Una volta, quando ero piccolo, un bulletto della mia scuola mi diede un pugno nella pancia. Di solito quando si ha un dolore forte si ha l’impressione che trattenendo il respiro lo si possa alleviare. Insieme all’apnea sopraggiungono il rossore in volto, un dolore strano alle tempie, come se qualcuno vi stia mettendo uno spillo, e si gonfiano le vene sulla fronte.
Quella volta, a distanza di anni, il male che provavo alla pancia, anche se trattenevo il respiro, non sembrava per niente sparire. Forse perché quella volta non fu un bulletto a tirarmi un pugno. Forse perché a essere stata colpita non fu la pancia ma l’orgoglio.
Fisicamente non so dove sia localizzato nel nostro corpo ma mi viene spontaneo stringermi le ginocchia tenendole al petto e, mentre singhiozzando scendevano le lacrime, sembrava che lo stessi cullando, proteggendolo nella pancia.

Un lutto improvviso per un figlio morto in una guerra lontana. Come sopravvivere a questo dolore? Come gestire una sofferenza che non ha fine, che ti fa rimettere in discussione tutte le scelte della tua vita? E come sopportare la vita che, comunque, va avanti?

La vita del diciassettenne Dylan trascorreva normalmente, almeno fino alla sera in cui avvenne qualcosa di drastico. Era solo l'inizio. Con l'arrivo di Louis Blanchard nella sua scuola, Dylan andò incontro a nuovi cambiamenti che avrebbero stravolto la sua esistenza.

La sua vita avrebbe potuto essere riassunta in una fiaba.
"C'era una volta un bellissimo principe, onesto e coraggioso, che purtroppo nacque in un'epoca di grande malvagità. Ma niente avrebbe potuto tenerlo lontano dalla sua stupenda principessa, così sfidò la sorte avversa e salvò il suo regno ed il suo amore. E vissero per sempre felici e contenti."
O forse no?
[Riku/Sora]

Dividere una mansarda con un estraneo è sempre impegnativo. Se però l'estraneo sveglia mezza città alle tre di notte perché facendo sesso grida come un pazzo, ti fa trovare i suoi calzini sporchi nel frigorifero, si dimentica di riciclare la plastica e ha i capelli tinti di rosa, la situazione diventa davvero complicata.
“E tu, Demian,” chiese Leonora “non hai paura di essere solo?”
“Io... no. Solo è chi chiude il suo cuore. Ciò che temo non è di non essere amato, ma di non trovare qualcuno a cui dare il mio amore.”
Il tema di questa storia è la devozione d'amore: quando si dona il cuore a una persona senza chiedere niente, ma proprio niente in cambio. E allora, se un ragazzo speciale ha dimenticato se stesso come in un lungo sonno, esiste qualcuno capace di ricordargli che, oltre il tetto, ci sono ancora le stelle. Perciò non fatevi ingannare dalle apparenze: comincia come una commedia leggera e frivola, ma se le date tempo, diventa molto di più. Come i suoi protagonisti.
[Finora (forse) la mia storia completa più bella]