minacciava pioggia. Di nuovo. L'espressione si fece preoccupata, un po' persa. Svoltò un angolo e si bloccò, nascondendosi dietro il muro. Le labbra si ammorbidirono e il resto di lei... beh, era la reazione di sempre, no? Si allontanò verso la strada. La stava seguendo. Corse per un breve tratto, ma era sempre dietro di lei. O davanti a lei. O su di lei, pensò alzando la testa col fiato grosso che la faceva ansimare. “Ciao, Lu...” Salivazione azzerata, battito cardiaco accelerato. Il solito. Amitiele si appoggiò al primo muro che trovò e si ricompose, come se non fosse accaduto nulla.

Succedeva da un mese.

Succedeva in tutte le giornate di pioggia.


To be continued...


Grazie per avermi seguito fin qui!

Alla prossima!


  
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