"Volevo che il Mondo finesse, il rumore cessasse e l'allegria morisse.
Non puoi immaginare come desideravo che tutto intorno a me morisse. Morisse in quella notte di nascita e gioia. La stessa rivoltante gioia che pochi metri più in basso mi straziava le orecchie con cori e risate frivole."
È la notte di Natale a Venezia. Pensieri e tormenti del giovane principe Viktor Bojanovic Mickalov.
ATTENZIONE : LINGUAGGIO BLASFEMO E VOLGARE!

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[Vodka&Inferno ]Io li osservo ma senza parlare e senza gridare. Io li osservo perché sono un grande spettacolo anche se corrono e corrono verso la fine.

Frattaglia doveva fidarsi. Viktor aveva recitato la sua sentenza.

Aveva Venezia ai suoi piedi

Cerbero aveva un unico compito: sorvegliare l’entrata dell’Ade.
Cerbero non poteva riposare, mai.
Cerbero ne era il guardiano e sempre lo sarebbe stato, per l’eternità.


Nikita aveva un unico compito: sorvegliare l’entrata del maniero.
Nikita non poteva riposare, mai.
Nikita ne era il guardiano e sempre lo sarebbe stato, per l’eternità.

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Poi il sogno si era infranto. Lui si era svegliato ed i gatti erano ancora tutti lì con le loro voci moleste.

Due sentimenti, uguali e diversi. Entrambi in un modo o nell'altro, portano alle lacrime...

Mia si girò a destra.
Boris attese.
Mia si mise pancia sotto.
Boris attese.
La gamba di Mia scivolò da fuori le coperte, incontrando il freddo notturno.
Boris attese.
Mia non si mosse più, e il suo respiro si fece regolare.
Boris si mosse.

[Vodka&Inferno]Cos'avrebbe detto suo padre? E sua madre? Sicuramente lo avrebbero decapitato o diseredato e non sapeva quale delle due cose era peggio. Poggiò la testa nuovamente sul cuscino guardando il soffitto cercando di riaddormentarsi e di non pensare più a ciò che era successo nel sogno, ma lui lo sapeva, sapeva che neanche quella notte avrebbe dormito, un altra notte di agitazione lo aspettava.

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[Iosif - Nikita]
*
Ed ecco, era di nuovo il momento del dovere. Il suo dovere.
La porta chiusa alle spalle, le spalle appoggiate al legno duro e levigato di una stanza in cui sarebbe tornato solo a tarda notte, solo quando il turno di guardia sarebbe terminato.

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[Vodka&Inferno][Vodka&inferno]

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È una delle storie del Contest di Natale organizzato dalla pagina Vodka&Inferno da cui sono tratti i protagonisti.
***
Si allontanò piano e si voltò guardandolo in viso.
"Perché mi avete condotta qui?"
Domandò con calma, mentre una leggera brezza invernale le muoveva i boccoli biondi.
"Per mostrarvi qualcosa di unico."

Padre Georgij

Anna x Viktor

Sei un soldatino e i soldatini si limitano a eseguire gli ordini.
Non c’è altro per te. Solo questo.

Non tiene conto dei fatti avvenuti nel romanzo.
È conseguenza di alcune vicende avvenute nel GdR ufficiale del romanzo Vodka&Inferno.
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Dalla FanFiction:
"E quei volti, quei suoi fantasmi, avevano eliminato tutte le meraviglie di cui lei avrebbe ancora potuto godere. Le sarebbe bastato poter avere quei nomi per essere felice.
Tuttavia nessuno l’avrebbe cercata, nessuno l’avrebbe aspettata, nessuno l’avrebbe salutata.
Era morta da sola, così come era nata.
E quei nomi e quei volti l’avrebbero dimenticata."

Frattaglia

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Lazar’, Lazar’, continuava a ripetere quel nome nelle sue preghiere. Ma chi era Lazar’?

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[Vodka&Inferno]
Dal testo:
"Non era il suo primo natale lontano dalla sua famiglia, eppure come ogni anno si sentiva sola in mezzo alle persone, in mezzo a quella famiglia che l’aveva accolta solo come assistente infermiera del dottore."
Spero vi piaccia!