Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lollo    19/03/2006    20 recensioni
Questa fanfiction è dedicata a tutti i Drunks [strano, dal titolo non si sarebbe notato, eh?]. Siete fantastici!
'Basta. Aveva chiuso, davvero. Non gli avrebbe mai più rivolto la parola.
Chissene importava, tanto?!'

Questo è quello che dice lei. Ma tra tra dire e il fare...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Drunks

Drunks

 

Hermione entrò nel locale ridacchiando prima di Ginny. Dopo aver scelto un tavolo e essersi sedute, Ginny le chiese: - Allora, cosa prendi? – stava per rispondere che avrebbe ordinato una Burrobirra come al solito, quando lo scorse al bancone, che trincava allegramente vicino ad Harry, che lo guardava un po’ divertito un po’ allarmato.

 

Si sentì incendiare dalla rabbia: era così, allora, eh? E lei che si struggeva, pentendosi di averlo trattato così, pentendosi di aver esagerato un po’...

 

-          Hermione? – chiese Ginny perplessa, vedendo il suo sguardo puntato verso non sapeva cosa, completamente rossa in faccia.

 

La sua voce la fece rinvenire, ma non le fece passare la rabbia. Aveva bisogno di calmarsi.

 

-          Vorrei qualcosa di molto, molto, forte! – disse con voce bassa e ringhiosa.

 

*

 

-          Ron, credo che tu stia un po’ esagerando... – la voce di Harry lo raggiunse, un po’ confusa, come se parlasse da lontano.

 

-          Ma noooo – rispose ridacchiando, - Io mi sento così beeene! –

 

Madama Rosmerta stava cominciando a lanciare loro delle occhiate poco raccomandabili, della serie ‘non voglio casini qui’. Harry sospirò e cominciò ad alzarsi.

 

-          Non metto in dubbio il fatto che tu stia bene, ma credo che tu sia un po’ brillo... – cominciò ad aiutarlo a scendere dallo sgabello, dato che barcollava un po’.

-          Ma noooo – rispose di nuovo, ma non fece resistenza quando Harry iniziò a condurlo fuori dal locale.

 

*

 

-          Hermione, non stai un po’ esagerando? – chiese Ginny leggermente allarmata dal comportamento dell’amica, che continuava a buttare giù alcolici come se fossero acqua.

 

-          Ma va là – rispose, con voce un po’ incerta. – Reggo bene l’alcol, io! – disse. Ma in realtà la parte ancora non partita di lei le stava gridando di piantarla subito. Si sentiva il viso accaldato. Lasciò perdere il viso accaldato e bevve un altro po’.

 

Ginny le fermò la mano mentre si portava di nuovo il bicchiere alle labbra. – Ok, usciamo un po’, eh? Prendiamo un po’ d’aria e poi quando... ehm... stai un po’ meglio torniamo a scuola, mh?-

 

*

 

Era sdraiata su un divano nella Sala Comune, un panno bagnata sulla fronte. Si sentiva decisamente meglio, adesso, anche se le faceva un po’ male la testa. Quanto era stata deficiente. Non era proprio da lei comportarsi così, no! Ecco quello che le faceva Ron. Niente di buono!

 

Allungò la mano pigramente per afferrare l’orologio da polso che aveva appoggiato su un tavolino lì accanto. Le undici e due. In teoria era dalle dieci e mezza che cercava di convincersi – come avevano fatto praticamente tutti i Grifondoro che erano passati di lì per andare a dormire - a salire in Dormitorio e andare a letto, ma rimandava sempre: non aveva nessunissima voglia di alzarsi.

 

Sospirò rilassata, quando sentì il ritratto della Signora Grassa aprirsi. Chiedendosi chi rientrasse a quell’ora, si tirò lentamente a sedere, spostandosi il panno umido dagli occhi.

 

Ron stava scavalcando lentamente il Ritratto, massaggiandosi la fronte. Appena la vide, si fermò, stupito.

 

-          Cosa ci fai in piedi a quest’ora? – chiesero tutti e due all’unisono.

 

Si squadrarono un secondo, contrariati, e poi di nuovo dissero insieme: - Stai poco bene?

 

Hermione sbuffò infastidita. – E piantala! – disse. Ron fece una faccia offesa: - Oh, ma che vuoi? Piantala tu!

 

Lei si alzò come una furia, e lo raggiunse.

 

-          Non. Ti. Sopporto! – sillabò a bassa voce, fissandolo in cagnesco.

-          La cosa è reciproca!

-          Dio, quanto m’infastidisci!

-          Io sono fastidioso, ma tu sei isterica!

-          Io, isterica? Avevo tutti i motivi per arrabbiarmi a quel modo! In primo luogo...

 

Ma non riuscì a finire la frase: Ron la prese tra le braccia quasi violentemente, e prima che lei se ne potesse rendere conto, la stava baciando. Quando si staccarono, si guardarono un attimo, ansimanti. Lei strinse gli occhi. – Cattivo – sussurrò.

 

-          Cosa? – disse lui confuso.

-          Sei cattivo. Ti odio.

 

E questa volta fu lei ad avvicinarsi e a baciarlo.

 

-          Miss Coerenza – rise lui.

 

Si baciarono di nuovo.

 

-          Sai di alcol. –

 

Di nuovo un bacio.

 

-          Anche tu. –

 

Bacio.

 

-          Sei ubriaco?

-          Quanto te.

 

Si baciarono per l’ennesima volta, e nell’impeto persero l’equilibrio e caddero uno sopra all’altra sulla poltroncina dietro di loro.

 

Hermione rise.

 

-          Ci calmiamo un po’? – disse, retoricamente, già pronta ad alzarsi.

 

Ron la fissò un attimo, come pensoso.

 

-          Uhm. No.- rispose, prima di chinarsi di nuovo per baciarla.

 

*

 

La luce che filtrava dalle finestre la svegliò, lentamente. Aprì gli occhi. E si guardò attorno.

 

Ron era sparito, ma aveva indosso una coperta, ed era rivestita. Arrossì a quel pensiero. Non che avessero fatto niente. Si erano fermati in tempo. Almeno, lei gli aveva ordinato controvoglia di smetterla.

 

Si mise seduta, e iniziò a preoccuparsi. Si ricordava del leggero sapore di alcol che aveva lui sulle labbra. E di quello che sicuramente aveva anche lei.

 

Forse era ancora un po’ brilla qaundo l’aveva baciato, ma non si era pentita affatto di quello che era successo. Lei. Ma lui?

 

Fu in quel momento che vide tra le pieghe della coperta un bigliettino ripiegato più e più volte su se stesso.

 

Con il cuore che batteva a mille, lo aprì e lo lesse.

 

 

Cara Hermione,

 

sono salito in Dormitorio. Cioè, se qualcuno fosse sceso e noi fossimo stati ancora, bè, assieme, i commenti non sarebbero stati molto piacevoli. Credo. Comunque, avrei portato a letto anche te, ma come sai non ci posso entrare, nel Dormitorio femminile, quindi ti ho portato giù una coperta e ti ho sistemato i vestiti – con un incantesimo. Non ho fatto niente, giuro! – non sono molto bravo a scrivere, e con le parole in generale, come sai già, però ti volevo dire una cosa, perchè non so se poi avrò il coraggio di dirtelo a voce. E poi volevo che la sapessi subito, appena sveglia.

 

Volevo che sapessi che comunque non mi sono affatto pentito di quello che è successo, insomma, tra noi. Anzi. Non so tu. Però io te lo dico, così lo sai. E che quando è successo ero pienamente consapevole, non era il fatto di essere un po’ brillo che mi faceva comportare così. Non ero ubriaco.

 

Forse solo un po’. Ma non nel senso tradizionale. Perchè, adesso che ci penso, lo ero un po’, e lo sono anche adesso, e lo sarò sempre, mi sa:

 

ubriaco di te.

 

 

 

 

Fine

 

 

Ok, se c’era un altro modo più terribilmente smielato per finire questa fanfiction, ditemelo subito!

 

Devo dire che sono abbastanza soddisfatta di questa fine. Stranamente, non ci ho dovuto ragionare su giorni e giorni e giorni e giorni... e giorni per farmela piacere...

 

Spero che sia piaciuta anche a voi!

 

Ringrazio:

 

Ellie

Jejje

Maddy

Tabita

Clo87

Funkia

Amy March

Francy333

Si Jay

Arya

Gigia990

Robby

MitsukiAngel

MandyJJ

Maria_chan

 

 

  
Leggi le 20 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lollo