Eccomi, Jadis!
Un altro capitolo meraviglioso, e anche stavolta pieno di eventi fondamentali, sia del canon sia della storia dei due gemelli!
Mi ha fatto tantissimo piacere innanzitutto vedere che una delle vicende centrali riguardava Melwen ed Elrohir!
Una parte di me continua a tifare per loro, nonostante la svolta che hanno preso gli eventi e che, a mente lucida, penso fosse inevitabile….
Ho amato il modo delicatissimo con cui hai raccontato la consapevolezza di Elrohir e come cerca di affrontarla nel migliore dei modi, nonostante nemmeno lui sappia bene cosa prova per Melwen.
Molto bello nella sua semplicità il dialogo con Maedir, (Che io candido a fratello dell’anno per la pazienza e la sensibilità che ha dimostrato), in cui ad emergere non sono tanto i pareri dei due, quanto una conferma per Elrohir e una spiegazione da parte di Maedir.
Maedir conosce le motivazioni che hanno spinto sua sorella a tenere nascosto il suo amore per Elrohir, ma sa anche che qualsiasi dubbio possa avere Elrohir, qualsiasi vera risposta cerchi, la cosa migliore è parlarne con Melwen.
Mi è piaciuto ritrovare la saggezza di Maedir e rivedere il profondo legame di amicizia e rispetto che c’è tra lui ed Elrohir, che ormai gli permette di affrontare insieme qualsiasi discorso, pronti ogni volta a darsi un buon consiglio, o anche semplicemente ad ascoltare.
Non mi aspettavo che la conversazione sarebbe stata interrotta bruscamente da un evento che, a pensarci dopo, ad Annuminas era ancora ignoto…
Fa star male l’atmosfera di incertezza e tristezza che si percepisce in tutta la città mano a mano che si diffonde la notizia della morte di Arador, nonostante Arathorn sia stato subito pronto a prendere sulle sue spalle la responsabilità di capitano e abbia cercato di rassicurare il suo popolo.
Ho la sensazione che tutti ad Annuminas percepiscano che le cose stanno cambiando e che stanno arrivando tempi difficili da cui non usciranno né presto né con facilità, ma penso siano tutti pronti ad affrontare ciò che verrà.
E finalmente sappiamo il motivo delle ultime parole di Arador… E’ stata un’altra sorpresa amara scoprire che cosa aveva fatto il capitano dei Dunedain a Melwen.
Ha preteso di scoprire qualcosa che lei voleva, giustamente e in piena consapevolezza delle conseguenze, non rivelare.
Immagino che le ragioni di Arador fossero tutte volte alla protezione del figlio e della sua gente, ma forse nel profondo a muoverlo era anche la paura e l’incertezza che da il pensiero che la morte potrebbe essere dietro l’angolo… Altrimenti non mi spiego la sua improvvisa crudeltà.
Deve aver detto cose veramente tremende a Melwen per spingerla ad usare, penso per la prima e ultima volta nella sua vita, il suo dono come un’arma. Melwen voleva fare del male ad Arador, lo voleva con tutta sé stessa, in quel momento, e la cosa mi ha colpita.
Melwen è sempre stata una persona incredibilmente altruista, paziente e generosa, e per arrivare a una cosa del genere doveva essere stata colpita veramente là dove fa più male.
Ma a farmi stare veramente malissimo è stato vedere Melwen attribuirsi tutta la colpa per ciò che è successo, quando in realtà lei non ha colpa.
Nessuno è perfetto, ognuno ha dei limiti oltre i quali non può più sopportare, e lei pretende troppo da sé stessa.
Evidentemente Arador l'ha spinta oltre quei limiti...
La morte di Arador l’ha sconvolta, ancora di più a causa del suo messaggio per lei in punto di morte, e probabilmente è stato questo a scatenare il suo senso di colpa…
Il fatto che Elrohir fosse lì penso sia stato un conforto per lei, si vedeva da come, durante il racconto, teneva sempre la mano su quella di lui…
E non credo che sia un caso se Melwen ha cercato l’opinione di Elrohir… Ne aveva bisogno.
Così come aveva bisogno anche lei, come Elrohir, di dare voce a quel discorso che stavano entrambi tenendo nascosto, in cerca del momento migliore per affrontarlo.
Temevo che le premonizioni di Melwen l’avessero avvertita anche su ciò che sarebbe stato dei suoi sentimenti per Elrohir, eppure credo che in questo caso mantenere la solita calma con cui affronta ogni consapevolezza del futuro sia sul punto di crollare.
Mi è parso di sentire, sotto la calma della superficie, tutto il dolore di Melwen nel sapere con certezza che non potrà mai avere Elrohir accanto a sé come compagno.
La risposta di lui, per quanto gentile, ha comunque un sapore amaro, ancora di più vedendo la reazione di Melwen: lei quelle parole non le voleva sentire.
Sapeva che prima o poi sarebbero arrivate, ma sentirle è stato come una pugnalata, e si vede.
Mi aspettavo, o forse speravo, che Melwen non si arrendesse del tutto, che non si rifiutasse di rivedere Elrohir, e infatti è ciò che fa. Forse per potersi godere ancora dei momenti con lui, forse perché, e questo me lo ha confermato in parte anche la visione a cui accenna alla fine, sa che non è ancora del tutto finita, Melwen fa in modo di passare sola con Elrohir ogni minuto possibile, come infondo a sempre fatto.
Per quanto riguarda Elrohir, ho la sensazione che non sia sereno come sembra. (di nuovo la superficie inganna XD)
Sa che la sua strada e quella di Melwen dovranno inevitabilmente separarsi, eppure ho la sensazione che una parte di lui avrebbe voluto restare lì con lei, con Maedir e con gli altri Dunedain.
In più, nonostante la fermezza delle sue parole, non credo sappia con certezza se la ama o no.
Mi ha dato la sensazione che, per tutto il capitolo, Elrohir non riesca mai veramente a dare un nome a ciò che prova per Melwen, e forse non ci riuscirà mai.
Dolcissimo il momento della nascita del piccolo Aragorn e dei suoi primi anni, davvero un raggio di sole nell’atmosfera cupa di tutto il capitolo!
C’è stato davvero troppo poco tempo per godersi l’immagine di questa famiglia nei suoi pochissimi anni di felicità, eppure sei riuscita a farmeli rimanere impressi!
Anche se ha rovinare un po’ la serenità del periodo, oltre ovviamente al pericolo che si avvicina, ci si mette anche il carattere un po’ troppo impetuoso di Arathorn.
Combattere è il suo modo per proteggere il figlio, quello che, secondo lui, è il modo migliore per dargli il futuro che merita, eppure sembra non soffermarsi mai particolarmente sui rischi che corre, come dice giustamente anche Melwen, e mi chiedo se Gilraen non avesse cominciato a farci i conti già da prima..
Questo però ovviamente non è servito ad alleviare il suo dolore quando poi le è arrivata la notizia della morte di Arathorn, anzi se mai lo ha reso più profondo.
Straziante la descrizione della battaglia, rapida e amara come saranno stati molti di quegli scontri crudeli per difendere i territori dei Dunedain…
Ed è terribile il momento in cui muore Arathorn, proprio quando Elladan era a un passo dal neutralizzare la minaccia degli arcieri…
Il classico secondo di troppo, quell’attimo inevitabile che dura troppo e troppo poco e che lascia sempre terribili conseguenze.
Mi ha commossa come Elladan si concentra sul dolore del fratello più che sulla propria tristezza per quel colpo mancato, perché sa che Elrohir ha prima perso Arador e, appena due anni dopo, anche Arathorn, due uomini che conosceva bene e che stimava, e la cui perdita lo fa soffrire tantissimo.
Tristissimo ma anche molto bello il momento della partenza: molto semplice ma anche estremamente significativo.
Elladan non ha avuto il tempo di crearsi legami, tra i Dunedain, ma Elrohir si, dopo tutti gli anni che ha passato con loro, e quella potrebbe essere l’ultima volta che ha occasione di vedere le persone a cui vuole bene e di poterle salutare….
Mi ha commossa il momento in cui saluta la famiglia di Maedir: si vede tutto il bene che vuole a ogni singolo membro della famiglia, e come desidera con tutto il cuore di rivederli, e si vede quanto a sua volta tutta la famiglia lo ricambi.
Mi ha fatto tenerezza la piccola Edeniel che è pronta a partire con Elrohir pur di non dovergli dire addio, e spero davvero di vederla a Imladris, un giorno!
Mi mancherà Maedir, mi mancherà davvero tantissimo… Non c’è una possibilità che ricompaia ancora una volta?
Perfetta e straziante la descrizione che hai fatto del dolore di Gilraen, ormai talmente profondo da non concederle nemmeno più di sfogarsi attraverso il pianto…
Eppure nonostante questo Gilraen si aggrappa all’unica cosa che le è rimasta, il suo bambino. E’ pronta a fare di tutto per proteggerlo, per farlo arrivare sano e salvo a Imladris, anche se per farlo dovesse sacrificarsi.
E’ la stessa immagine che ho io di lei, e mi ha fatto tantissimo piacere ritrovarla qui!
Gilraen è una donna che è passata in pochissimo tempo da un matrimonio felice, tanto desiderato, coronato anche dalla nascita di un figlio, al ritrovarsi sola, vedova, e costretta, per il bene di suo figlio, ad abbandonare la sua casa e la sua gente.
E Gilraen tutto questo lo affronta con tutta la forza che ha: piangendo e soffrendo, ma sempre con tutta la forza di cui è capace.
Ma la mia parte preferita è il saluto tra Melwen ed Elrohir:
Ho adorato vedere Melwen concedersi quella carezza a Elrohir, che secondo me desiderava da tanto potergli fare, ed Elrohir che ricambia con un bacio…
E ho adorato il saluto in Sindarin di Elrohir, che, ne sono sicura anche io, Melwen ha capito perfettamente, e sento che conserverà gelosamente quelle parole, indipendentemente da quanto tema che anche le sue visioni la ingannino.
Spero sinceramente di vedere presto un loro incontro, mi piacerebbe così tanto…!
Tantissimi complimenti davvero, Jadis!
Ho veramente adorato come hai raccontato i sentimenti in questo capitolo, con grandissima attenzione e sensibilità, e stando attenta al carattere e alle caratteristiche di ogni personaggio!
Davvero, ho amato ogni scena, ogni momento.
Non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo, e vedere come sarà il ritorno a casa dei gemelli!
A prestissimo!
Tyelemmaiwe |