Dal testo:
Gli spartani si distanziarono il principe guardava deliziato il fuoco che divorava tutto.
-Sarai contento, ora- chiese l’oracolo impotente e affranto.
-Questo è solo l’inizio- ghignò da sotto l’elmo.
[...]
-...e fino a che non verranno a riprendersi Lucy che nel frattempo sara nostra gradita ospite a Sparta, tu dovrai badare a lei-
-Cosa?! Devo fargli da balia? Ma io-
-Non discutere, Natsu! Obbedisci!- sentenzio il re al figlio ribelle.

STORIA INCENTRATA DOPO LA 100 YEARS QUEST. SPOILER PER CHI NON È AL PASSO CON I MANGA DI MASHIMA!
 
Si svegliò di soprassalto, di nuovo.
Sola. Sola perché da quando erano rientrati dalla missione dei cento anni e avevano sconfitto la strega bianca, Lucy aveva vietato a Natsu ed Happy di piombare in casa sua nel cuore della notte.
Era trascorsa esattamente una settimana dal loro rientro, e se gli altri cercavano di dimenticare tutto quello che era successo lei proprio non ci riusciva. Come degli sciocchi si erano convinti che il peggio del peggio fosse stato affrontare Acnologia, ma affrontare la potenza devastante della strega bianca aveva lasciato ferite troppo grosse che non potevano risanarsi tanto facilmente, o come nel suo caso… forse mai. E come avrebbe potuto?
Non aveva ancora trovato il coraggio di raccontare ai suoi compagni che cosa era successo realmente quando Touka aveva cercato di ucciderla. 

La Guerra di Magnolia si è conclusa e Juvia ha solo un desiderio: ricevere la tanto attesa risposta del suo dolce Gray. Ma cosa succederebbe se Gray partisse allontanandosi di nuovo da lei? I due maghi riusciranno a fare chiarezza sul loro rapporto?

Scena ispirata dagli episodi 4×15 e 4×16. Ho notato alcuni sguardi che Pinocchio ha lanciato a Regina.
Le vicende di questa storia si svolgono dopo che August si è ripreso.
{Wooden Queen}
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Dal testo:
"Buongiorno," rispose lei, sorpresa. "Cosa ci fai qui?"
"Ho fame." August le sorrise. "E tutti i posti al banco sono occupati."
Regina guardò il bancone. Oltre a un paio di nani - Pisolo e Brontolo, o qualunque fossero stati i loro nomi - le sedie erano vuote.