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Autore: Naruto89    19/09/2011    3 recensioni
"Sakura Haruno odiava la vita. Non che fosse stata particolarmente cattiva con lei, semplicemente non riusciva proprio ad amarla. Alcune volte aveva persino pensato al suicidio ma, anche in quel caso, non aveva trovato gli impulsi giusti che la aiutassero a compiere quel gesto: insomma, sarebbe stato completamente inutile, come tutto ciò che accadeva accanto a lei."
L'arrivo di Naruto Uzumaki, però, sconvolgerà sin da subito la sua esistenza con una proposta al limite dell'inverosimile e con la fondazione di un club di cinema che, pian piano, coinvolgerà sempre più gente e aiuterà lei, lui e l'introverso e schivo Sasuke Uchiha a disfarsi di segreti troppo pesanti per dei quindicenni, insegnando loro cosa significa vivere davvero. Forse...
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '100% Sakura'
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Naruto XXV
Tornerai, vero?

La stazione era stracolma di gente, quel giorno. I fischi dei treni che partivano facevano da colonna sonora a quel caldo torrido che avrebbe accompagnato la partenza del ragazzo. L’aria cocente aveva completamente bagnato di sudore il corpo e gli abiti del giovane, che si stava portando dietro un buon numero di valigie. Insieme a lui, poi, vi era un signore che gli assomigliava molto, malgrado fosse più alto e visibilmente più grande.
Il padre e il figlio attraversarono tutto l’atrio della costruzione, fino a giungere al binario da cui sarebbero partiti: era il numero 19, in fondo sulla destra. Una volta giunti davanti al treno ancora fermo – mancavano una ventina di minuti prima che il convoglio lasciasse la stazione –, posarono i bagagli per terra e – quasi sincronizzati – si asciugarono il sudore dal volto con il braccio, poi scossero la testa per riprendersi.
Dopo qualche minuto di pausa, cominciarono a caricare tutto sul vagone: il più vecchio dei due salì sopra, mentre il giovane gli passava pian piano tutta la roba che si sarebbero portati dietro, fino all’altro estremo del Giappone. Malgrado il sudore e la fatica, avevano entrambi il sorriso sulle labbra: il ragazzo si era goduto al massimo l’ultimo mese di permanenza nella sua vecchia scuola – ed era riuscito a completare il film a cui lavorava da troppo tempo, suo vero esordio alla regia – e ora sapeva di potersene andare senza rimpianti.
Mancavano ancora pochi giorni al festival scolastico che avrebbe visto l’esordio del suo lungometraggio, ma purtroppo lui non ci sarebbe potuto essere: era già d’accordo con i suoi amici, obbligati a tenerlo aggiornato via messaggi dell’accoglienza del pubblico, che era certo sarebbe stata grandiosa.
Quando passò finalmente l’ultima valigia al padre e stava per salire anche lui sul treno, lasciandosi definitivamente alle spalle quanto successo in quella città, sentì una voce che lo chiamava.
“Naruto! Naruto!”
Uscì di scatto dal vagone, voltandosi verso quel suono: tutti i suoi colleghi del club di cinema erano corsi in stazione a salutarlo, insieme alla ragazza dei suoi sogni, che gli aveva reso indimenticabili le ultime settimane trascorse in quel posto.
“Ragazzi…” sussurrò, mentre la ragazza dai capelli rosa gli si lanciava tra le braccia.
“Sakura…” aggiunse, poi.
Saluti di rito a parte, il giovane si guardò un attimo intorno, come alla ricerca di qualcuno o qualcosa che non sembrava riuscire a scorgere.
“Sasuke…” fece, in seguito, per chiedere.
“Non è venuto.” gli comunicò Kiba
“E’ da un mese che è sparito, e anche se abbiamo provato ad avvertirlo, non siamo riusciti a rintracciarlo. Ho paura che non abbia tutta questa voglia di rivederti…”
“Immagino di no…” fece l’altro, amaramente
“ma non importa. Grazie di essere qui, grazie a tutti.”
“Figurati!” fece Ino, con il sorriso sulle labbra.
Tutti quanti si guardarono per un attimo negli occhi, senza sapere cosa dire: con Sakura ci aveva già parlato tantissimo nell’ultimo periodo, in cui erano stati sempre insieme, mentre con gli altri – a parte che per dettagli di lavoro – non aveva discusso granché, a parte comunicargli della sua partenza. Malgrado vi fosse un ottimo rapporto fra tutti, non era proprio riuscito a tirare fuori l’argomento in maniera sistematica anche con loro, e ora non sapeva che razza di suoni far uscire dalla bocca.
Aveva un pensiero personale per ognuno di loro, ma non riusciva proprio a dargli forma. Inoltre, aveva ancora Sasuke per la testa: erano rivali, però avevano cominciato a fare amicizia prima che Sakura prendesse la decisione definitiva. Da quel momento in poi – ed era passato un mese – il moro non si era fatto più vedere da nessuno, come se si fosse chiuso in casa senza alcuna voglia di uscire. Anche se ovviamente gli dispiaceva per quanto successo, però, Naruto di certo non ne era pentito: voleva bene a Sakura, e separarsene sarebbe stato comunque difficile.
Prima che potesse aprire bocca, fu proprio la rosa ad abbracciarlo nuovamente, a baciarlo e a guardarlo fisso negli occhi azzurri.
“Naruto… io… tu… tornerai, vero?”
Il biondo non riuscì a non sorridere, anche se era un riso amaro: non poteva promettere nulla, o almeno niente di davvero concreto. L’unica risposta che poteva dare era quanto di più vago potesse esistere, e si stava maledicendo per questo.
“Io… ci proverò, se non altro.”
A quelle parole, lo stesso sorriso amaro si dipinse anche sulla bocca della Haruno, mentre gli altri abbassarono gli occhi: stavano tutti provando a trattenere le lacrime, anche se non gli riusciva poi così bene. Tuttavia, prima che il marciapiede del binario diventasse una pozzanghera, un fischio risvegliò tutti quanti nel modo più brusco possibile: il treno stava per partire.
Quasi con un gesto automatico, il biondo baciò la sua ragazza – ormai ex – e salutò tutti gli altri, salendo poi sul convoglio: quando le porte si chiusero, si rese improvvisamente conto di quanto stesse succedendo. Così, appoggiandosi con tutto il peso contro il vetro, si mise ad urlare e a sbracciarsi per salutare nel migliore dei modi i ragazzi che erano venuti a vederlo partire: un capitolo importantissimo della sua vita si stava chiudendo proprio in quel momento.
E fu solo allora che capì immediatamente che cosa avrebbe dovuto rispondere a Sakura, che cosa si sentiva davvero in fondo al cuore: sì, lui sarebbe tornato. Assolutamente.

La residenza degli Hyuuga era bella quanto quella degli Uchiha: il colore imperante era il bianco – dei muri, dei tetti, ma anche dei sassolini del giardino – mentre le guarnizioni, gli infissi e vari ornamenti interni erano tutti quanti in legno. Era uno stile armonioso e gentile, qualità di cui poteva vantarsi l’intera casata.
Inoltre, dopo la crisi degli Uchiha dovuta alla misteriosa morte del fratello maggiore – colui che, dietro le quinte, teneva in piedi l’impero del padre –, il potere del clan più antico del paese era raddoppiato e, anche se la figura ufficiale di facciata era suo zio Hiashi, Neji Hyuuga era diventato in poco tempo il dominatore della città.
I traffici legati alla malavita erano l’impianto su cui sorgeva quel piccolo pezzo di terra che era stato pian piano edificato ed era diventato un centro abitato piuttosto importante, in cui cittadini ignari di quanto accadesse di nascosto erano liberi di vivere in maniera agiata, malgrado le guerre tra bande e le lotte per il potere che si consumavano ogni giorno.
Quella era la prima volta che Sasuke Uchiha si presentava davanti alla villa dei suoi avversari, e quasi non ne rimase sbalordito: subito dopo l’enorme portone, il giardino in stile zen che conduceva al dojo – vero “ufficio” del più grande dei due cugini, figli minori dei due fratelli Hyuuga – era curato in maniera perfetta, donando un atmosfera di pace e di serenità che sembrava quasi paradossale, visto quanto accadeva in seno a quella casata.
Il moro, tuttavia, finse completa indifferenza e passò oltre, con il suo passo spedito e senza guardare in faccia nessuno. Poi, con quattro energiche bussate, si fece aprire la porta della palestra, in cui Neji riceveva chiunque volesse avere un colloquio con lui. Qualche secondo dopo, un volto conosciuto gli andò ad aprire: il viso allungato, le spalle larghe, i capelli azzurrini e quei denti seghettati – simili a quelli di uno squalo – il giovane li avrebbe riconosciuti tra mille, se non tra milioni.
“Sasuke Uchiha!”
“Suigetsu” rispose lui, gelido.
“Cosa ci fai qui!?”
“Potrei farti la stessa domanda.”
I due si fulminarono, ma non aprirono più bocca. L’uomo-pesce si scansò e lasciò passare il moretto, senza dimenticarsi di fulminarlo: per lui era ancora un traditore che si era ritirato dopo la morte del fratello. Un codardo, un inetto che non era riuscito a superare un trauma che si portava dietro da ormai troppo tempo. E, ultimamente, anche Sasuke si era convinto che il suo vecchio compagno avesse ragione.
Nel centro della sala, in piedi tra i suoi due sottoposti più fidati, vi era Neji Hyuuga.
“E’ venuto a chiedermi un’alleanza: ultimamente c’è stato un po’ di casino in città, ma immagino tu sia tenuto a non saperlo. Tu invece che vuoi, giovane Uchiha?”
Senza che gli fosse posta alcuna domanda, il capo delle bande della città rispose all’interrogativo che il moro aveva posto allo stesso Hozuki. Sasuke, dal canto suo, esitò ad aprire bocca: a quel punto, uno dei due bracci destri del boss cominciò a scalpitare.
“Ehi, hai sentito!? Ti ha fatto una domanda, rispondi!”
Era un ragazzo alto e magro, con un’orribile tutina verde che gli metteva in risalto i muscoli, una capigliatura piuttosto andata a scodella, i capelli neri e gli occhi dello stesso colore, contornati dalle ciglia e sopracciglia più strane che Uchiha avesse mai visto.
“Datti una calmata, Lee. Yo!”
Questa volta era stato l’altro ad aprire bocca: un omaccione davvero massiccio, con la carnagione decisamente scura per un giapponese, una bandana a coprirgli i capelli biondi tinti ed un paio di occhiali da sole per nascondergli lo sguardo. Un poco di barba, anch’essa tinta, ed un abbigliamento non convenzionale – jeans che arrivavano a mezza gamba, una maglietta blu attillata e senza maniche, un paio di stivali decisamente pesanti – andavano a concludere il quadro.
“Come ti permetti, Bee!? Io…”
Lee e Bee… ma che diavolo!? pensò Sasuke, senza però dare voce a questo commento.
“Calmatevi entrambi.” fece, poi, Neji
“E tu… vieni avanti e dimmi cosa vuoi.”
Il moro, allora, avanzò fino ad arrivare a pochi passi da Hyuuga e, inaspettatamente, si inchinò.
“Voglio entrare nella tua banda. Mi accetti, per favore?”
L’altro, senza dire una parola, sorrise: era riuscito a sottomettere e a far inchinare uno dei grandi Uchiha, il che rafforzava ulteriormente il suo potere sulla città e su quella che un tempo era stata famiglia rivale ed amica.
“Cosa ti spinge a volerti unire a noi?” chiese, poi, imperterrito.
“Voglio vendicare mio fratello. Voglio uccidere l’assassino di Itachi!”
Neji sorrise nuovamente: era proprio quello che voleva sentirsi dire.

100% Sakura – Le stagioni di Naruto – FINE

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Buongiorno (o buonasera), cari lettori! Siamo arrivati al gran finale: Naruto parte, mentre Sasuke si unisce alla banda di Neji, alla ricerca della verità a proposito di suo fratello. Da qui, tre anni dopo, ricomincerà “Le stagioni di Sasuke”: vi dico sin da subito che ci sarà una piccola pausa prima dell'inizio della prossima fanfic, e che la storia continuerà (quindi, se vi interessa, dovrete tenere sott'occhio la mia pagina xD) all'incirca dal primo ottobre (forse per il primo capitolo ci vorranno un paio di giorni in più, ma dopodiché dovrei riuscire ad aggiornare ogni settimana). La prossima storia dovrebbe essere composta anch'essa da 25 capitoli, motivo per cui dovrebbe durare all'incirca sei mesi, mesi in cui non so cosa mi succederà da gennaio in poi, dopo la laurea: quindi, buttatevi anche voi nelle avventure di Sakura e Sasuke, e vivete con me l'evoluzione della storia in rapporto all'evoluzione della vita del suo povero autore! Per il resto, un “grazie” va a tutti quelli che hanno seguito fino ad ora e che spero non mi abbandonino proprio adesso: mi spiace non essere riuscito a scrivere nel mio spazio dell'autore un bel discorso finale, ma in fondo è come se la fanfic non finisse, dal momento che è parte di una serie XD Ora, però, passiamo alle recensioni:
LaGrenouille: Errorino corretto, grazie mille per la segnalazione!! Riguardo il metatesto su “100% Fragola”... in realtà, la citazione è doppia: la frase sconsolata di Naruto in cui si rende conto di essere stato paragonato a Nishino è ripresa da quella di “(500) days of Summer” in cui Tom si accorge di essere appena stato definito come “Nancy” XD Riguardo il discorso sul tradimento... su Naruto che si è pigliato Sakura, è semplicemente che con il suo carattere questa sconfitta la vede come un tradimento dagli unici amici che aveva da molto tempo; riguardo Naruto, invece, lo vedo più come un voltare le spalle alla loro amicizia e ritornare al mondo delle risse dopo che gli aveva effettivamente detto che voleva piantarla lì, ormai parecchi capitoli fa xD Per il resto, ti ringrazio per avermi seguito e recensito durante tutti i capitoli di questa fanfic, e spero che tu continuerai a farlo da ottobre in poi, allora^^ Grazie mille, accendere il pc e trovare una tua recensione sul sito è sempre stato fonte di un grandissimo piacere, in questi mesi!
Ci si ribecca ad ottobre, ja ne!!

   
 
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