to die by your side, well, the pleasure and the privilege is mine.

Non era molto divertente fare i turni di notte, soprattutto se i turni in questione si facevano ad una festa di paese dove tutti si divertivano tranne loro.
Marco controllò l’orologio per l’ennesima volta.
Le 21:00
Ne avevano ancora davanti, di tempo da trascorrere.
Fortuna che almeno erano insieme, tra quattro chicchere e qualche caffè generalmente la notte con Stefano passava velocemente

"Phil c’è ormai abituato a tutti i ragazzi che ogni sera, dopo i
concerti, affollano i corridoi del backstage cercando di
strappare una foto con autografo a lui o ai suoi amici. Fanno
parte del gioco, così dice sempre Tim, il batterista. E a quel
gioco lui si presta sempre abbastanza volentieri, specialmente
quando trova qualcuno disposto a giocare con lui." Attenzione: slash pwp (ma non troppo) ^^

Cercate una storia piena di intrighi e personaggi carismatici? Colpi di scena e discorsi d'amore mozzafiato? Avventure sul filo del rasoio e suspence?
Beh, chiudete questa pagina e leggete qualcos'altro.
Eh già, niente angst e atroci tormenti a stavolta. Su, in fondo ci voleva un po' di leggerezza.
("Leggerezza" ----> simpatici ragazzi che si divertono tra di loro senza troppi problemi.)
Solo una lezione toppo noiosa, un compagno di banco troppo carino e... decisamente troppi ormoni in circolo!

Mia madre mi disse - Non devi giocare
con gli zingari nel bosco.
Mia madre mi disse - Non devi giocare
con gli zingari nel bosco.

Ma il bosco era scuro l'erba già verde
lì venne Sally con un tamburello
ma il bosco era scuro l'erba già alta
dite a mia madre che non tornerò.
Un tempo ero diverso. Un tempo sognavo.
E non era tanto tempo fa.
Quanto sarà passato? Un anno, mese più mese meno.
Eppure ne parlo come se fosse un passato remoto.

Ispirato a "THE BLACK MAGICIAN TRILOGY". Ambientato un anno dopo la festa di compleanno di Bel Arralade (nel secondo libro).
Tayend chiede nuovamente a Velend di accompagnarlo, ma il comportamento di quest’ultimo scatena la gelosia di Dannyl…

Avete mai sentito l'espressione "perdersi nel labirinto dei suoi occhi"? Io l'ho provata sulla pelle, l'ho provata sull'ossigeno che mi entrava nei polmoni e si disperdeva togliendomi la sensazione di pienezza, lasciando spazio ad un soffocare lento.