All'istituto "Galilei" ci sono quasi novecento studenti. E ognuno ha un modo tutto suo di intendere l'Amore.
C'è chi è convinto che l'Amore non esista, come Francesca, che convive con un terribile senso di colpa ed evita i conflitti come fossero appestati.
C'è chi è convinto che, in attesa del vero Amore, valga la pena divertirsi, come Benedetta, che si è talmente immedesimata nel ruolo di "zoccola" attribuitogli dai compagni da rischiare di non vederlo, il vero Amore.
C'è chi è convinto che l'Amore non sia importante, come Giovanni, che affronta tutto con superficialità pensando che una sola ragazza non basti a dargli ciò di cui ha bisogno.
C'è chi è convinto che l'Amore sia tutto, come Danny, che non ha più nessuno al mondo tranne la sua Melania.
C'è anche Jack, che è convinto che ci sia Amore per tutti, tranne che per lui.
E poi ci sono Lorenzo, Sabrina, Massimiliano, Sofia, Cecilia e molti altri, tutti con le loro convinzioni, a volte sbagliate, a volte limitanti, a volte sorprendentemente illuminate.
Ah, c'è pure la professoressa Clelia Minetti... ma di lei scoprirete leggendo!
N.B. Il linguaggio utilizzato, specialmente nei dialoghi, può essere volgare.

Con una madre alcolista e un padre carcerato, Cassandra Jones vive sola in una piccola casa nel centro di Petersburg. La persona a lei più cara è la sua migliore amica, Maya, che però abita a chilometri di dstanza dalla città.
Ad infilarsi nella sua già abbastanza complicata vita è proprio Jaden McJames, ingegnere edile, che non esita ad assumerla come nuova segretaria.
Ma Cassandra riuscirà a controllare l'attrazione che prova per il suo nuovo capo? Oppure si lascerà andare, facendosi travolgere dalla passione?
***
"Ma che diavolo...? Cassandra?" Mi volto e Jaden è proprio lì a guardarmi, sulla soglia della porta del suo ufficio in giacca e cravatta. E' la reincarnazione della perfezione mentre io... io assomiglio più ad uno straccio che è stato appena usato per pulire il pavimento di un cesso pubblico. Mi sta osservando dalla testa ai piedi, soffermandosi sul mio reggiseno che si intravede a causa della camicia trasparente. "Nel mio ufficio." Annuncia. "Subito."
***
Una storia sensuale e romantica, piena di amicizie, odio e tanto, tanto amore.
BUONA LETTURA!

Un attimo. il tempo di un secondo.
Si, ho impiegato il tempo di un secondo per capire che quella persona l'avrei odiata a morte per il resto dei miei giorni.
O forse no?
DAL SETTIMO CAPITOLO:
Mi avvicino cauta alla sua porta e accosto il mio profilo sinistro parallela alla fessura lasciata dalla porta, ed è lì. E' girato di schiena e posso notare il suo culo , ehm, lato B. Ho un fremito che attraversa tutto il corpo, Dio, era bello, non lo potevo e volevo negare. Cosa avrei dato per vedere il suo lato frontale...oddio, cosa vado a pensare adesso? Sto agendo da quindicenne, non da ventenne. Mi do una calmata e mi scosto dalla porta e vado all'inizio del corridoio, non me ne frega di vedere altre stanze, se vedo letti, è la fine.

- Cosa vuoi?- domandai agressiva, lui mi osservava tranquillo con quei suoi occhi smeraldo.
- Si da il caso che il preside mi abbia assegnato a te- ribattè lui con uno sguardo provocante.
- Non me ne fotte di quello che dice il preside! Aria! Vattene!- Lui si avvicinò lentamente a me. Poi si prese una sigaretta, l'accese, e inspirò.
- Sai, neppure a me interessa quello che hai tu da dire.-