Ero solo uno studente universitario. Avevo una vita normale. Incasinata ma normale. Non mi sarei mai aspettato che il soprannaturale potesse entrare in questo modo nella mia vita... e non solo in senso metaforico.

Ma andiamo al sodo. Non comincerò con: “C’era una volta”, perché quello che sto per raccontare non è una favola. Non comincerò neanche con uno storico e antiquato: “Correva l’anno…”, né con un “Caro diaro…” stile Anne Frank.
Invece, temo che dovrò annoiarvi con la mia presentazione. In fondo, a che pro scrivere se non si può ammorbare un poco il lettore? E poi, un’autobiografia sarebbe inutile, se non si presenta il protagonista.
Cominciamo: mi chiamo Sasuke Uchiha...

Mi aveva detto “Addio” e aveva sorriso con tristezza, con la tragica certezza nel cuore che io non sarei più tornato da quella mia battaglia. Uno sfiorarsi di mani, un incontro di sguardi. Un bagliore rosso come il sangue che ci aveva avvolti nel suo silenzio.
Quel giorno il tramonto era esattamente come quello che stavo osservando adesso che avevo lentamente riaperto gli occhi. Bellissimo.
[ Monaco di Baviera, 1924 ~ After Shanbara wo iku mono ]
[ Seconda classificata al contest «A contest fot the images» indetto da Roy Mustung sei uno gnocco ]