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Autore: Lollo    23/04/2006    11 recensioni
Una semplice e futile litigata fa rendere conto di tutti i problemi che hanno lui ed Hermione: ha decisamente bisogno di un qualche 'consulente di coppia'...
Ho un'idea molto, molto indicativa di come andrà questa storia, soprattutto verso l'ultimo capitolo... ad ogni modo, è sempre così con ogni mia fanfiction, quindi nulla di che preoccuparsi (spero). Ah, lo so, lo so, devo essere fissata con le famiglie: prima Family Encounter, poi questa! XD
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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How I Met Your Mom

 

How I met your Mom

 

 

Prologo – Toglietemi Tutto, Ma Non Il Mio Cibo

 

 

22 Aprile, ore 9.32

 

Ron si girò sonnacchiosamente nel letto matrimoniale, sbadigliando, infastidito dalla luce che filtrava dalle tende della camera. Sbadigliando, rivolse lo sguardo al soffitto, per poi richiudere gli occhi ancora abituati al buio, infastidito; si passò una mano sul viso, poi, sorridendo, l’allungo verso l’altro lato del letto.

 

-          Hermione... – sussurrò assonnato, accarezzandole i capelli. Da sotto la sua mano provenne un leggero ‘Prrrh’. Spalancò gli occhi, confuso.

 

-          Hermione?! –

 

Si girò verso il rumore: Grattastinchi, spaparanzato sul letto, faceva le fusa beato. Ron si accigliò, ritirando immediatamente la mano. Prese il gatto per la collottola e lo sbatacchiò sul pavimento senza troppi riguardi, sbuffando uno ‘schifoso stupido gatto’.

 

Si passò una mano si capelli arruffati, mentre Grattastinchi usciva indignato dalla stanza. Si guardò un secondo intorno, come aspettandosi di trovare Hermione nascosta da qualche parte.

 

Perplesso, uscì dalla stanza. – Herm, dove sei? – chiamò, mentre scendeva le scale. Nessuna risposta.

 

-          Hermione? – si avvicinò verso la cucina, e si accorse che da lì proveniva un leggero ‘tic-tic-tic’. Si immobilizzò. Prese la bacchetta, e si avvicinò più silenziosamente che poteva alla porta.

 

Il rumore era adesso più forte. Col cuore che batteva a mille, spalancò la porta di botto, puntando la bacchetta diritto davanti a se, urlando: - Fermo là! –

 

Hermione alzò lentamente lo sguardo dalla macchina da scrivere, con un sopracciglio alzato.

 

-          Non mi muovo – rispose, con una voce piatta. Ritornò subito con lo sguardo rivolto alla macchina, appoggiata sul tavolo della cucina adesso ricoperto di carte appallottolate e stracciate, confezioni di biscotti e una vaschetta di gelato mezza vuota da una parte, e alcuni fogli ordinatamente ordinati l’uno sull’altro da un’altra.

 

Aveva l’aspetto di chi si è alzato in tutta fretta, senza aver dormito un granchè: i capelli erano tutti scompigliati, aveva indosso una camicia di Ron che le ricadeva larga fino quasi alle ginocchia, e aveva gli occhi cerchiati.

 

-          Scrivi? – disse Ron, sorpreso. Lei annuì assente. – Ispirazione tornata – disse semplicemente, bevendo del caffè da una tazza che sembrava più una pentola da quanto era grande.

 

Ron sorrise entusiasta: - Fantastico! – si avvicinò a Hermione, allungando una mano verso il primo dei fogli che gli capitava a tiro. Lei gli tirò uno schiaffetto sulla mano, senza però alzare gli occhi dalla macchina. Ron la ritirò, massaggiandola. – Ahi... – protestò. Hermione non lo degnò d’uno sguardo. Lui s’accigliò. – Vabbè – disse, - mi vado a preparare.. guarda che dopo il lavoro faccio un salto da Ginny e poi ho gli allenamenti... –

 

Uscì, senza che lei dicesse una parola.

 

*

 

22 Aprile, ore 19.17

 

La testa bagnata di Ron sbucò dalla porta della cucina. I fogli ordinati sul tavolo erano aumentati da quella mattina, ma mai quanto quelli appallottolati, che occupavano gran parte del tavolo ormai.

 

-          Come va? – chiese allegramente ad Hermione frizionandosi i capelli con un’asciugamani.

-          Mmh – rispose lei, continuando a scrivere freneticamente.

 

Lui continuò ad asciugarsi i capelli, fin quando lei non si girò con sguardo assassino, sibilando: - Mi bagni tutto! Non puoi farlo in bagno come tutte le persone normali?! –

 

Ron la fissò sbalordito. – Oh, okay, scusa... – disse, smettendo subito di passarsi l’asciugamani sui capelli e raggiungendo lentamente e poco convinto la porta.

 

*

 

22 Aprile, ore 23.57

 

-          Vieni a letto..? –

-          Un attimino, finisco qui... –

 

Ron sbuffò un po’ irritato; salì le scale e raggiunse la camera. Si infilò sotto le coperte e si girò dalla parte della finestra, dando le spalle alla porta. Dopo un po’, si rigirò dall’altra parte. Poi di nuovo dall’altra. Ancora, e ancora, con quel maledetto ‘tic-tic-tic’ che l’accompagnava di sottofondo.

 

Allungò la mano ed afferrò la sveglia: mezzanotte e dieci.

 

Scivolò fuori dal letto e piano piano raggiunse di nuovo la cucina: Hermione sembrava non essersi mossa d’un millimetro da quando lui le aveva chiesto se veniva a dormire.

Si avvicinò e le cinse la vita con un braccio, appoggiandole il mento su una spalla.

 

-          Allora, vieni? – chiese, quasi implorante.

-         Sì, un attimo, finisco qui... – rispose lei, divincolandosi.

 

Ron uscì dalla cucina sapendo che l’indomani mattina si sarebbe di nuovo ritrovato ad accarezzare Grattastinchi invece che Hermione.

 

*

 

23 Aprile, ore 9.46

 

Ron scese in cucina sbadigliando, con in braccio il gatto. Hermione si era addormentata sul tavolo.

 

-          Tesoro, svegliati... – chiamò Ron, aprendo il frigo con lo stomaco che brontolava.

 

E quello che vide gli fece gelare le vene.

 

Niente. dentro il frigorifero non c’era assolutamente, inequivocabilmente niente a parte un limone, una bottiglia d’acqua e un barattolo di maionese mezzo vuoto.

 

Gli occhi gli vagarono in preda al panico in mezzo al bianco immacolato del firgorifero.

 

Perchè Ronald Weasley potevi non salutarlo la mattina, potevi rivolgerti a lui scontrosamente senza motivo apparente, potevi addirittura togliergli il sesso per una notte – una, però – ma mai, per nessunissimo motivo, potevi togliergli il cibo.

 

-          Non c’è niente – disse, debolmente, quasi non ci credesse.

 

Hermione si stiracchiò, massaggiandosi il collo. – Di che stai parlando..? – chiese, sbadigliando.

 

-          Non hai fatto la spesa ieri – disse Ron con tono accusatorio.

-          Bè, ci potevi pensare tu, no? – rispose lei irritata.

-          Ma io ho lavorato, e sono stato occupato tutta la giornata! –

-          E io no?! – rispose lei, inviperita.

-          Ma sei stata a casa ad ogni modo! –

 

Lei si alzò, guardandolo indignata.

 

-          Per me è molto importante scrivere, che tu ci creda o no non è uno stupido passatempo! –

 

Lui aprì la bocca per protestare, ma non trovò nulla da ribattere; poi, disse, anche se non c’entrava apparentemente nulla: - Ieri sei stata tutto il giorno irritabile, e suppongo anche oggi, senza un minimo motivo! –

 

-          Bè, allora smettila di starmi attorno! – gridò lei; Ron non se lo fece ripetere una volta, ed uscì velocemente di casa.

 

 

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Lo so, come inizio non è granchè e non c'entra una beneamata mazza col titolo - ma andando avanti prenderà una piega diversa, e dovrebbe piacere di più... spero! .__.

Ah, ho sempre immaginato Hermione come una scrittrice non riuscirei mai a vedermela in un Ufficio del Ministero o una cosa simile... forse perchè lei mi piace così tanto e fare la scrittrice è il mio sogno XD comunque, fatemi sapere! ^__^

 

Lollo

  
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