Di tutte le coppie del Dottore quella che più amo è composta da Clara e Eleven. La trovo romanticamente affascinante, come un amore che perdura nel tempo e si reincarna in innumerevoli vite. Come non potevo allora scrivere di loro?
Non so dove la storia mi condurrà ma sarei felice di scoprirlo assieme a voi.
Buona lettura e buon Whofflè a tutti :)

Cosa frulla nella mente di un attore subito dopo aver ricevuto un prezioso riconoscimento? Quali ansie popolano i suoi pensieri? E soprattutto: è meglio scolarsi un goccetto che agisca da calmante o rimanere "intatti" nello spirito?

E' solo un'altra piccola storia post 8x5. Questa flashfic è in qualche modo collegata a "Batti questo come appuntamento" e, anche se non c’è un ordine preciso di lettura, sono scritte a specchio, un po’ come due facce delle stessa medaglia.

E' una storia piccola piccola, più che altro una mia interpretazione delle parole del Dottore nel finale della 8x5.
Buona lettura!!

È il 1936 quando il giornalista inglese Thomas Bartley, durante un viaggio in Marocco, s'infatua della giovane Kitty Pfenning, una sognante ragazza austriaca sempre immersa nelle sue letture, in viaggio con i genitori.
Quando Kitty deve ripartire per l'Austria i due iniziano a scriversi condividendo tutto e continuando le loro vite. Thomas diventa un giornalista piuttosto acclamato mentre nel frattempo Kitty cresce e, con l'avvento del nazismo, è sempre più decisa a scappare per l'Inghilterra e a raggiungere Thomas.
Un legame intenso, insofferente, sincero e un po' egoistico unisce Kitty e Thomas, decisi a ritrovarsi e ad amarsi senza ritegno.
- La vide e si sentì pieno d'una gioia stridente; essa nacque spontanea dentro di lui, nel momento in cui potè risentire il corpo Kitty tra le sue braccia: ora poteva davvero sentire che era vera. Poteva toccarla, stringerla a sé e sentire il profumo dei suoi capelli.
Non erano più a Tangeri, erano a Londra. Il profumo speziato era sostituito da quello umido della stazione. Tantissimi avvenimenti si erano successi per arrivare alla loro unione e ora erano lì ed erano insieme.
“Chi tu non abbandoni, né tempesta né pioggia lo faranno tremare...” Sussurrò Kitty. -

(Prometto che aggiornerò quando finisco lo stage, dopo il 6 agosto NDBeliveInAngels)
[...]”Ambasciatori di classi potenti e feroci, senza alcuno scrupolo per tutto quello che riguardava la normale vita sulla terra. A loro importava solamente una cosa, in quel giorno, in quel momento, in quel luogo. Volevano, per la prima volta nel corso di secoli e secoli, la firma alla fine di un trattato di pace che si sperava sarebbe durato a lungo.
Uno degli ambasciatori antichi si levò in piedi, portando elegantemente una mano al viso, scostandosi i capelli dagli occhi cerulei, lasciando che la debole luce delle candele li illuminasse. Si guardò intorno per un breve istante, anche se nella sua mente era già chiara la situazione che si presentava dinnanzi. Tutti volevano la stessa cosa. La pace.”[...]

«Come sai bambina mia, la speranza è solo sviscerata nella paura. Questo tua madre lo sapeva bene, oh...» grottesca e macabra risata gorgogliò affannosa dalla gola dell'uomo «...come la notte sopraggiunge e soffoca il giorno, tua madre capì a caro prezzo.»
«Padre-?» Il pigolio di un uccellino conturbato sbocciò alla sua destra.
«Taci bambina, taci, lascia che la tua dolce musica sia per me angosciante diletto.»
Attenzione: tematiche e linguaggio molto pesante, NO PER I DEBOLI DI STOMACO.
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Partecipa al contest "Quel brivido lungo la schiena" di Holls

Michael e James in una tranquilla e comune notte come qualsiasi coppia potrebbe viverla. Fra calde coperte e dolcezze, al riparo nella loro accogliente casa, da un temporale notturno.
[Pov. di James]

“Spiegami con quale coraggio ti presenti qui, con una sigaretta accesa, gridandomi contro che non vuoi scrivere questo articolo.”
“Non posso scriverlo. Lo sai bene. Sai benissimo, fin troppo bene, alla perfezione, cosa significa per me il nome Michael Fassbender.”
Stavo dando di matto per quella notizia, ma non sapevo bene se era un dare di matto buono o cattivo.
“Ti sto dando un’opportunità di diamanti Bianca, nemmeno d’oro. Andrai ad intervistarlo nella sua casa a Los Angeles, che cazzo vuoi di più, non rilascia mai interviste nelle sue case!”
Guardai il direttore e mi lasciai andare su una delle due sedie presenti davanti alla sua scrivania di vetro.
Spensi poi la sigaretta nel posacenere, non prima di aver aspirato l’ultima boccata di fumo.

{ Bobby Drake (Iceman)/John Allerdyce (Pyro)}
“Lo zippo alita una fumosa zampata di fuoco. Una fiammella danzante, distratta fra le mie dita, pigra fra il bordo delle mie maniche; ma i miei occhi non possono seguirla, troppo intenti, troppo interdetti a osservare quella fotografia utopica. Eppure non proprio tutta la fotografia ammanetta il mio sguardo a se, più che altro si tratta di un particolare: un viso.”
Un frammento di ciò che può essere stato mal celato durante la visita a casa Drake, poco prima dell'arrivo di Tempesta e Jean. Questa storia si rifà, dunque, agli avvenimenti ispirati al secondo film degli X-Men uscito nel 2002.
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[Storia partecipante al Contest "Quasi PWP", indetto sul Forum di EFP e sul Forum Disegni e Parole da Sango_79]

La civiltà che aveva visto i miei natali era crollata, ma io ero ancora lì, libera di proseguire il mio cammino. Ed alla fine, è solo questo che conta per davvero.
Già, ho scelto di continuare laddove tutti gli altri decisero di porre una fine, ho compiuto tutto ciò che era in mio potere per concretizzare questa aspirazione, e ci sono riuscita.
Divenni un piccolo filo d'erba che si erge nella cenere lasciata dal passaggio delle fiamme nucleari, libero, vitale, alla ricerca di una nuova luce.
Nei lunghi secoli che seguirono, la necessità di perpetrare la mia esistenza e quella del mondo, o almeno di ciò che ne restava, mi ha portato a molte altre scelte.
Alcune di esse tanto crudeli che chiunque non esiterebbe a definirle immorali, o addirittura sadiche.
Ma tutto questo è anche un riflesso di ciò che sono diventata.
Una superstite, non offuscata da coscienza, rimorsi o illusioni di moralità.

{Charles/Erik}
Erik sostiene il suo sguardo per alcuni istanti, le labbra si stringono e Charles è convinto che voglia dire qualcosa, che dirà qualcosa, per l'amor del cielo, qualsiasi cosa, fosse anche solamente un "si, Charles, è il senso di colpa che mi fa parlare", gli andrebbe bene persino quello. Un attimo di sincerità, come un tempo, non chiede altro.
[Post DOFP: una visita inaspettata, valanghe di angst e le infinite meraviglie dell'avere un fidanzato telepatico]

[Bela Lugosi]
Una giovane donna, mai amata ma sempre stata innamorata, innamorata di un uomo che fu, il Grande Bela Lugosi. Un uomo che visse della fama di uno dei personaggi da lui interpretati sul palco scenico: il Conte Dracula.