Cosa succederebbe se facessimo andare a cavallo i membri della nostra amata Akatsuki?
E se l'insegnante-guida fosse Tsunade?
Dal testo:"Tobi fu il primo a prendere parola “Pain-sama,Pain-sama, per fortuna che è arrivato lei! Deidara-senpai e Kisame-san stavano litigando perchè nessuno dei due sa cavalcare! LEI MI PUO' INSEGNARE A FARLO?? LA PREEEEGO!”
“ehm...Tobi... a dire il vero neanch'io so cavalcare...”rispose il leader un po' in imbarazzo.
“Neanch'io-ZITTO SCEMO NON DOBBIAMO FARE VEDERE LE NOSTRE DEBOLEZZE!-ma...ma...-TACI!- okay scusa” si intromise Zetsu
“...” fece un cenno della testa Itachi(NDA probabilmente voleva dire “manco io” o qualcosa di simile...xD)
“idem” si aggiunse Sasori
“BENE ALLORA ANDIAMO TUTTI ALL'IPPOCOSO(ippodromo)!!” urlò Tobi in preda all'euforia[...]
“NO!!” fecero tutti all'unisono compresa Konan che era appena arrivata e non sapeva neanche di cosa si stava parlando."
Spero di avervi incuriositi :D

Odiava che la balbuzie non gli facesse spiccicare bene nemmeno una parola, odiava non riuscire neppure a scrivere e leggere, a causa della dislessia cui era affetto.
Odiava se stesso, più di tutto.
Perché non poteva immergersi in mondi che erano diversi dal suo, perché non poteva evitare di metterci ore prima di tracciare una lettera – sbagliata – su un foglio, perché non poteva nemmeno comunicare senza che l’ansia e lo sconforto lo prendessero.
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Axel H. Twain aveva ventuno anni ed un bellissimo appartamento all’ultimo piano di un altissimo edificio in piena città. Era talmente in alto che da lì poteva persino vedere il mare, cosa notevole visto che si trovavano piuttosto lontani dalla costa.
Inutile dire che chiunque altri non avrebbe avuto questo moto di superiorità a vivere in un posto del genere, quanto più un nauseabondo senso di vertigini: ma Axel era talmente pieno di sé che probabilmente, dall’alto del suo piedistallo, non aveva neppure idea di cosa fossero le vertigini.
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Perché quando un sedicenne che scappa dai propri problemi incontra un uomo che li incarna tutti, uno per uno, non può essere un caso.
Bisogna solo affrontali insieme.
[AkuRoku- RiSo]

Un giovane e sexy professore di filosofia, dal dente avvelenato e noto sadismo; un ragazzo demotivato, introverso, silenzioso, e il suo mondo: il suo gemello non tanto gemello, la sua ragazza, che forse è solo un'amica, il suo antico primo amore che si accorge finalmente di lui quando forse è tardi.
Lezioni di filosofia, meravigliose torture, fra pensatori greci e antiche tradizioni sessuali che forse non andrebbero rispolverate.

Ok...
Ormai è passato più di un mese da quando ho scritto questa storia.
E fino ad ora non l'ho pubblicata perchè non trovavo un'introduzione adatta.
Un'introduzione che potesse esprimere con giustizia la storia di due vite indissolubilmente legate allo scorrere del tempo.
La storia dell'incessante alternarsi del giorno e della notte,quasi fosse una leggenda o una favola mitologica.
La storia di un affetto troppo grande per poter rimanere legato a delle catene.
Hikari.
Kurai.
Due vite.
Indissolubilmente legate ad un unico destino.
(...e un'introduzione che ancora non mi soddisfa pienamente XD)

Era gay, bene, ed era innamorato di una persona che aveva odiato fino a poco tempo prima. Meglio ancora. "And so the prince bite the princess and they lived happily forever"