Prima
di postare il capitolo avverto che l'ho messo in anticipo
perchè
domani devono venire a controllare la linea, e la staccheranno:
rimarrò senza fino mercoledì
>_> Quindi
preferisco metterlo prima che dopo xp Buona lettura :3
"
Tua
cugina Helen riceverà il marchio* questo
finesettimana, sei pregata di
assistere: ci saranno tutte le persone di famiglia, non puoi mancare.
Come al
solito la cerimonia si terrà nella nostra tenuta. Non
portare nessuno, assisteranno
solo le persone della famiglia. Inoltre
sarà l’occasione per trovare
qualcuno adatto a te, di un certo calibro: in molti hanno appunto
chiesto di
te. Ribadisco che sarebbe disonorevole la tua assenza.”
*Con
"Marchio" si riferisce al tatuaggio di famiglia, non al marchio nero
dei mangiamorte
La rileggo tre volte.
Questo stupido battito del mio cuore non accenna a fermarsi.
Non ci ho capito niente, o meglio, non ho davvero letto quello che
c'è scritto e non so se voglio farlo.
L'unica parola che ho captato è stata "Helen".
Lei. L'unica persona normale in famiglia. Ci tengo troppo per evitare
di posare ancora una volta gli occhi su questa schifosa scrittura.
Si, esatto, anche la scrittura mi fa schifo, solo perchè
sua, di mio padre.
Nervosa sposto lo sguardo sul mio gufo che guarda curioso il mio volto.
Curioso? Boh, ha gli occhi spalancati.. In ogni caso mi fissa, questo
è poco ma sicuro.
Corrugo la fronte: "Quanto sono brutte le notizie che mi hai portato?
Molto?"
Perchè sono certa siano brutte notizie.
Mio padre non mi scriverebbe, se così non fosse.
Dio quanto lo odio.
Oddio ma sto parlando con un gufo! Bah, tanto peggio di
così al momento la vedo difficile..
Un suono stridulo viene emesso dal becco del rapace, provocandomi una
smorfia, e agita le ali sul posto, per poi richiuderle.
Qualche piuma, di quelle piccole e soffici, mi svolazza davanti.
"Sai Hal, dovresti rivedere il tuo relazionarsi col prossimo."
sbuffo.
In risposta scrolla la coda, per poi iniziare a camminare impacciato
lungo la balaustra sulla quale è appoggiato con le grandi
zampe
artigliate.
Non mi caga pari, ho capito: non posso fare a meno che leggerla.
Tiro un respiro profondo, poi riporto davanti alla faccia il foglio.
No no no. Aspetta, non sono ancora pronta.
Mi stoppo all'ultimo secondo; per evitare ai miei occhi di vedere
qualsiasi cosa ci sia scritta, stringo a pugno la mano, col foglio al
suo interno.
Un piacevolissimo suono di foglio accartocciato giunge alle mie
orecchie.
E se accidentalmente non si leggesse più? Oh, sono cose che
succedono, nessuno me ne farà una colpa..
Cazzo Rin, ti devi dare un calcio in culo da sola per aprire quella dannata
lettera e leggerla come Salazar comanda?!
... Ci si riesce a dare un calcio in culo da soli?
Sposto lo sguardo sui miei piedi.
No. Sto diventando rimbecillita.
E va bene, fanculo al mio oramai già decomposto cuore:
leggiamo sta merda e facciamola finita.
...
.....
........
I miei occhi arrivano infine all'ultima parola.
Si, erano molto brutte le notizie. Avevo ragione.
Una fitta mi attanaglia lo stomaco. Vorrei vomitare, ma credo mi
risparmierò per quando sarò là.
Se ci
andrò.
Innanzi
tutto, qualora decidessi di si, sarà solo per fare coraggio
a mia cugina, non certo perché non
voglio disonorare la famiglia. Chissene frega di quello.
E non ho la benchè minima intenzione di accettare qualcuno
di quei leccaculo
arrapati; alias i figli dei suoi ricchi e potenti amici.
Non gli viene in mente che qui possa aver trovato qualcuno?! Mah.
Mio padre ovviamente non ha mai saputo un cazzo della mia vita
sentimentale, e quando stavo con Blaise non è capitata
l’occasione che un membro ricevesse il
marchio, quindi non so come avrebbe reagito se lo avessi portato con
me.
Male suppongo.
Ma al
momento meglio che nemmeno ripensi a Blaise, sennò mi torna
il super scazzo di
prima.
Anzi, a dire la verità non mi è ancora passato,
solo che è stato
oscurato dalla nuova rottura di palle.
Già questo fine settimana non sono riuscita a
godermelo, figuriamoci questo.
Il mio caro quanto maleducato gufo non se ne va, si sta lisciando le
penne senza alcuna fretta: questo significa che il messaggio richiede
una risposta.
Se è stata una tortura leggere riguardo questa cosa, non oso
immaginare scrivere.
Beh cerchiamo di vedere i lati positivi: posso dirgli su.
... O almeno far capire le mie intenzioni.
Si ecco, se preferisco evitare conseguenze disastrose è
meglio
che mi attenga al galateo, o per lo meno nei limiti della decenza.
Giro la lettera con le mani appena tremanti e tiro fuori la penna con
la boccetta di inchiostro dalla borsa.
Appoggio tutto sulla balaustra e cerco di premere con forza sul foglio
aperto del tutto.
Che cretina che sono, prima di comprimerlo a forza in un volume di tre
centimetri cubi potevo pensarci meglio. Fanculo.
No, anzi, sapete che vi dico? Meglio, così quando
leggerà saprà quanto fastidio mi ha dato.
Osservo soddisfatta la carta costellata di pieghe che storpiano la sua
forma e non le permettono di appoggiarsi completamente sulla superficie
piana di pietra.
E ora passiamo alla parte difficile.
Distrattamente, mentre già mi sono persa nel fiume di parole
che
avrei da dire e che mi stanno attraversando la testa, afferro la
boccetta di vetro col liquido nero.
Porto una mano sul coperchio che lo chiude impedendo all'inchiostro di
uscire, ruotando il polso per aprirlo.
Che potrei dire?
Che li odio?
Che mi hanno rotto i coglioni ogni singolo istante della mia vita?
Che senza di loro starei meglio?
No, non posso. Devo aspettare ancora prima di poter mandare tutti loro
a fanculo.
Tranne Helen, ma sicuramente dopo mi impediranno di vederla.
Conviene comunque
aspettare che finisca la scuola. Già, l'età non
è
un problema: a causa del fatto che stiamo ripetendo tutti quanti
l'anno, ci ritroviamo ad Hogwarts diciottenni, noi del
settimo (a
parte chi li compie a fine ottobre, novembre o dicembre).
Ma che
cazz.. sposto innervosita lo sguardo sul tappo della boccetta, che non
sono ancora riuscita a togliere.
Parte difficile ho detto? Io intendevo lo scrivere, ma anche riferito
ad aprire sto cazzo di barattolo va bene.
Oh ecco, grazie all'ira accumulata finalmente ci sono riuscita.
Appoggio di lato il diabolico coperchio con la mano destra leggermente
sporca di inchiostro a causa della mission impossible appena
affrontata.
Intingo la punta della piuma e la porto sopra al foglio.
Senza che me ne sia accorta sono già passati un paio di
minuti.
E non ho ancora scritto un cacchio. Su, non sono così
rammolita dopotutto... spero.
Finalmente la mia mano inizia a muoversi per scrivere.
“Il
sabato ci sono
solo i preparativi, quindi non è necessario che io ci sia.
Verrò lì domenica
mattina. Per precisare: non accetterò mai nessuno di quei
tipi che intendi
rifilarmi. Sono solo dei maniaci e non intendo, ripeto, non
intendo averci
niente a che fare. Non li accetterò mai, fattene una
ragione. A domenica, dì a
Helen che ci sarò, solo per lei.”
.. Così
può andare.
E non ho intenzione di rileggerla per controllare, perchè ne
ho fin sopra i capelli.
Piego il foglio, stavolta in modo corretto, come era in
principio (beh, più o meno) e lo rimetto nella busta.
Ecco qui, come nuova! Sè..
La allungo ad Hallow, che iniziava leggermente a spazientirsi: la
riospita nel
becco, per poi distendere le enormi ali nere e involarsi verso casa
sollevando un leggero venticello.
La sua sagoma inizia a sparire alla vista.
Il che vuol dire che sono qui impalata da un bel po'.
Beh, tra una cosa e l'altra mi sono davvero rotta i coglioni.
Ho bisogno di sfogarmi, devo trovare Daph.
Spero per lei che una volta si rompa definitivamente le palle e mi
mandi a quel paese, così non dovrà più
starmi a
sentire.
Scendo dalla torre con una certa fretta e miracolosamente non rotolo
giù per le scale.
Oh, però adesso è ora di cena. Hm,
chiederò se è disposta a venire a Hogsmade con
me.
Ecco, questa è una di quelle volte che posso dirmi anche
codarda.
Torno alla scalinata
principale con passo svelto, e inizio a scendere verso i sotterranei.
Appena arrivo ad essi, l'umidità si fa sentire. Se qui
dentro
anzichè freddo ci fosse caldo, ci sarebbe da spararsi una
Avada.
Oh, la Mcgrannit, che non so per quale ragione si trovi qui, sta
riprendendo un Serpeverde del secondo anno, spero
non perderemo troppi punti.
Ah, ma alla fine che m'importa? Sono già due, e con questo
tre,
anni che ho ben altro a cui pensare. Io come gli altri cinque.
Eccomi al piccolo spiazzo col quadro: pronuncio la
parola d’ordine ed entro.
Fortunatamente non c’è Blaise, altrimenti lo
uccidevo
con le mie mani, parola mia.
Non ho tutto il tempo di sto mondo per trovare la bionda, quindi cerco
di individuare qualcuno che può darmi l'informazione.
Mi avvicino a Millicent, seduta sul divano che parla con una ragazza
castana, i capelli raccolti in una coda di cavallo.
“Ehi Milli, hai visto
Daph? Era con te oggi pomeriggio no?”; si volta a guardarmi
“Si, eravamo insieme
fino a un’oretta fa, credo sia in camera.”
Ah, si in effetti potevo prima controllare. Ma se non ci fosse stata mi
sarebbe solo salito il nervoso, quindi, dato che già
così
è molto, non vedo perchè correre il rischio.
“Ok grazie” le faccio un mezzo sorriso di
ringraziamento, tanto per non sembrare isterica.
Ma forse ho solo peggiorato la situazione.
Mi dirigo su per le
scale dei dormitori femminili, per poi entrare nella mia stanza.
Effettivamente
ci sono sia Daph che Pansy.
Quest’ultima mi guarda allarmata a causa della sclerata di
oggi pomeriggio, in sua presenza.
Mica ho ucciso Blaise, può anche darsi una calmata!
Sospiro, “Rilassati Pansy” rompo il ghiaccio.
Quella sposta gli occhi su Daphne, che si
rivolge a me severa: “Mi ha raccontato che è
successo in comune”.
Bene, cosa vuole? Farmi una ramanzina? Ma che la faccia a quel
coglione, non a me!
Entrambe sono
sedute letto della mora e non accennano ad abbassare lo sguardo da me.
Storcendo il naso a causa del fastidio, appoggio la borsa di fianco al
mio comodino.
“Allora
saprai anche che, una volta aggiunto a quel fatto una lettera di mio
padre,
avrò voglia di mangiare fuori da qua.” Sbuffo.
Impostata così, la frase, richiede una risposta che tratti
una faccenda diversa da quella di cui volevano parlare.
Me ne compiaccio.
Una traccia di preoccupazione occupa gli occhi della bionda.
“Una lettera di tuo padre? Che è
successo?” chiede corrugando la fronte;
Bene, bene, bene. Argomento Blaise evitato ancora una volta, ma chi
sono!
“Helen deve ricevere il marchio,
domenica.”
Si irrigidisce di colpo: sanno entrambe perfettamente di che parlo.
“Capito." dice con voce più bassa, "Andrai
là solo per lei eh?” vedo che capisce al volo.
“Esatto, anche perché si è messo in
testa di nuovo di trovarmi un rampollo al
quale consegnarmi. Neanche fossi un oggetto …” una
smorfia si dipinge sul mio volto.
Riflette.
"Potrebbero non essere tutti così malaccio come dici.."
indovinate a chi appartiene la frase. Si, è di pansy. Avete
vinto un viaggio in Australia.
"Oh si, credimi, non fanno per me." magari per lei si.
Scommetto che ci andrebbero d'accordo: sia lei che loro sono assatanati
da quel punto di vista.
“Se vuoi ti accompagno” sposto lo sguardo da pansy,
che stava per dire qualcosa, a Daph.
E' decisamente convinta della proposta fatta.
Ma no, non posso.
Vorrei tantissimo ma ho paura che le succeda qualcosa.
“No, mi farebbe piacere ma non posso
portare nessuno, ha scritto.” Spiego amara.
“Hm. Sicura?"
Annuisco.
Tutte e tre rimaniamo in silenzio, poi la bionda gli mette fine.
"Che ne dici Pans, la
portiamo a sbronzare un po’?” a questo punto si
vede
costretta ad alleggerire l'atmosfera; l'unica cosa che può
farmi
stare meglio è pensare ad altro, e, ci giurerei, lei lo sa.
L'altra ovviamente ghigna “Buona idea”.
Per lei è sempre
una buona idea sbronzarsi.
Insomma eccoci tutte a Hogsmade.
Abbiamo
mangiato in un nuovo posto, di cui mi sono già scordata il
nome; poi siamo andate in un bar, e alla fine le
uniche a sbronzarsi sono state loro.
Ci avrei scommesso la bacchetta, ed infatti..
Ma guarda te: siamo lungo la strada
in pietra grigia, illuminata da lampioni che porta nella direzione di
Hogwarts (ma non ci arriva), e stanno ridendo come idiote per ogni
cazzata.
Daph inciampa? Pansy ride!
Pansy sbanda? Daph ride!
Passa qualcuno? Tutte e due ridono!
Francamente comincio a sembrare più responsabile, se
confrontata con loro.
... No, cazzata.
“Ragazze, su, torniamo al castello.” mi sta venendo
mal di testa.
Pans urlacchia “No, aspeeetta ancora un
po’” e poi ridono entrambe.
Sè, buonanotte.
Ho capito, qui ci vuole la smaterializzazione.
Tiro fuori la
bacchetta e le prendo a braccetto: dalla loro faccia sembra che credano
le stia portando in discoteca.
Guarda te che mi tocca fare.
Eseguo l’incantesimo.
Ci
smaterializziamo, per poi ricomporci appena fuori Hogwarts.
E meno male che nessuna ha perso pezzi.
Nessuno, seppur del settimo, a parte le tre Grazie, ovvero Potterina,
Weasleyuccia e la Granger, la sanno eseguire alla perfezione.
Però per quanto mi riguarda ci riesco abbastanza
bene.
Vomitano a causa del riassemblamento; alzo gli
occhi al cielo.
Che schifo.
Meno male che quando ci succede alle feste non mi riesco a vedere.
Ok, ora cerchiamo di non farci sgamare dai professori fuori orario e
con ste due qui ubriache.
In una ventina di minuti buoni riesco a portarle di nuovo
all’interno, e dopo un’altra ventina, finalmente in
stanza.
Ma io direi che era anche ora!
Cavolo che faticaccia.. mai più. MAI PIU'.
La prossima volta le mollo a I tre manici di scopa e chi s'è
visto s'è visto.
Appena sdraiate sul letto si
addormentano come pere cotte, ancora vestite.
Ne approfitterò per andare a
chiedere il permesso alla preside, per allontanarmi così
tanto dalla scuola
domenica.
Cammino per i corridoi totalmente vuoti, giungendo
all’ufficio.
Anche se sono fuori orario dirò che è
perchè l'ho ricevuta ora, la notizia.
Detta la parola d’ordine, la statua di fenice si alza e mi
porta davanti a una porta. Busso.
“Avanti”; la apro ed entro. Ho sempre odiato questo
ufficio, mi mette ansia.
Non mi siedo, rimango in piedi, tanto sarà
una cosa veloce.. spero.
“Rin” mi accoglie da dietro il tavolo la Mcgrannit
un po'
sorpresa, mentre si leva gli occhiali che stava usando per leggere dei
fogli sulla scrivania; “dimmi pure.”
Come cazzo fa a ricordarsi ogni nome di ogni studente? Me lo sono
sempre chiesta.
Vabbè, chi è nel settimo oramai lo conosce da un
tot, ma gli altri.. boh.
“Mi scusi se la disturbo a quest'ora, ma l'ho appena saputo
ed è urgente."
Annuisce e così continuo: "Volevo chiedere il
permesso per andare a casa, domenica. Chiedo perché
è
parecchio lontana. Ha presente le abitudini della nostra famiglia, non
è vero?”
Deglutisce: è diventata nervosa anche se cerca di
nasconderlo.
“Si, mi ricordo” non ha mai apprezzato questa cosa,
come me del
resto, ma ha sempre rispettato mio padre. Bah.
“Mia cugina deve ricevere il...” Spiego riluttante,
ma
vengo interrotta mentre sto parlando; “Se è per
questo non
c’è problema, sei libera
di andare” sorride ancora, non certo tranquilla, e fa un
cenno di assenso prima di tornare ai
documenti
davanti a lei.
Oh è parecchio paurosetta! “La ringrazio,
arrivederci” ed esco dalla stanza più che
volentieri.
Mi incammino
di nuovo verso la mia camera. Mi pare ci sia una festa dei Tassorosso
questo
sabato. Bene, così mi godrò la serata prima della
partenza.
Resta però il fatto
che devo pensare a come evitare quei figli di papà che mi
romperanno i coglioni
tutto il tempo dopo la cerimonia. Mah, mi inventerò qualcosa.
Sono morta di sonno
ora, me ne vado a dormire.
Il
sole filtra dalle finestre e come ogni santo giorno, mi
sveglia e mi rompe le palle.
Maledetta me che scelsi questo letto, appena arrivata in camera.
Sulla traiettoria della luce mattutina ci sono io per
prima, quindi le altre due si svegliano sempre dopo rispetto me.
Hm oggi abbiamo lezione alle
10, quindi tra un’ora e mezza.
Mi alzo dal letto e vado in bagno, faccio la
doccia, mi sistemo, mi vesto e finalmente posso uscire: scendo le scale
ancora un po’ addormentata per arrivare in comune.
Hm
credo andrò a mangiare, per non incontrare Blaise
più tardi.
Credo che alla fine sia stato saggio non ubriacarsi, ieri sera.
Avrò anche pensato tutta la notte a quella faccenda di mia
cugina, ma
piuttosto che l'ennesimo mal di testa, indipendentemente se questo
è causato da febbre/casini/sbornia, quasi quasi preferisco..
E poi non è questo il momento di avere il cervello
annebbiato.
Una volta fuori
dai sotterranei, salgo la prima rampa di scala e poi svolto a destra.
Mi
basterà attraversare questo corridoio per arrivare allo
spiazzo dal quale si
accede alla sala grande.
Ora vi porrò una domanda.
Pensate davvero che possa rimanere senza scocciature per più
di venti minuti?
Si? Peccato, avete sbagliato.
Una mano fredda mi afferra il polso.
Ma porca vacca, no! Stavolta non voglio lasciarmi sballottare come pare
agli altri!
Mi.Da.Fastidio.
Oppongo quindi resistenza, ma la figura non molla.
Sapete che vi dico? Mi son rotta proprio il cazzo.
Gli tiro una gomitata sulle costole, non troppo forte, ma lui
anzichè mollarmi, mi afferra
per i fianchi e mi trascina a forza di lato, dietro un arazzo, quella
che è l'entrata di un passaggio segreto.
Mi appoggia con la schiena
contro il
muro per diminuirmi le vie di fuga.
"Che ti salta in mente?! Volevi rompermi qualcosa?!" i suoi
occhi sembrano lanciare saette.
Io no, sei tu che vuoi rompermi le palle.
“Draco che cazzo vuoi?! Lasciami stare, non è
giornata” ringhio
contrariata.
Per impedirmi di andarmene ha inoltre appoggiato le mani ai
lati della mia
testa.
Lo preferivo quand'era fermo a letto, quando non poteva obbligarmi a
fare qualcosa.
“No, non ti lascio stare. Ti ho detto che mi sarei incazzato,
bene, guarda un po',
lo sono” dice con le sopracciglia corrugate dalla rabbia, e
tutt'altro che a bassa voce.
Santo
Salazar ci mancava solo questa! Ho fatto l’en-plein!
Dov'è finito il Draco
"sonoincazzatoquindistomutoemilimitoadammazzarecongliocchi"?
Mi sarebbe d'aiuto.
“Sai com’è, ho altro di
cui occuparmi al momento!" mi freno a forza per impedire di dire tutto.
Mi chiedo se una volta tanto ci riuscirò.
Mah, dubito.
"Sai che ti dico? Fanculo, non me ne frega niente, adesso rispondi a
quella cazzo di domanda!" sbraita.
" Scusa!? Io non rispondo a un bel niente!" no,no,no,no NO. Qualcuno mi
fermi porca miseria! "Forse non ti è chiaro il concetto!
Domenica devo andare a casa, mio padre vuole darmi a
uno dei fighetti figli dei suoi amici come se fossi un oggetto, e
Blaise ha
detto a quelle puttane del tuo fan club, che non mi lasciano in pace un
attimo,
che sono andata a letto con te! Quindi togliti dalle scatole e renditi
conto che non esisti solo tu!” Urlo fuori di me.
Oh. No, l'ultima frase non volevo dirla sul serio..
Oddio sono più imbecille di quanto pensassi. Prima dico che
deve
dirci ogni cosa, che non può tenersi tutto dentro e poi gli
rinfaccio che fa sempre ruotare tutto intorno a lui?
Ma sono pirla forte!
Come se non bastasse devo averlo confuso per bene
a quanto pare, colpa di tutte quelle cose dette in una volta.
La furia nei suoi occhi si è placata, e ora sono governati
da qualcos'altro che non saprei decifrare.
Lo guardo: aveva semiaperto la bocca per dire qualcosa, ma una volta
pronunciata l'ultima cosa si è stoppato ed è
rimasta
così, senza alcun suono che provenisse da essa.
Beh, colpa sua che ha insistito..
Approfitto di
questo momento di distrazione per svignarmela “Quindi se non
ti dispiace..”
dico molto piano un po’ senza fiato e con la voce rotta;
afferro il suo braccio e lo abbasso lentamente per riuscire a passare:
lui non
oppone resistenza.
“Aspetta” mi dice poi serio, in modo che quasi non
si riesca a sentire, prima che esca dal pertugio.
Forse lo spera davvero, che non lo senta.
Ah, no, non credo: mi ha appena preso, seppur debolmente, il bordo
della
maglietta per trattenermi, quasi come un bambino.
Tuttavia continua a guardare un punto imprecisato del muro.
Cos'è questo che sento?
Mi da fastidio. Me ne devo assolutamente liberare.
E' quello che si dice senso di colpa?
Si, può darsi.
Respiro a fondo, poi lentamente mi giro, mentre la sua mano abbandona
la stretta.
Le sue pupille si spostando sulle mie, e qualcosa in esse mi colpisce.
"... Scusa" bisbiglio come un'idiota.
Perchè lo sono. Non è da me scusarsi. Nemmeno
ricordo quand'è stata l'ultima volta che l'ho fatto.
Però adesso sento che è la cosa giusta.
"Ti
ho sentito, quando eri fuori dall’infermeria.” lo
dice
immediatamente, coprendo l'ultima parte della parola da me pronunciata,
come
se volesse ignorare, passare oltre sia alle mie scuse che alla frase
per cui ho dovuto
farle.
Aspetta un attimo. Che ha detto?
Ecco, lo sapevo! Colpa di Nott
accidenti.
“Non tutto, ma qualcosa si.” completa.
“Bene, mi fa piacere.” Dico in tono
sarcastico.
I suoi occhi grigio azzurro continuano a guardarmi. Scommetto che la
mia frase di prima gli ronza ancora in testa..
Tuttavia: “Perché l’ha detto?”
chiede riferito a Blaise mascherando i sentimenti come suo
solito.
Faccio una risatina, sempre sarcastica e un tantino isterica
aggiungerei.
“Non ce la faccio Draco, non ne
posso più. Chiedilo a lui se vuoi, io con Blaise ho
chiuso.”
Alza una sopracciglia poco convinto.
Chissà quante volte devo averlo detto.
"Davvero." confermo con un tono che non ammette repliche.
E che non si azzardi a dire qualcosa per difenderlo.
“E che è l’altra cosa di tuo
padre?” il suo sguardo mi impala come fossero cento chiodi.
Santo Salazar la sua voce,
mi fa tremare; non intendo di paura, oh no.
Da quando mi fa quest'effetto?
“Esattamente quello che ho detto.”
Dico secca “Domenica, mia cugina riceverà il
marchio” faccio una smorfia
indicando il punto in cui ho il tatuaggio, altrimenti potrebbe
confondersi col marchio nero.
“E durante la festa mio padre vuole combinare un fidanzamento
tra
me e uno tra i figli dei suoi amici. Per facilitare degli
affari.” altra smorfia.
Tanto lo sa anche lui che glielo sto dicendo solo per sfogarmi.
“Magari trovi
quello che fa per te” dice serio dopo un minuto di silenzio.
Mi sembra Pansy.
Oddio scusate ma
mi viene da ridere; e infatti mi lascio scappare un’altra
risata sarcastica
“Quelli sono tutti dei maiali, già varie volte ci
hanno provato. Non intendo ripetere.”
Quindi non diciamo cretinate per favore.
Perchè ora non me ne vado?
Perchè rimango ferma come una stupida? Che aspetto?
Datemi una risposta o
giuro che impazzirò prima o poi.
Pensa. “Porta con te Daphne.” Suona come un
ordine, non come consiglio. Ma per stavolta ci posso passare su.
Ah sicuro, e per lui io non ci ho pensato?
Lei stessa ieri s'è offerta, ma se venisse potrebbe
succederle
qualsiasi cosa. Quindi no. Poi ci manca solo che uno di quegli allupati
ci provi anche con lei.
“Mio padre vuole solo persone di
famiglia. Ma di questo me ne fotto. Il problema è che
potrebbero
importunare pure lei.” Alzo gli occhi al cielo per il suo
patetico tentativo di trovare una soluzione.
Lasciatelo dire Malfoy: in questo genere di cose sei negato.
Così come gli altri due della compagnia.
Da sempre, nel gruppo, chi ha le idee più intelligenti
è
Daphne. Ma qualche eccezione si può fare per i tentativi di
sabotaggio alla "buona condotta" dei grifoni, di cui una buona parte
del merito va attribuito ai ragazzi. Un buon 50% a loro e l'altro 50% a
noi ragazze. Fifty-fifty.
Però alle risse partecipano solo loro, e noi ci asteniamo.
Idem
per i Grifondoro: la Granger, Weasley femmina e il resto di quelle
squinternate rimangono fuori dallo scontro corpo a corpo. D'altronde
chi vuole dimostrare di avere più forza non sono certo le
donne
(però un pugno a Cho Chang lo tirerei volentieri,
così
magari ha un motivo per piangere davvero).
Sembra assorto nei suoi pensieri, è come se
non vedesse più nulla.
Si appoggia al muro dietro di sé, continuando a pensare.
Sé, non ho tutto il tempo, io. Faccio prima ad aspettare che
Gazza si faccia una doccia. Il che è tutto dire.
“Senti, non darti tante pene." dico ironica "Me la
so cavare, non ho cinque anni.”
Veramente non è esattamente quello che ho dimostrato alle
prese
con Dawson, ma è successo solo una volta che proprio non
riuscissi a liberarmi di uno scocciatore del genere.
Mi volto decisa ad uscire dal pertugio.
“Vengo io.” …
Mi volto sconcertata: s'è scostato dalla parete e mi fissa.
Ha ripreso un tono deciso.
...Oddio è impazzito. Del tutto.
“Ma sei matto?!” aggrotto la fronte.
È totalmente, completamente, decisamente fuori di testa.
Ma poi che cazzo gliene frega!?
Giusto per farsi una scampagnata immagino! Eh poverino, farsi una, come
minimo, ragazza al giorno lo fa annoiare!
Fa cenno di no con la testa senza mutare l'espressione. “Ti
accompagno.” Ripete più sicuro di prima.
"Si, certo, l'importante è crederci" riporto lo
sguardo
verso di lui, dopo che ne avevo deviato la traiettoria per la durata di
questa frase.
Si, sto cercando di nascondere le sensazioni tramite il sarcasmo ed
evitando di incontrare per troppo tempo i suoi occhi, va bene?!
Sembra talmente sicuro di sé che ogni
cosa che gli potrei dire non lo farebbe cedere; ma ci devo
provare.
“No,
no,no,no e no.” dico scuotendo la testa
“Figuriamoci, lascia perdere”.
Ma non desiste e continua a rimanere immobile ad osservarmi:
rifletto qualche secondo valutando la
cosa.
Ma che cazzo dico? “No.” scuoto di nuovo la testa
più convinta “Non se ne parla.”
ribadisco
con tono fermo.
Di certo i rompipalle non ci proverebbero con lui (credo coff coff), ma
non è questo il punto.
“E allora come fai scusa?” ascoltandolo
attentamente si
può cogliere una sfumatura di irritazione a causa del mio
rifiuto.
“Mi arrangio, ecco come. Non è un concetto
difficile,
no?”; alza un sopracciglio con aria da "ma fammi il piacere".
“Ora, con o senza il tuo permesso" inizio infastidita
ricordandomi di come mi ha trascinata qua dentro senza consenso "vado
per i cazzi miei. Chissà come ogni volta che rimango da sola
con
te
finisco per andarti a dire i fatti miei” alzo gli occhi al
cielo
maledicendo me e la mia linguaccia, mentre lui fa
un mezzo sorrisetto divertito.
Mi blocco con la bocca semiaperta perchè mi accorgo di una
cosa.
"..ogni volta (...)finisco per andarti a dire i
fatti miei"
...Detto in questo modo sembra che non faccia altro che parlare di me,
quando io stessa l'ho accusato (ingiustamente) di questo poco fa. ...
Ho toppato di nuovo.
Quando imparerò che parlare troppo a lungo con la stessa
persona
mi porta irrimediabilmente a fare figure di merda? Mai se continuo di
questo passo.
Una volta di nuovo nella realtà, il mio respiro riprende di
scatto e chiudo la bocca.
Santo cielo, sembra che vada a pile!
Nelle sue pupille si intravede un barlume di curiosità per
il mio movimento.
Ok, forse posso sperare che non abbia afferrato il concetto contenuto
in quella frase.
Sono sicura che rimarrebbe sconcertato se sapesse i discorsi mentali
che mi faccio. A volte mi sento.. hm, aspetta, come si chiama?
Quell'essere astruso, personaggio di una famosa saga di libri babbana
che mia madre (avente un'inspiegabile attrazione a collezionare cose
babbane ma disprezzando i babbani stessi) mi aveva rifilato da leggere
a dodici anni, facendomi credere che fosse di uno scrittore magico solo
per farmi ammettere che mi era piaciuto lo stesso.
Ah, ma sicuro, ora mi ricordo: Gollum.
Si, a volte i miei scatti di personalità mi ricordano quanto
per quel verso io assomigli a quel.. coso.
Tranne per il suo aspetto. In quello è più simile
a Weasley.
“A dopo” lo saluto con un cenno del capo ed esco
scostando l'arazzo.
Finalmente! Cominciava a mancarmi l'aria.
Minchia è uscito dall’infermeria puntuale come un
orologio svizzero.
Ma tu guarda, voleva pure venire! Quello non è proprio a
posto tsk. Ma di brutto.
Oh però … almeno
così ho evitato di dover rispondere a quella domanda...
muahahah sono un genio!
... Sè, aspetto un pezzo.
Entro nella sala grande popolata da studenti con la solita faccia ebete
mattiniera stampata in viso; mi dirigo verso il mio tavolo, dove ho
individuato
Nott, da solo.
Ohh questo va oltre le mie più rosee previsioni! E' infatti
difficile non trovare Zabini a mangiare a quest'ora.
Mi siedo di fianco a lui con poca grazia, anzi, mi lascio cadere sulla
non certo morbida panca (yes, oggi ci sono le panche al posto delle
sedie e non chiedetemi perchè.).
Colpa dello svegliarmi costantemente prima di quello che dovrei.
Mi guarda di sottecchi
per alcuni minuti.
Gli do un minuto poi se non ha ancora smesso vede..
Come volevasi dimostrare, eccolo lì che ancora non la pianta.
"Dove?"
Cosa sta dicendo?
"Che?" chiedo accigliata.
"Dove la devo piantare?" ghigna divertito.
Spalanco gli occhi furiosa "Theo, stavi usando Legilimens su di me!?"
urlo ad alta voce piuttosto sconcertata scattando in piedi.
Ma come cazzo si permette!?
Mi guarda scettico "No, certo che no. Altrimenti avrei scoperto cose
parecchio interessanti vero?"
Mi risiedo appoggiando i gomiti sul tavolo e sostenendo la mia testa
con le mani che uso per massaggiarmi le tempie; gli occhi chiusi.
Diamoci una calmata va.. Non mi fa bene incazzarmi di prima mattina, se
poi succede due volte c'è un'abbondante
probabilità che
poi rimanga in questo status < perennemente irritata mode on
>
per tutto il giorno.
"Stavo solo immaginando quello che avresti potuto pensare, e a quanto
pare c'ho preso." alza un angolo della bocca per poi girarsi e tornare
a mangiare.
Si, si, taglia corto. Dove vuoi arrivare?
“Prima ho incontrato Draco mentre usciva dall'infermeria. Mi
ha detto che era incazzato con te.”
Sicuro, senza il suo aiuto non l'avrei mai capito! Sè.
Hm..il
che vuol dire che dopo aver incontrato Nott, è rimasto
lì ad aspettarmi in
agguato! Dico, ma non ha niente da fare?!
Oh ma che sciocca, ovvio che no.
“Lo so perfettamente che l’avevo fatto incazzare.
Ad ogni modo grazie ai miei insulsi giri di parole l’ho
scampata.
Come..” faccio una pausa involontaria; "Come sempre del
resto."
Dico compiaciuta. Ma lo so che è una balla bella e buona
(ehi,
divertente. Balla bella e buona, balla bella e buona, balla bella e..
ok no.) quest'ultima frase.
Ridacchia a bassa voce; “E
come avresti fatto? Sentiamo”
Cos'è, crede che me lo sia fatto? Probabile, del resto
è Nott.
“L’ho riempito talmente tanto di parole che ha
avuto altro
a cui pensare piuttosto che a quello che voleva dirmi.” Si,
lo so che non dovrei infierire mentre non c'è..
Dovrei farlo quando
c'è. Eheh
Il moro torna serio; “Hai raccontato della
faccenda di Blaise?”
Mi irrigidisco. "Tu?"
"No. Volevo lasciarti il privilegio" risponde con un velo di sarcasmo.
Oh, ma quanto è gentile. ... Cioè, ma sfotte!?
“... Ho solo detto quello che aveva risposto
al suo fan club del cazzo, e per il resto, che doveva parlare con lui
se voleva sapere di
più, perché io ne ho le tasche piene.”
Annuisce distrattamente. Torniamo entrambi al cibo.
Lo sguardo però, prima, mi cade al tavolo dei Grifondoro:
Weasel e Potter stanno
parlottando con la Granger; di cose serie a quanto sembra dalle loro
espressioni.
Hm? Che ha da guardare il rosso?
“Che vuole
Lenticchia?” ah ecco anche Theo se ne è accorto.
Infastidita noto come ora tutti e tre si siano
voltati nella mia direzione.
Arriccio il naso; “Mah” alzo le spalle
“che vuoi
che ne sappia.”
Ah, basta che non sia che abbia riferito quello che gli ho
detto sui Serpeverde perché sennò sono nella
merda.
Vabbè, se fosse, l’importante è che
non lo sputtanino oltre al loro trio insulso. E comunque dubito
fortemente sia quello.
Finisco il croissant e poi mi
alzo dalla panca “Io vado, ci vediamo alla serra”
lo saluto.
“Ye” dice Nott, che sta per
un si.
Cammino fino ad uscire dai grandi portoni.
Appena fuori incontro la Bulstrode che
decide di saltare la colazione per questione di linea, e quindi mi
accompagna
direttamente a Erbologia.
Poi, “dieta”, me lo immagino! E tra
l’altro in ogni
caso non si deve saltare dei pasti ... Vabbè peggio per lei.
E poi non mi pare non abbia successo con i ragazzi (al contrario di
quanto dice lei, ed è per questo che sta a dieta).. beh
ecco,
diciamo che in confronto a Pansy è sicuramente
più nella
norma.
Usciamo in
giardino: il sole picchia forte nel cielo senza nuvole, e fa caldo. Un
dannato caldo. E stavolta non sono io che ho la febbre.
Non sembra
proprio autunno, ma piuttosto ancora estate.
Stiamo camminando beatamente lungo la stradina di ghiaia bianca e fine
per
raggiungere la meta, la cui entrata è situata all'infuori
del
castello, quando incontriamo l'altro
gruppetto ben definito di Serpeverde (ma meno famoso si intende.)
pendente dalle labbra di Bole. Ovvero lui ne è il leader.
“Millicent, Erinn, quale
onore” ghigna affiancandosi a noi due.
Leccaculo.
“Come va? Rin ho sentito che le cose tra
te e Blaise non vanno a meraviglia” ghigna di nuovo.
Ma crepa.
Stringo i pugni “Farsi una
dose di cazzi propri si dice che aiuti a socializzare col prossimo, lo
sai
Bole?” lo sfotto infastidita; Millicent se la ride per bene.
“Per questo mi piaci Feine,
aggressiva al punto giusto” ridacchia l’altro
cercando di mettermi un braccio intorno
ai fianchi.
Serro i gomiti per impedirgli la manovra “Mi pare di averti
detto
di non toccarmi” ribadisco scocciata il concetto che avevo
espresso in riva al
lago qualche giorno fa.
La prossima volta glielo trancio... il braccio. ... Magari anche altro.
Sempre che ce l'abbia.
Se una dice no è no porca troia! Ma lo capisce?! Ne
dubito: il suo cervellino è grande quanto un billywig! E
ruota
tanto quanto quello! Per questo non capisce un cazzo. Compatiamolo.
Ma anche no.
Ritenta e io scosto il suo braccio con una mossa netta.
“Non obbligarmi
a schiantarti” sibilo infastidita. Sono sempre troppo buona.
Infatti sia il suo braccio che l'altra cosa sono ancora al loro posto.
Ridacchia; santo Salazar lo strozzerei.
“Vedrai che sarai tu a venire da me prima o poi”
ghigna per poi tornare verso
il suo gruppo.
Ma contaci.
“Sé, col cazzo” dico piano a Millicent;
lei ride di nuovo “Ma guarda che
è un bel ragazzo, io se fossi in te ci farei un
pensierino” ghigna ebete.
… “bel” e
“ragazzo” non sono due parole che metterei nella
stessa frase, riferendomi a
Lucian Bole, proprio no, almeno per quanto mi riguarda; mentre
oggettivamente
si, non è da buttare via.
“No, non mi interessa minimamente, te lo cedo
volentieri” ricambio il ghigno.
Eccoci arrivate alla serra, dove, oltre a noi e
al gruppetto di Bole, ci sono già Daph e Blaise, e
quest’ultimo è alla destra di
quella.
Pff ma mi fanno ridere: so benissimo che questa è una
tattica di Daphne, per cercare di riavvicinarci, ma
non ne ho la minima voglia, per cui mi metto dalla parte opposta del
tavolo di
fianco alla mora con cui sono venuta qui.
E sarà meglio che non ci riprovi, a fare una cosa del
genere. Deve piantarla: me la sbrigo io, se voglio. E ora no.
Vedendo il suo piano fallito,
bisbiglia qualcosa a Blaise e una volta alzatasi, si va a posizionare
di fianco a Pansy, appena
entrata a braccetto con un bruno del quale al momento mi sfugge il
nome. E ti pareva.
Ultimamente poi si lancia su chiunque.
Ecco
anche Nott e Malfoy. Se Theo ha parlato dicendo qualsiasi cosa
anche lontanamente riconducibile a me, lo sbrano.
Draco si piazza subito di fianco a Zabini, suppongo, e allo stesso
tempo non
spero,
per parlare della famosa faccenda, e l'altro di fianco a lui.
Infine arriva
anche la Sprite, con qualche minuto di ritardo come il più
delle
volte. A volte mi viene da pensare che abbia una tresca e che sia
questo il motivo del suo costante ritardo. Beh, sarebbe divertente se
non altro.
Due ore filate di Erbologia distruggerebbero chiunque.
Però almeno essendo già
mezzogiorno ho solo un’ora di pozioni e poi sono libera.
Appena congedati dalla professoressa, tutti si affrettano a muoversi
verso la prossima meta.
Mi alzo dalla sedia prendendo la borsa, e lanciando
un’occhiatina ai
due che non hanno smesso di parlare un secondo: strano che non siano
mai stati
ripresi, bah.
Si, si, sto parlando di Mister Magorium e la bottega delle
"meraviglie", alias Malfoy, e Blaise Zabini, la pistola
"più veloce" del west.
... Un mezzo sorriso si forma sulle mie labbra a causa di sta cagata
che ho appena detto (cioè, pensato), ma cerco di nasconderlo.
Altrimenti penseranno che mi stia facendo un filmino mentale.
Uscendo dalla serra mi affianca Daphne e il sorrisetto
sparisce veloce.
“Che caldo qui dentro,
stavo per scoppiare” esordisce appena uscite per rompere il
ghiaccio.
Lo sa che so che ha tentato di fare.
“Daph, sappi che non ho la minima
voglia di parlare con Blaise, quindi ti prego di fare a meno di provare
a farci
stare seduti vicini.” Le dico chiaramente.
Sospira esasperata “Si, l’avevo capito”
un po' rassegnata.
Ci manca solo che lei faccia da Cupido e poi siamo totalmente fottuti.
Camminiamo non troppo veloci verso l’entrata del castello, le
prime
della comitiva dei Serpeverde del settimo anno che è dietro
di noi, appena uscita dalla
serra.
Una frase mi fa sobbalzare.
“Torneremo mai come una volta?” chiede piano la
bionda, e faccio pure fatica a
sentirla.
Pugnalata al petto: oh, certo, come ho fatto a essere così
stupida …
Sto facendo soffrire tutti a causa della situazione tra me e Blaise.
Ma sono
davvero idiota.. se non mi fossi avvicinata a loro in alcun modo
sarebbero più felici.
Forse l'idea di Blaise non era così male.. se rivolta a me.
Dovrei andarmene io.
“Non lo so” sussurro piano cercando di trattenere
la mia voce che minaccia di spezzarsi.
Però sono all’ultimo anno, tanto vale finire e poi
non mi farò
più vedere; si farò così.
Mentre sono immersa nei miei pensieri si accosta
vicino a me di nuovo Bole.
“Siamo giù di morale?” chiede cercando
di mettermi, stavolta, un
braccio intorno alle spalle.
Ma che due coglioni, mi lascia in
pace un po’, questo?!
Vorrei proprio sapere perchè ci tiene tanto a rompermi le
palle in questo modo.
Me lo scrollo di dosso “Basta Bole, quante volte lo devo
dire!? Lasciami stare cazzo!” alzo la voce scocciata. Adesso
ha proprio raggiunto il limite.
L'ho avvertito già tre volte. Alla quarta, ovvero questa, se
permettete mi scassa un po' le balle.
“Ehi calma” dice per
difendersi;
“Dai ma mollala in pace un attimo” gli si rivolge
Daphne.
Ecco,
ecco! Sagge parole! Dovrebbe ascoltarla.
Aumento il passo per seminare la fila dei verde-argento e
ci riesco: entrata nel castello prendo una strada alternativa, in modo
che non
li rincontri prima di arrivare a pozioni. Infatti così
succede.
Nei sotterranei arrivo nel corridoio dal quale si accede alla classe.
Saranno già dentro immagino.
Ah no, non tutti.
Azz.. Blaise appoggiato al muro di fianco la porta sembra stia
aspettando qualcosa.
Anzi, qualcuno. Me.
Infatti eccolo alzare gli occhi per guardarmi.
Mi avvicino alla porta simulando indifferenza, ma quando appoggio la
mano sulla maniglia per entrare, quello mi chiama.
"Rin" sempre atono come al solito di questi tempi.
< Rin > un cazzo.
"No Blaise. Non voglio parlarti, ascoltarti e, preferibilmente, nemmeno
vederti se è per questo." Infatti non ho ancora portato il
mio
sguardo nel suo e non intendo farlo.
Mi dispiace per lui dopotutto, ma ha fatto troppo il bastardo.
Pensa che mi sia già scordata la scenata di ieri?
Pensa che mi sia già scordata della merdata che ha combinato?
Beh, no. E non lo farò così facilmente, se non
per un buon motivo.
Appena un secondo prima che inizi a premere la mano sulla porta per
entrare, lui mi afferra l'avambraccio e mi tira per farmi girare verso
di lui.
Non dista molto, solo mezzo passo.
Il mio cuore sussulta. Ecco, ho fallito. i miei occhi hanno incontrato
i suoi.
"Per favore" non molla la presa al braccio.
La sua voce ora è più seria e marcata, i suoi
occhi più decisi.
Inutile insistere Blaise.
"No. Non ti ascolto. Ritenta quando avrai più di tre anni."
con
uno strattone mi libero dalla presa, e ancora più irritata
di
prima entro finalmente in classe, seguita da Blaise un istante dopo.
Certo, non c'è nemmeno bisogno di dirlo, gli altri due
osservano
il nostro comportamento: ma capiscono da come si siede Blaise,
spostando la sedia rabbioso, che non è andata bene.
Se Draco gli
ha detto della storia di mio padre è la volta buona che do
fuoco
ai suoi capelli con un Ardemonio in modo che rimanga calvo a vita,
costretto a portare un parrucchino. Poi darò fuoco anche a
quello.
Mi siedo scocciata vicino
a Pansy, e lontano dagli altri. Si, anche da Daph perchè
s'è seduta vicino a Nott, dietro gli altri due, nella fila
vicino la parete opposta.
“Allora, mi dici che hai?” mi chiede, con tono
amichevole, ed è per quello che mi sorprende.
Che diamine le è preso? Ben ben, mi stupisce.
Sbuffo, poi rispondo piano
“Dovrei cambiare aria..”; quasi strabuzza gli occhi
“Stai
scherzando? Che ti vengono in mente ‘ste cose?”
“Pansy, sappiamo tutte e due che se non fosse
successo quello che è successo con Blaise, saremmo tutti
più uniti. Come una volta.” Abbasso
gli occhi.
Come è vero quello che ho detto..
Si, sono conscia che mi sto piangendo addosso da fare schifo.
“No, vedrai che si sistemerà, e torneremo come
prima a sfottere
tutti insieme i Grifoni” ghigna.
Sorrido leggermente, glielo devo. Ma mi costa un certo sforzo.
“Grazie Pansy”
Mi fa l’occhiolino.
Devo rivalutare il mio rapporto con lei: si è
rafforzato, nell’ultimo periodo. E non me ne sono accorta
fino ad ora.
Non pensavo mi considerasse così tanto da essere dispiaciuta
nel caso me ne andassi. ..Wow.
Scommetto che un grifondoro pagherebbe, per sentirla dire una cosa del
genere.
Mentre torturo una provetta facendoci scorrere sul bordo il dito
svogliatamente, entra Lumacorno e comincia la lezione,
ogni tanto alleggerita dalle battute che fa Pans.
... Il più delle volte a doppio senso, ma va bene
così.
Una volta ripassato il Distillato della morte vivente, si passa al
Veritaserum ( di questo subito mi sono segnata gli ingredienti, appena
l'ho sentita nominare in classe la prima volta. E me li ricordo
perfettamente: Artemisia, Sciroppo di Elleboro,
Mandragola, Zanne di Serpente, Sangue di salamandra e Asfodelo. E'
troppo utile per poter permettersi di dimenticarla.)
e così via.
Termina
anche questa e si dirigono tutti quanti alla sala grande per pranzare:
beh,
tutti quanti tranne me;
però stavolta non sono io che faccio l’asociale:
è
Millicent che mi ha invitata, quindi.
Devo dire che mi diverto abbastanza, è simpatica (non ai
livelli di Daph però, che mi fa spanciare a volte), ma come
ho
già detto
non l’ho mai frequentata molto al di fuori della scuola.
In ogni caso mi continua a tornare in mente il chiacchiericcio
ininterrotto tra
Malfoy e Blaise durante le lezioni … Già, non mi
piace per niente questa
storia, meglio se mi tengo alla larga da entrambi; e stavolta ci
riuscirò, dovessi farmi Potter.
.. Oddio no, non esageriamo.
Beh, insomma, parola mia che ce la farò.
È
venerdì sera e sono fiera di annunciarvi che, si, ci sono
riuscita.
Sono tre giorni e mezzo che li evito con grande maestria.
.. Sè, diciamo piuttosto che riuscivo a sfuggire al pelo,
ecco.
Un record direi. Dovrei finire nel guinness dei primati magici.
Ma non riesco a compiacermene il giusto perché sono
troppo impegnata a pensare a quando sarò a casa …
ovvero sarà tremendo e
insopportabile.
O insopportabile e tremendo, a seconda dei casi.
Sono in comune con Daphne e Milli, che stanno parlando di
uno del quinto, Tassorosso, appena arrivato, secondo loro
niente male.
Per me assolutamente orribile.
“Tu che ne dici Rin?” chiede esaltata Millicent,
appoggiata allo schienale del divano dove sono comodamente sdraiata e
sul bracciolo del
quale è seduta la bionda;
“Ragazze non vorrei portare sfiga o distruggere i vostri
sogni, ma i tipi tirati
come quello sanno da checca”ghigno;
Daph scoppia in una risata sinceramente divertita.
“Checca eh? Vedremo”
ghigna sadica l’altra. Beh, se le interessa quello sta messa
male.
Di colpo il ritratto si spalanca e ne entra di corsa Pansy,
che ci viene subito
incontro.
“Ragazze, ragazze!” ci chiama allarmata e col
fiatone. le
opzioni sono due: o ci ha dato dentro anche il pomeriggio, oppure ha
fatto una corsa per venire a riferirci una cosa. “Wei Pans,
che
succede?” chiede Daphne curiosa e sull'attenti;
“Non si
fa più la festa, domani!” si dispera.
Cosa?!
Evviva ora andrò a casa mia diretta senza
prima avere l’opportunità di svagarmi, fantastico!
Fanculo, oh. E di grazia, come mai!?
I tassi sono troppo impegnati a rotolarsi nei cespugli per poter
organizzare una feste decente?!
“Che?! E per che cazzo non
si fa?!” chiede Milli, mentre io e Daphne ascoltiamo
attentamente.
“L’hanno spostata a
mercoledì, perché vogliono fare una cosa
più in grande di quello che avevano in
mente all’inizio” spiega frustrata per
l’avvenimento.
Una cosa più in grande? Ah, me lo figuro. Trattandosi dei
gialloneri queste fantomatiche aggiunte saranno delle merdate.
Anche se una parte del mio cervello spera vivamente di no.
Ci dev'essere qualcosa di forte, per quando sarò tornata.
Così almeno, se non posso prevenire, potrò curare.
“Uffa che palle, insomma
niente festa questo finesettimana!” sbotto;
“Vorrà dire che usciamo noi, a
Hogsmeade, che ne dite?” propone la bionda.
Così va decisamente meglio. Non sarà al pari di
una festa, ma molto meglio che niente.
“Ci sto” approvo subito senza bisogno di pensarci;
“Certo, buona idea”
annuisce Pansy sempre pronta a far baldoria o ad andare in giro;
“Sono dei vostri” si dimostra d’accordo
Milli.
Alè, sembra una di quelle scene che si ripetono ogni santa
puntata nei telefilm con supereroi prima che si mettano in
azione.
Non riesco a trattenere uno sbadiglio: “Hmm
sono stanca, credo me ne andrò a dormire” le
saluto stiracchiandomi e poi mi dirigo su per le
scale dei dormitori femminili con passo lento e svogliato.
Poi oltre al fatto che sono stanca, c’è anche
che il trio tornerà da un momento all’altro dalla
loro fumata, e non ci tengo
proprio ad incontrarli.
Non posso cedere così vicina alla vittoria.
Si tratta solo di resistere domani.
Entro in camera e mi butto direttamente vestita sul letto.
In
questi pochi giorni in cui non ci ho parlato mi sono rilassata appena
un po’ di
più, il necessario perché si riallacciasse
invece,il nostro, trio, anche se si
può dire che anche Millicent si sta avvicinando a farne
parte. Magari potrà sostituirmi.
Ma c'è una cosa che mi infastidisce più del
resto. Quelle teste di cazzo mi mancano.
Ripensando a
questo, piano piano mi assopisco.
Suona
la sveglia, facendomi alzare di soprassalto.
Strano che non sia stato il sole a farmi alzare dalla "branda".
Ah, giusto, oggi ho lezione un’ora prima, e finisco anche
un’ora prima.
La cosa mi rende difficile battere sul tempo i ragazzi, per quanto
riguarda la colazione, ma riuscirò anche in questo.
Credo che
Daph e Pansy ieri sera abbiano cercato di dirmi qualcosa a proposito
dell’uscita, quando sono tornate in camera, ma io ero
praticamente già nel
mondo dei sogni.
E va bene, senza il "praticamente": stavo dormendo della grossa,
contenti?
Mi alzo lentamente col busto, stiracchiando i miei poveri muscoli
indolenziti.
Prima che mi
dimentichi è meglio se chiedo delucidazioni sulla questione:
quindi mi alzo e a piedi scalzi raggiungo piano il letto di Daphne.
“Hm, Ehi Daph” la mia voce ancora impastata.
… Non mi risponde, non avendo sentito la
sveglia è ancora lì beata a riposarsi.
Mi rivolgo allora a Pansy: “Pans, che mi dicevate ieri
dell’uscita?”
quella mugola, poi si gira sul fianco sinistro provocando un lieve
cigolare delle molle, per poi riuscire a guardarmi.
Borbotta piano la risposta.
Ho capito tutto guarda. No, neanche una sillaba.
“… Che? Non ho sentito” alzo una
sopracciglia.
Lei sbuffa, poi ripete più
ad alta voce, tutto d'un fiato “Usciamo a pranzo e per il
pomeriggio, perché la sera Millicent
vuole provarci col nuovo Tassorosso.” infine esausta fa
ricadere
la testa, poco fa sollevata, a peso morto sul cuscino, con un altro
cigolìo del letto.
Ma che caz … Ridacchio “Ok, capito”.
Basta che Milli non segua le orme di Pansy.. Ci manca solo un'altra
ninfomane nel gruppo e poi possiamo fare un'orgia collettiva come si
deve.
No.
Vado
in bagno a farmi la solita doccia fredda da far drizzare i capelli, per
svegliarmi del tutto.
Sotto lo scrosciare dell’acqua mi metto a pensare,
inevitabilmente.
Che palle. Giornata del cazzo, a parte l'uscita a Hogsmeade.
Se la sera sono al castello, e non c’è nessuna
festa,
credo
proprio che uno dei due, Draco o Blaise, ne approfitti per cercare di
parlarmi,
e non so se riuscirei a scamparla anche questa volta.
Va bene avere
talento a sfuggirgli, va bene avere culo, ma non sono Salazar in
persona.
L’unica cosa da fare è
partire stasera, per casa.
Chiudo l’acqua ed esco dalla doccia con la pella d'oca, prima
di avvolgermi nell'asciugamano.
Direi proprio
che è l’unica maniera, già.
Vabbè, è necessario.
Mi vesto con una maglietta mezzemaniche attillata
nera, con sopra disegnata in bianco per tutta la sua estensione, una
ragnatela
bianca.
Mi piace un sacco (anche a Nott, che se ne voleva prendere una uguale
ma maschile), è particolare.
Infilo degli short di tuta aderenti, bianchi, forse un po' troppo
leggeri, ma se c'è il solito caldo vanno più che
bene.
Infine le converse nere sulle quali con un incantesimo ho stampato lo
stemma della casa, e poi passo a sistemarmi meglio i capelli e
viso.
Oh, ecco, Pansy s'è tirata su, allora le lascio libero il
bagno prima che ricada addormentata o che si faccia qualcuno..
Noto invece Daph ancora in “coma” a letto.
Mi
avvicino di nuovo: “Daph, se non ti alzi non facciamo in
tempo ad uscire, oggi.” Cerco di
farla alzare;
dopo un minuto ci riesco, e si dirige nel secondo bagno, creato
momentaneamente da me (è talmente imbambolata che non
s'è
nemmeno accorta che non è quello solito). Apro la finestra
ma
un’onda di vento freddo, cioè,
fresco ecco, mi investe e mi fa rabbrividire.
Caspita che cambiamento, meglio
se mi metto una felpa o mi gelo da capo a piedi.
Cioè, come arrivo io che penso "oggi ci sarà il
solito caldo", mi viene su un uragano tra un po'..
Beh no, non è esattamente un uragano, ma è tutto
nuvoloso
e non premette niente di buono. Anche se personalmente il rumore di
pioggia mi piace particolarmente.
Dopo aver scartabellato un po’, trovo la
felpa grigio molto scuro con cappuccio e lampo che cercavo.
Parlo ad alta voce per
far si che mi sentano le due in bagno: “Ragazze io parto
stasera, vado in gufaia
per mandare il messaggio, ci vediamo giù”.
Mi chiudo la porta alle spalle prima che possano rispondere (ma ho
qualche dubbio che Daphne abbia sentito, per me stava dormendo sul
lavandino) e mi
avvio verso la meta.
Percorro i sotterranei e salgo la rampa di scale della scalinata
principale che mi
serve per raggiungere l’uscita dal giardino
dell’orologio.
Una volta
oltrepassata lo attraverso, come pure il lungo ponte di legno per
sbucare poi al cerchio di
pietra.
Le persone in giro sono poche, infatti al sabato in genere tutti hanno
lezione alle dieci, mentre noi appunto, oggi un’ora prima.
... Se proprio vogliamo essere precisi, le persone in pantaloncini come
me sono ben poche.
Non che mi importi, anzi, me ne sbatto completamente; era solo un dato
di fatto.
Seguo il sentiero
lungo la salita sulla piccola collinetta dove è situata la
gufaia ed entro.
E' pieno zeppo di piume fluttuanti che cadono dai ripiani dove stanno
riposando i rapaci: un'enorme finestra sulla cime della torretta,
perennemente aperta, mi fa desiderare di essermi vestita in altro modo.
Se fosse sulle pareti non ci sarebbe problema, ma dato che è
in
alto il vento che ne entra è peggiore rispetto quello a
bassa
quota, ovvero rasoterra.
"Cosa vedono i miei occhi" questa voce la conosco, e il suo tono
saccente mi da i nervi.
"Feine, hai imparato a scrivere una lettera o sei qui solo per farti
una canna?" che stronza rompicoglioni.
"Sta zitta Granger, non sai un accidente di me. Tornatene a leggere il
Kamasutra dato che puoi solo immaginare come si fanno certe cose." la
mezzosangue lancia saette dalle pupille.
"Stronza"
"Idiota"
"Imbecille"
"Cretina. Levati dai piedi."
"Certo che me ne vado, ma non certo perchè me lo dici tu."
"Bene."
"BENE." ribadisce secca ed irritata.
"BENE."
Si, devo sempre avere l'ultima parola o non sono contenta.
Dopo questo scambio di battute intelligente ed estremamente filosofico,
sono lieta di annunciare che la riccia se ne va furiosa dalla gufaia.
Ma che si fotta è lei che ha incominciato stavolta.
Oh,
ecco Hallow.
Arrivata finalmente al suo posatoio, lo prendo sulla spalla; so che non
mi perfora con i suoi
artigli, dato che mi riconosce.
Mi appoggio al davanzale lì di fianco.
"Sai quando ti dicevo di migliorare i rapporti con gli altri? Non
prendere esempio da me."
Lo accarezzo due volte sul dorso, poi tiro fuori dalla borsa carta e
penna; questa volta afferro decisa il tappo della boccetta di
inchiostro e al primo colpo lo apro.
Ma chi sono!
... Una con dei problemi forti.
Inizio
a scrivere il messaggio per la mia famiglia, a cui avevo già
pensato ieri sera, più o meno (non è che sia poi
molto
complicato): “
Cambio
di programma, vi raggiungo questa sera; mandate pure Edwin con la
carrozza per
le venti.” .
Arrotolo
il foglietto e lo lego con un nastro verde alla zampa del gufo nero.
Gli do un
biscotto, per gufi ovviamente, e poi lo incito a partire:
“Su, portalo a casa” gli sussurro con un'ultima
grattatina
sulla testa.
Avvicinatosi al bordo della piccola finestra, spiegando le ali si
lancia in volo per il cielo oscurato dalle nuvole.
Ciononostante sembra stia migliorando.. Beh, speriamo.
Torno al castello,
incontrando in sala grande solo Milli, che mi dice che gli altri hanno
già
fatto colazione: molto, molto, moooolto bene.
Grazie alla grifondoro del patetico trio, o quartetto, se contiamo la
Weasley, che mi ha fatto perdere tempo, sono riuscita ad evitarli.
Tsè, ma allora qualcosa di utile anche lei può
farla.
Appena abbiamo finito corriamo ad
Astronomia, arrivando appena in tempo, ovvero quasi calpestando i piedi
a Piscia-a-Sinistra.
Ovvero la professoressa Aurora Sinistra, che abbiamo sorpassato mentre
pure lei stava varcando la soglia.
A mezzogiorno abbiamo finito le lezioni, ed esco come previsto con le
ragazze,
a Hogsmeade: dopo mangiato, usciamo a far compere, e trovo un vestito
che mi
posso benissimo mettere mercoledì, quando ci sarà
la festa;in più anche una
maglietta, di quelle lucide, ovvero nera, attillata col le spalline
strette e i
riflessi verde-marroncino scuro.
Ah però anche questa gonna non è male da
abbinarci … si prendo anche questa: è fatta dello
stesso
materiale e dello
stesso colore, è corta, cioè arriva sopra al
ginocchio ed
è a frappe, con una
catenella d’argento legata sul fianco sinistro, inoltre la
fascia
prima delle frappe, quella che dovrebbe circondare parte dei fianchi
("parte" perchè è a vita bassa) è
abbastanza
attillata.
Anche Daph e Milli trovano un
vestito intero ciascuna (la seconda lo vuole utilizzare stasera per
sedurre quello là), e Pansy invece un paio di pantaloni, che
anche se
molto costosi, ha preso in quanto un vero spettacolo.
Dopo aver cazzeggiato in
giro, e mi sono divertita molto, per cena mangiamo veloci in un
ristorante
molto conosciuto, consigliatoci da Nott tempo fa, e torniamo ad
Hogwarts.
Sono
le sette e mezza quando arriviamo nello spiazzo dal quale partono le
carrozze e da cui si può entrare nel castello.
"Milli se poi quello urlacchia e ti chiede di farvi manicour a vicenda,
non dire che non te l'avevo detto" ghigno.
Pansy ride "Eddai ragazze, Rin ha ragione, ma lo avete visto?"
"Ohi Milli, sta attenta che se è Pans a dire
così, vuol dire che quello sta proprio messo male"
Tutte ridacchiamo.
"Tutta invidia, tutta invidia. E in ogni caso se anche fosse, come mi
vede cambia sponda tornando a quella su cui dovrebbe stare" ghigna
Millicent malefica.
E di nuovo giù a ridere.
Forse abbiamo un po' esagerato con l'alcool.. hm, no credo proprio che
siamo noi che siamo fuori come dei balconi.
Una volta entrate filo in camera per fare la valigia: mi
servono solo un paio di cambi dopotutto sto via solo un giorno e una
notte.
...A quest’ora
i tre staranno mangiando…
Potrei.. No, non devo pensarci, non li saluterò,
è troppo
rischioso.
Non posso rischiare di cedere nemmeno ora.
Sbircio giù dalla finestra e vedo la carrozza che sta
arrivando.
Sospiro. E' il momento.
... Santo Salazar, mi sento tremendamente male e le mie viscere che si
contorcono.
Odio essere nervosa. Odio non sapere che mi aspetta. Odio andare
a casa mia.
Mi
giro verso Pansy e Daph:“Ragazze, vi saluto devo andare, a
lunedì.” cerco di avere un tono normale ma
ovviamente
sembro la solita psicopatica.
“Buona fortuna” dicono entrambe;
Batto il cinque a tutte e due, in quanto sono ben lontana
dall’essere
Grifondoro quindi non le soffocherò a forza di abbracci e
pianti
strappalacrime, poi mi avvio verso l’uscita della camera e,
in
seguito, della comune.
Esco dal quadro, e percorro
i sotterranei, con la valigia in mano, salutando qualche Serpe di mia
conoscenza lungo la strada.
"Rin, Rin!" oddio no, per carità!
Mi raggiunge di corsa Bole, dopo che mi ha visto dalla parte opposta
del corridoio.
"Ma dove cacchio stai andando? Per quanto?"
Se non avessi un orecchio fine non avrei capito un cazzo di quello che
ha detto, perchè l'ha pronunciato velocissimo.
"Dove sto andando io a te non te ne deve fregare niente. Idem per il
quanto ci sto, via." non mi fermo, continuo a camminare.
Mantiene il mio passo per starmi di fianco: "Devi sempre rispondermi
come se fossi un estraneo?" sbuffa.
Cioè, no, perchè lui come si ritiene, in
confronto a me?
"Bole toglimi una curiosità. Come ti consideri nei miei
confronti?" chiedo molto svogliata, sempre senza arrestare il mio passo.
"Amico.. per ora." Certo, due volte. Anche tre. No.
"Ecco vedi, lo sapevo. No, io non ti considero mio amico, ma solo
conoscente. Se pensi che il nostro rapporto sia amicizia allora hai
passato troppe serate in compagnia delle Grifone. Ci vediamo" mentre
lui si ferma, io alzo la mano a mo' di saluto, senza voltarmi.
Mio amico!? Ma stiamo scherzando spero! Dio, come è caduto
in basso.
"Sappi che aspetterò!" lo sento dire ad alta voce da dove si
è fermato, per far si che io senta.
Nessuno ti impedisce d'aspettare, ma mi sa che dovrai farlo per un bel
pezzo. E le possibilità di riuscita in quello che intende
fare
sono pari allo 0,000000000001%.
... No forse ancora meno.
A quel punto fa prima a vedere quando la ruota posteriore di una moto
raggiunge quella anteriore. Bah.
Eccomi allo spiazzo dal quale si accede alla sala
grande e pure al cortile: ho quasi raggiunto il portone quando la porta
della
sala grande si apre.
Oddio, no.
Ne esce Draco, che appena mi vede inizia a chiamarmi “Rin!
Cazzo, aspetta!”
Se è stata qualcuna delle ragazze, ad esempio Daphne o
Pansy, ad
avvertirlo, giuro che quando torno le faccio uno scherzetto alla
serpeverde coi fiocchi.
Faccio
finta di non sentirlo ed esco dalla porta, mentre cerca di raggiungermi
facendosi
strada, spintonando la gente e scapicollandosi per non perdermi di
vista.
Sfortunatamente per lui sbatte contro Potter, che è in
compagnia di Thomas.
"Potter scrostati" lo apostrofa incazzato.
"Non ci penso nemmeno Malfoy. Cos'è, stai scappando dal
paparino?"
"Vattene a fanculo idiota. E tu con lui." dice a dir poco furioso,
poi rivolto anche a Dean. "Siete fortunati che ho fretta,
altrimenti un pugno su quel grugno non ve lo levava nessuno. Schifosi
grifoni del cazzo" finisce in bellezza mentre si apre un varco a forza
tra i due, che lo fissano trucemente mentre si allontana.
Le porte che ho lasciato dietro di me si chiudono facendo un rumore che
eccheggia un po'.
“Sera Ed”
saluto il maggiordomo che mi è venuto a prendere, quando
sono arrivata alla carrozza giusta;
apro la portiera
e ci metto dentro la valigia.
Ma no! Eccolo di nuovo!
Malfoy è appena uscito dal
castello e con la coda dell'occhio noto come stia scansando chi
è sulla sua traiettoria, mentre si dirige verso di me.
Meglio che mi sbrighi.
Entro all’interno del mezzo e mi siedo, con le spalle che
danno
verso la posizione dove stanno i cavalli; ma la portiera non fa in
tempo a chiudersi, perché la
mano del biondo la blocca infilandosi nello spazio che rimaneva, e, con
una imprecazione di dolore per la mano che s'è schiacciata,
entra, sedendosi di fronte a me.
Ansima un
po’, probabilmente
ha corso.
Brutto.Pezzo.Di.Deficiente.
Ma chi cazzo glielo ha chiesto!? Anzi, gli ho detto chiaramente di
starsene alla larga, e di lasciarmi andare DA SOLA.
Lo sa che vuol dire?! E si che lui dovrebbe saperlo più di
tutti..
Ma va a tirare due schiaffi a Bole, che saresti più utile!
“Porca
troia, è da circa quattro giorni che mi eviti, e che
cazzo!” sbraita, usando
Accio con la bacchetta;
dei vestiti e una valigia escono da una finestra del castello, per
entrare nella carrozza: sistema il tutto dentro il contenitore nero.
Sospiro
irritata “C’è un motivo se
l’ho fatto. E mi
hai rotto di fare sempre tutto senza ascoltare gli altri. Questa
è una cosa personale, se ti dico no è
no!”
Sbuffa “Se avessi voluto mantenermi fuori da tutto, allora
non me
lo avresti dovuto dire, non trovi?" il suo tono irritato mi da ancora
più fastidio.
Però ha ragione, in fondo lo sapevo che non avrei dovuto
dirglielo.
Se avessi saputo che mi avrebbe seguita contro la mia
volontà,
allora piuttosto avrei risposto a quella cazzo di domanda insulsa.
"Se non fosse stato per
Millicent non sarei riuscito a intercettarti. Astuto partire prima per
impedirmi di venire.” Alza gli
occhi al cielo.
MILLICENT BULSTRODE. Quando torno la scuoio.
Aspetta, aspetta, aspetta. Ha detto che partivo anche agli altri due? A
Blaise?!
... La scuoio, poi la riassemblo e infine la ri-scuoio.
"Se sapevi che" inizio incazzata, ma di colpo la carrozza parte, e
con uno sbalzo gli finisco praticamente addosso: fortunatamente riesco
ad
appoggiare le mie mani sulla parete alle sue spalle, ai lati della sua
testa,
evitando così di spiaccicarmici contro.
Tra parentesi, a causa dei suoi
riflessi, il biondo mi ha afferrato i fianchi, e ora mi guarda, con un
sorrisetto divertito e strafottente in una maniera micidiale.
CHE PALLE.
Dio, che nervoso!
"Levati quel sorrisetto dalla faccia" lo avverto secca, e mi rimetto
seduta mentre lo fisso malissimo, più infuriata di prima.
"Non ci penso nemmeno" risponde lui mantenendolo.
Oddio, oddio, oddio. tenetemi stretta o lo ammazzo sul serio.
Per pensare ad altro piuttosto che ai cento modi e più che
in un
secondo mi sono venuti in mente per farlo fuori, continuo quello che
stavo dicendo prima di essere catapultata verso sto stronzo.
“Se
sapevi che non volevo, mi spieghi perché cacchio lo hai
fatto lo stesso, di
venire?! T'ho detto che da sola ce la faccio!” sbraito.
“Parla quella che mi ha impedito di dire quella frase rivolto
a
me stesso." commenta scocciato, per poi rivolgere lo sguardo fuori dal
finestrino.
Sbuffo sonoramente.
Io non lo dico in continuazione, che da sola ce la faccio. Lo dico con
più criterio di te mister Pagliericcioplatinato.
Rimango a braccia incrociate a fissare torva tutto quello che sfreccia
dal finestrino opposto al suo, cercando di farmi passare l'incazzatura.
Ma niente, non ci riesco.
"Non volevo lasciarti da sola con quei tipi” risponde poi (un
tantino in ritardo) tirando la valigia a sè e aprendola, per
sistemarla ancora un po'; la chiude e la riappoggia di fianco a lui.
Sbuffo di
nuovo. Meglio che me ne sto zitta altrimenti gli spacco la faccia
davvero.
Si mette infine a braccia conserte e si mette a fissarmi.
Che fa, sfotte imitandomi?!
“Che vuoi?” gli
chiedo molto, molto irritata.
Per colpa sua mio padre mi sbranerà.
“Ho parlato
con Blaise.”
Ehilà!
:D Intanto: questo capitolo è di passaggio, quindi
più
breve e direi molto meno interessante, ma vedrete che il prossimo
sarà decisamente più movimentato e pieno di GNUS
(news)
òwò
Grazie mille a chi l'ha inserita tra le seguite e a chi a quelle da
ricordare *_* Ovviamente anche alle numerose persone che leggono x3
*non se ne aspettava così tante
°ò°
Recensioni sempre gradite, sappiate che anche solo con un "mi piace" mi
farete saltare di gioia :D
Dal meno al più recente:
A Pomella :
Troppo gentileee xDD Oddio, sono contentissima che gli
sforzi per
scrivere pensando come Rin vadano a buon fine!!! xD Fred/Hermione dici,
eh? Hmm perchè no, non escludo la possibilità! xp
In tal
caso te lo dirò ;D Magari dedicata a te xD Ahhh
ecco, mi
pareva infatti XD (per Draco)
Draco: °__° *legge
recensione
Theo: *da pacca sulla spalla a Draco
Draco: °_______°
*finisce di leggere recensione
Blaise: "U-una primadonna i-isterica?!"
Kal: "Si lo sei . "
Blaise: "..." *va in un angolino a fare cerchietti per terra
Ehm ehm *estrae chiavetta con la storia e i tre scompaiono;
Dicevo? xD Ah, si, spero che nonostante sia scarsino, sia piacevole
anche questo capitolo x3 Aspetto il tuo commento, sempre che ti vada
*___* Ciau!!
A Bastii: Già,
purtroppo la scuola mi ostacolerà parecchio in fatto di
tempo
;_; Però spero di riuscire a postare in orario
°^°
Yee riesco a scrivere battute che facciano divertiree 8D
*corre
in cerchio ... Ehm *si arresta e assume aria professional
ò_ò Purtroppo per te Blaise in questo
capitolo
c'è poco, lo si vedrà di più una volta
che i due
sono tornati (tranquilla, non ci sarà comunque da aspettare
troppo) >_< Mi fa davvero piacere che ti
piaccia,
così come si comporta *_* Allora lo troverai ancora meglio
quando lo scenario torna ad Hogwarts eheh xD Anche il fan club
di
Draco ci sarà di nuovo, e non mollerà la pezza
xD
Allor, per il tatuaggio hai ragione, ad un certo punto l'ho chiamato
"marchio" e così sembrava legato al marchio nero (pardon
xD),
quindi in questo capitolo ho specificato che sono due cose differenti
x33 Si, è solo la loro famiglia che fa così:
un'usanza
che per loro è diventata inderogabile, ecco :3 ( se uno fa
parte
della famiglia deve averlo o non verrà considerato tale)
Quello
che invece intendevo, mettendo a paragone la famiglia Feine e la
famiglia Malfoy, è che entrambe sono delle poco di buono xD
Ovvero riguardo la prima si verrà a sapere meglio come si
comportano i suoi membri, e di altre cose spiacevoli, mentre la seconda
è da sempre legata a Voldemort. .-. Ben ben, spero deciderai
di
dirmi il tuo parere anche su questo capitolo un po' farlocco xD *W*
Ciaoo 8D
Ad entrambe, Pomella e Bastii:
Ovviamente non vi obbligo a recensire, ci mancherebbe, ma
sappiate
che mi fa un piacere enorme leggere le vostre recensioni *____*
Grazie mille! X3333
Aggiunta per le recensioni ai capitoli precedenti:
Cap1: A Yuaki: Grazie mille! x3 Si,
è un tantino confuso l'inizio xD Spero ti piaccia anche il
seguito! ;DD Ciao!
=)
Cap2: A _raimbow_ : Figurati, non me la prendo
per così poco! xD Anzi, è quello che volevo
sapere ;D Infatti ci avevo pensato, mentre scrivevo e
così nei capitoli seguenti ne ho messe di meno, anche se
sono lo stesso presenti per dare l'idea della differenza tra serpi e
grifoni x3 Sono comunque troppe pure ora, a mio parere, ma nei capitoli che ho scritto in seguito le ho diminuite ancora :3 Spero vada almeno un po' meglio ;3 (inoltre avevo già deciso che per lo meno il primo, che ne è davvero troppo pieno, lo avrei riscritto appena avessi avuto tempo x3) Ciao! Grazie per il parere!!
=)
Alla prossima!! :33 Se ci saranno problemi lo
scriverò come al solito sul mio profilo, Ciao a tutti!
=D