Fred alza gli occhi al cielo, ma sorride anche lui. “L’altro giorno mi è capitato di leggere un curioso articolo di Rita Skeeter, Le 36 domande che portano all’amore, sapevi che esistono cose del genere?”
[...]
“Trentasei domande per innamorarsi.” Fred le prende il piatto e lo porge a George per riempirlo. Hermione trattiene il respiro mentre gli occhi seguono la piega del collo del gemello e il braccio tirato lontano. Ne assapora la posizione delle vene e la forma delle dita. “Ti va di rispondere con me?” chiede, quando torna rivolto verso di lei.
La strega non dà peso alla torta che adesso è nascosta tra i suoi gomiti e che non troverà mai spazio nel suo stomaco. “Voglio solo assicurarmi che la vendita di filtri d’amore non sia compromessa da un articolo della Skeeter: il mio ego ne risentirebbe.”
“E se finissimo per innamorarci davvero?”

Seconda parte de "Il Congedo degli eroi nascosti" (di cui consiglio la lettura prima di iniziare quest'altra parte)
L'anno scolastico è ricominciato ad Hogwarts come previsto ed a parte la sgradevole presenza della Umbridge come insegnante di DaD, la vita nel castello procede serenamente.
Hermione però non è affatto serena, sfiduciata verso il futuro, non vede speranza di riportare la memoria ai propri genitori, nè di provare di nuovo quella felicità totalizzante ed inspiegabile che l'aveva travolta quando, di giorno in giorno, l'Agosto precedente si era avvicinata a Severus Piton.
Ma il tutto si era dissolto velocemente come si era creato, Piton si era allontanato da lei, con poche e fredde spiegazioni, lasciandola persa ed in balia degli eventi. Lo detestava per non averle lasciato voce in capitolo, ma allo stesso tempo fremeva perchè tornasse.

«Smettila, Malfoy, il mio incantesimo era perfetto, tu menti.» disse incerta.
«E come potrei sapere del tuo incantesimo, o della lite con Potter?» continuò il Serpeverde avvicinandosi a lei.
Il suo profumo lo investì, poi un odore più forte, dolce, consistente e dissetante: l’odore del suo sangue.
Hermione non si era accorta della sua agitazione, non si era accorta del suo sguardo frenetico. Pensava solo a come fosse riuscito a sfuggirgli «Non è possibile..» continuò a dire più a sé stessa che a Malfoy «Cosa stavi facendo nella Stanza delle Necessità?»
«Non credo ti riguardi.» rispose lui ringhiando sentendo la gola pungergli per la sete.
Esaminò con il suo sguardo ogni centimetro della pelle della ragazza. Osservò la sua spalla e la vista del rivolo di sangue che macchiava la sua pelle candida gli chiuse la gola. Il respiro divenne più corto e gli occhi minacciarono ancora una volta di mostrare il colore delle fiamme.