Liz è una ragazza qualunque che vive nella grande città di Roma, ma lei non riesce a definirsi "normale". Quell'aggettivo non lo trova appropriato per descrivere se stessa.
Niall è un ragazzo famoso, legato alla famiglia e alla sua città natale. Neanche lui riesce a definirsi una persona "normale".
Appartengono a due mondi che non hanno nulla a che fare l'uno con l'altro; eppure, quando le loro vite entrano in collisione, si crea una certa sintonia che nessuno dei due riesce a spiegare.
Liz non ha mai creduto all'amore che si legge nei libri o di cui si parla nelle canzoni.
Niall, invece, ci crede. Crede alle emozioni e ai sentimenti.
I fantasmi del passato di lei e i demoni del carattere di lui non renderanno le cose semplici: porteranno a lotte interiori, sacrifici, sofferenza, risate, sicurezza, perdita e condivisione...
Ma lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene.
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"«Grazie di condividere le tue ali con le mie, allora.»"

Finalmente Miley Cyrus aveva deciso di fermarsi per qualche giorno in Italia per il suo concerto. Quel che mi emozionava era che avrebbe tenuto un mini-concerto in un centro commerciale a pochi chilometri dalla mia città.
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Presi Jay per mano e lo trascinai verso i primi posti, lo spettacolo stava per iniziare quando ricevetti una spinta, forse per sbaglio, mi girai:
"Che cazzo sping..."
"Scu.."
La guardai, lei mi guardò e il mondo si fermò. Non potevo crederci, mi sembrava di guardarmi allo specchio, avevo trovato una ragazza identica a me; ma era impossibile, io ero orfana e non avevo sorelle.
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Spero di avervi incuriosito almeno un pochino :D L'idea mi è venuta guardando Orphan Black, infatti le foto sono della protagonista! Un bacio :*

Alison Hastings era una ragazza simpatica e allegra, prima della morte dei suoi genitori. Dopo quell'evento si chiuse in se stessa ma c'era ancora una speranza e quella speranza si chiamava -............-. Ma 'LUI' non sapeva del suo presente oscuro, con la parola 'oscuro' Alison intendeva -A-.
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Tratto dal 2° capitolo
-Porca troia- sbraitai mentre mi alzavo e allo stesso tempo massaggiandomi il gomito, alzai la testa per dirne quattro ai quei ragazzi finché vidi chi erano. Volevo sprofondare in quel momento….
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Leggete se volete scoprire di più.
Buona lettura

Lei: 15 anni
Lui: 22enne
Lei: Alunna
Lui: Insegnante
Lei: Piccola
Lui: Grande

"[...] La verità è questa, Jane, io ho paura. Ho così tanta paura".
Irrigidì la mascella e si voltò verso la lavagna.
Poi, sospirò.
Mi ci volle qualche minuto per realizzare tutto, ma poi sorrisi e intrecciai le mie dita con le sue, ricercando il suo sguardo.
Quando i suoi occhi, in quel momento lucidi, incontrarono i miei, non riuscii a starmene lì impalata come una cretina: lo abbracciai.
"Non devi vergognartene, aver paura è umano. E almeno che tu non sia segretamente un supereroe, non puoi non averne. Puoi soltanto condividerla con qualcuno", dissi, sciogliendo l'abbraccio.
"Lasciami essere quel 'qualcuno'", sussurrai.