Tom é un soldato, reduce dell'Afghanistan, scappa dal passato, da se stesso, dai suoi demoni.
Bill é solo, ha una figlia, divorato dalla depressione e dall'attesa.
C'è Loitsche, ci sono i ricordi, le incomprensioni, la passione mai davvero spenta, lettere mai aperte. Bill sta aspettando da due anni. Ma sarà disposto ad aspettare ancora?

A causa dei troppi episodi di “Sex and the City” visti dalla madre Simone, Bill è costretto ad abbandonare la loro casa nel Connecticut per trasferirsi a New York con i genitori. Purtroppo la vita nella grande mela non è esattamente come la raccontano le serie TV e Bill se ne renderà presto conto quando capirà di essere finito nella zona peggiore di New York, dominata dal continuo conflitto tra bande. La scelta della banda giusta può risparmiare la vita a Bill, ma sarà davvero in grado di prendere la decisione giusta quando tutt'e due i capobanda, Nick e Tom, lottano per averlo?
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[TomxBill] [Remake di Troublemaker]
Non avete bisogno di leggere Troublemaker per capirci qualcosa di questa storia, ma se volete farlo: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2875789&i=1

"Bill e Tom erano sposati da solo sette anni e già la cose tra di loro stavano capitolando: loro due non si toccavano, raramente parlavano o perfino s’incontravano prima dell’ora di andare a letto, inutile dire che loro due non facevano più l’amore. Tom non sapeva nemmeno come le cose fossero cambiate così velocemente: prima erano una coppia di giovani e freschi sposi che non perdevano l’occasione di coccolarsi, toccarsi, ridere, fare colazione nudi a letto dopo una nottata di sesso folle, e adesso erano arrivati a questo punto."
[TomxBill] [One shot]

2008, il tour dei Tokio Hotel viene interrotto a causa dei problemi alla gola del cantante Bill Kaulitz.
“-Tu sei musica- sussurrai guardandolo negli occhi, mentre il suo viso si apriva in un sorriso innamorato.
-Sembri un’illusione- sussurrai. -Sono qua, al tuo fianco- mormorò caldo, rabbrividì.
-Sei bello, troppo. È normale domandarsi se esisti veramente, sai? Tanta perfezione in una persona non è ammessa. Tu, tu sei l’eccezione alla regola Bill-"
L’amore colpisce all’improvviso, non si è padroni di scegliere la persona di cui ci si innamora, succede e basta. Questo Bill e Mel lo sanno bene.

‹‹Bene, passi nuovamente.›› Bill obbedì senza esitare e, come temeva, suonò ripetutamente. Avvampò di più. Constatò di aver sentito qualcuno ridacchiare. Si voltò ex novo, e vide un ragazzo alquanto strano, ridere sotto i baffi. Avvertendo di essere stato sgamato, fece il vago; guardando da tutt’altra parte e grattandosi dietro la nuca. Bill alzò un sopracciglio e schioccò la lingua.
Voglio proprio vedere se nascosta sotto tutti quei rasta neri, non ci sia della droga.

“Gerard” mormorò dopo qualche secondo Frank, avvicinando le labbra al suo collo e stringendo un poco la presa attorno al ragazzo. “Mi sei mancato così tanto.”
“Anche tu. Immensamente.”
“Mi è mancato il tuo sorriso, il tuo respiro, il modo in cui ti incupisci quando mangi. Il profumo che emani appena uscito dalla doccia” elencò senza fretta, per poi premere il naso contro la sua spalla e inspirare forte prima di esalare un sospiro tranquillo. “Mi è mancato fare l’amore con te.”

“Che poi la friendzone è un’enorme cazzata, non esiste. E sapete il perché? Perché quanto ti confessi alla tua migliore amica e lei ti respinge non restate amici, perché l’imbarazzo che si crea tra di voi è talmente grande che non lascia nessuno spazio per nient’altro. Niente più chiacchiere e risate. Niente più amicizia. Quindi perché rischiare?”

Entrò in bagno, accese la luce si appoggiò con le mani al lavandino, guardandosi allo specchio. Chiuse per qualche secondo gli occhi. Quando li riaprì, dietro di lui vide l'angelo del sogno che gli sorrideva. Ma non era un sorriso dolce, come quelli che faceva sempre Bill. Era un sorriso crudele, i suoi occhi e le sue ali neri come la notte. L'unica cosa che rimaneva del vero Bill erano i capelli, corvini.
Era spaventoso, sembrava il Diavolo in persona.

Gerard Way incontra per la prima volta Frank Iero. Tra loro nasce così una forte amicizia, Che si evolva poi in altro?
[..] provavo una fitta di dispiacere quando i miei pensieri ruotavano intorno all'immagine di Frank: Frank che sorrideva, Frank che masticava lentamente perso nel vuoto, Frank che corrugava le sopracciglia quando non capiva qualcosa, Frank che si inumidiva le labbra con la lingua.. Frank che si mordeva il labbro inferiore quando si sentiva in imbarazzo. Tutto di Frank mi faceva star male, pensavo a lui sempre, anche nei momenti meno opportuni. Stava diventando un'ossessione, la mia ossessione. [..]
-cap.2

Tom era sempre stato un ottimo osservatore e quel visino dolce, dai lineamenti delicati e decisamente femminili, era un libro aperto, era innocente e ingenua.
Una facile preda e lui fosse stato quello di una volta, ma per forza di cose aveva dovuto abbandonare quel suo lato, ed in fin dei conti era contento di essere così cambiato.
«Tom, piacere di conoscerti» le sorrise cordiale.
Nina arrossì e posò la sua piccola manina in quella enorme e venosa di Tom.
Si è pronti a scoprire cosa le ombre delle luci nascondono?

Ormai erano giorni che non dormivo bene a causa di quel incubo che mi perseguitava ogni notte. Sognavo sempre la solita cosa, anzi la solita persona, il solito ragazzo dai capelli neri tanto lunghi da coprirgli il viso e da impedirmi di riconoscerlo. La sua pelle era di un bianco latte, a tal punto da sembrare che emanasse una strana luce nella notte. Era sempre vestito di nero: solita maglia bianca a righe nere, coperta da una giacca di pelle scura abbinata a dei pantaloni di jeans neri…. Non sapevo chi fosse quel ragazzo, ma sembrava una persona a me cara, molto cara. Mi ripeteva sempre la solita cosa :“ Scusami Frankie..” e dopo scompariva nella nebbia delle rotaie di una vecchia stazione ferroviaria da cui transitavano ancora treni. Ogni volta che il ragazzo spariva una strana morsa mi impediva di andare da lui e quando essa se ne andava si sentiva un rumore frastornante, la nebbia si dileguava e il ragazzo… era sempre steso a terra privo di sensi… morto.

Frank un ragazzo di 24 anni con una vita movimentata alle spalle decide di lasciare tutto, cambiare aria e vivere il suo passato con serenità in un luogo da poter chiamare, finalmente, casa.
Lascia il suo attuale ragazzo, fa le valige e, da Parigi, si trasferisce a Belleville col suo caro amico Bob.
Frank ormai è un ragazzo tranquillo alle prese con paure e ansie che ancora lo rincorrono. Fa lo scrittore e per mantenersi nell'attesa della pubblicazione fa il free-lance. A causa del suo lavoro non esce quasi mai e, nonostante questo, riuscirà ad incontrare Gerard.
Quest'ultimo è un ragazzo di 29 anni che ama divertirsi e godersi la vita ma anche viverla con calma attraverso la sua più grande passione: la pittura che, però, non l'ha reso ne ricco e ne famoso. Per mantenersi canta nei pub.
[OCC]