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Autore: Lyla    21/02/2006    2 recensioni
"Il rumore delle onde del mare raggiungeva rapidamente una ragazza che, seduta sotto un albero, cercava così di ripararsi dalla pioggia che cadeva copiosamente da ore interminabili e che non aveva accennato a scomparire. I tre soli che illuminavano il pianeta minacciavano di sparire presto oltre l'orizzonte, e il cielo era buio e minaccioso, reso ancora più oscuro dalle pesanti nuvole temporalesche. La ragazzina se ne stava lì, immersa nei suoi pensieri. Sembrava che fossero passati mille anni dall’ultima volta che lei aveva aperto gli occhi e respirato l’aria di un mondo ancora del tutto sconosciuto." E' una fanfiction che si svolge tra il primo e il secondo numero del fumetto, e ha come protagonista la coppia che preferisco: Cole e Calliope.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Calliope, Cole
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quattro

Capitolo quattro

 

Faceva molto freddo. Per l’ennesima volta, Calliope si ritrovò a rimpiangere le comode capsule criogeniche della nave madre, mentre si stringeva le braccia al petto nella speranza di riscaldarsi, ma era inutile.

Doveva essere notte fonda, ormai.

I suoi vestiti erano ancora umidi, e la ragazza si augurò mentalmente di non prendersi un malanno. Anche se Cole aveva detto che se si fosse ammalata, lui si sarebbe preso cura di lei, Calliope era sicura che non avrebbe saputo come farlo davvero, senza tutti gli strumenti che aveva a bordo della Colony 6, e non voleva dare dei problemi al ragazzo.

Le venne un’idea.

Gli si avvicinò, attenta a non fare rumore.

Cole dormiva appoggiato alla parete della grotta, e lei lo osservò con gratitudine, un lieve sorriso che le increspava le labbra. Era stato così carino a gettarsi in acqua per salvarla dalla tempesta…non riusciva a smettere di pensarci.

Non era un gesto che avrebbe fatto chiunque. E anche se era stato un gesto molto stupido mettersi a giocare in quel modo inzuppandosi a vicenda, non si era mai divertita così tanto.

Cole era riuscito a farle dimenticare che era muta, che non riusciva a parlare, e l’aveva fatto solo con la sua amicizia, facendole capire che lei non aveva bisogno di parole, per farsi capire dal ragazzo.

Con il cuore che le batteva velocemente, gli si avvicinò ancora di più, facendo attenzione a non svegliarlo.

I suoi lineamenti erano distesi dal sonno, e Calliope credette con terrore che gli occhi a mandorla del ragazzo si sarebbero aperti all’improvviso, mentre lei si trovava così vicina al suo viso…pregava perchè non accadesse, mentre si chinava su di lui mossa da un puro, semplice istinto.

Le sue labbra toccarono lievemente quelle del ragazzo per qualche secondo, poi Calliope si allontanò da lui e gli si stese accanto, in modo da appoggiare la testa sulla spalla dell’amico, chiudendo gli occhi.

Non si chiese perchè le fosse venuto in mente di fare un gesto simile. Aveva semplicemente sentito il bisogno di farlo.

La vicinanza di Cole la riscaldava, e non solo interiormente. Era sicura che questa volta sarebbe finalmente riuscita ad addormentarsi.

Un attimo dopo, era crollata in un sonno profondo.

**

Calliope si addentrò ancora di più nel folto degli alberi.

Qualcosa le diceva che presto sarebbe successo qualcosa di importante.

Guidata dai suoi sensi, la ragazza procedeva speditamente, Cole che le arrancava dietro gridandole di aspettarlo.

"Calliope! Calliope!"

Da quando si era svegliata quella mattina, Calliope aveva qualcosa di strano. Era come se aspettasse qualcosa o se vedesse cose che a lui erano totalmente ignote.

Doveva dipendere dal suo sesto senso, lo stesso che le aveva permesso di "sentire" se la caverna dove avevano dormito era sicura, e Cole si chiedeva cosa spingesse la ragazza ad avviarsi nel folto della giungla con una sicurezza tale da disarmarlo.

Calliope guardò in alto, e sembrò improvvisamente allarmata.

"Dove stiamo andando?" le chiese Cole raggiungendola trafelato, senza sapere che risposta aspettarsi dall’amica. Quest’ultima lo prese per il polso, agitata, e gli indicò un punto sopra gli alberi in lontananza.

Il ragazzo spalancò gli occhi, e capì cosa aveva allarmato tanto l’amica.

"Ma quello è fumo!" esclamò Cole mentre un solo pensiero gli attraversava la mente. "Che Tanner e gli altri siano qui? Presto, dobbiamo assicurarcene!"

Il ragazzo si mise a correre nella direzione da cui proveniva il fumo, seguito da Calliope.

Era incredibile…lei aveva sentito che nell’aria c’era qualcosa di strano già da quando aveva aperto gli occhi poche ore prima…e qualcosa faceva pensare a Cole che avesse sentito persino le presenze degli altri membri del loro equipaggio…

Quella ragazza così misteriosa e affascinante lo attraeva sempre di più, senza che lui se ne rendesse pienamente conto.

Il pensiero che forse avrebbero rivisto i loro compagni, li fece correre veloci attraverso la fitta distesa di alberi, e ben presto si lasciarono alle spalle una zona dove i resti di un incendio stavano lentamente bruciando alcune piante: era da lì che proveniva il fumo che avevano visto in lontananza…

Chissà cos’era stato a provocarlo…

"Non dovremmo essere lontani dal mare!" esclamò Cole, e seguendo il rimore delle onde, i ragazzi scoprirono una cosa che fino ad allora non avevano minimamente sospettato.

La spiaggia dove erano naufragati alcuni giorni prima non era l’unica dell’isola (se di isola si trattava).

Calliope si fermò un momento per riprendere fiato, imitata da Cole, quindi scrutarono la distesa sabbiosa che si estendeva sotto i loro occhi, fino a quando non scorsero una sagoma scintillante che si muoveva velocemente.

Cole strinse gli occhi, e la riconobbe. Era l’unità Annex, e sembrava totalmente fuori controllo, mentre inseguiva Raiden, forse con l’intento di distruggerlo.

Calliope gli lanciò un’occhiata terrorizzata, e si portò le mani al viso, senza sapere cosa fare.

Quando quello che sembrava l’Annex si rivelò essere un ologramma tridimensionale sotto gli occhi di uno stupefatto Raiden, e il vero esoscheletro da battaglia apparve davanti a un disorientato Tanner qualche metro più in là, emergendo lentamente dalla sabbia, Cole seppe istintivamente cosa fare.

**

Calliope sedeva sulla sabbia, lontana dai suoi compagni, sola con l’immensità del cielo stellato.

Non le sembrava vero di trovarsi nuovamente insieme a Tanner e gli altri. Cole era stato così eroico a disattivare l’Annex appena in tempo…sembrava che salvare le vite dei suoi amici fosse diventato un passatempo, per lui.

La ragazza ripensò alla soddisfazione che aveva provato nello schiaffeggiare Raiden per averli lasciati in balìa delle onde.

Aveva avuto quello che si meritava, e anche se il ragazzo aveva chiesto scusa a tutti per quello che era successo, lei dubitava che quello che aveva combinato sarebbe stato dimenticato facilmente dai membri della Colony 6.

Forse avrebbe dovuto andare a riposarsi per qualche ora.

L’indomani mattina si sarebbero avventurati nella foresta, dando inizio alla loro missione di esplorazione del pianeta, ma lei non era stanca.

Ripensava ai momenti che aveva passato con Cole, e si disse che era stato un bene che fossero sopravvissuti.

Sarebbero rimasti insieme per molto, moltissimo tempo, e davanti alla prospettiva che sarebbe stata ancora a fianco del giovane medico orientale, la fece sorridere.

"Calliope! Ecco dov’eri finita!" esclamò Cole alle sue spalle, con un sorriso. "Vieni dentro…Erin sta meglio, e non vede l’ora di sentire come ce la siamo cavata in questi giorni!"

Le porse una mano, e Calliope la prese, alzandosi da terra. Lo seguì docilmente all’interno della Colony 6, dopo aver lanciato per l’ultima volta un’occhiata al cielo stellato.

Domani sarebbe stato un altro giorno.

La loro avventura stava per cominciare. La ragazza sorrise.

Dopo essere scampata a un naufragio, l’esplorazione di un pianeta sconosciuto le sembrava una sfida eccitante, più che qualcosa da temere. E lei non vedeva l’ora di affrontarla.

Quando i suoi occhi incontrarono nuovamente quelli di Cole, si rese conto di una cosa.

Lui la pensava esattamente come lei.

 

FINE

 

  
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