Ero stato io a ficcarmi in questa situazione? Si. Era tutta colpa mia. E’ tutta colpa mia. Forse no. La mia vita dovrebbe essere meravigliosa, perché sono così? Dovrei divertirmi e vivere tranquillamente, cazzo ho 22 anni. Che mi importa? Ho le mie fan, no? I miei amici, la mia famiglia…forse quella non più…ma cosa sto dicendo. Sono solo. Sono un fottuto coglione. E’ tutta colpa della mia stupida testa. Smettila di fare il timido deficiente. Tira fuori le palle Lee Changsub.

Alice, una ragazza dal cuore freddo, fa la conoscenza di un gruppetto di 5 ragazzi in continua ribellione contro la propria scuola. La tinta color biondo è il loro marchio, segno della ribellione contro l'istituto. Purtroppo per lei, la folta chioma bionda, la fa emarginare dall'intera scuola, paragonandola a una ribelle.
Può una ragazza, altrettanto ribelle, tener testa a questi 5 ragazzi? E far emergere il loro lato buono?
[Estratto dal primo capitolo]
-I tuoi capelli..-
-I miei capelli?-
-Deve tingerli..-
-Come scusi?- Alice si sorprese nel sentire quella richiesta.
-Ci sono due regole che questa scuola segue da anni ormai: la prima è che tutti gli studenti devono avere un aspetto curato e diligente quindi, niente capelli tinti di un colore sgargiante e devono solo indossare la divisa che l'istituto ha loro imposto. La seconda è di non creare problemi nella scuola: niente bullismo, niente atti di amoreggiamento tra studenti e sopratutto niente litigi.-
L'uomo fu chiaro, due regole padroneggiavano -anche se per Alice ne aveva elencati molte di più- e non potevano essere infrante. Eppure qualcosa non quadrava: perchè quei ragazzi tutto potevano parere tranne che rispettassero queste semplici regole.

Yukwon spintonò il primo degli infermieri e colpì l'altro con un pugno sullo zigomo, poi si avventò contro la porta battendo forte i pugni anche su essa.
- NON CI PROVARE MINHYUK! NON TE LO PERMETTO! - urlava tanto da far tremare la voce - TU NON PUOI FARMI QUESTO, HAI CAPITO MALEDETTO BASTARDO? NON PUOI. IO..IO TI AMMAZZO, TI AMMAZZO! NON PROVARCI NEMMENO A LASCIARMI! TE LO PROIBISCO, TE LO PROIBISCO, TE LO PROIBISCO...te lo proibisco, te lo...- il suo tono si fece via via più flebile mentre si lasciava scivolare in ginocchio, con la fronte sulla superficie fredda che lo separava da Mimnhyuk e i singhiozzi che gli mozzavano il fiato.

Il desiderio celato di chi porta rispetto.

Mariko ha tredici anni, figlia di samurai nell'epoca Tokugawa, quando un conflitto fra due importanti daimyo fa scoppiare una guerra, sanguinosa, da cui il padre non tornerà.
Mariko, delusa dal suo daimyo, abbandonerà il feudo per diventare ronin, un samurai senza terra, in cerca di vendetta.