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Autore: Daisy Potter    02/07/2006    29 recensioni
Sana deve frequentare il suo primo anno al liceo. Nella sua classe c’è un certo Heric Hayama, conosciuto da tutti i ragazzi della scuola come il “Demonio dei baci” … Fuka, per il momento unica amica della giovane attrice, la mette in guardia nei confronti del ragazzo …
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ragazzi, è finita la fanfiction

 

Ragazzi, è finita la fanfiction! Avevo detto ke ci avrei messo un po’ ad aggiornare, ma l’ispirazione a qnt pare mi ha presa alla sprovvista prima di qnt mi aspettassi!! Ecco l’ultimo cappy! Ç__Ç

 

Capitolo 10.

 

“Sana, vuoi dirmi che succede?!”

Funny è ormai esasperata. È più di mezz’ora che urla davanti alla porta dei bagni femminili della scuola sperando che la sua migliore amica, chiusa lì dentro da altrettanto tempo, si degni di uscire e darle una spiegazione. Ad un certo punto le sembra che i singhiozzi si stiano placando.

“Sana …?” chiama esitante, e finalmente la serratura scatta e una ragazza dagli occhi gonfi di pianto esce tremante dal bagno.

“Ehi, amica mia, che ti è successo? Vuoi parlarmene?” le chiede, abbracciandola. Sana si lascia stringere dalla ragazza, singhiozzando ancora un po’, poi cerca di ricomporsi.

“Vuoi sapere che mi è successo??” dice adirata, mentre altre lacrime continuano a scenderle dagli occhi. “Be’, è successo che sono andata a letto con Heric, ecco che è successo!”

I singhiozzi si fanno di nuovo più intensi. Funny rimane a bocca aperta, senza dire una parola. Le ci vogliono parecchi minuti per registrare la notizia …

Che cosa ha detto? si chiede. No, ho sentito male … Lei non può … dopo quello che le ho detto … non … stai calma, Funny, non agitarti, non fare niente, stai calma, rilassati! Stai calma! Stai calma! …

“CHE DIAVOLO HAI FATTO TU???????????????” esplode. Sana si rannicchia su se stessa davanti alla furia della ragazza, i singhiozzi smettono all’improvviso per lo spavento che si è presa. Nel raggio di 30 metri tutti si voltano verso il bagno femminile con sorpresa. Funny ha il fiato corto.

“Sana, dimmi che ho capito male! Ti prego dimmi che tu non hai fatto sesso con Heric! Ti prego …”

“Non ci ho fatto sesso!” esclama Sana scandalizzata, e Funny sembra calmarsi. “Abbiamo fatto l’amore! È stato così bello …”

A quel punto Funny non si trattiene più e inizia a urlare come un’ossessa, mentre fuoco e fiamme ardono attorno a lei. (oh oh …! ndDaisy). Quando finalmente si calma, chiede con gentilezza a Sana cos’altro sia successo … perfino troppa gentilezza, c’è qualcosa sotto …

“Ehm … be’, ecco, lui … mi ha scaricata questa mattina … cioè, forse l’ha già fatto ieri pomeriggio, comunque oggi l’ho mollato io …” balbetta Sana ancora stordita dall’urlo di prima.

“Ma davvero?? E io cosa ti avevo detto secoli fa?! Cavolo, pensavo avessi un po’ di buon senso! Ora mi toccherà dare 50 dollari a Jeremy …” sbuffa Funny.

“Eh??! Di che parli?!”

“No, niente … avevo scommesso che non ci saresti cascata … comunque non è questo il punto! Non ti avrà mica messa incinta?!” si riprende la ragazza.

“Ma figurati! Almeno credo …” è la risposta insicura di Sana.

“Siamo messi bene …” commenta Funny battendosi una mano sulla fronte e scuotendo la testa. “Be’, se non sei incinta è tutto a posto: tu l’hai già scaricato e non se ne parla più! Se invece fossi incinta … non voglio nemmeno pensarci!”

“Ma non è questo il problema! Il vero problema è che io lo amo!” esclama Sana. Questa volta Funny si fa più seria:
“Sana … com’è possibile? Hai visto che persona è, perché devi pensare a uno come lui?!”

“Lo so, ma non posso farci niente! Me ne sono innamorata, Funny! Non avrei fatto … be’, quello che abbiamo fatto se non lo amassi! È per questo che sto soffrendo così!” e ricomincia a piangere. Questa volta Funny non sa che fare. Si limita ad abbracciare l’amica, riuscendo a sussurrarle solo: “Passerà …” mentre Sana sfoga tutte le sue lacrime.

 

All’uscita da scuola, Sana e Funny si salutano.

“Sei sicura che non vuoi che ti accompagni a casa?” chiede Funny all’amica.

“No, non preoccuparti, vai con Jeremy! Hai una scommessa da incassare, no?” cerca di scherzare. “E comunque Heric non può più farmi niente … Ci vediamo!” e così dicendo si avvia verso casa sua. Per tutto il tragitto non fa che ripensare a tutti i momenti passati con Heric … le torna alla mente il primo bacio, tutte le sue parole dolci, tutti i suoi gesti, i suoi sussurri … le torna in mente il pomeriggio di ripasso di matematica … rivive l’esperienza del giorno prima … tutto una bugia. Tutto quanto. Non c’era niente si sincero in quelle azioni, solo il suo amore, non corrisposto! Scaccia un’altra delle tante lacrime che ha versato quel giorno e alza lo sguardo per accorgersi che è arrivata a casa. Qualcosa però attira la sua attenzione dall’altra parte della strada. Là, dove l’aveva trovato il pomeriggio precedente guardando dalla finestra, c’è Heric. Fissa per un attimo quegli occhi profondi, i più belli che abbiano mai catturato il suo sguardo … e si stupisce di trovarli spenti per la prima volta. Li vede però illuminarsi quando si accorgono della sua presenza, e la bocca che vorrebbe tanto assaggiare un’altra volta chiama il suo nome. Sana si affretta ad aprire il cancello della sua villa e a richiuderselo alle spalle prima che Heric possa raggiungerla.

“Sana, aspetta! Devo parlarti!” grida il ragazzo stringendo tra le mani le sbarre di ferro del cancello, ma lei si sta già allontanando di corsa attraverso il cortile. Heric fa per scavalcare il cancello, ma un gruppo di cani da guardia arriva al galoppo verso di lui ringhiando e abbaiando, digrignando i denti con fare minaccioso, con l’intenzione di non farlo passare. Il ragazzo è costretto a rinunciare all’impresa, e dopo aver dato un ultimo sguardo a Sana prima che sparisse oltre la soglia di casa sferra un calcio al cancello spaventando i cani e si allontana, lo sguardo a terra …

 

“Heric, apri subito questa porta! Altrimenti giuro che la butto giù! E non sarà l’unica cosa che distruggerò …!”

Il biondino si alza di malavoglia dal divano dove stava da una mezz’oretta e si avvia lentamente verso la porta d’ingresso, da dove provengono le urla.

“Che diavolo vuoi, Funny?!” dice aprendo la porta e trovandosi davanti la ragazza. Il suo sguardo omicida gli fa quasi venire un brivido. “Che c’è, vuoi di nuovo divertirti un po’ con me?” cerca di assumere la sua solita aria spavalda e il suo solito sorrisetto beffardo, ma per qualche ragione sembra non ne sia più in grado. Un ceffone lo centra in pieno viso. Si gira stupito a guardare la ragazza, che ha ancora la mano destra alzata. È il secondo che riceve, quel giorno, e stranamente è la seconda volta che non reagisce …

“Perché le hai fatto questo?!”

Heric fa finta di non capire di cosa stia parlando, nonostante per qualche ragione a lui ancora oscura ci stia pensando da tutto il giorno.

“Sai benissimo a cosa mi riferisco!” esclama lei infuriata entrando in casa e sbattendo la porta. “Prima me, adesso la mia migliore amica! Hai visto come l’hai ridotta, stamattina?! Perché ti diverte tanto fare del male agli altri?! Ti fa sentire tanto meglio??”

“Non mi fa sentire meglio!” ribatte Heric improvvisamente, alzando la voce ancora più di quanto abbia fatto Funny. “Ti sembra che mi senta bene? Eh?? Guardami!!” le grida. Tra i due cade un attimo di silenzio, durante il quale nessuno guarda l’altro negli occhi, poi Heric si lascia cadere sul divano e si prende la testa tra le mani, senza aggiungere più nulla.

“Perché, Heric? Perchè hai trattato Sana così?” chiede ancora Funny, questa volta però senza alzare la voce. “Sai cosa mi ha detto, dopo che ti ha conosciuto? Eh, lo sai?” Heric scuote il capo, trattenendolo sempre tra le mani, nascondendo i suoi occhi dietro ai ciuffi biondi dei suoi capelli.

“Mi ha detto che eri una ragazzo gentile, dolce e simpatico … mi ha detto che le sarebbe piaciuto essere tua amica! Che non potevi essere il demonio che tutti dicono perché lei aveva visto qualcosa di buono in te!” esclama Funny, alzando di nuovo un po’ la voce. “Ma non vedo proprio cosa possa aver notato in te … l’hai fatta soffrire come hai fatto con tutte le altre!”

Heric chiude gli occhi, cercando di impedire alle parole della ragazza di raggiungerlo, ma non può evitarlo.

“E sai cosa mi ha detto oggi?” continua. “Mi ha detto che ti ama! Che si è innamorata di te! Sei contento? Il tuo piano ha funzionato, no?! Perché non sei in giro con i tuoi amichetti a festeggiare, magari facendoti qualche bella bionda mentre Sana è a casa a piangere per te?? L‘hai fatta cadere ai tuoi piedi come volevi!”

Heric non reagisce. Rimane lì, inerme, la testa piegata, in silenzio.

“Perché, Heric?” è l’ultimo sussurro di Funny.

“Io … io non lo so!” esclama finalmente il ragazzo, ma la sua voce ha qualcosa di strano. “Non lo so perché l’ho fatto! Non so perché mi comporto così, non so perché faccio del male alla gente, non so perché ho fatto questo a Sana! Non lo so! Non so più niente, sono confuso! Non so nemmeno cosa mi stia succedendo!”

Funny si stupisce di vedere qualcosa di umido bagnargli la guancia quando tira su la testa per guardarla.

“L’unica cosa che so … è che mi dispiace. Davvero … non volevo fare questo a lei …”

Funny fissa attonita quello sguardo intenso diventare umido per la prima volta, poi torna a guardare a terra …

“Non è a me che devi dirlo …” mormora soltanto, prima di uscire dall’appartamento di Heric lasciandolo lì sul divano con la sua confessione che ancora gli rimbomba nella testa …

 

È notte … in tre camere diverse tre persone non riescono a dormire. Una tormentata dalla delusione, un’altra dalla rabbia, un’altra ancora dal senso di colpa.

Sana versa le sue ultime lacrime nel cuscino, guardando la luna fuori dalla finestra. Si alza, incapace ormai di prendere sonno, e si avvicina al vetro, guardando in strada, là, su quel muretto di fronte al cancello di casa sua, ricordando il sorriso di Heric, le sue parole dolci, il loro pomeriggio di passione, mentre il pianto silenzioso sembra essere irrefrenabile …

A casa sua, Funny si rigira nel letto continuando a chiedersi come sia potuto accadere tutto quanto. Dopo tutti gli avvertimenti che aveva dato a Sana, dopo tutto ciò che le aveva detto su Hayama … maledice per l’ennesima volta quel demonio …

In un piccolo appartamento non lontano dal liceo, un diciottenne è seduto sul pavimento della sua camera, la testa appoggiata al materasso del letto alle sue spalle, ancora completamente vestito: non ha nemmeno provato a dormire. Due sensazioni lo stanno divorando dentro, incessantemente, senza concedergli pace. Una è il famoso senso di colpa, ormai lo riconosce … almeno da quando l’ha ammesso davanti a Funny. Ma l’altro … è qualcosa di più profondo, che sebbene lo tormenti lo fa quasi con dolcezza. E non è un peso sullo stomaco, ma qualcosa che gli brucia nel petto, all’altezza … del cuore …

“Sana si è innamorata di me …” si dice, ricordando le parole della migliore amica della ragazza. “Chissà se ha provato la stessa sensazione che sento io ora? Possibile che questo sia davvero …?”

No, amore è una parola troppo grande per lui. Non è nemmeno mai esistita nel suo vocabolario …

Finché non ce l’ha scritta lei … si trova a pensare. Aveva ragione Terence, alla fine. Lui e le donne! È incredibile come capisca tutte le cose che le riguardano! Stare con una ragazza deve proprio far impazzire la gente!

In effetti … mi sa che sto impazzendo …

“Be’, facciamo una pazzia, allora!” esclama, e si alza improvvisamente. Corre fuori dalla sua stanza ed esce di casa, sfidando il buio della notte …

 

Sono ormai le due di notte. Ma a casa Smith c’è ancora una persona sveglia. È ormai molto tempo che Sana sta guardando fuori da quella finestra. Lo sguardo è perso nel vuoto, rincorre i ricordi, le lacrime sembrano ormai esaurite. Finché qualcosa attira la sua attenzione. C’è una figura, sul marciapiede opposto a quello di casa sua, che si ferma proprio di fronte al suo cancello. Cerca di metterla a fuoco,  ma è tropo buio. Poi la figura si sposta un po’, finendo alla luce di un lampione, e Sana può scorgere un paio di occhi ambrati fissarla intensamente attraverso il vetro. Non sono però gli stessi occhi beffardi e freddi che ha visto altre volte su quel viso … sono dolci, sono più caldi … sembrano implorare un perdono …

La ragazza rimane ferma alla finestra, incapace di andarsene.

Heric continua a guardarla, cercando di trasmettere tutte le sue emozioni in quello sguardo, ma Sana non sembra coglierle. Allora lui si volta, e attua il suo piano … estrae qualcosa dalla tasca del giubbotto di pelle e dando le spalle alla casa di Sana inizia a muovere il braccio … Sana rimane alcuni minuti a guardarlo chiedendosi cosa stia facendo, finché Heric non si volta di nuovo. La guarda di nuovo negli occhi, poi lentamente si sposta, e la ragazza alla pallida luce della luna riesce ad intravedere una scritta sul muro:

 

Perdonami. Ti amo.

 

Le lacrime che credeva di aver terminato compaiono di nuovo ai suoi occhi, mentre Heric non smette di guardarla, desiderando solo di poter asciugare quelle gocce. Non credeva che un giorno si sarebbe mai sentito così. Non credeva che avrebbe mai potuto fare una cosa simile, che avrebbe mai potuto scrivere, o anche solo pensare, una frase come quella …

Improvvisamente vede la figura di Sana voltarsi e sparire dalla finestra … e nello stesso momento avverte una lama invisibile trapassargli il petto. Soffre come non ha mai fatto. Rimane ancora qualche istante a fissare quella finestra, sperando di vederla ricomparire, ma non accade. Abbassa lentamente lo sguardo, poi si avvia verso casa, sconfitto …

“Heric!”

Alza la testa all’improvviso, guardando la villa di Sana, da dove è arrivata quella voce bellissima … e vede il cancello aprirsi silenziosamente, mentre sulla soglia della porta di casa la figura di una ragazza lo aspetta. Il sorriso affiora immediatamente sulle sue labbra mentre si avvia verso la sua Sana, ancora in camicia da notte. Quando l’ha finalmente raggiunta l’abbraccia, senza dire nulla, senza pensare a fare altro, semplicemente, spontaneamente. Questa volta non ha pianificato niente. Questa volta tutte le azioni sono dettate dal cuore. Si allontanano un po’, e dopo essersi guardati negli occhi si baciano dolcemente. Nel bacio di lei c’è tutto il perdono di cui ha bisogno il ragazzo, nel bacio di lui c’è tutto l’amore che ha desiderato Sana. Quando si staccano, Sana si porta un dito alle labbra, intimandogli di fare silenzio, poi lo prende per mano e lo accompagna dentro, su per le scale, dentro la sua stanza, mentre la porta si chiude delicatamente dietro di loro …

 

EPILOGO.

“Ehi, ragazzi!”

Heric saluta tutti i suoi amici nel cortile della scuola, poi esibisce un sorrisetto soddisfatto.

“Allora, i miei 50 dollari?” chiede.

“Ancora?? Guarda che te li ho dati ieri!” esclama George.

“Intendevo gli altri …” risponde Heric.

“Gli altri?? Vuoi dire che …??” fa Ivan, incredulo.
“Già … mi sono fatto la Smith un’altra volta!! Tirate fuori i soldi!” dice il biondino. In quel momento arriva Sana.

“Oh oh …” è il commento di uno dei ragazzi del gruppo. Heric sta per prendere i soldi, ma una piccola mano aggraziata lo precede.

“Ehi, ma che fai??” esclama Heric rivolto alla giovane attrice.

“Come che faccio? Mi prendo i miei 50 dollari!” risponde lei.

“E perché tuoi, scusa??”

“Non avevo scommesso che sarei riuscita a cambiarti …?” mormora con un sorriso.

“Odio quando hai ragione …” sospira Heric, prima di avvicinarsi al suo viso e baciarla.

 

THE END - Daisy

 

Spero sia piaciuta a tutti! I miei ringraziamenti a chi ha recensito (alice178, gingi, Gin_15, lucychan93, LizDreamer, violetta, miki18, miki90, Geo88, luchia nanami, ciaiciai, s&a, reppy, Ichigo_chan25, fragolina92, Rossana, Resha91, ANNA94, Nicky14, Neko-chan, kik==, erika, miki-chan, Francesca Akira89, Haci … mamma mai, ma qnt siete!! Spero di nn aver saltato nessuno^^) e a chi ha solo letto! Grazie infinite!

Ora … un periodo di vacanza! La prox sett parto, qndi nn mi sentirete fino ad almeno il 20 di qst mese! Poi … chi lo sa? Ultima ricchesta: RECENSITE!!!

Vvukdb!

J Daisy J

  
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