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Autore: Viki_chan    13/12/2011    13 recensioni
La dannazione di un'anima solitaria.
Harry Potter per tutti è un'eroe.
Ma cosa vede lui guardandosi allo specchio?
Hermione Granger è una ragazza curiosa, forse troppo.
Per quelli che tramano nell'ombra le persone come lei diventano scomode.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'All we need is Harmony'
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Titolo: Damnation of a lonely soul
Rating: giallo/arancio
Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Altro personaggio
Prompts: Rapimento, Tradimento, Fame, Fuoco
Ora che siamo adulti e sappiamo che non esiste qualcosa come l'eternità. Ma allora... il tempo si fermò davvero e noi eravamo le uniche persone al mondo. Quell'istante fu così reale eppure così simile a un sogno, sembrò durare solo un attimo ma anche un'eternità. Sono sicura che nei nostri giovani cuori di allora l'eternità fosse realmente esistita.

Damnation of a lonely soul

Epilogo.





“Questa è la verità. Questo è quello che voglio che tu sappia, Hermione.
Tutto è una bugia.
Ho mentito, ho finto che andasse tutto bene finchè ho potuto.
Finchè il mio corpo e la tua memoria lo hanno permesso.
Siamo stati privati entrambi di qualcosa.
Ma siamo diversi.
Ho deciso di mia spontanea volontà di partecipare ad un esperimento del Ministero. Mi hanno prelevato emozioni e stati d'animo, hanno usato la mia anima come un calderone.
Sono stato l'uomo più felice della terra.
Poi quello più triste.
Il più crudele.
Il più fortunato.
Oggi sono quello che non può dire bugie.
Voglio dirti tutto, voglio spiegarti quello che ho intenzione di fare.
Hermione, tu non sei mai partita.
Sei stata chiusa in una teca di vetro, nell'ufficio Misteri.
Ti ho trovata lì, osservata da occhi indiscreti.
Cavia da laboratorio.
Ti hanno studiata.
Melinda Falk, voglio che ti ricordi di questo nome.
E' anche per colpa sua che io oggi devo scrivere queste parole.
Ti ha obliviata.
Ma lo ha fatto male.
Ti ha torturata.
Voglio che tu la smetta di soffrire Hermione.
Perché quando ero ancora lucido, quando tutte queste sensazioni non avevano ancora corrotto il mio animo, tu mi facevi stare bene.
Pensare a te prima di entrare nel laboratorio mi permetteva di separarmi dal mio corpo.
E' una sensazione strana, non la auguro a nessuno.
Ma pensando alla tua cocciutaggine, all'impegno che avevi messo per tirarmi fuori da casa.
Era bello.
Sono un'anima mutilata, stanca.
Ho deciso di morire.
Non è giusto, né tanto meno sensato.
So solo che non ho più fame.
Non mi interessa più niente, salvo sapere come stai.
Cercare di capire se ti ricordi di quello che è successo, della teca di vetro e del libro che volevi portare a Ron.
Così, stasera ti ho scritto la verità.
E dopo tutto questo, dopo tutti gli errori che ho fatto e che farò, voglio solo che tu mi perdoni.
Nient'altro.
L'averti vicina in questi anni è stato un privilegio.
Anche quando mi sentivo solo, tu c'eri.
Ah, c'è stato un bacio.
Credimi, è stato un diversivo.
Prima o poi ricorderai. Voglio che tu non ti senta in colpa nei confronti di Ron.
Io ti ho baciata perché non sapevo cosa dirti.
L'ho fatto senza sapere quello che avrei provato.
Ho sentito il fuoco.
E tu hai spalancato gli occhi.
E' stato strano, troppo breve per capire se fosse sbagliato.
Ma l'ho fatto.
Ed è stato importante.”



Hermione rilesse per l'ultima volta la pergamena e la passò all'uomo.
“Perché gliel'ha fatto fare? Perché ha scritto queste cose senza farlo ragionare?”
Conrad Smith fissò la sua stessa calligrafia.
Alcune lettere erano scolorite dalle lacrime della ragazza.
“Crede davvero che sarebbe bastato? Crede che la mia opinione sarebbe bastata? Signorina Granger, nemmeno l'amore che provava per lei, nemmeno lei stessa l'ha convinto a smettere.”
“Io non sapevo cosa stava facendo.”
Distrutta dal dolore, Hermione si voltò verso la finestra.
Anche sul San Mungo il sole splendeva.
Forse la notizia non aveva ancora raggiunto il mondo magico, forse nessuno sapeva della morte di Harry Potter.
Si sentì crollare.
Poi, una mano le si posò sulla spalla.
“Sa, signorina. Io non penso che nemmeno lui lo sapesse.”
“Non mi ha nemmeno riconosciuta.”
“Ne è sicura?”
E mentre Conrad Smith si congedava con un mezzo inchino, Hermione ripensò all'ultimo sguardo di Harry.
Ai suoi occhi brillanti.
Ricordò le sue ultime parole, taglienti come una lama.
Ma più di tutto ricordò l'ultimo istante di vita di Harry, la forza con cui le strinse la mano.
Poi, si accorse che c'era qualcosa, accanto a lei.
Un'ampolla piena di liquido dorato.
Il contenuto, non appena la sfiorò, si agitò come scosso dal vento.
“Harry Potter è il mio eroe.” sussurrò.
Le sfuggì un sorriso.


Fine.
   
 
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