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Autore: nephaelibatha    17/01/2011    4 recensioni
Un'ombra incombe sul destino di Narcissa Black: un assassino vuole strapparle la sua giovane vita e la ragazza sembra entrare in un labirinto di enigmi senza soluzione. Soltanto l'amore di Lucius Malfoy potrà salvarla da quest'incubo che presto diventa talmente familiare da sostituire la realtà.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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nuova storia                                 L'enigma
" E in effetti nulla è difficile da credere come la verità e, al contrario, niente è più seducente della forza della menzogna quanto maggiore è il suo peso."        
                                                     (Carlos Ruiz Zafòn)

                                      
01. L'incontro



Un'ombra nera si aggirò per i vicoli delle strade londinesi, avanzando silenziosa nell'oscurità della periferia della città. Avevano scelto un posto perfetto per incontrarsi e senz'altro il buio giocava un ruolo essenziale in quell'ambito. Qua e là, lungo le stradine, erano seminati dei lampioncini che illuminavano debolmente le strade bagnate dalla pioggia torrenziale che aveva invaso da giorni quella zona inglese. La figura si muoveva scaltra, avvolta in un alone di mistero che si intonava perfettamente a quella sera di novembre. Svoltò velocemente a destra, per l'ennesima volta e continuò a tenere un passo abbastanza svelto, trattenendo una certa ansia nascosta da una maschera di fermezza.
Una leggera brezza frizzante sferzò il volto dell'ombra, ricordandole che l'inverno ormai era alle porte e avrebbe portato con sé ondate di maltempo ancora per molto.
L'individuo si fermò, come ad esaminare il terreno e dopo una breve sosta meditativa proseguì per le vie strette che formavano le arterie periferiche di Londra.
 Qualche chilometro più in là un cane abbaiava insistentemente, ma il rumore svanì via via che l'uomo si addentrava nel cuore della zona.
Man mano che avanzava le pareti sudicie dei muri si stringevano leggermente, dando l'impressione che quasi sfiorassero chi vi si inoltrava. Alla fine di quel labirinto di strade si trovò di fronte ad una piazza minuscola racchiusa da mura nere.
Quello che sembrava apparentemente un vicolo cieco si rivelò un passaggio segreto mimetizzato bene in quell'intreccio di vicoli deserti.
Esitò qualche secondo prima di poggiare le mani su due mattoni contigui al centro della parete. Con uno scatto sonoro la parete si divise a metà, aprendo un varco che mostrava il proseguimento della strada interrottasi davanti a quel muro.
La figura si inoltrò nella fessura e sbucò di fronte ad una locanda dall'aria logora. Accanto al locale una giovane donna con un bambino al collo accatastava una misera porzione di legna in un cesto. Era molto bella, ma c'era qualcosa su quel viso che rivelava una muta tristezza mascherata in parte dalla fuliggine che le ricopriva il volto.
Distogliendo gli occhi da quell'immagine, l'individuo entrò nella locanda e si guardò attorno con circospezione. Quando il suo sguardo raggiunse ciò che stava cercando le sue gambe si  mossero nella direzione interessata e si sedette vicino ad un giovane dall'aria meschina che lo fissava con gli occhi ridotti a fessure.
"Lei è il signor Greenwood?" chiese esitante la voce melliflua del ragazzo. L'ultimo arrivato annuì leggermente "E voi non siete chi mi aspettavo di incontrare..." osservò posando i suoi occhi glaciali su quelli piccoli dell'uomo che gli stava di fronte.
Quest'ultimo ridacchiò nervosamente "Il signor Blanche non gradisce presentarsi in pubblico, perciò fate come se steste parlando con lui, io sono il suo servo più fedele, William. Mi dispiace di avervi dovuto trascinare fin qui, ma non avevo altra scelta. La questione è di massima secretezza e questo era il luogo perfetto per un incontro del genere. Ciò che vi sto chiedendo di fare non è assolutamente semplice come avrete già capito dalla lettera del signor Blanche.
Abbiamo bisogno di qualcuno che sappia uccidere a sangue freddo. Mi hanno parlato bene di voi, e so che avete i requisiti necessari per svolgere questo compito, quindi mi affido alla vostra discrezione e bravura" quando ebbe finito, William alzò lo sguardo per cercare una conferma in quegli occhi impenetrabili che lo guardavano senza emozione.
Greenwood soppesò quelle parole e aspettò qualche minuto prima di rispondere, quasi come se volesse mettere alla prova la pazienza di quel giovane. "I suoi informatori non vi hanno mentito sul mio conto, prendo molto sul serio il mio lavoro e vi posso assicurare che nessuno vedrà mai nemmeno l'ombra del mio operato. In quanto alla vittima, bè ho bisogno di sapere alcune cose sul suo conto" sentenziò massaggiandosi una mano.
Il ragazzo deglutì, evidentemente sollevato, e tirò fuori dalla giacca un sottile plico di fogli che porse all'uomo davanti a lui. "E' il mio copione?" domandò egli con un sorriso maligno affioratogli sulle labbra. William parve innervosirsi ulteriormente e si sistemò nella sua sedia, cercando di apparire disinvolto. "Dovete uccidere una donna, signore, Narcissa Black. Suo padre ha dei conti in sospeso con il signor Blanche. E' una ragazza rispettabilissima, molto bella, un sacrificio in effetti un pò doloroso, ma assolutamente necessario. La vendetta non conosce limiti, voi dovreste saperlo. Spero non sia un problema per voi uccidere una creatura di tale fascino, e se dovesse esserlo, bè allora ho sbagliato persona a cui riferirmi"
Greenwood esaminò i fogli contenenti le informazioni principali riguardanti la donna. Come aveva detto William, quella era una Purosangue priva di alcuna pecca nella sua condotta, ma costituiva comunque una via d'accesso a qualcosa di più grosso. Una volta morta sarebbe stato facile arrivare al signor Black, senza alcun dubbio.
Distolse lo sguardo dal blocco cartaceo e rispose con fredde e decise parole "La mia sarà un'opera coi fiocchi, ho soltanto una condizione: non voglio che mi mettiate alcuna fretta, ho un mio metodo di azione e non voglio alcun disturbo. Vi contatterò io al momento opportuno, preferisco procedere con calma e cautela, è, ad ogni modo, una nobildonna conosciuta, perciò non sarà semplice. Ah, un'ultima cosa, mi conoscono soprattutto per la mia serietà, perciò dovete sapere che non mi lascio ammaliare da un paio di belle gambe" disse, e con un cenno del capo abbandonò il suo interlocutore per tornare sui suoi passi. Uscì dalla locanda avvolto nel suo mantello di oscurità e, come un cacciatore si muove cauto, si inoltrò nei cunicoli di Londra, braccando la sua preda.




Eccomi qua con una nuova storia! Spero che abbia sucitato in voi almeno un pò di curiosità. Non so se riuscirò ad aggiornare prossimamente, ma ho comunque già abbozzato alcune idee sugli altri capitoli. Mi sono cimentata a scrivere una storia piena di mistero e amore, chissà cosa uscirà fuori! Accetto come sempre tutti i vostri commenti, perciò lascio a voi la parola.
Un abbraccio,
La vostra Cissy :)
  
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