[Dal testo]
*Mi stringi forte, tenendomi la schiena premuta contro le assi di legno del granaio.
Si sente ancora l’allegra musica provenire dalla festa di paese dalla quale ci siamo allontanati. Io, che per tutta la sera mi ero sentito osservato da lontano, ora mi ritrovo a gemere tra le tue braccia. Ci scambiamo baci veloci ma profondi, mentre cerchiamo di slacciarci i bottoni delle camicie di cotone leggermente ruvido sulla pelle.
*- Dì di nuovo il mio nome, Kibum..dillo..-
Sei così vicino che riesco a sentire il tuo respiro sul mio viso accaldato, e sono così scosso ed eccitato che mi verrebbe voglia di gridarlo, il tuo nome, ma sono allo stesso tempo così teso e spossato da far uscire dalla mia bocca solo un lamento, uno spasmo della voce articolato in due brevi suoni.
- Mi-nho..-
[MinKey]

Da quanto dura ormai?
Questa terribile routine che porta a silenzi, a risposte fredde e a pianti silenziosi.
Perché li vedo, dopo un litigio o una risposta troppo scontrosa, i suoi occhi appannarsi, per poi ritornare e trovarli mezz' ora dopo rossi e irritati.
E quando lo vedo in quelle condizioni, anche io resto nel silenzio e nella finta inconsapevolezza.
Non dico niente.
Forse per orgoglio, per paura…
Ma lascio che le cose vadano così… degradando.
Non volevo che accadesse… non l’ho mai voluto.
Mi sale la rabbia a pensarci…
Se solo tu non avessi mai fatto nulla…
Se solo mi amassi così tanto quanto ti amo io…

A volte qualcuno, semplicemente, dice qualcosa di estremamente insignificante e quelle parole combaciano perfettamente nello spazio vuoto dentro il tuo cuore.
“Sono qui.”

"È lui il mio partner di oggi? Stai scherzando?! Vuoi che ci arrestino??"
"Minho ti calmi? Guarda che quel ragazzino è maggiorenne! Ha 20 anni!!"
Minho si volta di nuovo a guardare il ragazzino esile e dalle guance paffute che sta salutando con educazione ogni membro dello staff che si ritrova davanti.
"Quello lì?! Io non gliene do nemmeno 16! Hai visto un suo documento? Secondo me ancora non è uscito dalla pubertà !"