Recensioni per
Blessures
di baby80

Questa storia ha ottenuto 155 recensioni.
Positive : 152
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Master
02/04/17, ore 13:38

Anzitutto ti dico che mi piace molto il modo in cui stai scrivendo questa storia, modo inteso come "scelta delle parole".
Non so se sia una scelta voluta o se è come ti viene naturale - scriveresti allo stesso modo una storia ambientata nella nostra epoca? magari su degli adolescenti di periferia? - ma hai un lessico ricercato che rende subito un'idea di "storia di altri tempi".
Non sei la sola - un'altra è Ninfea Blu, anche se lo stile alla fine risulta diverso (tanto per citare un esempio) e un'altra mi pare sia Mina, ma pure Pamina71 opta per uno stile elegante ed a tratti, a mio parere, desueto - questa è una caratteristica narrativa che mi colpisce sempre molto perché il tipo di linguaggio che sarebbe "corretto" adottare (al di là dei gusti personali) fa parte delle questioni che mi incuriosiscono.

Mi spiego meglio: Lady Oscar vive nel Settecento Alieno della Ikeda, in una narrazione sostanzialmente disegnata ed in bianco e nero. Conosco poco il manga ma quello che resta in mente, nel bene e nel male sono le immagini (bella la mano sulla spalla prima della notte di sesso, terribile lui a terra che batte mani e piedi chiedendosi perché non è nobile, molto poco da "andré dei sogni" e molto più da "siparietto comico").

L'anime è, appunto, un cartone: dialoghi ed immagini, ma soprattutto immagini.
Non sono dialoghi che suonano settecenteschi, non sono nemmeno dialoghi ultra moderni, il linguaggio è molto castigato, e anche semplice. Non c'è tanto spazio per riflessioni personali a parte un paio di scene rimaste memorabili (inclusa la 35 da cui tu sei partita): André è uno che tace, Oscar è molto riservata e non hanno un giro di amici con cui e di cui parlare, a parte la Regina, che però è ingiudicabile per Oscar e quindi incommentabile per André.Non ci sono insomma i famosi "dialoghi con l'amica del cuore" dove finalmente si sa cosa diavolo pensa l'eroina.
Per via del mezzo, per forza di cose non ci sono pensieri, flussi di coscienza e men che meno descrizioni e questi sono gli elementi che spesso tradiscono l'epoca in cui una storia è stata scritta (per me fu un colpo leggere una edizione integrale di Piccole Donne, per esempio).

Quando noi scriviamo a che modello dovremmo aderire? Come li dovremmo raccontare questi due? Come se fossimo anche noi di altri tempi? Con un linguaggio aulico o, quanto meno ricercato? O va bene un registro più colloquiale?

A me piace, per esempio, usare ogni tanto dei personaggi adolescenti e lì me lo chiedo sempre - perché gli adulti è naturale che siano più compiti e mediamente più educati, con un linguaggio più articolato, anche ricco, ma i ragazzi no.
Posso far dire ad una Oscar di 15 anni "maledizione!" e "questo non ti riguarda!" perché mi sembra il linguaggio giusto. Però, se dovessi scrivere la stessa scena su una ragazza di 15 anni di oggi, non penso proprio direbbe "Maledizione!" piuttosto "porco cane" e "Ma fatti una buona volta i fattacci tuoi!" e già sarebbe una adolescente molto educata.
Viceversa: un André di 15 anni nel Settecento avrebbe potuto dire "Ca..o!" e parole / espressioni da lì derivate?

Chiudo qui la digressione.

Non sei la sola che sta scrivendo a partire dal capitolo 35 - storie diverse eh! d'altro canto l'anime ha solo 40 capitoli ed i punti nodali non sono infiniti. Interessante questa tua ripresa: Oscar non sta ascoltando André, André non si sta preoccupando di cosa vuole Oscar e il Generale sa bene cosa vuole André e cosa vuole lui, peccato che quello che vuole il Generale a noi lettrici /spettatrici non piaccia proprio per niente.
(Recensione modificata il 02/04/2017 - 01:44 pm)

Nuovo recensore
02/04/17, ore 11:05

complimenti, storia veramente origiale e piena di mistero! intense le descrizioni dell'ambiente, odori, sensazioni, sembra proprio di stare lì con i protagonisti!

Recensore Master
02/04/17, ore 00:07

Bellissimo, mi pareva di sentire il puzzo del luogo e le urla degli animali sgozzati; riesci davvero a farmi vedere la scena e non è cosa da poco. Il racconto però è anche fitto di mistero e tensione che vengono dai buchi di memoria di Oscar e dall'acredine di André, da dove viene? Cosa è successo tra loro durante questa fuga? Ironico anche il nome 'rue de la lingerie...' credo non sia casuale... attendo il seguito.
Bravissima, una storia davvero insolita e diversissima dalle altre.

Recensore Veterano
01/04/17, ore 23:08

Oddio e adesso cosa gli avrà fatto!!! Mamma quanto sono dure le parole di Andrè, lei gliene avrà combinata una davvero grossa stavolta!
Descrivi luoghi e situazuone in maniera magnifica, ho quasi percepito  il puzzo di cui non ci risparmi l'annusata! I due sono chiaramente in fuga, ma non poteva condurla, o per meglio dire portarla, in un posticino più carino, no eh? 
Fra tutte le ipotesi che vagabondano nella mia testa, ho solo due certezze, una è che tu sai davvero scrivere e l'altra è che Oscaruccia  è ( finalmente) saltata addosso ad Andrè. Poi vabbè lui sconvolto 😳 le ha avrà intimato di tenere le mani a posto e adesso lui, novello Maria Maddalena, magari si pente e le laverà pure i piedi! 
Mi piace uhhhh eccome se mi piace !

Recensore Master
01/04/17, ore 22:40

Ciao baby.
Devo ammettere che mi hai spiazzata. Perché tutta questa durezza da parte di André? Capisco che l'aver smarrito un frammento di ricordi fondamentale porti Oscar ad essere incoerente... È un capitolo claustrofobico e psicologicamente graffiante. La curiosità aumenta a dismisura. Sei molto enigmatica, ma non meno intensa. Bravissima... banale dirlo ma è la verità.
A presto.
C. 
 

Recensore Veterano
01/04/17, ore 22:31

Caspita ! Il mistero si infittisce sempre più. ...bella idea .Non vedo l ora di leggere il seguito . Bravissima come sempre
(Recensione modificata il 01/04/2017 - 10:32 pm)

Recensore Master
28/03/17, ore 10:06

Uno sguardo dentro l'anima di Oscar assolutamente magistrale. Adoro questi personaggi, e mi piace leggerli "veri", permeati di tormenti e passioni, caduchi ed eroici come solo gli esseri umani sanno essere. E questa umanità disperata l'ho sentita tutta nei pensieri disgregati di Oscar, nel suo porsi di fronte alla morte, nel suo desiderio di fuggirla, ancora più grande del senso dell'onore che invece le imponeva di accettarla. In quest'ottica quelle dita intrecciate nel finale aprono interi universi di possibilità. Attendo, sicura di leggere qualcosa di davvero emozionante. A presto.

Recensore Master
28/03/17, ore 02:46

Ho letto e sto leggendo diverse fiction che aprono con questo famigerato episodio 35,eppure non riesco ad annoiarmi è gratificante scoprire riletture diverse, stili personali ,complementari e what if sorprendenti tutti così dissimili fra loro sebbene la matrice è naturalmente immodificabile.
Sono rimasta assorta, in trepidante attesa ,dell'arrivo di André, anzi, ad un certo punto temevo non arrivasse,ho temuto il primo colpo durissimo contro la povera Oscar.
Ne sono certa,lei non avrebbe reagito,si sarebbe lasciata trafiggere nonostante tutto. ...fortunatamente ,fin qui non hai operato cambiamenti, tranne il particolare conclusivo che vede le loro mani unirsi....perche' la complicità non è solo nell'aria ma vive in loro,perché S.Antoine è troppo vicino ad Oscar per lasciar filtrare solo quel mormorio, quella flebile invocazione che tutte conosciamo.
Lei "poteva",doveva osare di piu',in questo passaggio.
Originale la tua prospettiva su Jarjayes e la consapevolezza di lui che già aveva,prima di tutti compreso.
In effetti non ci si pensa,ma quella frase verso André :"Vorresti sposarla?"Se la dice,non è un caso ne'tantomeno dovuta ad una confidenza di Nanny o una parola in più di Oscar. No. Lui sapeva e aveva compreso tutto già quando disse ad André di continuare a seguire sua figlia, deluso di averla lasciata partire sola in Normandia.
Grazie Baby,continua così, buon lavoro
(Recensione modificata il 03/04/2017 - 06:35 pm)

Recensore Master
27/03/17, ore 23:16

Complimenti cara Baby80, magnifico capitolo . Attraverso le tue parole ho rivissuto attimo per attimo ogni singolo momento di quella puntata , bellissima tra l'altro. L'ultima parte poi è stato emozionante e quella stretta fatta con decisione e l'intreccio delle dita della mano è davvero molto bello .
Complimenti ancora per questo capitolo, sei bravissima. Ti aspetto al prossimo capitolo ma intanto ti abbraccio con tanto affetto.
Giusy

Recensore Master
27/03/17, ore 22:04

Flashback insolito e dettagliatissimo. Molto descrittivo nel dar voce al mutismo di Oscar, alla sua apparente freddezza ( più che altro dovuta al costante alito gelido della Morte che ne stava lambendo le ossa), al perchè la paura, lo sgomento e la tristezza l'avessero trasformata in una statua di sale. Incapace di guardarsi alle spalle, mettendo a fuoco il suo carnefice. Incapace di cogliere subito l'ennesimo ingresso del suo angelo protettore.
Da ciò che scrivi Oscar pare rinchiusa in una bolla di vetro, in una sorta di protezione che il suo subconscio le crea per sopportare l'insopportabile.
Oscar, più che vedere, sente. Con i sensi acuiti dalle grida della sua anima. E' questo ciò che riesco a percepire dalle tue righe, dalle considerazioni amare e vive che escono dal suo cuore. Mai mostrato in quest'occasione tanto ferito, e sanguinante. E probabilmente così provato da percepire la totale sintonia con quello di lui.
L'epilogo di questo capitolo è criptico, per me. Si allaccia probabilmente al titolo che hai scelto, ma soprattutto vi leggo una sorta di poesia che nasce dall'animo di Oscar e che si predispone a concretezza, si predispone alla lotta, alla Vita. Mi pare di scorgere una reazione, rispetto alla passività ( che in mille modi abbiamo motivato) intravista nell'episodio celeberrimo. Mi pare di capire che Oscar aspetti un cenno, un qualcosa che le faccia comprendere fin dove potrà osare e spingersi con Andrè. Sebbene le rivelazioni dello strappo siano lontane e quelle di Saint Antoine da poco avvenute....
Non so, percepisco quasi la necessità in lei di sentirsi degna dei sentimenti di lui, il bisogno di farsi guidare, per una volta, anzichè condurre...
In ogni caso, crei aspettativa su aspettativa. Sarà sempre un grandissimo privilegio leggerti...
Tamara Alessandra.

Recensore Veterano
27/03/17, ore 21:17

Ciao, la storia è ben scritta, la trama ben tessuta. Percepisco che possiedi pienamente la conoscenza della lingua italiana, la sua ricchezza e le sue sfumature e che sei anche abile nella costruzione della trama. Personalmente mi sono mancate le emozioni finora, se non nella parte finale di questo capitolo, quando hai introdotto la "novità" del tocco della mano di Andrè sul polso di Oscar, prima, e delle dite intrecciate, poi, foriere, forse, di chissà quale cambio di passo nella storia. E sì che la storia ha tutte le credenziali per procurarmele, queste emozioni. Forse è lo stile, a tratti costruito ed elaborato, a togliermi immediatezza e freschezza. Questa frase, ad esempio, che non ho capito (e, se entra troppo in gioco il cervello durante la lettura, addio emozione): "Mai prima d'allora vi era stata una tale insolenza nei riguardi di mio padre, il fidato André eternamente garbato ed ossequioso servì, a quello che era stato il suo padrone, quel lato nascosto ed oscuro di sé contro cui mi imbattei io stessa, una sera di qualche anno addietro."
Continuerò a seguirti anche nei prossimi capitoli. Il mio parere è nel complesso positivo e poi non ti spaventare :) : sono una lettrice difficile.

Recensore Master
27/03/17, ore 16:33

Ciao e grazie per la splendida narrazione, ecco Oscar che attende la morte per mano del Padre e vuole vivere e la salva André. Tempo fa ho scoperto che esistevano i samurai donna e che si uccidevano (si facevano uccidere ) per onore e il generale ha fatto di onore e lealtà il suo emblema di vita, e, tuttavia/intuisce i sentimenti di André... E si allontana, mentre la scena si chiude con le dita di André sul polso di Oscar. Superbo. A presto Jane Queen imperatrix

Recensore Master
27/03/17, ore 10:08

Magnifico questo tuo secondo capitolo. Premetto che dopo tre anni di efp, in cui ho letto quasi tutto a parte alcune long a rating rosso, i missing moment iniziano ad annoiarmi... tu invece hai trasposto l'episodio in maniera incalzante e concitata, attraverso un pov di Oscar che, a quanto ricordi, è uno dei più efficaci e riusciti, sia per contenuti che per linguaggio (non proprio settecentesco ma sicuramente appropriato al personaggio e all'epoca). Anch’io penso che la reazione del Generale all'annuncio di André sia frutto di una certa consapevolezza sui suoi sentimenti; quello che lo lascia senza fiato è invece il tuo what if, quella splendida immagine di quelle mani che si intrecciano. Bel capitolo davvero

Recensore Veterano
26/03/17, ore 12:54

La cosa più bella sono quelle dita intrecciate! Un po' quello che tutte avremmo voluto vedere nell'originale ma che non vi è stato. Rispondere chiaramente con un tocco prima rifiutato ma poi cercato e condiviso quasi come un bacio. Mi é piaciuta molto la scelta di quel verbo " possedevo", qui magari inerente solo a quell'interesse di Andrè che lei anela ma che fa da eco a quel "mio" del "il mio Andrè.
Tu cara non deludi mai. Non vedo l'ora di leggere il seguito!
(Recensione modificata il 26/03/2017 - 12:56 pm)

Recensore Master
26/03/17, ore 12:04

Ciao baby, e buona domenica.
Mi hai trasportata proprio dentro a quell'episodio straordinario, attraverso le sensazioni di Oscar, di una donna già consapevole dei suoi sentimenti, ma che è alle prese con l'angustiante avvicinarsi del momento della morte, per mano del padre. E qui, quel lento e spaventoso annunciarsi della dama con la falce, trasuda attesa e agonia grazie alla tua scrittura... che poi prende il volo nel momento in cui TU hai deciso di cambiare la storia così come la conosciamo.
Un capitolo davvero complesso ma plausibile in tutto. Ora attendo di sapere cosa succederà. Rinnovo il mio Bentornata. 
C. 
Ps. Quelle citazioni sulla ferita che sanguina e che ci riconducono al titolo, le ho trovate molto emozionanti...
(Recensione modificata il 26/03/2017 - 12:39 pm)