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Autore: Kalencair    10/09/2010    2 recensioni
"Un dannato rumore di pioggia perforava i miei pensieri, costringendomi ad aprire gli occhi. La realtà. Totalmente alla pari di un incubo. Non fu solo il rumore di pioggia a svegliarmi, ma anche la tremenda sensazione che qualcosa di brutto sarebbe successo presto. Molto presto. (...) Mi alzai lentamente senza svegliare la mezzosangue e Weasley femmina, per uscire da questa fottutissima tenda da campeggio. Si, stava piovendo, scrosciando. Mi lasciai inzuppare fino all'osso dall'acqua fredda di questo posto sperduto. E fu in questo preciso istante che li vedi. Sette figure incappucciate comparvero al limitare della radura, provenienti dalla foresta. Erano venuti per noi. Per Lui." La battaglia tra bene e male è conclusa e Voldemort è morto. Gli studenti si trovano a dover riaffrontare il settimo anno; ma allora perchè i mangiamorte sono misteriosamente ricomparsi? Perchè non si fermano? Qual'è il loro obiettivo? Chi ne è a capo?
[Avvertimento in più: Bad language]
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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ff3 cap 5

Prima di postare il capitolo avverto che l'ho messo in anticipo perchè domani devono venire a controllare la linea, e la staccheranno: rimarrò senza fino mercoledì  >_> Quindi preferisco metterlo prima che dopo xp Buona lettura :3



"
Tua cugina Helen riceverà il marchio*  questo finesettimana, sei pregata di assistere: ci saranno tutte le persone di famiglia, non puoi mancare. Come al solito la cerimonia si terrà nella nostra tenuta. Non portare nessuno, assisteranno solo le persone della famiglia. Inoltre sarà l’occasione per trovare qualcuno adatto a te, di un certo calibro: in molti hanno appunto chiesto di te. Ribadisco che sarebbe disonorevole la tua assenza.”
 

*Con "Marchio" si riferisce al tatuaggio di famiglia, non al marchio nero dei mangiamorte

La rileggo tre volte.

Questo stupido battito del mio cuore non accenna a fermarsi. 
Non ci ho capito niente, o meglio, non ho davvero letto quello che c'è scritto e non so se voglio farlo.
L'unica parola che ho captato è stata "Helen". 
Lei. L'unica persona normale in famiglia. Ci tengo troppo per evitare di posare ancora una volta gli occhi su questa schifosa scrittura.
Si, esatto, anche la scrittura mi fa schifo, solo perchè sua, di mio padre.
Nervosa sposto lo sguardo sul mio gufo che guarda curioso il mio volto.
Curioso? Boh, ha gli occhi spalancati.. In ogni caso mi fissa, questo è poco ma sicuro.
Corrugo la fronte: "Quanto sono brutte le notizie che mi hai portato? Molto?"
Perchè sono certa siano brutte notizie.
Mio padre non mi scriverebbe, se così non fosse.
Dio quanto lo odio.
Oddio ma sto parlando con un gufo!  Bah, tanto peggio di così al momento la vedo difficile..
Un suono stridulo viene emesso dal becco del rapace, provocandomi una smorfia, e agita le ali sul posto, per poi richiuderle.
Qualche piuma, di quelle piccole e soffici, mi svolazza davanti.
"Sai Hal, dovresti rivedere il tuo relazionarsi col prossimo."  sbuffo.
In risposta scrolla la coda, per poi iniziare a camminare impacciato lungo la balaustra sulla quale è appoggiato con le grandi zampe artigliate.
Non mi caga pari, ho capito: non posso fare a meno che leggerla.
Tiro un respiro profondo, poi riporto davanti alla faccia il foglio.
No no no. Aspetta, non sono ancora pronta.
Mi stoppo all'ultimo secondo; per evitare ai miei occhi di vedere qualsiasi cosa ci sia scritta, stringo a pugno la mano, col foglio al suo interno.
Un piacevolissimo suono di foglio accartocciato giunge alle mie orecchie.
E se accidentalmente non si leggesse più? Oh, sono cose che succedono, nessuno me ne farà una colpa..
Cazzo Rin, ti devi dare un calcio in culo
da sola per aprire quella dannata lettera e leggerla come Salazar comanda?!
... Ci si riesce a dare un calcio in culo da soli?
Sposto lo sguardo sui miei piedi.
No. Sto diventando rimbecillita.
E va bene, fanculo al mio oramai già decomposto cuore: leggiamo sta merda e facciamola finita.
...
.....
........
I miei occhi arrivano infine all'ultima parola.
Si, erano molto brutte le notizie. Avevo ragione.
Una fitta mi attanaglia lo stomaco. Vorrei vomitare, ma credo mi risparmierò per quando sarò là.
Se ci andrò.
Innanzi tutto, qualora decidessi di si, sarà solo per fare coraggio a mia cugina, non certo perché non voglio disonorare la famiglia. Chissene frega di quello.
E non ho la benchè minima intenzione di accettare qualcuno di quei leccaculo arrapati; alias i figli dei suoi ricchi e potenti amici.
Non gli viene in mente che qui possa aver trovato qualcuno?! Mah.
Mio padre ovviamente non ha mai saputo un cazzo della mia vita sentimentale, e quando stavo con Blaise non è capitata l’occasione che un membro ricevesse il marchio, quindi non so come avrebbe reagito se lo avessi portato con me.
Male suppongo.
Ma al momento meglio che nemmeno ripensi a Blaise, sennò mi torna il super scazzo di prima.
Anzi, a dire la verità non mi è ancora passato, solo che è stato oscurato dalla nuova rottura di palle.
Già questo fine settimana non sono riuscita a godermelo, figuriamoci questo.
Il mio caro quanto maleducato gufo non se ne va, si sta lisciando le penne senza alcuna fretta: questo significa che il messaggio richiede una risposta.
Se è stata una tortura leggere riguardo questa cosa, non oso immaginare scrivere.
Beh cerchiamo di vedere i lati positivi: posso dirgli su.
... O almeno far capire le mie intenzioni.
Si ecco, se preferisco evitare conseguenze disastrose è meglio che mi attenga al galateo, o per lo meno nei limiti della decenza.
Giro la lettera con le mani appena tremanti e tiro fuori la penna con la boccetta di inchiostro dalla borsa.
Appoggio tutto sulla balaustra e cerco di premere con forza sul foglio aperto del tutto.
Che cretina che sono, prima di comprimerlo a forza in un volume di tre centimetri cubi potevo pensarci meglio. Fanculo.
No, anzi, sapete che vi dico? Meglio, così quando leggerà saprà quanto fastidio mi ha dato.
Osservo soddisfatta la carta costellata di pieghe che storpiano la sua forma e non le permettono di appoggiarsi completamente sulla superficie piana di pietra.
E ora passiamo alla parte difficile.
Distrattamente, mentre già mi sono persa nel fiume di parole che avrei da dire e che mi stanno attraversando la testa, afferro la boccetta di vetro col liquido nero.
Porto una mano sul coperchio che lo chiude impedendo all'inchiostro di uscire, ruotando il polso per aprirlo.
Che potrei dire? 
Che li odio?
Che mi hanno rotto i coglioni ogni singolo istante della mia vita?
Che senza di loro starei meglio?
No, non posso. Devo aspettare ancora prima di poter mandare tutti loro a fanculo.
Tranne Helen, ma sicuramente dopo mi impediranno di vederla.
Conviene comunque aspettare che finisca la scuola. Già, l'età non è un problema: a causa del fatto che stiamo ripetendo tutti quanti  l'anno, ci ritroviamo ad Hogwarts diciottenni, noi del settimo (a parte chi li compie a fine ottobre, novembre o dicembre).
Ma che cazz.. sposto innervosita lo sguardo sul tappo della boccetta, che non sono ancora riuscita a togliere.
Parte difficile ho detto? Io intendevo lo scrivere, ma anche riferito ad aprire sto cazzo di barattolo va bene.
Oh ecco, grazie all'ira accumulata finalmente ci sono riuscita.
Appoggio di lato il diabolico coperchio con la mano destra leggermente sporca di  inchiostro a causa della mission impossible appena affrontata.
Intingo la punta della piuma e la porto sopra al foglio.
Senza che me ne sia accorta sono già passati un paio di minuti.
E non ho ancora scritto un cacchio. Su, non sono così rammolita dopotutto... spero.
Finalmente la mia mano inizia a muoversi per scrivere.
Il sabato ci sono solo i preparativi, quindi non è necessario che io ci sia. Verrò lì domenica mattina. Per precisare: non accetterò mai nessuno di quei tipi che intendi rifilarmi. Sono solo dei maniaci e non intendo, ripeto, non intendo averci niente a che fare. Non li accetterò mai, fattene una ragione. A domenica, dì a Helen che ci sarò, solo per lei.”
.. Così può andare.
E non ho intenzione di rileggerla per controllare, perchè ne ho fin sopra i capelli.
Piego il foglio, stavolta in modo corretto, come era in principio (beh, più o meno) e lo rimetto nella busta.
Ecco qui, come nuova! Sè..
La allungo ad Hallow, che iniziava leggermente a spazientirsi: la riospita nel becco, per poi distendere le enormi ali nere e involarsi verso casa sollevando un leggero venticello.
La sua sagoma inizia a sparire alla vista.
Il che vuol dire che sono qui impalata da un bel po'.
Beh, tra una cosa e l'altra mi sono davvero rotta i coglioni.
Ho bisogno di sfogarmi, devo trovare Daph.
Spero per lei che una volta si rompa definitivamente le palle e mi mandi a quel paese, così non dovrà più starmi a sentire.
Scendo dalla torre con una certa fretta e miracolosamente non rotolo giù per le scale.
Oh, però adesso è ora di cena. Hm, chiederò se è disposta a venire a Hogsmade con me.
Ecco, questa è una di quelle volte che posso dirmi anche codarda.
Torno alla scalinata principale con passo svelto, e inizio a scendere verso i sotterranei.
Appena arrivo ad essi, l'umidità si fa sentire. Se qui dentro anzichè freddo ci fosse caldo, ci sarebbe da spararsi una Avada.
Oh, la Mcgrannit, che non so per quale ragione si trovi qui, sta riprendendo un Serpeverde del secondo anno, spero non perderemo troppi punti.
Ah, ma alla fine che m'importa? Sono già due, e con questo tre, anni che ho ben altro a cui pensare. Io come gli altri cinque.
Eccomi al piccolo spiazzo col quadro: pronuncio la parola d’ordine ed entro.
Fortunatamente non c’è Blaise, altrimenti lo uccidevo con le mie mani, parola mia.
Non ho tutto il tempo di sto mondo per trovare la bionda, quindi cerco di individuare qualcuno che può darmi l'informazione.
Mi avvicino a Millicent, seduta sul divano che parla con una ragazza castana, i capelli raccolti in una coda di cavallo.
“Ehi Milli, hai visto Daph? Era con te oggi pomeriggio no?”; si volta a guardarmi “Si, eravamo insieme fino a un’oretta fa, credo sia in camera.”
Ah, si in effetti potevo prima controllare. Ma se non ci fosse stata mi sarebbe solo salito il nervoso, quindi, dato che già così è molto, non vedo perchè correre il rischio.
“Ok grazie” le faccio un mezzo sorriso di ringraziamento, tanto per non sembrare isterica.
Ma forse ho solo peggiorato la situazione.
Mi dirigo su per le scale dei dormitori femminili, per poi entrare nella mia stanza.
Effettivamente ci sono sia Daph che Pansy.
Quest’ultima mi guarda allarmata a causa della sclerata di oggi pomeriggio, in sua presenza.
Mica ho ucciso Blaise, può anche darsi una calmata!
Sospiro, “Rilassati Pansy” rompo il ghiaccio.
Quella sposta gli occhi su Daphne, che si rivolge a me severa: “Mi ha raccontato che è successo in comune”.
Bene, cosa vuole? Farmi una ramanzina? Ma che la faccia a quel coglione, non a me!
Entrambe sono sedute letto della mora e non accennano ad abbassare lo sguardo da me.
Storcendo il naso a causa del fastidio, appoggio la borsa di fianco al mio comodino.
“Allora saprai anche che, una volta aggiunto a quel fatto una lettera di mio padre, avrò voglia di mangiare fuori da qua.” Sbuffo.
Impostata così, la frase, richiede una risposta che tratti una faccenda diversa da quella di cui volevano parlare.
Me ne compiaccio.
Una traccia di preoccupazione occupa gli occhi della bionda.
“Una lettera di tuo padre? Che è successo?” chiede corrugando la fronte;
Bene, bene, bene. Argomento Blaise evitato ancora una volta, ma chi sono!
“Helen deve ricevere il marchio, domenica.”
Si irrigidisce di colpo: sanno entrambe perfettamente di che parlo.
“Capito." dice con voce più bassa, "Andrai là solo per lei eh?” vedo che capisce al volo.
“Esatto, anche perché si è messo in testa di nuovo di trovarmi un rampollo al quale consegnarmi. Neanche fossi un oggetto …” una smorfia si dipinge sul mio volto.
Riflette.
"Potrebbero non essere tutti così malaccio come dici.." indovinate a chi appartiene la frase. Si, è di pansy. Avete vinto un viaggio in Australia.
"Oh si, credimi, non fanno per me." magari per lei si.
Scommetto che ci andrebbero d'accordo: sia lei che loro sono assatanati da quel punto di vista.
“Se vuoi ti accompagno” sposto lo sguardo da pansy, che stava per dire qualcosa, a Daph.
E' decisamente convinta della proposta fatta.
Ma no, non posso.
Vorrei tantissimo ma ho paura che le succeda qualcosa.
“No, mi farebbe piacere ma non posso portare nessuno, ha scritto.” Spiego amara.
“Hm. Sicura?"
Annuisco.
Tutte e tre rimaniamo in silenzio, poi la bionda gli mette fine.
"Che ne dici Pans, la portiamo a sbronzare un po’?” a questo punto si vede costretta ad alleggerire l'atmosfera; l'unica cosa che può farmi stare meglio è pensare ad altro, e, ci giurerei, lei lo sa.
L'altra ovviamente ghigna “Buona idea”.
Per lei è sempre una buona idea sbronzarsi.


Insomma eccoci tutte a Hogsmade.
Abbiamo mangiato in un nuovo posto, di cui mi sono già scordata il nome; poi siamo andate in un bar, e alla fine le uniche a sbronzarsi sono state loro.
Ci avrei scommesso la bacchetta, ed infatti..
Ma guarda te: siamo lungo la strada in pietra grigia, illuminata da lampioni che porta nella direzione di Hogwarts (ma non ci arriva), e stanno ridendo come idiote per ogni cazzata.
Daph inciampa? Pansy ride!
Pansy sbanda? Daph ride!
Passa qualcuno? Tutte e due ridono!
Francamente comincio a sembrare più responsabile, se confrontata con loro.
... No, cazzata.
“Ragazze, su, torniamo al castello.” mi sta venendo mal di testa.
Pans urlacchia “No, aspeeetta ancora un po’” e poi ridono entrambe.
Sè, buonanotte.
Ho capito, qui ci vuole la smaterializzazione.
Tiro fuori la bacchetta e le prendo a braccetto: dalla loro faccia sembra che credano le stia portando in discoteca. 
Guarda te che mi tocca fare.
Eseguo l’incantesimo.
Ci smaterializziamo, per poi ricomporci appena fuori Hogwarts.
E meno male che nessuna ha perso pezzi.
Nessuno, seppur del settimo, a parte le tre Grazie, ovvero Potterina, Weasleyuccia e la Granger, la sanno eseguire alla perfezione. Però per quanto mi riguarda ci riesco abbastanza bene. 
Vomitano a causa del riassemblamento; alzo gli occhi al cielo.
Che schifo.
Meno male che quando ci succede alle feste non mi riesco a vedere.
Ok, ora cerchiamo di non farci sgamare dai professori fuori orario e con ste due qui ubriache.
In una ventina di minuti buoni riesco a portarle di nuovo all’interno, e dopo un’altra ventina, finalmente in stanza.
Ma io direi che era anche ora!
Cavolo che faticaccia.. mai più. MAI PIU'.
La prossima volta le mollo a I tre manici di scopa e chi s'è visto s'è visto.
Appena sdraiate sul letto si addormentano come pere cotte, ancora vestite.
Ne approfitterò per andare a chiedere il permesso alla preside, per allontanarmi così tanto dalla scuola domenica.
Cammino per i corridoi totalmente vuoti, giungendo all’ufficio.
Anche se sono fuori orario dirò che è perchè l'ho ricevuta ora, la notizia.
Detta la parola d’ordine, la statua di fenice si alza e mi porta davanti a una porta. Busso.
“Avanti”; la apro ed entro. Ho sempre odiato questo ufficio, mi mette ansia.
Non mi siedo, rimango in piedi, tanto sarà una cosa veloce.. spero.
“Rin” mi accoglie da dietro il tavolo la Mcgrannit un po' sorpresa, mentre si leva gli occhiali che stava usando per leggere dei fogli sulla scrivania; “dimmi pure.”
Come cazzo fa a ricordarsi ogni nome di ogni studente? Me lo sono sempre chiesta.
Vabbè, chi è nel settimo oramai lo conosce da un tot, ma gli altri.. boh.
“Mi scusi se la disturbo a quest'ora, ma l'ho appena saputo ed è urgente."
Annuisce  e così continuo: "Volevo chiedere il permesso per andare a casa, domenica. Chiedo perché è parecchio lontana. Ha presente le abitudini della nostra famiglia, non è vero?”
Deglutisce: è diventata nervosa anche se cerca di nasconderlo.
“Si, mi ricordo” non ha mai apprezzato questa cosa, come me del resto, ma ha sempre rispettato mio padre. Bah.
“Mia cugina deve ricevere il...” Spiego riluttante, ma vengo interrotta mentre sto parlando; “Se è per questo non c’è problema, sei libera di andare” sorride ancora, non certo tranquilla, e fa un cenno di assenso prima di tornare ai documenti davanti a lei.
Oh è parecchio paurosetta! “La ringrazio, arrivederci” ed esco dalla stanza più che volentieri.
Mi incammino di nuovo verso la mia camera. Mi pare ci sia una festa dei Tassorosso questo sabato. Bene, così mi godrò la serata prima della partenza.
Resta però il fatto che devo pensare a come evitare quei figli di papà che mi romperanno i coglioni tutto il tempo dopo la cerimonia. Mah, mi inventerò qualcosa.
Sono morta di sonno ora, me ne vado a dormire.

Il sole filtra dalle finestre e come ogni santo giorno, mi sveglia e mi rompe le palle.
Maledetta me che scelsi questo letto, appena arrivata in camera.
Sulla traiettoria della luce mattutina ci sono io per prima, quindi le altre due si svegliano sempre dopo rispetto me.
Hm oggi abbiamo lezione alle 10, quindi tra un’ora e mezza.
Mi alzo dal letto e vado in bagno, faccio la doccia, mi sistemo, mi vesto e finalmente posso uscire: scendo le scale ancora un po’ addormentata per arrivare in comune.
Hm credo andrò a mangiare, per non incontrare Blaise più tardi.
Credo che alla fine sia stato saggio non ubriacarsi, ieri sera.
Avrò anche pensato tutta la notte a quella faccenda di mia cugina, ma piuttosto che l'ennesimo mal di testa, indipendentemente se questo è causato da febbre/casini/sbornia, quasi quasi preferisco..
E poi non è questo il momento di avere il cervello annebbiato.
Una volta fuori dai sotterranei, salgo la prima rampa di scala e poi svolto a destra. Mi basterà attraversare questo corridoio per arrivare allo spiazzo dal quale si accede alla sala grande.
Ora vi porrò una domanda.
Pensate davvero che possa rimanere senza scocciature per più di venti minuti?
Si? Peccato, avete sbagliato.
Una mano fredda mi afferra il polso.
Ma porca vacca, no! Stavolta non voglio lasciarmi sballottare come pare agli altri!
Mi.Da.Fastidio.
Oppongo quindi resistenza, ma la figura non molla.
Sapete che vi dico? Mi son rotta proprio il cazzo. 
Gli tiro una gomitata sulle costole, non troppo forte, ma lui anzichè mollarmi, mi afferra per i fianchi e mi trascina a forza di lato, dietro un arazzo, quella che è l'entrata di un passaggio segreto.
Mi appoggia con la schiena contro il muro per diminuirmi le vie di fuga.
"Che ti salta in mente?! Volevi rompermi qualcosa?!"  i suoi occhi sembrano lanciare saette.
Io no, sei tu che vuoi rompermi le palle.
“Draco che cazzo vuoi?! Lasciami stare, non è giornata” ringhio contrariata.
Per impedirmi di andarmene ha inoltre appoggiato le mani ai lati della mia testa.
Lo preferivo quand'era fermo a letto, quando non poteva obbligarmi a fare qualcosa.
“No, non ti lascio stare. Ti ho detto che mi sarei incazzato, bene, guarda un po', lo sono” dice con le sopracciglia corrugate dalla rabbia, e tutt'altro che a bassa voce.
Santo Salazar ci mancava solo questa! Ho fatto l’en-plein!
Dov'è finito il Draco "sonoincazzatoquindistomutoemilimitoadammazzarecongliocchi"?
Mi sarebbe d'aiuto.
“Sai com’è, ho altro di cui occuparmi al momento!" mi freno a forza per impedire di dire tutto.
Mi chiedo se una volta tanto ci riuscirò. 
Mah, dubito.
"Sai che ti dico? Fanculo, non me ne frega niente, adesso rispondi a quella cazzo di domanda!" sbraita.
" Scusa!? Io non rispondo a un bel niente!" no,no,no,no NO. Qualcuno mi fermi porca miseria! "Forse non ti è chiaro il concetto! Domenica devo andare a casa, mio padre vuole darmi a uno dei fighetti figli dei suoi amici come se fossi un oggetto, e Blaise ha detto a quelle puttane del tuo fan club, che non mi lasciano in pace un attimo, che sono andata a letto con te! Quindi togliti dalle scatole e renditi conto che non esisti solo tu!” Urlo fuori di me.
Oh. No, l'ultima frase non volevo dirla sul serio..
Oddio sono più imbecille di quanto pensassi. Prima dico che deve dirci ogni cosa, che non può tenersi tutto dentro e poi gli rinfaccio che fa sempre ruotare tutto intorno a lui?
Ma sono pirla forte!
Come se non bastasse devo averlo confuso per bene a quanto pare, colpa di tutte quelle cose dette in una volta.
La furia nei suoi occhi si è placata, e ora sono governati da qualcos'altro che non saprei decifrare.
Lo guardo: aveva semiaperto la bocca per dire qualcosa, ma una volta pronunciata l'ultima cosa si è stoppato ed è rimasta così, senza alcun suono che provenisse da essa.
Beh, colpa sua che ha insistito..
Approfitto di questo momento di distrazione per svignarmela “Quindi se non ti dispiace..” dico molto piano un po’ senza fiato e con la voce rotta;
afferro il suo braccio e lo abbasso lentamente per riuscire a passare: lui non oppone resistenza.
“Aspetta” mi dice poi serio, in modo che quasi non si riesca a sentire, prima che esca dal pertugio.
Forse lo spera davvero, che non lo senta.
Ah, no, non credo: mi ha appena preso, seppur debolmente, il bordo della maglietta per trattenermi, quasi come un bambino.
Tuttavia continua a guardare un punto imprecisato del muro.
Cos'è questo che sento?
Mi da fastidio. Me ne devo assolutamente liberare.
E' quello che si dice senso di colpa?
Si, può darsi.
Respiro a fondo, poi lentamente mi giro, mentre la sua mano abbandona la stretta.
Le sue pupille si spostando sulle mie, e qualcosa in esse mi colpisce.
"... Scusa" bisbiglio come un'idiota.
Perchè lo sono. Non è da me scusarsi. Nemmeno ricordo quand'è stata l'ultima volta che l'ho fatto.
Però adesso sento che è la cosa giusta.
"Ti ho sentito, quando eri fuori dall’infermeria.” lo dice immediatamente, coprendo l'ultima parte della parola da me pronunciata, come se volesse ignorare, passare oltre sia alle mie scuse che alla frase per cui ho dovuto farle. 
Aspetta un attimo. Che ha detto?
Ecco, lo sapevo! Colpa di Nott accidenti.
“Non tutto, ma qualcosa si.” completa.
“Bene, mi fa piacere.” Dico in tono sarcastico.
I suoi occhi grigio azzurro continuano a guardarmi. Scommetto che la mia frase di prima gli ronza ancora in testa..
Tuttavia: “Perché l’ha detto?” chiede riferito a Blaise mascherando i sentimenti come suo solito.
Faccio una risatina, sempre sarcastica e un tantino isterica aggiungerei.
“Non ce la faccio Draco, non ne posso più. Chiedilo a lui se vuoi, io con Blaise ho chiuso.”
Alza una sopracciglia poco convinto.
Chissà quante volte devo averlo detto.
"Davvero." confermo con un tono che non ammette repliche.
E che non si azzardi a dire qualcosa per difenderlo.
“E che è l’altra cosa di tuo padre?” il suo sguardo mi impala come fossero cento chiodi.
Santo Salazar la sua voce, mi fa tremare; non intendo di paura, oh no.
Da quando mi fa quest'effetto?
“Esattamente quello che ho detto.” Dico secca “Domenica, mia cugina riceverà il marchio” faccio una smorfia indicando il punto in cui ho il tatuaggio, altrimenti potrebbe confondersi col marchio nero.
“E durante la festa mio padre vuole combinare un fidanzamento tra me e uno tra i figli dei suoi amici. Per facilitare degli affari.” altra smorfia.
Tanto lo sa anche lui che glielo sto dicendo solo per sfogarmi.
“Magari trovi quello che fa per te” dice serio dopo un minuto di silenzio. Mi sembra Pansy.
Oddio scusate ma mi viene da ridere; e infatti mi lascio scappare un’altra risata sarcastica “Quelli sono tutti dei maiali, già varie volte ci hanno provato. Non intendo ripetere.”
Quindi non diciamo cretinate per favore.
Perchè ora non me ne vado?
Perchè rimango ferma come una stupida? Che aspetto?
Datemi una risposta o giuro che impazzirò prima o poi.
Pensa. “Porta con te Daphne.” Suona come un ordine, non come consiglio. Ma per stavolta ci posso passare su.
Ah sicuro, e per lui io non ci ho pensato?
Lei stessa ieri s'è offerta, ma se venisse potrebbe succederle qualsiasi cosa. Quindi no. Poi ci manca solo che uno di quegli allupati ci provi anche con lei.
“Mio padre vuole solo persone di famiglia. Ma di questo me ne fotto. Il problema è che potrebbero importunare pure lei.” Alzo gli occhi al cielo per il suo patetico tentativo di trovare una soluzione.
Lasciatelo dire Malfoy: in questo genere di cose sei negato. Così come gli altri due della compagnia.
Da sempre, nel gruppo, chi ha le idee più intelligenti è Daphne. Ma qualche eccezione si può fare per i tentativi di sabotaggio alla "buona condotta" dei grifoni, di cui una buona parte del merito va attribuito ai ragazzi. Un buon 50% a loro e l'altro 50% a noi ragazze. Fifty-fifty.
Però alle risse partecipano solo loro, e noi ci asteniamo. Idem per i Grifondoro: la Granger, Weasley femmina e il resto di quelle squinternate rimangono fuori dallo scontro corpo a corpo. D'altronde chi vuole dimostrare di avere più forza non sono certo le donne (però un pugno a Cho Chang lo tirerei volentieri, così magari ha un motivo per piangere davvero).
Sembra assorto nei suoi pensieri, è come se non vedesse più nulla.
Si appoggia al muro dietro di sé, continuando a pensare.
Sé, non ho tutto il tempo, io. Faccio prima ad aspettare che Gazza si faccia una doccia. Il che è tutto dire.
“Senti, non darti tante pene." dico ironica "Me la so cavare, non ho cinque anni.” 
Veramente non è esattamente quello che ho dimostrato alle prese con Dawson, ma è successo solo una volta che proprio non riuscissi a liberarmi di uno scocciatore del genere.
Mi volto decisa ad uscire dal pertugio.
“Vengo io.”  …
Mi volto sconcertata: s'è scostato dalla parete e mi fissa. Ha ripreso un tono deciso.
...Oddio è impazzito. Del tutto.
“Ma sei matto?!” aggrotto la fronte.
È totalmente, completamente, decisamente fuori di testa.
Ma poi che cazzo gliene frega!? Giusto per farsi una scampagnata immagino! Eh poverino, farsi una, come minimo, ragazza al giorno lo fa annoiare!
Fa cenno di no con la testa senza mutare l'espressione. “Ti accompagno.” Ripete più sicuro di prima.
"Si, certo, l'importante è crederci"  riporto lo sguardo verso di lui, dopo che ne avevo deviato la traiettoria per la durata di questa frase.
Si, sto cercando di nascondere le sensazioni tramite il sarcasmo ed evitando di incontrare per troppo tempo i suoi occhi, va bene?!
Sembra talmente sicuro di sé che ogni cosa che gli potrei dire non lo farebbe cedere; ma ci devo provare. 
“No, no,no,no e no.” dico scuotendo la testa “Figuriamoci, lascia perdere”.
Ma non desiste e continua a rimanere immobile ad osservarmi: rifletto qualche secondo valutando la cosa.
Ma che cazzo dico? “No.” scuoto di nuovo la testa più convinta “Non se ne parla.” ribadisco con tono fermo.
Di certo i rompipalle non ci proverebbero con lui (credo coff coff), ma non è questo il punto.
“E allora come fai scusa?” ascoltandolo attentamente si può cogliere una sfumatura di irritazione a causa del mio rifiuto.
“Mi arrangio, ecco come. Non è un concetto difficile, no?”; alza un sopracciglio con aria da "ma fammi il piacere".
“Ora, con o senza il tuo permesso" inizio infastidita ricordandomi di come mi ha trascinata qua dentro senza consenso "vado per i cazzi miei. Chissà come ogni volta che rimango da sola con te finisco per andarti a dire i fatti miei” alzo gli occhi al cielo maledicendo me e la mia linguaccia, mentre lui fa un mezzo sorrisetto divertito.
Mi blocco con la bocca semiaperta perchè mi accorgo di una cosa.

"..ogni volta (...)
finisco per andarti a dire i fatti miei"

...Detto in questo modo sembra che non faccia altro che parlare di me, quando io stessa l'ho accusato (ingiustamente) di questo poco fa. ... Ho toppato di nuovo.
Quando imparerò che parlare troppo a lungo con la stessa persona mi porta irrimediabilmente a fare figure di merda? Mai se continuo di questo passo.
Una volta di nuovo nella realtà, il mio respiro riprende di scatto e chiudo la bocca.
Santo cielo, sembra che vada a pile!
Nelle sue pupille si intravede un barlume di curiosità per il mio movimento.
Ok, forse posso sperare che non abbia afferrato il concetto contenuto in quella frase.
Sono sicura che rimarrebbe sconcertato se sapesse i discorsi mentali che mi faccio. A volte mi sento.. hm, aspetta, come si chiama?
Quell'essere astruso, personaggio di una famosa saga di libri babbana che mia madre (avente un'inspiegabile attrazione a collezionare cose babbane ma disprezzando i babbani stessi) mi aveva rifilato da leggere a dodici anni, facendomi credere che fosse di uno scrittore magico solo per farmi ammettere che mi era piaciuto lo stesso.
Ah, ma sicuro, ora mi ricordo: Gollum.
Si, a volte i miei scatti di personalità mi ricordano quanto per quel verso io assomigli a quel.. coso.
Tranne per il suo aspetto. In quello è più simile a Weasley.
“A dopo” lo saluto con un cenno del capo ed esco scostando l'arazzo.
Finalmente! Cominciava a mancarmi l'aria.
Minchia è uscito dall’infermeria puntuale come un orologio svizzero.
Ma tu guarda, voleva pure venire! Quello non è proprio a posto tsk. Ma di brutto.
Oh però … almeno così ho evitato di dover rispondere a quella domanda... muahahah sono un genio!
... Sè, aspetto un pezzo.
Entro nella sala grande popolata da studenti con la solita faccia ebete mattiniera stampata in viso; mi dirigo verso il mio tavolo, dove ho individuato Nott, da solo.
Ohh questo va oltre le mie più rosee previsioni! E' infatti difficile non trovare Zabini a mangiare a quest'ora.
Mi siedo di fianco a lui con poca grazia, anzi, mi lascio cadere sulla non certo morbida panca (yes, oggi ci sono le panche al posto delle sedie e non chiedetemi perchè.).
Colpa dello svegliarmi costantemente prima di quello che dovrei.
Mi guarda di sottecchi per alcuni minuti.
Gli do un minuto poi se non ha ancora smesso vede..
Come volevasi dimostrare, eccolo lì che ancora non la pianta.
"Dove?"
Cosa sta dicendo?
"Che?" chiedo accigliata.
"Dove la devo piantare?" ghigna divertito.
Spalanco gli occhi furiosa "Theo, stavi usando Legilimens su di me!?" urlo ad alta voce piuttosto sconcertata scattando in piedi.
Ma come cazzo si permette!?
Mi guarda scettico "No, certo che no. Altrimenti avrei scoperto cose parecchio interessanti vero?" 
Mi risiedo appoggiando i gomiti sul tavolo e sostenendo la mia testa con le mani che uso per massaggiarmi le tempie; gli occhi chiusi.
Diamoci una calmata va.. Non mi fa bene incazzarmi di prima mattina, se poi succede due volte c'è un'abbondante probabilità che poi rimanga in questo status < perennemente irritata mode on > per tutto il giorno.
"Stavo solo immaginando quello che avresti potuto pensare, e a quanto pare c'ho preso." alza un angolo della bocca per poi girarsi e tornare a mangiare.
Si, si, taglia corto. Dove vuoi arrivare?
“Prima ho incontrato Draco mentre usciva dall'infermeria. Mi ha detto che era incazzato con te.”
Sicuro, senza il suo aiuto non l'avrei mai capito! Sè.
Hm..il che vuol dire che dopo aver incontrato Nott, è rimasto lì ad aspettarmi in agguato! Dico, ma non ha niente da fare?!
Oh ma che sciocca, ovvio che no.
“Lo so perfettamente che l’avevo fatto incazzare. Ad ogni modo grazie ai miei insulsi giri di parole l’ho scampata. Come..” faccio una pausa involontaria; "Come sempre del resto." Dico compiaciuta. Ma lo so che è una balla bella e buona (ehi, divertente. Balla bella e buona, balla bella e buona, balla bella e.. ok no.) quest'ultima frase.
Ridacchia a bassa voce; “E come avresti fatto? Sentiamo”
Cos'è, crede che me lo sia fatto? Probabile, del resto è Nott.
“L’ho riempito talmente tanto di parole che ha avuto altro a cui pensare piuttosto che a quello che voleva dirmi.” Si, lo so che non dovrei infierire mentre non c'è..
Dovrei farlo quando c'è. Eheh
Il moro torna serio; “Hai raccontato della faccenda di Blaise?”
Mi irrigidisco. "Tu?"
"No. Volevo lasciarti il privilegio" risponde con un velo di sarcasmo.
Oh, ma quanto è gentile. ... Cioè, ma sfotte!?
“... Ho solo detto quello che aveva risposto al suo fan club del cazzo, e per il resto, che doveva parlare con lui se voleva sapere di più, perché io ne ho le tasche piene.” Annuisce distrattamente. Torniamo entrambi al cibo.
Lo sguardo però, prima, mi cade al tavolo dei Grifondoro: Weasel e Potter stanno parlottando con la Granger; di cose serie a quanto sembra dalle loro espressioni.
Hm? Che ha da guardare il rosso? 
“Che vuole Lenticchia?” ah ecco anche Theo se ne è accorto.
Infastidita noto come ora tutti e tre si siano voltati nella mia direzione.
Arriccio il naso; “Mah” alzo le spalle “che vuoi che ne sappia.”
Ah, basta che non sia che abbia riferito quello che gli ho detto sui Serpeverde perché sennò sono nella merda.
Vabbè, se fosse, l’importante è che non lo sputtanino oltre al loro trio insulso. E comunque dubito fortemente sia quello.
Finisco il croissant e poi mi alzo dalla panca “Io vado, ci vediamo alla serra” lo saluto.
“Ye” dice Nott, che sta per un si.
Cammino fino ad uscire dai grandi portoni.
Appena fuori incontro la Bulstrode che decide di saltare la colazione per questione di linea, e quindi mi accompagna direttamente a Erbologia.
Poi, “dieta”, me lo immagino! E tra l’altro in ogni caso non si deve saltare dei pasti ... Vabbè peggio per lei.
E poi non mi pare non abbia successo con i ragazzi (al contrario di quanto dice lei, ed è per questo che sta a dieta).. beh ecco, diciamo che in confronto a Pansy è sicuramente più nella norma.
Usciamo in giardino: il sole picchia forte nel cielo senza nuvole, e fa caldo. Un dannato caldo. E stavolta non sono io che ho la febbre.
Non sembra proprio autunno, ma piuttosto ancora estate.
Stiamo camminando beatamente lungo la stradina di ghiaia bianca e fine per raggiungere la meta, la cui entrata è situata all'infuori del castello, quando incontriamo l'altro gruppetto ben definito di Serpeverde (ma meno famoso si intende.) pendente dalle labbra di Bole. Ovvero lui ne è il leader.
“Millicent, Erinn, quale onore” ghigna affiancandosi a noi due.
Leccaculo.
“Come va? Rin ho sentito che le cose tra te e Blaise non vanno a meraviglia” ghigna di nuovo.
Ma crepa.
Stringo i pugni “Farsi una dose di cazzi propri si dice che aiuti a socializzare col prossimo, lo sai Bole?” lo sfotto infastidita; Millicent se la ride per bene.
“Per questo mi piaci Feine, aggressiva al punto giusto” ridacchia l’altro cercando di mettermi un braccio intorno ai fianchi.
Serro i gomiti per impedirgli la manovra “Mi pare di averti detto di non toccarmi” ribadisco scocciata il concetto che avevo espresso in riva al lago qualche giorno fa.
La prossima volta glielo trancio... il braccio. ... Magari anche altro. Sempre che ce l'abbia.
Se una dice no è no porca troia! Ma lo capisce?! Ne dubito: il suo cervellino è grande quanto un billywig! E ruota tanto quanto quello! Per questo non capisce un cazzo. Compatiamolo.
Ma anche no.
Ritenta e io scosto il suo braccio con una mossa netta.
“Non obbligarmi a schiantarti” sibilo infastidita. Sono sempre troppo buona. Infatti sia il suo braccio che l'altra cosa sono ancora al loro posto.
Ridacchia; santo Salazar lo strozzerei.
“Vedrai che sarai tu a venire da me prima o poi” ghigna per poi tornare verso il suo gruppo.
Ma contaci.
“Sé, col cazzo” dico piano a Millicent; lei ride di nuovo “Ma guarda che è un bel ragazzo, io se fossi in te ci farei un pensierino” ghigna ebete.
… “bel” e “ragazzo” non sono due parole che metterei nella stessa frase, riferendomi a Lucian Bole, proprio no, almeno per quanto mi riguarda; mentre oggettivamente si, non è da buttare via.
“No, non mi interessa minimamente, te lo cedo volentieri” ricambio il ghigno.
Eccoci arrivate alla serra, dove, oltre a noi e al gruppetto di Bole, ci sono già Daph e Blaise, e quest’ultimo è alla destra di quella.
Pff ma mi fanno ridere: so benissimo che questa è una tattica di Daphne, per cercare di riavvicinarci, ma non ne ho la minima voglia, per cui mi metto dalla parte opposta del tavolo di fianco alla mora con cui sono venuta qui.
E sarà meglio che non ci riprovi, a fare una cosa del genere. Deve piantarla: me la sbrigo io, se voglio. E ora no.
Vedendo il suo piano fallito, bisbiglia qualcosa a Blaise e una volta alzatasi, si va a posizionare di fianco a Pansy, appena entrata a braccetto con un bruno del quale al momento mi sfugge il nome. E ti pareva.
Ultimamente poi si lancia su chiunque.
Ecco anche Nott e Malfoy. Se Theo ha parlato dicendo qualsiasi cosa anche lontanamente riconducibile a me, lo sbrano.
Draco si piazza subito di fianco a Zabini, suppongo, e allo stesso tempo non spero, per parlare della famosa faccenda, e l'altro di fianco a lui. 
Infine arriva anche la Sprite, con qualche minuto di ritardo come il più delle volte. A volte mi viene da pensare che abbia una tresca e che sia questo il motivo del suo costante ritardo. Beh, sarebbe divertente se non altro.

Due ore filate di Erbologia distruggerebbero chiunque.
Però almeno essendo già mezzogiorno ho solo un’ora di pozioni e poi sono libera.
Appena congedati dalla professoressa, tutti si affrettano a muoversi verso la prossima meta.
Mi alzo dalla sedia prendendo la borsa, e lanciando un’occhiatina ai due che non hanno smesso di parlare un secondo: strano che non siano mai stati ripresi, bah.
Si, si, sto parlando di Mister Magorium e la bottega delle "meraviglie", alias Malfoy, e Blaise Zabini, la pistola "più veloce" del west.
... Un mezzo sorriso si forma sulle mie labbra a causa di sta cagata che ho appena detto (cioè, pensato), ma cerco di nasconderlo.
Altrimenti penseranno che mi stia facendo un filmino mentale.
Uscendo dalla serra mi affianca Daphne e il sorrisetto sparisce veloce.
“Che caldo qui dentro, stavo per scoppiare” esordisce appena uscite per rompere il ghiaccio.
Lo sa che so che ha tentato di fare.
“Daph, sappi che non ho la minima voglia di parlare con Blaise, quindi ti prego di fare a meno di provare a farci stare seduti vicini.” Le dico chiaramente.
Sospira esasperata “Si, l’avevo capito” un po' rassegnata.
Ci manca solo che lei faccia da Cupido e poi siamo totalmente fottuti.
Camminiamo non troppo veloci verso l’entrata del castello, le prime della comitiva dei Serpeverde del settimo anno che è dietro di noi, appena uscita dalla serra.
Una frase mi fa sobbalzare.
“Torneremo mai come una volta?” chiede piano la bionda, e faccio pure fatica a sentirla.
Pugnalata al petto: oh, certo, come ho fatto a essere così stupida …
Sto facendo soffrire tutti a causa della situazione tra me e Blaise.
Ma sono davvero idiota.. se non mi fossi avvicinata a loro in alcun modo sarebbero più felici.
Forse l'idea di Blaise non era così male.. se rivolta a me. Dovrei andarmene io.
“Non lo so” sussurro piano cercando di trattenere la mia voce che minaccia di spezzarsi.
Però sono all’ultimo anno, tanto vale finire e poi non mi farò più vedere; si farò così.
Mentre sono immersa nei miei pensieri si accosta vicino a me di nuovo Bole.
“Siamo giù di morale?” chiede cercando di mettermi
, stavolta, un braccio intorno alle spalle.
Ma che due coglioni, mi lascia in pace un po’, questo?!
Vorrei proprio sapere perchè ci tiene tanto a rompermi le palle in questo modo.
Me lo scrollo di dosso “Basta Bole, quante volte lo devo dire!? Lasciami stare cazzo!” alzo la voce scocciata. Adesso ha proprio raggiunto il limite. 
L'ho avvertito già tre volte. Alla quarta, ovvero questa, se permettete mi scassa un po' le balle.
“Ehi calma” dice per difendersi;
“Dai ma mollala in pace un attimo” gli si rivolge Daphne.
Ecco, ecco! Sagge parole! Dovrebbe ascoltarla.
Aumento il passo per seminare la fila dei verde-argento e ci riesco: entrata nel castello prendo una strada alternativa, in modo che non li rincontri prima di arrivare a pozioni. Infatti così succede.
Nei sotterranei arrivo nel corridoio dal quale si accede alla classe. Saranno già dentro immagino.
Ah no, non tutti.
Azz.. Blaise appoggiato al muro di fianco la porta sembra stia aspettando qualcosa.
Anzi, qualcuno. Me.
Infatti eccolo alzare gli occhi per guardarmi.
Mi avvicino alla porta simulando indifferenza, ma quando appoggio la mano sulla maniglia per entrare, quello mi chiama.
"Rin" sempre atono come al solito di questi tempi.
< Rin > un cazzo.
"No Blaise. Non voglio parlarti, ascoltarti e, preferibilmente, nemmeno vederti se è per questo." Infatti non ho ancora portato il mio sguardo nel suo e non intendo farlo.
Mi dispiace per lui dopotutto, ma ha fatto troppo il bastardo.
Pensa che mi sia già scordata la scenata di ieri?
Pensa che mi sia già scordata della merdata che ha combinato?
Beh, no. E non lo farò così facilmente, se non per un buon motivo.
Appena un secondo prima che inizi a premere la mano sulla porta per entrare, lui mi afferra l'avambraccio e mi tira per farmi girare verso di lui.
Non dista molto, solo mezzo passo.
Il mio cuore sussulta. Ecco, ho fallito. i miei occhi hanno incontrato i suoi.
"Per favore" non molla la presa al braccio.
La sua voce ora è più seria e marcata, i suoi occhi più decisi.
Inutile insistere Blaise.
"No. Non ti ascolto. Ritenta quando avrai più di tre anni." con uno strattone mi libero dalla presa, e ancora più irritata di prima entro finalmente in classe, seguita da Blaise un istante dopo.
Certo, non c'è nemmeno bisogno di dirlo, gli altri due osservano il nostro comportamento: ma capiscono da come si siede Blaise, spostando la sedia rabbioso, che non è andata bene.
Se Draco gli ha detto della storia di mio padre è la volta buona che do fuoco ai suoi capelli con un Ardemonio in modo che rimanga calvo a vita, costretto a portare un parrucchino. Poi darò fuoco anche a quello.
Mi siedo scocciata vicino a Pansy, e lontano dagli altri. Si, anche da Daph perchè s'è seduta vicino a Nott, dietro gli altri due, nella fila vicino la parete opposta.
“Allora, mi dici che hai?” mi chiede, con tono amichevole, ed è per quello che mi sorprende.
Che diamine le è preso? Ben ben, mi stupisce.
Sbuffo, poi rispondo piano “Dovrei cambiare aria..”; quasi strabuzza gli occhi “Stai scherzando? Che ti vengono in mente ‘ste cose?”
“Pansy, sappiamo tutte e due che se non fosse successo quello che è successo con Blaise, saremmo tutti più uniti. Come una volta.” Abbasso gli occhi.
Come è vero quello che ho detto..
Si, sono conscia che mi sto piangendo addosso da fare schifo.
“No, vedrai che si sistemerà, e torneremo come prima a sfottere tutti insieme i Grifoni” ghigna.
Sorrido leggermente, glielo devo. Ma mi costa un certo sforzo.
“Grazie Pansy”
Mi fa l’occhiolino.
Devo rivalutare il mio rapporto con lei: si è rafforzato, nell’ultimo periodo. E non me ne sono accorta fino ad ora.
Non pensavo mi considerasse così tanto da essere dispiaciuta nel caso me ne andassi. ..Wow.
Scommetto che un grifondoro pagherebbe, per sentirla dire una cosa del genere.
Mentre torturo una provetta facendoci scorrere sul bordo il dito svogliatamente, entra Lumacorno e comincia la lezione, ogni tanto alleggerita dalle battute che fa Pans.
... Il più delle volte a doppio senso, ma va bene così.
Una volta ripassato il Distillato della morte vivente, si passa al Veritaserum ( di questo subito mi sono segnata gli ingredienti, appena l'ho sentita nominare in classe la prima volta. E me li ricordo perfettamente:
Artemisia, Sciroppo di Elleboro, Mandragola, Zanne di Serpente, Sangue di salamandra e Asfodelo. E' troppo utile per poter permettersi di dimenticarla.)  e così via.
Termina anche questa e si dirigono tutti quanti alla sala grande per pranzare: beh, tutti quanti tranne me;
però stavolta non sono io che faccio l’asociale: è Millicent che mi ha invitata, quindi.
Devo dire che mi diverto abbastanza, è simpatica (non ai livelli di Daph però, che mi fa spanciare a volte), ma come ho già detto non l’ho mai frequentata molto al di fuori della scuola.
In ogni caso mi continua a tornare in mente il chiacchiericcio ininterrotto tra Malfoy e Blaise durante le lezioni … Già, non mi piace per niente questa storia, meglio se mi tengo alla larga da entrambi; e stavolta ci riuscirò, dovessi farmi Potter.
.. Oddio no, non esageriamo.
Beh, insomma, parola mia che ce la farò.

È venerdì sera e sono fiera di annunciarvi che, si, ci sono riuscita.
Sono tre giorni e mezzo che li evito con grande maestria.
.. Sè, diciamo piuttosto che riuscivo a sfuggire al pelo, ecco.
Un record direi. Dovrei finire nel guinness dei primati magici.
Ma non riesco a compiacermene il giusto perché sono troppo impegnata a pensare a quando sarò a casa … ovvero sarà tremendo e insopportabile.
O insopportabile e tremendo, a seconda dei casi.
Sono in comune con Daphne e Milli, che stanno parlando di uno del quinto, Tassorosso, appena arrivato, secondo loro niente male.
Per me assolutamente orribile.
“Tu che ne dici Rin?” chiede esaltata Millicent, appoggiata allo schienale del divano dove sono comodamente sdraiata e sul bracciolo del quale è seduta la bionda;
“Ragazze non vorrei portare sfiga o distruggere i vostri sogni, ma i tipi tirati come quello sanno da checca”ghigno;
Daph scoppia in una risata sinceramente divertita.
“Checca eh? Vedremo” ghigna sadica l’altra. Beh, se le interessa quello sta messa male.
Di colpo il ritratto si spalanca e ne entra di corsa Pansy, che ci viene subito incontro.
“Ragazze, ragazze!” ci chiama allarmata e col fiatone. le opzioni sono due: o ci ha dato dentro anche il pomeriggio, oppure ha fatto una corsa per venire a riferirci una cosa. “Wei Pans, che succede?” chiede Daphne curiosa e sull'attenti;
“Non si fa più la festa, domani!” si dispera.
Cosa?!
Evviva ora andrò a casa mia diretta senza prima avere l’opportunità di svagarmi, fantastico!
Fanculo, oh.  E di grazia, come mai!?
I tassi sono troppo impegnati a rotolarsi nei cespugli per poter organizzare una feste decente?!
“Che?! E per che cazzo non si fa?!” chiede Milli, mentre io e Daphne ascoltiamo attentamente.
“L’hanno spostata a mercoledì, perché vogliono fare una cosa più in grande di quello che avevano in mente all’inizio” spiega frustrata per l’avvenimento.
Una cosa più in grande? Ah, me lo figuro. Trattandosi dei gialloneri queste fantomatiche aggiunte saranno delle merdate.
Anche se una parte del mio cervello spera vivamente di no.
Ci dev'essere qualcosa di forte, per quando sarò tornata. Così almeno, se non posso prevenire, potrò curare.
“Uffa che palle, insomma niente festa questo finesettimana!” sbotto;
“Vorrà dire che usciamo noi, a Hogsmeade, che ne dite?” propone la bionda.
Così va decisamente meglio. Non sarà al pari di una festa, ma molto meglio che niente.
“Ci sto” approvo subito senza bisogno di pensarci;
“Certo, buona idea” annuisce Pansy sempre pronta a far baldoria o ad andare in giro;
“Sono dei vostri” si dimostra d’accordo Milli.
Alè, sembra una di quelle scene che si ripetono ogni santa puntata nei telefilm con supereroi prima che si mettano in azione.
Non riesco a trattenere uno sbadiglio: “Hmm sono stanca, credo me ne andrò a dormire” le saluto stiracchiandomi e poi mi dirigo su per le scale dei dormitori femminili con passo lento e svogliato.
Poi oltre al fatto che sono stanca, c’è anche che il trio tornerà da un momento all’altro dalla loro fumata, e non ci tengo proprio ad incontrarli.
Non posso cedere così vicina alla vittoria.
Si tratta solo di resistere domani.
Entro in camera e mi butto direttamente vestita sul letto.
In questi pochi giorni in cui non ci ho parlato mi sono rilassata appena un po’ di più, il necessario perché si riallacciasse invece,il nostro, trio, anche se si può dire che anche Millicent si sta avvicinando a farne parte. Magari potrà sostituirmi.
Ma c'è una cosa che mi infastidisce più del resto. Quelle teste di cazzo mi mancano.
Ripensando a questo, piano piano mi assopisco.

Suona la sveglia, facendomi alzare di soprassalto. 
Strano che non sia stato il sole a farmi alzare dalla "branda".
Ah, giusto, oggi ho lezione un’ora prima, e finisco anche un’ora prima.
La cosa mi rende difficile battere sul tempo i ragazzi, per quanto riguarda la colazione, ma riuscirò anche in questo.
Credo che Daph e Pansy ieri sera abbiano cercato di dirmi qualcosa a proposito dell’uscita, quando sono tornate in camera, ma io ero praticamente già nel mondo dei sogni.
E va bene, senza il "praticamente": stavo dormendo della grossa, contenti?
Mi alzo lentamente col busto, stiracchiando i miei poveri muscoli indolenziti.
Prima che mi dimentichi è meglio se chiedo delucidazioni sulla questione: quindi mi alzo e a piedi scalzi raggiungo piano il letto di Daphne.
“Hm, Ehi Daph” la mia voce ancora impastata.
… Non mi risponde, non avendo sentito la sveglia è ancora lì beata a riposarsi.
Mi rivolgo allora a Pansy: “Pans, che mi dicevate ieri dell’uscita?” quella mugola, poi si gira sul fianco sinistro provocando un lieve cigolare delle molle, per poi riuscire a guardarmi.
Borbotta piano la risposta.
Ho capito tutto guarda. No, neanche una sillaba.
“… Che? Non ho sentito” alzo una sopracciglia.
Lei sbuffa, poi ripete più ad alta voce, tutto d'un fiato “Usciamo a pranzo e per il pomeriggio, perché la sera Millicent vuole provarci col nuovo Tassorosso.” infine esausta fa ricadere la testa, poco fa sollevata, a peso morto sul cuscino, con un altro cigolìo del letto.
Ma che caz … Ridacchio “Ok, capito”.
Basta che Milli non segua le orme di Pansy.. Ci manca solo un'altra ninfomane nel gruppo e poi possiamo fare un'orgia collettiva come si deve.
No.
Vado in bagno a farmi la solita doccia fredda da far drizzare i capelli, per svegliarmi del tutto.
Sotto lo scrosciare dell’acqua mi metto a pensare, inevitabilmente.
Che palle. Giornata del cazzo, a parte l'uscita a Hogsmeade.
Se la sera sono al castello, e non c’è nessuna festa, credo proprio che uno dei due, Draco o Blaise, ne approfitti per cercare di parlarmi, e non so se riuscirei a scamparla anche questa volta.
Va bene avere talento a sfuggirgli, va bene avere culo, ma non sono Salazar in persona.
L’unica cosa da fare è partire stasera, per casa.
Chiudo l’acqua ed esco dalla doccia con la pella d'oca, prima di avvolgermi nell'asciugamano.
Direi proprio che è l’unica maniera, già. Vabbè, è necessario.
Mi vesto con una maglietta mezzemaniche attillata nera, con sopra disegnata in bianco per tutta la sua estensione, una ragnatela bianca. 
Mi piace un sacco (anche a Nott, che se ne voleva prendere una uguale ma maschile), è particolare.
Infilo degli short di tuta aderenti, bianchi, forse un po' troppo leggeri, ma se c'è il solito caldo vanno più che bene. Infine le converse nere sulle quali con un incantesimo ho stampato lo stemma della casa, e poi passo a sistemarmi meglio i capelli e viso. 
Oh, ecco, Pansy s'è tirata su, allora le lascio libero il bagno prima che ricada addormentata o che si faccia qualcuno..
Noto invece Daph ancora in “coma” a letto.
Mi avvicino di nuovo: “Daph, se non ti alzi non facciamo in tempo ad uscire, oggi.” Cerco di farla alzare;
dopo un minuto ci riesco, e si dirige nel secondo bagno, creato momentaneamente da me (è talmente imbambolata che non s'è nemmeno accorta che non è quello solito). Apro la finestra ma un’onda di vento freddo, cioè, fresco ecco, mi investe e mi fa rabbrividire.
Caspita che cambiamento, meglio se mi metto una felpa o mi gelo da capo a piedi.
Cioè, come arrivo io che penso "oggi ci sarà il solito caldo", mi viene su un uragano tra un po'..
Beh no, non è esattamente un uragano, ma è tutto nuvoloso e non premette niente di buono. Anche se personalmente il rumore di pioggia mi piace particolarmente.
Dopo aver scartabellato un po’, trovo la felpa grigio molto scuro con cappuccio e lampo che cercavo.
Parlo ad alta voce per far si che mi sentano le due in bagno: “Ragazze io parto stasera, vado in gufaia per mandare il messaggio, ci vediamo giù”.
Mi chiudo la porta alle spalle prima che possano rispondere (ma ho qualche dubbio che Daphne abbia sentito, per me stava dormendo sul lavandino) e mi avvio verso la meta.
Percorro i sotterranei e salgo la rampa di scale della scalinata principale che mi serve per raggiungere l’uscita dal giardino dell’orologio.
Una volta oltrepassata lo attraverso, come pure il lungo ponte di legno per sbucare poi al cerchio di pietra.
Le persone in giro sono poche, infatti al sabato in genere tutti hanno lezione alle dieci, mentre noi appunto, oggi un’ora prima.
... Se proprio vogliamo essere precisi, le persone in pantaloncini come me sono ben poche.
Non che mi importi, anzi, me ne sbatto completamente; era solo un dato di fatto.
Seguo il sentiero lungo la salita sulla piccola collinetta dove è situata la gufaia ed entro.
E' pieno zeppo di piume fluttuanti che cadono dai ripiani dove stanno riposando i rapaci: un'enorme finestra sulla cime della torretta, perennemente aperta, mi fa desiderare di essermi vestita in altro modo. Se fosse sulle pareti non ci sarebbe problema, ma dato che è in alto il vento che ne entra è peggiore rispetto quello a bassa quota, ovvero rasoterra.
"Cosa vedono i miei occhi" questa voce la conosco, e il suo tono saccente mi da i nervi.
"Feine, hai imparato a scrivere una lettera o sei qui solo per farti una canna?" che stronza rompicoglioni.
"Sta zitta Granger, non sai un accidente di me. Tornatene a leggere il Kamasutra dato che puoi solo immaginare come si fanno certe cose." la mezzosangue lancia saette dalle pupille.
"Stronza"
"Idiota"
"Imbecille"
"Cretina. Levati dai piedi."
"Certo che me ne vado, ma non certo perchè me lo dici tu."
"Bene."
"BENE." ribadisce secca ed irritata.
"BENE." Si, devo sempre avere l'ultima parola o non sono contenta.
Dopo questo scambio di battute intelligente ed estremamente filosofico, sono lieta di annunciare che la riccia se ne va furiosa dalla gufaia.
Ma che si fotta è lei che ha incominciato stavolta.
Oh, ecco Hallow.
Arrivata finalmente al suo posatoio, lo prendo sulla spalla; so che non mi perfora con i suoi artigli, dato che mi riconosce.
Mi appoggio al davanzale lì di fianco.
"Sai quando ti dicevo di migliorare i rapporti con gli altri? Non prendere esempio da me."
Lo accarezzo due volte sul dorso, poi tiro fuori dalla borsa carta e penna; questa volta afferro decisa il tappo della boccetta di inchiostro e al primo colpo lo apro.
Ma chi sono!
... Una con dei problemi forti.
Inizio a scrivere il messaggio per la mia famiglia, a cui avevo già pensato ieri sera, più o meno (non è che sia poi molto complicato): “ Cambio di programma, vi raggiungo questa sera; mandate pure Edwin con la carrozza per le venti..
Arrotolo il foglietto e lo lego con un nastro verde alla zampa del gufo nero.
Gli do un biscotto, per gufi ovviamente,  e poi lo incito a partire: “Su, portalo a casa” gli sussurro con un'ultima grattatina sulla testa.
Avvicinatosi al bordo della piccola finestra, spiegando le ali si lancia in volo per il cielo oscurato dalle nuvole.
Ciononostante sembra stia migliorando.. Beh, speriamo.
Torno al castello, incontrando in sala grande solo Milli, che mi dice che gli altri hanno già fatto colazione: molto, molto, moooolto bene.
Grazie alla grifondoro del patetico trio, o quartetto, se contiamo la Weasley, che mi ha fatto perdere tempo, sono riuscita ad evitarli.
Tsè, ma allora qualcosa di utile anche lei può farla.
Appena abbiamo finito corriamo ad Astronomia, arrivando appena in tempo, ovvero quasi calpestando i piedi a Piscia-a-Sinistra.
Ovvero la professoressa Aurora Sinistra, che abbiamo sorpassato mentre pure lei stava varcando la soglia.

A mezzogiorno abbiamo finito le lezioni, ed esco come previsto con le ragazze, a Hogsmeade: dopo mangiato, usciamo a far compere, e trovo un vestito che mi posso benissimo mettere mercoledì, quando ci sarà la festa;in più anche una maglietta, di quelle lucide, ovvero nera, attillata col le spalline strette e i riflessi verde-marroncino scuro.
Ah però anche questa gonna non è male da abbinarci … si prendo anche questa: è fatta dello stesso materiale e dello stesso colore, è corta, cioè arriva sopra al ginocchio ed è a frappe, con una catenella d’argento legata sul fianco sinistro, inoltre la fascia prima delle frappe, quella che dovrebbe circondare parte dei fianchi ("parte" perchè è a vita bassa) è abbastanza attillata.
Anche Daph e Milli trovano un vestito intero ciascuna (la seconda lo vuole utilizzare stasera per sedurre quello là), e Pansy invece un paio di pantaloni, che anche se molto costosi, ha preso in quanto un vero spettacolo.
Dopo aver cazzeggiato in giro, e mi sono divertita molto, per cena mangiamo veloci in un ristorante molto conosciuto, consigliatoci da Nott tempo fa, e torniamo ad Hogwarts.
Sono le sette e mezza quando arriviamo nello spiazzo dal quale partono le carrozze e da cui si può entrare nel castello.
"Milli se poi quello urlacchia e ti chiede di farvi manicour a vicenda, non dire che non te l'avevo detto" ghigno.
Pansy ride "Eddai ragazze, Rin ha ragione, ma lo avete visto?"
"Ohi Milli, sta attenta che se è Pans a dire così, vuol dire che quello sta proprio messo male"
Tutte ridacchiamo.
"Tutta invidia, tutta invidia. E in ogni caso se anche fosse, come mi vede cambia sponda tornando a quella su cui dovrebbe stare" ghigna Millicent malefica.
E di nuovo giù a ridere.
Forse abbiamo un po' esagerato con l'alcool.. hm, no credo proprio che siamo noi che siamo fuori come dei balconi.
Una volta entrate filo in camera per fare la valigia: mi servono solo un paio di cambi dopotutto sto via solo un giorno e una notte.
...A quest’ora i tre staranno mangiando…
Potrei.. No, non devo pensarci, non li saluterò, è troppo rischioso.
Non posso rischiare di cedere nemmeno ora.
Sbircio giù dalla finestra e vedo la carrozza che sta arrivando.
Sospiro. E' il momento.
... Santo Salazar, mi sento tremendamente male e le mie viscere che si contorcono.
Odio essere nervosa. Odio non sapere che mi aspetta. Odio andare a casa mia.
Mi giro verso Pansy e Daph:“Ragazze, vi saluto devo andare, a lunedì.” cerco di avere un tono normale ma ovviamente sembro la solita psicopatica.
“Buona fortuna” dicono entrambe;
Batto il cinque a tutte e due, in quanto sono ben lontana dall’essere Grifondoro quindi non le soffocherò a forza di abbracci e pianti strappalacrime, poi mi avvio verso l’uscita della camera e, in seguito, della comune.
Esco dal quadro, e percorro i sotterranei, con la valigia in mano, salutando qualche Serpe di mia conoscenza lungo la strada.
"Rin, Rin!" oddio no, per carità!
Mi raggiunge di corsa Bole, dopo che mi ha visto dalla parte opposta del corridoio.
"Ma dove cacchio stai andando? Per quanto?"
Se non avessi un orecchio fine non avrei capito un cazzo di quello che ha detto, perchè l'ha pronunciato velocissimo.
"Dove sto andando io a te non te ne deve fregare niente. Idem per il quanto ci sto, via." non mi fermo, continuo a camminare.
Mantiene il mio passo per starmi di fianco: "Devi sempre rispondermi come se fossi un estraneo?" sbuffa.
Cioè, no, perchè lui come si ritiene, in confronto a me?
"Bole toglimi una curiosità. Come ti consideri nei miei confronti?" chiedo molto svogliata, sempre senza arrestare il mio passo.
"Amico.. per ora." Certo, due volte. Anche tre. No.
"Ecco vedi, lo sapevo. No, io non ti considero mio amico, ma solo conoscente. Se pensi che il nostro rapporto sia amicizia allora hai passato troppe serate in compagnia delle Grifone. Ci vediamo" mentre lui si ferma, io alzo la mano a mo' di saluto, senza voltarmi.
Mio amico!? Ma stiamo scherzando spero! Dio, come è caduto in basso.
"Sappi che aspetterò!" lo sento dire ad alta voce da dove si è fermato, per far si che io senta.
Nessuno ti impedisce d'aspettare, ma mi sa che dovrai farlo per un bel pezzo. E le possibilità di riuscita in quello che intende fare sono pari allo 0,000000000001%.
... No forse ancora meno.
A quel punto fa prima a vedere quando la ruota posteriore di una moto raggiunge quella anteriore. Bah.
Eccomi allo spiazzo dal quale si accede alla sala grande e pure al cortile: ho quasi raggiunto il portone quando la porta della sala grande si apre.
Oddio, no.
Ne esce Draco, che appena mi vede inizia a chiamarmi “Rin! Cazzo, aspetta!”
Se è stata qualcuna delle ragazze, ad esempio Daphne o Pansy, ad avvertirlo, giuro che quando torno le faccio uno scherzetto alla serpeverde coi fiocchi.
Faccio finta di non sentirlo ed esco dalla porta, mentre cerca di raggiungermi facendosi strada, spintonando la gente e scapicollandosi per non perdermi di vista.
Sfortunatamente per lui sbatte contro Potter, che è in compagnia di Thomas.
"Potter scrostati" lo apostrofa incazzato.
"Non ci penso nemmeno Malfoy. Cos'è, stai scappando dal paparino?"
"Vattene a fanculo idiota. E tu con lui." dice a dir poco furioso,  poi rivolto anche a Dean. "Siete fortunati che ho fretta, altrimenti un pugno su quel grugno non ve lo levava nessuno. Schifosi grifoni del cazzo" finisce in bellezza mentre si apre un varco a forza tra i due, che lo fissano trucemente mentre si allontana.
Le porte che ho lasciato dietro di me si chiudono facendo un rumore che eccheggia un po'.
“Sera Ed” saluto il maggiordomo che mi è venuto a prendere, quando sono arrivata alla carrozza giusta;
apro la portiera e ci metto dentro la valigia.
Ma no! Eccolo di nuovo!
Malfoy è appena uscito dal castello e con la coda dell'occhio noto come stia scansando chi è sulla sua traiettoria, mentre si dirige verso di me.
Meglio che mi sbrighi.
Entro all’interno del mezzo e mi siedo, con le spalle che danno verso la posizione dove stanno i cavalli; ma la portiera non fa in tempo a chiudersi, perché la mano del biondo la blocca infilandosi nello spazio che rimaneva, e, con una imprecazione di dolore per la mano che s'è schiacciata, entra, sedendosi di fronte a me.
Ansima un po’,  probabilmente ha corso.
Brutto.Pezzo.Di.Deficiente.
Ma chi cazzo glielo ha chiesto!? Anzi, gli ho detto chiaramente di starsene alla larga, e di lasciarmi andare DA SOLA.
Lo sa che vuol dire?! E si che lui dovrebbe saperlo più di tutti..
Ma va a tirare due schiaffi a Bole, che saresti più utile!
“Porca troia, è da circa quattro giorni che mi eviti, e che cazzo!” sbraita, usando Accio con la bacchetta;
dei vestiti e una valigia escono da una finestra del castello, per entrare nella carrozza: sistema il tutto dentro il contenitore nero.
Sospiro irritata “C’è un motivo se l’ho fatto. E mi hai rotto di fare sempre tutto senza ascoltare gli altri. Questa è una cosa personale, se ti dico no è no!”
Sbuffa “Se avessi voluto mantenermi fuori da tutto, allora non me lo avresti dovuto dire, non trovi?" il suo tono irritato mi da ancora più fastidio.
Però ha ragione, in fondo lo sapevo che non avrei dovuto dirglielo.
Se avessi saputo che mi avrebbe seguita contro la mia volontà, allora piuttosto avrei risposto a quella cazzo di domanda insulsa.
"Se non fosse stato per Millicent non sarei riuscito a intercettarti. Astuto partire prima per impedirmi di venire.” Alza gli occhi al cielo.
MILLICENT BULSTRODE. Quando torno la scuoio.
Aspetta, aspetta, aspetta. Ha detto che partivo anche agli altri due? A Blaise?!
... La scuoio, poi la riassemblo e infine la ri-scuoio.
"Se sapevi che" inizio incazzata, ma di colpo la carrozza parte, e con uno sbalzo gli finisco praticamente addosso: fortunatamente riesco ad appoggiare le mie mani sulla parete alle sue spalle, ai lati della sua testa, evitando così di spiaccicarmici contro.
Tra parentesi, a causa dei suoi riflessi, il biondo mi ha afferrato i fianchi, e ora mi guarda, con un sorrisetto divertito e strafottente in una maniera micidiale.
CHE PALLE.
Dio, che nervoso!
"Levati quel sorrisetto dalla faccia" lo avverto secca, e mi rimetto seduta mentre lo fisso malissimo, più infuriata di prima.
"Non ci penso nemmeno" risponde lui mantenendolo.
Oddio, oddio, oddio. tenetemi stretta o lo ammazzo sul serio.
Per pensare ad altro piuttosto che ai cento modi e più che in un secondo mi sono venuti in mente per farlo fuori, continuo quello che stavo dicendo prima di essere catapultata verso sto stronzo.
“Se sapevi che non volevo, mi spieghi perché cacchio lo hai fatto lo stesso, di venire?! T'ho detto che da sola ce la faccio!” sbraito.
“Parla quella che mi ha impedito di dire quella frase rivolto a me stesso." commenta scocciato, per poi rivolgere lo sguardo fuori dal finestrino.
Sbuffo sonoramente.
Io non lo dico in continuazione, che da sola ce la faccio. Lo dico con più criterio di te mister Pagliericcioplatinato.
Rimango a braccia incrociate a fissare torva tutto quello che sfreccia dal finestrino opposto al suo, cercando di farmi passare l'incazzatura.
Ma niente, non ci riesco.
"Non volevo lasciarti da sola con quei tipi” risponde poi (un tantino in ritardo) tirando la valigia a sè e aprendola, per sistemarla ancora un po'; la chiude e la riappoggia di fianco a lui.
Sbuffo di nuovo. Meglio che me ne sto zitta altrimenti gli spacco la faccia davvero. 
Si mette infine a braccia conserte e si mette a fissarmi.
Che fa, sfotte imitandomi?!
“Che vuoi?” gli chiedo molto, molto irritata.
Per colpa sua mio padre mi sbranerà.
“Ho parlato con Blaise.”




Ehilà! :D Intanto: questo capitolo è di passaggio, quindi più breve e direi molto meno interessante, ma vedrete che il prossimo sarà decisamente più movimentato e pieno di GNUS (news) òwò
Grazie mille a chi l'ha inserita tra le seguite e a chi a quelle da ricordare *_* Ovviamente anche alle numerose persone che leggono x3 *non se ne aspettava così tante °ò°   Recensioni sempre gradite, sappiate che anche solo con un "mi piace" mi farete saltare di gioia :D



Dal meno al più recente:

Pomella : Troppo gentileee xDD Oddio, sono contentissima che gli sforzi per scrivere pensando come Rin vadano a buon fine!!! xD Fred/Hermione dici, eh? Hmm perchè no, non escludo la possibilità! xp In tal caso te lo dirò ;D Magari dedicata a te xD  Ahhh ecco, mi pareva infatti XD (per Draco)

Draco:  °__°     *legge recensione
Theo: *da pacca sulla spalla a Draco
Draco:  °_______°    *finisce di leggere recensione
Blaise: "U-una primadonna i-isterica?!"
Kal: "Si lo sei . "
Blaise: "..." *va in un angolino a fare cerchietti per terra 

Ehm ehm *estrae chiavetta con la storia e i tre scompaiono;   Dicevo? xD Ah, si, spero che nonostante sia scarsino, sia piacevole anche questo capitolo x3 Aspetto il tuo commento, sempre che ti vada *___* Ciau!!




A Bastii:  Già, purtroppo la scuola mi ostacolerà parecchio in fatto di tempo ;_; Però spero di riuscire a postare in orario °^°  Yee riesco a scrivere battute che facciano divertiree 8D *corre in cerchio ... Ehm *si arresta e assume aria professional ò_ò  Purtroppo per te Blaise in questo capitolo c'è poco, lo si vedrà di più una volta che i due sono tornati (tranquilla, non ci sarà comunque da aspettare troppo) >_<  Mi fa davvero piacere che ti piaccia, così come si comporta *_* Allora lo troverai ancora meglio quando lo scenario torna ad Hogwarts eheh xD  Anche il fan club di Draco ci sarà di nuovo, e non mollerà la pezza xD  Allor, per il tatuaggio hai ragione, ad un certo punto l'ho chiamato "marchio" e così sembrava legato al marchio nero (pardon xD), quindi in questo capitolo ho specificato che sono due cose differenti x33 Si, è solo la loro famiglia che fa così: un'usanza che per loro è diventata inderogabile, ecco :3 ( se uno fa parte della famiglia deve averlo o non verrà considerato tale) Quello che invece intendevo, mettendo a paragone la famiglia Feine e la famiglia Malfoy, è che entrambe sono delle poco di buono xD Ovvero riguardo la prima si verrà a sapere meglio come si comportano i suoi membri, e di altre cose spiacevoli, mentre la seconda è da sempre legata a Voldemort. .-. Ben ben, spero deciderai di dirmi il tuo parere anche su questo capitolo un po' farlocco xD *W* Ciaoo 8D



Ad entrambe, Pomella e Bastii: 

Ovviamente non vi obbligo a recensire, ci mancherebbe, ma sappiate che mi fa un piacere enorme leggere le vostre recensioni *____*  Grazie mille! X3333


Aggiunta per le recensioni ai capitoli precedenti:

Cap1:    A Yuaki: Grazie mille! x3 Si, è un tantino confuso l'inizio xD Spero ti piaccia anche il seguito! ;DD Ciao! =)

Cap2:    A  _raimbow_ : Figurati, non me la prendo per così poco! xD Anzi, è quello che volevo sapere ;D Infatti ci avevo pensato,  mentre scrivevo e così nei capitoli seguenti ne ho messe di meno, anche se sono lo stesso presenti per dare l'idea della differenza tra serpi e grifoni x3 Sono comunque troppe pure ora, a mio parere, ma nei capitoli che ho scritto in seguito le ho diminuite ancora :3 Spero vada almeno un po' meglio ;3 (inoltre avevo già deciso che per lo meno il primo, che ne è davvero troppo pieno, lo avrei riscritto appena avessi avuto tempo x3) Ciao! Grazie per il parere!! =)



Alla prossima!! :33 Se ci saranno problemi lo scriverò come al solito sul mio profilo, Ciao a tutti! =D 



   
 
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