Dicono che siamo veramente noi stessi soltanto quando non c’è nessuno, soltanto quando siamo soli, senza coperture e maschere e non posso che essere d’accordo...

"Mi chiedevo solo cosa si provasse ad averti esclusivamente per me una sola notte, ed ora guardami. La mia vita sta andando a pezzi. E tu sei come le sigarette, la nicotina: non riesco più a smettere. Non ci riesco proprio, Frank"

"Rosso. Rosso Ariel."

La tua pelle è così bollente che vorrei assumere le sembianze di un ghiacciolo solo per essere abbracciato e provare la sensazione di essere vicino al sole, anche se c'è la paura di morire. Perché almeno, per pochi istanti, vivrei felice.

"Mikey"
"Sì?"
"Stasera Gee resta a casa a guardare il film con noi, vero?"
"Si, Frank."

"'Consegnami le anime di mille uomini malvagi, e in cambio farò tornare in vita la donna che ami', ascoltò. Sgranò gli occhi, chiedendosi chi mai avesse potuto proporre un patto del genere.
'Mille delle loro esistenze per riavere quella che tu desideri'.
Cosa importava chi fosse, se Dio o Satana? Quelle anime erano nere come il carbone, inutili e squallide, e la sua amata valeva più di milioni di loro. Sussurrò un debole ‘lo farò’ guardando quelle palpebre che una volta erano capaci di aprirsi, quelle labbra che così tante volte lo avevano baciato, quella pelle che iniziava a perdere colore."
Flashfic ispirata alla storyline dell'album "Three Cheers For Sweet Revenge"

Si definivano sempre migliori amici ma erano molto di più. Fidanzati? No, chi l’ha mai detto.
La verità era che insieme sembravano più una coppia di vecchietti che ha condiviso tutto.
Era oltre l’amicizia, oltre l’amore. Come fai a descrivere una persona che, in un modo o nell’altro ti ha salvato la vita? Che ti ha dato tutto ciò che poteva darti? Una persona con la quale il tempo, il luogo, tutto, non hanno importanza? Forse non esiste un termine che esprima un concetto così difficile.
Frank tossì violentemente e imprecò interrompendo i suoi pensieri.
prima one shot, siate clementi. c:

“Avevo la certezza che un giorno sarebbe successo qualcosa che avrebbe riscattato tutto il mio dolore, che mi avrebbe finalmente reso felice e libero dalle mie sofferenze.
Ho sempre sperato che accadesse e non ho mai mollato nemmeno nei momenti più difficili, mai. […] Ma non vi ho ancora raccontato nulla di me, allora cominciamo con le presentazioni, sono Gerard Way, e sono cieco dalla nascita.”

“Dita da artista” aveva pensato Bert la prima volta che le aveva guardate con più attenzione, chiuse intorno ad una matita, intente a disegnare un'occhio così tremendamente simile al proprio. Persino la curva sottostante dello zigomo coincideva, il modo in cui l'arcata del sopracciglio degradava dolcemente fino alla tempia.
Non appena gli occhi verdi di quel ragazzo dal sorriso storto avevano incontrato i suoi, le stesse dita nascosero il taccuino sotto la felpa scura.
Quando le trasse fuori, i polpastrelli erano argentati di grafite.

“Non ho mai conosciuto i miei genitori, né una nonna, o uno zio, nessuno, la mia famiglia semplicemente non esiste, o comunque non esiste per me. […] Sono un orfano, e allora? Questo non da a nessuno il diritto di considerarmi un disgraziato che è cresciuto così come andava, perché non è vero, non è assolutamente vero.”

“Parliamoci chiaro, ero un barbone, quello ero, niente di più e niente di meno, ma Gerard non se ne era preoccupato tanto, non si era fermato a quello che sembravo, ma si era soffermato su quello che ero veramente. […] Eravamo così simili eppure irrimediabilmente diversi.”

__ Piccola trama inutile __
Frank e Gerard stanno insieme da un paio di anni, quando i loro genitori li scoprono e vietano loro di vedersi.
Hanno entrambi 18 anni e Gerard viene praticamente segregato in casa, mentre l'altro continua ad andare a scuola ma i due non hanno più alcun contatto se non grazie a Mikey che passa loro le informazioni necessarie per sapere come sta il proprio ragazzo.
Sono passati ben due anni e Gerard decide finalmente di andare a riprendersi l'amore della sua vita, sperando che questo accetti di scappare con lui di nuovo.
Ma Frank accetterà l'invito o si tirerà indietro?

[Tratto dal testo]
Nei giorni tempestosi o anche solamente di pioggia, vedevo come il suo umore cambiava improvvisamente. Quando eravamo a letto, ero soprattutto io che coccolavo lui e lo stringevo a me rassicurandolo. Non dico che fosse triste o giù di morale, ma proprio sembrava che avesse paura dei temporali, quindi facevo del mio meglio per farglielo passare.
 
Gerard nasconde una parte del suo passato -che è anche il motivo della sua paura- al suo ragazzo.
Come pensate che farà Frank a scacciare i fantasmi del suo passato e a fargli ritrovare finalmente la serenità?  

Frerard ambientata ai tempi del liceo.
Gerard è un ragazzo reputato "secchione" da tutta la scuola e "troppo buono" da suo fratello. E' il tipico ragazzo a cui piace aiutare la gente e suggerire loro i risultati dei test scolastici.
Un giorno arriva a scuola un nuovo alunno: Frank.
Frank è un ragazzo timido e chiuso in se stesso con problemi familiari e tutti a scuola lo prendono in giro e/o lo ignorano. Tutti tranne Gerard, che fin dal primo momento in cui lo vede decide di prendersi cura di lui proteggendolo e soprattutto aiutandolo a ricostruirsi un'autostima facendolo sentire speciale.

[Traduzione] Gerard non desiderava altro che arrivare alla fine dell'ultimo anno incolume. Era contento di rimanere invisibile, sul serio. Gli unici lati positivi della sua vita erano uscire con Ray, lavorare al suo fumetto con Mikey e le lezioni settimanali di danza con sua nonna e le sue pazze amiche. Ma un giorno Frank Iero (il bello e popolare Frank Iero con i suoi stupidi capelli e i suoi stupidi occhiali da sole, che non si ricordava nemmeno di aver avuto ginnastica insieme a lui al primo anno quando erano solo dei perdenti sfigati) si presentò allo studio per poi non dargli più pace. A quanto pare c'era solo una cosa che a Frank non riusciva: ballare. E voleva che Gerard glielo insegnasse, proprio quando era convinto che la sua vita non potesse peggiorare ulteriormente.