Recensioni per
Nel nome del padre
di Dark Sider

Questa storia ha ottenuto 391 recensioni.
Positive : 391
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/12/19, ore 15:29
Cap. 6:

Ciao carissima, eccomi a proseguire questa long che sta diventando sempre più avvincente. Avevi accennato che, sebbene Mano Insanguinata sia sulle tracce di Rowen, i due non si sarebbero incontrati subito, come è giusto che sia. Come dici tu stessa nelle note questo capitolo è "un po' di passaggio e un po' no": se infatti non succede molto a livello di eventi, è pur vero che ci riporti a Rowen, ci illustri cosa gli è successo finora, presenti la sua nuova situazione di prigioniero e in lui avviene una scoperta radicale. È qui, e solamente qui, che il potenziale lato oscuro di Rowen emerge: se prima si dedicava alla madre, mettendola al primo posto, ora è invece abbandonato e il suo sentimento predominante è la rabbia. Il dialogo con gli altri prigionieri è fondamentale per spiegare questo passaggio, dato che la scoperta che solo la sua città è stata distrutta e costantemente presa di mira dal Tiranno fa sorgere domande e nuovi dubbi. Rowen ora non ha niente se non il desiderio di capire, desiderio che inevitabilmente affonda nel suo stesso passato. È pronto ora a tentare la fuga dai Razziatori, ma il nuovo atteggiamento mentale di Rowen pone ora secondo me le basi per un incontro con Mano Insanguinata (che ci sarà sicuramente) in qualche modo diverso da come sarebbe potuto essere senza la volontà di capire. Ti faccio i complimenti anche in questo capitolo per i dialoghi, per le introspezione che rendono i sentimenti e le reazioni di Rowen davvero verosimili, e soprattutto per come hai caratterizzato bene anche personaggi marginali quali gli altri prigionieri. Bravissima come sempre, attendo di poter leggere il seguito. Mi fa davvero piacere proseguire questa storia!! Alla prossima!

Recensore Veterano
17/12/19, ore 19:23
Cap. 4:

Eccomi qui di nuovo a legger dell’avventure del giovane Dimitru Starkescu, nome derivante dalle origini di Rowen, in quanto un po’ Stark e un po’ ragazzina dell’est europa. Dico la verità, quasi ci son rimasto male quando il focus si è spostato su Mano Insanguinata, e io che volevo leggere almeno un altro capitolo in cui qualcuno vendeva il culo del nostro giovane anti-eroe al miglior offerente. Uff. Niente, Syrdin è sotto assedio e il mercato della prostituzione deve aspettare. BENE. NE PRENDO ATTO.
Scherzi a parte, inizi con le tue note personali dicendo che questo capitolo (brutto e cattivo) t’ha tenuta impegnata per due settimane e che comunque non ne sei soddisfatta. Diciamocelo dall’inizio così fughiamo ogni dubbio: a me è piaciuto invece. E molto. Perfettamente in linea con il pensiero che ho espresso nelle precedenti recensioni (qui si può avere il doppiatore di Lost che legge l’ultima frase? Ah, no? Stiamo stretti con il budget? Vabbè, grazie lo stesso) ovvero che sei in costante miglioramento e, di pari passo, viaggia la mia curiosità e il personale gradimento di questa storia.
Oltretutto mi citi Orwell sin dall’inizio. Se per te è stata una fitta al cuore leggere di Jack London per me lo è stato del vecchio George. Pare che abbiamo degli autori preferiti in comune.
Se il segno distintivo dell’uomo è la mano, strumento col quale fa tutto ciò che è male (vecchio porco d’un George, chissà che seratone che devi aver passato al fronte. Sto esagerando? Vabbè, le cose tra parentesi leggile a parte allora, sono l’inframezzo comico che serve alle serie TV per spezzare dei momenti che altrimenti risulterebbero troppo pesanti. In soldoni, non te la prendere, non sto approcciando la tua storia con poca serietà, semplicemente ti sei trovata un recensore un pizzico minchione) qui è insanguinata e dipinta sul suo volto. Non lascia presagire nulla di buono, insomma. Ai provini del talent show I Wanna Be a Demon il figlio di Davian si è portato a casa ben quattro sì, entrando di diritto nella squadra dell’arcidemone più forte di tutto l’inferno: Roby Facchinetti, questo lo porta a dipingersi la faccia con una mano tinta del suo stesso sangue al fine di assomigliare di più al suo maestro e per ribadire che la pratica del fisting in quei giorni lì è altamente sconsigliata.
Okay, credo di aver sfogato tutta la mia ironia, d’ora in poi cercherò d’essere più serio. Davvero.
Mi è piaciuto tanto questo capitolo che non saprei utilizzare parole adatte ai fini di descrivere ciò che mi ha lasciato. E’ un po’ come ritrovarsi in uno di quei boschi in una giornata uggiosa e nebbiosa, rompendo il silenzio si ha paura di rovinare tanta bellezza.
Sicuramente la parte che mi è piaciuta di più è la caratterizzazione che hai dato a questo personaggio tanto minaccioso quanto vuoto dentro. Analizzandolo psicologicamente potrei dire che, in fondo, macchiarsi di tanti crimini e nefandezze gli sia necessario poiché sta assecondando la sua personale e sordamente dolorosa ricerca di un’emozione. Sorda in quanto produce un controsenso, sotto alcuni punti di vista, può una persona soffrire la mancanza di emozioni? Non è questo stesso un forte sentimento che ne delinea fortemente il carattere? Sta di fatto che questa sua apatica ricerca d’affermazione di sé stesso porta il nostro Mano Insanguinata a gesti e atti disumani. Nuovamente un controsenso, la sua consapevolezza del vuoto che ha dentro lo tinge di un’umanità che quasi pare voglia rifiutare, una repulsione di cui vede il riflesso negli occhi dei demoni che lo servono.
Che profondità di personaggio. Veramente, tanto di cappello, cara Dark Sider. Praticamente ho passato un quarto d’ora a cercare di metabolizzare tutta l’introspezione del personaggio di cui fornisci solo piccoli spunti all’inizio del capitolo. Mi piace da morire.
Così come mi piace il fatto che lui comunichi con i suoi “servitori” nella lingua demoniaca. E’ stato un azzardo, senza dubbio, avresti potuto rischiare di spezzare l’attenzione del lettore facendogli fare su e giù per la schermata ma hai ovviato a questo problema con il collegamento ai riferimenti. Decisamente apprezzato. Attribuisce alle loro figure un’aura ulteriormente sinistra, poiché genera incomprensione negli umani che li circondano e non c’è nulla più spaventoso di ciò che non si conosce.
Ulteriore nota d’apprezzamento per Mordhen che anche qui dimostra una razionalità fuori dal comune, inquinata soltanto dal glaciale terrore che gli ispira il figlio del ricettacolo di Kyr, facendo riaffiorare in lui pensieri più a contatto con la sua emotività.
Per ultimo ma non per ultimo, viene introdotto il fiero e orgoglioso demone Golgoth, un personaggio che è ancora avvolto dal mistero in questo capitolo ma la cui personalità viene tratteggiata attraverso i gesti piuttosto che con momenti di vera e propria introspezione. Primo su tutti l’apertura delle porte dell’Accademia, impresa con cui si scontra da solo poiché gli altri demoni (e lo stesso Mano Insanguinata) non osano interferire, conoscendo le attitudini del suo carattere. Probabilmente essere aiutato in quel momento sarebbe equivalso a un profondo smacco dritto nell’orgoglio, pertanto nessuno decide di mettersi in mezzo.
Sorpresa delle soprese: i maghi OP se ne sono andati, lasciando l’Accademia completamente vuota a prendere polvere. Cosa che fa andare su tutte le furie Mano Insanguinata. Perso, si ferma a chiedere informazioni e, quando non ne riceve, spezza il collo di giovani fanciulle.
Un’inaspettata scenetta che fa capire quanto egli sia privo di scrupoli nei confronti di chi gli risulta anche soltanto inutile, per non parlare di chi potrebbe mettersi sulla sua strada.
Segue un momento concitato e discorsivo tra tre personaggi: Mano, Thaon e il mio tanto adorato Mordhen. Il primo che cerca un arcimago, il secondo che pur di salvarsi gli confessa la presenza di Nerya e infine il terzo che cerca di mettere una pezza a ciò che ha detto il suo collego, giustificando il tutto con un “Eh, sì. Ce sta ma è morta”.
Il capitolo si chiude con la seconda uscita di Thaon che, da vero cuor di leone, manda bevuto pure Dimitr…ehm…Rowen.
Veramente un signor capitolo, non hai nulla di cui non essere soddisfatta. Hai saputo miscelare bene azione, dialoghi, introspezione e affermazione dei personaggi in un cocktail che risulta dannatamente assuefacente. La curiosità resta una piccola puntina nella testa che ti spinge a continuare immediatamente nella lettura vista l’immersività che riesci a generare con il tuo stile fluido e coinvolgente.
Bravissima, di nuovo. Ormai te lo dico a ogni fine recensione ma continuerò a farlo.

Ci leggiamo presto.

Recensore Master
13/12/19, ore 14:19
Cap. 6:

Ciao ^^
Finalmente rivediamo Rowen che, tanto per cambiare, non se la passa troppo bene XD. Non dev'essere facile perdere tutto ciò che uno ama e poi scoprire anche che ciò che ha sempre creduto vero non è altro che una menzogna. Immagino che le origini del ricettacolo di Kyr e la presenza dell'Accademia a Syrdin abbiano a che fare con il suo, diciamo, isolamento dal resto del mondo, ma credo che scoprirò tutto in futuo insieme a Rowen ^^
Arys mi sta antipatica a pelle, ma potrebbe anche rivelarsi un personaggio interessante, mentre Luth mi piace già ^^
Mi sono piaciuti molto i pensieri finali di Rowen. Quello che dice ha senso, sì forse sarà egoista il suo comportamento, ma in una situazione del genere non lo biasimo per voler salvare se stesso prima di pensare a degli sconosciuti. Ammesso che riescano a scappare (fatto per niente scontato vista la sfiga di tutti XD), spero che la maggior parte di loro riesca a salvarsi ^^
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo e scoprire cosa riusciranno a fare questi personaggi :)
Baci, pampa

Recensore Master
11/12/19, ore 00:22
Cap. 5:

Carissima Dark Sider! ^^

Non ti tirerei mai pomodori, perché occorre prendersi del tempo per far succedere le cose, ché la scrittura è una cosa seria, sempre. Inoltre l’ampio respiro di Syrdin mi piace molto perché permette di avere una visione più completa su quest’umanità vessata e su come l’umana natura reagisca a condizioni inumane. Mordhen è un vero capo, suo malgrado, perché sente il peso del ruolo che si è imposto e si sente inadeguato: in lui si rispecchiano un po’ le parole di Mano Insanguinata: un capo ha sempre paura. Il suo legame con Nerya è la vera sorpresa del capitolo. Non immaginavo che potesse essere la sorella, ma in effetti tutto torna. Proteggeva il nipote dandola per spacciata. Perché ha sempre tenuto per sé il segreto? Perché i legami familiari quando arriva l’inferno in terra si dissolvono, o almeno così è più facile pensare. Se si tratta di guardare dall’altra parte sì, si può fare, si può dire che la propria sorella pazza è morta, ma se l’ordine dipende da te, allora ti fermi. Credo sia questo il pensiero di Mordhen.

August è un guaritore che fa un ragionamento in cui mi trovo d’accordo, non posso farci niente. Il “se tanto dobbiamo morire, allora facciamolo a sfregio, moriamo senza aiutare il ricettacolo di Kyr” è effettivamente un guizzo d’orgoglio umano che oserei definire cavalleresco, pur non dimenticando affatto che August contravviene alle regole del guaritore, che suppongo siano simili al giuramento di Ippocrate.
A tal proposito, è bello anche ciò che dici su Thoan: lui è quello che esegue, ma non ha elaborato la decisione e questo suo essere più deresponsabilizzato rispetto al capo e più ingenuo, perché non teme l’inevitabile rappresaglia e spera di riprendere Syrdin, è un’altra lettura delle reazioni umane da parte di uomini disperati.

C’è un altro uomo disperato: Mano Insanguinata non può tornare senza bottino, anzi, senza i maghi. Questa sua paura e il fatto che abbia un vago sentore di familiarità sentendo il nome di Rowen sono la chiave di volta per un’esistenza vaghissima e diversa da quella attuale, ricordata a stento, ma che può determinare la salvezza del ragazzo. Il fatto che odi suo padre è coerente anche col tipo di educazione ricevuta e l’ambiente: il ricettacolo comanda i demoni perché è più potente di loro, non per un ideale, una simpatia o un giuramento di fedeltà, presumo. Anche se Mano Insanguinata è cresciuto in questo luogo orrendo e anche se non ricordasse nulla della vita altra, vale il detto per cui se maltratti un animale quello appena girerai le spalle, giustamente, si vendicherà. Prendere tempo è il piano di Thoan: credo che quello di Rowen non sarà tanto diverso… in attesa di leggere nuovi capitoli ti faccio i miei complimenti per la trama ricchissima di colpi di scena e per l’ottima gestione dei personaggi secondari: li ho amati moltissimo tutti, dal primo all’ultimo.

Un caro saluto,
Shilyss

Recensore Master
10/12/19, ore 23:52
Cap. 6:

Cara **
Non vedevo l'ora di leggere il seguito di questa storia e, anche se dici che è un capitolo di passaggio, io l'ho trovato estremamente intenso. Soprattutto per quanto concerne il personaggio di Rowen e il suo approcciarsi con la disperazione e la speranza.
Il suo risveglio non è stato certo dei migliori; non solo è prigioniero dei Razziatori, ma è anche annichilito all'idea che probabilmente ha perso tutto e tutti... sua madre e Mordhen compresi; perché, secondo la sua idea e la sua esperienza, Mano Insanguinata non risparmia nessuno.
La bellezza di questo capitolo sta nel fatto che l'apertura mentale di Rowen si spalanca totalmente, all'improvviso, quando si rende conto di aver vissuto la sua vita resecato a Syrdir, senza sapere realmente come funziona il mondo. È un abile cacciatore, di certo intelligente, pragmatico, razionale, ma limitato a quel mondo che conosceva e che ora pare un'enorme menzogna. Il discorso di Luth sulla vendita di persone e oggetti, è lampante per chi è oltre, per chi ha visto altro. Per Kayle e Rowen no. Dopotutto è logico che per vendere devi avere dei compratori, e questo di certo allarga le possibilità in primis che non tutte le città hanno fatto la fine di Syrdin ma anche che, probabilmente, è vero che Mano Insanguinata non è davvero un macellaio che uccide tutto ciò che incontra il suo cammino. Una consapevolezza che sa di speranza, che cancella un po' lo sconforto. Perché, dopotutto, è vero che non si sa davvero se si è perso qualcuno, finché non lo si vede con i propri occhi.
Ecco cosa mi convince sempre della tua scrittura, a parte la tua prosa sempre impeccabile e che si fa divorare ad ogni riga: l'umanità dei personaggi e il loro senso di adattamento. In questo capitolo Rowen sperimenta non solo la novità di città fuori dalla sua, e la conoscenza di un mondo che è più grande e differente – e terribile, forse – di quanto lui possa immaginare, ma anche la speranza in una personalità come la sua che forse non ne ha mai nutrita davvero. Lo spirito di sopravvivenza, poi, che avvolge i personaggi è un collante; il tentativo di fuggire non è una vittoria certa, ma provare significa liberarsi da una condizione non solo di prigionia, ma anche mortificante per l'animo umano.
La speranza di cui parli, viva negli occhi di quei prigionieri, è l'ultima spiaggia che dà modo a tutti di albergare la paura, perché se quella missione fallisce, la prospettiva è agghiacciante e, probabilmente, immutabile.
Cara, io non so che dire. Ogni capitolo conosciamo di più i tuoi personaggi e ogni capitolo ci regali una fetta nuova di loro e alimenti la curiosità nei riguardi di una trama solida, di cui si vuole sempre di più. E io ne voglio di più (e ho una cotta per Rowen... e per Mano Insanguinata, ma questa è un'altra storia XD).
A presto mia cara e complimenti come sempre,
Miry

Recensore Master
10/12/19, ore 23:36
Cap. 3:

Eccomi! Anche questo capitolo l'ho adorato, e comunque a me il personaggio di Rowen piace moltissimo, perciò sono felice che tu abbia deciso di incentrarlo su di lui. La parte dell'inseguimento è stata un'angoscia, la figura del cane mi ha messo un'ansia... Davvero una bella creatura, mi è piaciuta tanto! Hai descritto bene la battaglia, davvero un'ambientazione ben fatta e veritiera, hai proprio curato tutto. Mi è sembrato di catapultarmici dentro, ho sentito le grida degli uomini e udito il clangore delle armi, davvero una scena mooolto suggestiva. Mi sono piaciuti molto anche i personaggi dei razziatori, e la volontà di Rowen di salvare sua madre è davvero struggente, per quanto decisamente poco intelligente nella sua condizione. Sono spossata, davvero, psicologicamente questo capitolo è stato estenuante (in senso buono, ovviamente), perchè mi hai fatto proprio percepire la stanchezza del protagonista, ferito sia fisicamente che mentalmente. Sono davvero curiosissima di sapere cosa gli succederà! Domani rilascerò le altre recensioni premio che mi mancano, ma poi tornerò senz'altro su questa storia perchè mi ha davvero stregato e DEVO conoscere i prossimi avvenimenti (adesso vado a dormire che sto letteralmente crollando XD).
Ancora complimenti, ti stimo davvero molto per tutte le ambientazioni che crei e per i tuoi personaggi, sei davvero brava e sei sempre in grado di tenermi con il fiato sospeso.
A prestissimo! <3

Recensore Master
10/12/19, ore 22:53
Cap. 2:

Ciao! Eccomi anche qui. Capisco benissimo la sensazione frustrante di scrivere capitoli che non ci soddisfino, anche io con le long ho questo problema, impiego tempo ed energie e non sono nemmeno soddisfatta delle volte, perciò in questo hai la mia solidarietà! Comunque, se può consolarti, a me questo capitolo è piaciuto moltissimo. L'ho trovato coinvolgente tanto quanto il precedente, soprattutto la scena dell'orecchio, stupenda! Ho adorato il pezzo in cui il protagonista si dispera, e cerca la madre, e hai descritto molto bene anche tutta la sua spossatezza fisica, secondo me. Comunque, sto letteralmente smaniando perchè non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo, e da questa mia ansia si capisce che tu abbia fatto un ottimo lavoro anche con questo scritto, sicuramente ci lasci sulle spine, in particolare dopo l'elemento del rametto spezzato! Nel frattempo, il figlio di Davian sta attaccando la città, sarà qui che si incontreranno i due protagonisti? Spero di sì, ripeto, non vedo l'ora di vederli 'insieme'.
Corro al prossimo! (scusa la fretta, ma non ce la faccio proprio a resistere ahahha) <3

Recensore Master
10/12/19, ore 22:26
Cap. 1:

Aaah, mi sto crogiolando! Davvero, in questi giorni avevo proprio voglia di leggermi un bel fantasy e sei capitata tu con questa meravigliosa fanfiction. Giuro, ho i brividi, è una ventata d'aria dannatamente avvincente, ne avevo bisogno, e inserisco subito la storia tra le seguite! Innanzitutto, sono qui per la seconda recensione premio per il contest 'elisir, pozioni e distillati', ma a prescindere da ciò continuerò sicuramente a leggere e a recensire ogni capitolo, già ho venduto l'anima al diavolo! XD
Come sai adoro il fantasy, in tutte le sue sfaccettature, ho amato la storia con la quale hai partecipato al concorso e sono incredibilmente felice che tu ci abbia scritto un seguito. I protagonisti principali già li adoro, formano una combo davvero dinamica e accattivante, non vedo l'ora di vedere come si evolveranno le loro vicende e come si intrecceranno le loro vite.
Innanzitutto, mi è piaciuta moltissimo la parte iniziale, la parte in cui offre il sangue è davvero bella, soprattutto perchè immagino che quell'ammasso di cattiveria non meglio identificato sia proprio il Davian. E' 'peggiorato' ancora di più, immagino che sia oramai irrecuperabile dal punto di vista della malvagità, il frammento di Kyr deve aver deteriorato totalmente il suo spirito. Sono curiosa di vedere quali saranno le future azioni del figlio. Poi, 'Li voglio vivi.', a chi si riferisce? Aaargh, sono super curiosissima!
La parte di Nerya l'ho amata, mi è piaciuto scoprire di più su come avessero rapito il bambino, e su come invece si fosse salvato il figlio di Shandon. Mi ero affezionata tantissimo al suo personaggio, perciò sono contentissima di vedere il suo 'erede' in azione, è un po' come avere parte di lui, perciò ho già adesso i feels a mille (chissà perchè ho la sensazione che con questa storia mi farai piangere un bel po'..... Chissà perchè!). Ho adorato lo stile, la cura che poni sempre nelle descrizioni delle ambientazioni, e l'elenco del bestiario finale. A casa ho decine di libri specifiche sulle varie creature mitologiche e folkloristiche, dunque vederlo alla fine del capitolo mi ha proprio emozionato, è stata la ciliegina sulla torta, in particolare perchè proponi una varietà di figure davvero larga e amalgamata, e fidati che apprezzo moltissimo! Si vede che sei appassionata e che sai di cosa stai parlando, proponi sempre trame ben costruite.
Passo al prossimo capitolo! <3

Recensore Master
10/12/19, ore 22:04
Cap. 5:

Carissima, eccomi finalmente a recensire! Devo dire che non mi ero aspettata proprio che il capitolo fosse incentrato per buona parte su Mordhen, ma non mi è affatto dispiaciuto. Già nei precedenti capitoli, vedendo il capo della città interagire con Rowen e poi affrontare l'arrivo dei Razziatori, avevo avuto modo di apprezzare questo personaggio, di cui mi aveva colpito la pragmaticità e la razionalità. In questo capitolo specifico, dove scavi davvero dentro la sua introspezione, queste qualità emergono ancora, unite però anche a un sentimento di sconfitta e di simulata indifferenza, che lo porta a discutere con il suo amico Thoan. Questo d'animo è perfettamente racchiuso in una frase, che mi ha colpito molto: "In un giorno aveva perduto tutto, che differenza faceva aver perso anche Thoan?". Con questa semplice domanda si coglie, secondo me, tutta l'essenza di questo personaggio, per lo meno dopo gli avvenimenti narrati. Ma oltre alla ragione, qui appare anche il sentimento: Mordhen, pur avendo perso tutto, non è pronto a perdere Nerya che, con grande sorpresa, si scopre essere sua sorella. Ti giuro che, da shipper un po' sopra le righe, credevo che lui ne fosse innamorato all'inizio ahahah Mi è piaciuto molto anche il breve focus su Mano Insanguinata alla fine del capitolo, dove seppur non succede nulla a livello narrativo, molto succede su quello introspettivo. Ha ricordi e sentori di un'umanità che gli sembra quasi un sogno e che per lui ormai è perduta. Mi piace la descrizione che ne fai, di una persona che più che crudele è appunto prima di tutto autenticamente vuota. Complimenti come sempre per la trama e per lo stile impeccabile. Al prossimo capitolo!

Recensore Master
10/12/19, ore 20:12
Cap. 6:

Un capitolo di transazione, ma comunque molto bello, mi piace il fatto che tu ti stia prendendo il tuo tempo con Rowen, in modo tale da presentarci un personaggio a tutto tondo, non certo il classico protagonista dall'animo candido e nobile, ma un essere umano in tutto e per tutto, dotato sì di pregi, ma soprattutto di difetti ( cosa che ho apprezzato non poco ).
In particolar modo, ho amato il fatto che abbia rimuginato su quanto gli altri prigionieri fossero sacrificabili e come avrebbe potuto utilizzarli a suo vantaggio per scappare. Tuttavia, poco dopo si è anche ritrovato disgustato dai suoi stessi pensieri, e questo conflitto emotivo di ideali è la parte che ho apprezzato di più. Lo ha reso molto più vicino al tropo dell'antieroe piuttosto che a quello dell'eroe fantasy, e come sai io sono un grande fan di questo tipo di personaggi ;)
Inoltre, sono contento che tu abbia toccato l'argomento riguardante il resto delle città che ora sono sotto il giogo del nostro amabile Tiranno, lui non è certo un villain stupido che pensa solo alla distruzione, la sua è una campagna di conquista, quindi deve sia interpretare il conquistatore sanguinario che il sovrano " benevolo " in modo tale da evitare ribellioni.
Palpatine sarebbe fiero di lui.
Anche i nuovi personaggi sembrano molto interessanti, specialmente la coppia di ladri. Il fratello soprattutto, perchè non ha detto una sola parola, e solitamente quelli taciturni sono anche quelli con il bagaglio emotivo più pesante.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo e vedere se la loro fuga avrà successo!

Recensore Master
09/12/19, ore 22:35
Cap. 6:

Carissima, un capitolo denso e che ci fa entrare nella mente dei personaggi, lungo ma necessario in ogni singola sillaba. Il risveglio di Rowen è impietoso ed è un risveglio in tutti i sensi: dalla sua cattura, dalla sua città, dal suo passato. Come hai ben preannunciato, è anche una scoperta di verità: della realtà circostante e di se stessi. Apprendere che, per lui che sta male ed ha passato una vita di stenti, in una città come la sua, esistono invece città libere, floride, che godono del commercio e ricchezze, deve essere alienante. Lecito l’interrogativo. Perchè non ce l’hanno detto? Forse, volevano proteggerli da una realtà peggiore se si fossero messi in viaggio nella speranza di un futuro migliore? Circondata da tanti che migrano alla ricerca di un futuro florido, mi viene il dubbio che, nonostante la tua sia un’opera di fantasia, vista l’intelligenza dell’autrice, la risposta non possa essere così univoca e semplice. A meno di ammettere che la mente umana sia così piccola e pavida da scegliere volontariamente di privarsi della possibilità e della speranza dell’ignoto, che magari ci muori ma, magari, trovi anche un’esistenza più degna.
Sproloquio a parte, ti dirò, questo piano di fuga mi piace… e mi piacciono molto i tuoi fratelli ladri, forse addirittura più del saggio Luth (spero di non incartarmi con i nomi, nel caso). Aryn ha la leggerezza sfacciata della ladra, di chi ha vissuto davvero più realtà e può mostrarsi donna di mondo. L’importante, per Rowen , è che lei ed il fratello facciano scattare la serratura. Mi è saltata subito all’occhio l’antipatia di Rowen per la ragazza. Impressione mia? Non lo so… mi pare gli resti indigesta parecchio nonostante spiegazioni e piani di fuga.
Emerge poi la natura individualista di Rowen. Il tuo protagonista è un cacciatore nell’anima: sa difendersi, pianifica, calcola, sa nascondersi nell’ambiente e sa come scappare. La sua è una metamorfosi continua, dall’inizio alla fine del capitolo. Da quando prova nostalgia per la desolazione che, comunque, poteva chiamare casa, fino a quella sua madre pazza ma che rappresentava comunque il suo unico legame, per poi arrivare alla confusione, lo smarrimento, e la consapevolezza di avere bisogno assoluto di uno scopo, di conoscere a fondo il proprio passato. Di avere un senso insomma. Persino in una realtà disfatta come la tua, alla fine emerge prepotente uno degli interrogativi più antichi e potenti dell’uomo: chi sono io? Da dove accidenti vengo e perché cavolo ci vado? Pronunciato con tutta la rabbia di chi vuole sopravvivere ed è disposto a passare sopra la debolezza degli altri, se necessario, solo per garantirsi la possibilità per arrivare.
Un capitolo denso, scuro e magnifico. L’anticamera dell’azione, della conoscenza. Insomma: resto in attesa degli sviluppi e ti lascio i consueti, meritatissimi complimenti.
Alla prossima grande donna ;)

Recensore Veterano
09/12/19, ore 19:44
Cap. 6:

Ciao! Eccomi per lo scambio **
Allora un po ti ho mal sopportato per aver finito il capitolo cosi, io che volevo sapere se sarebbero riusciti a scappare! Prevedo un po di sangue, con magari Kyle che fa una brutta fine insieme ad altri fuggitivi, mentre prevedo che altrk riescano a fuggire tra cui Arys, che per quanto insopportabile mi piace. Sembra una donna forte e sicura, con le contropalle e che non ha voglia di finire venduta a chissà chi. Veramente un bel personaggio che spero venga approfondito!
Comunque questo capitolo preparatorio a quello della fuga l'ho trovato molto interessante per due motivi; intanto si scopre qualcosa di più sul mondo dove i protagonisti sono e scopro che il Tiranno non è poi così tiranno, ma lo è solo con le città che gli fanno paura, tanto che in altri luoghi ci sono città con commerci e floride, tanto da comprare schiavi e merci dai razziatori. Mentre Sirdyn è stata distrutto, immagino, per i maghi che erano lì presenti e perche era la sua cotta natale, di Devian, giusto? O confondo qualcosa? XD
È bello inoltre trovare personaggi che arrivano da altre città, che hanno visioni differenti ed anche caratteri molto meno mosci. Dopotutto a Sirdyn hanno dovuto imparare a stare buoni, mentre al di fuori c'e gente cazzuta ed i due personaggi stranieri che hanno parlato sembrano realmente molto interessanti.
La seconda motivazione per cui questo capitolo mi è piaciuto è l'introspezione di Rowen. Per la prima volta ho letto in lui un senso di abbandono e voglia dj mollare. Dopotutto per chi deve combattere ancora? Ha perso sua madre in maniera orribile senza neanche poterla salutare, pensa dj aver perso tutta la sua gente ed anche suo zio...quindi perché sopravvivere?? Per cosa combattere? Devo dire che non avevo mai sentito in lui dei pensieri così disperati e sconvolti. Sei riuscita perfettamente a far emergere queste emozioni da cil che hai scritto, leggere a volte è stato quasi sofferente perché lui stava soffrendo così tanto, sentendosi così solo e così abbandonato che mi hai fatto salire la lacrimuccia!
Veramente brava per questo capitolo, che trovo sia necessario e molto interessante per entrare sempre di più nella psicologia di Rowen. Veramente complimenti, spero che tu aggiorni presto, così da leggere il continuo **
Talia

Recensore Master
09/12/19, ore 15:50
Cap. 6:

Ciao!

Finalmente ritroviamo il nostro Rowen assieme ad un piccolo gruppo di compagni di sventura tra cui anche un suo "conoscente" di Syrdin e un paio di personaggi che non mancano di colpire per come sono dettagliatamente descritti nel fluire impeccabile del capitolo: Luth e Arys. Rispettivamente figlio del capo (sarà un guerriero o semplice NPC? XD) e la seconda una ladruncola, accompagnata dal fratello Wes con il quale fanno una coppia criminale di tutto rispetto, mentre la prima distrae, il secondo agisce. Tecnica ladresca codificata anche in quel gran filmone che è Gangs of New York ma non divaghiamo! ;) Parliamo piuttosto dell'evoluzione (o sarebbe meglio dire involuzione) in questo capitolo: scoprire che qualcuno di cui ti sei sempre fidato ti abbia mentito, è sempre una triste scoperta (ne sa qualcosa un certo Luke in una certa saga) ma mentre la ci poteva pure stare la scusa della menzogna a fin di bene, qui mi sa tanto che i vecchi abitanti di Syrdin lo abbiano fatto solo ed unicamente per paura, paura di perdere i proprio giovani i quale se fossero stati consapevoli dell'esistenza di vita vera e anche agiatezza al di la dei propri confini, molto probabilmente si sarebbero tutti involati lasciando i vecchi a morire nel loro grigiore e nella loro rassegnazione. Ci sta che il nostro cacciatore sia infuriato e che veda negli altri schiavi un modo per scappare, nel senso che essendo più lenti di lui, potrà approfittarne per mettersi al sicuro nella foresta. Se volessi osare dare un allineamento morale a Rowen direi che in questo momento sia NE o al massimo CN. Staremo a vedere come proseguirà il tutto, sento che l'incontro tra i due "figli" importanti di questa storia è prossimo.
Un saluto e a presto
Will D.

Recensore Master
08/12/19, ore 15:02
Cap. 6:

Oh io non lo trovo affatto un capitolo di passaggio: al contrario, mette dei grossi punti fermi nella mente di Rowen.
Primo, che la forza e la determinazione che pensava di avere sono poca cosa di fronte alle difficoltà del mondo. Qui, in particolare, mi ha colpito quando parli della nostalgia. Quando si è costretti ad abbandonare un posto dove abbiamo vissuto si finisce per amare tutto, anche quelle cose che ci avevano dato fastidio fino ad un momento prima. Penso sia naturale, perchè si abbandona quello che era noto per qualcosa che, seppure si possa pensare sia migliore, alla fine non si conosce. Nel caso di Rowen è doppiamente difficile, perchè oltre ad aver dovuto lasciare indietro tutto quello che aveva, si trova anche in una situazione orribile: catturato e pronto ad essere venduto come schiavo.
Secondo: l'orribile consapevolezza che nessuno è buono totalmente, così che quello che era sicurezza diventa ignoto anche in questo caso. Le poche certezze che aveva Rowan, la madre, la casa, la conoscenza del suo luogo di nascita, risultano essere rovesciate e cancellate. Si rende conto di non sapere davvero nulla di quello che succede all'esterno delle quattro mura e poco più dove aveva vissuto, faticosamente, fino a quel momento. E inoltre, di non conoscere bene nessuno, probabilmente nemmeno se stesso.

E' un capitolo quindi di grande introspezione, che getta le basi per una consapevolezza che verrà nel futuro, faticosamente combattuta.
La giovinezza di Rowen e la sua inesperienza del mondo saranno difficili da superare, ma la scelta in questo caso è di vita o di morte. Nelle situazioni drammatiche, di qualunque tipo, la scelta può essere solo una, ed è sopravvivere. Questo lo farà indurire, ma anche andare avanti.
Immagino che ne sapremo di più al prossimo capitolo!

Comunque devo dire che questo racconto è iniziato "in sordina" se così si può dire, ma sta migliorando ad ogni capitolo, perchè i personaggi via via acquistano spessore e più forza. Se dal principio Rowan era un ragazzino, con pochi pensieri e tanta arroganza, adesso lentamente si avvia sulla strada della maturità. Anche la narrazione col tempo è cambiata e risulta più decisa e mette in risalto i suoi punti di forza. Per questo non posso fare altro che farti i miei complimenti!

Recensore Veterano
07/12/19, ore 12:57
Cap. 3:


Ed eccomi qui di nuovo.
Anche per me vale la stessa cosa che hai scritto sulla recensione per la mia storia, ovvero ho letto il capitolo il giorno stesso che mi hai chiesto lo scambio ma, per varie peripezie che non sto qui a spiegarti, solo ora trovo un pizzico di tempo per dargli l’importanza che merita e mettere giù questo commento.
Prima di iniziare a entrare nel dettaglio ti faccio subito una confessione: mi sono più volte ripetuto e credo che continuerò a farlo, hai sdoganato il mio scetticismo sul genere fantasy facendomi apprezzare questa storia in crescendo, dal prologo finora mi sta piacendo sempre di più, esponenzialmente. E fin qui questo è il capitolo che ho apprezzato di più, anche se con questi presupposti non posso dire che sia il mio preferito perché potrebbe essere il prossimo.
Dunque, vado a elencarti i motivi per cui mi è piaciuto tanto questo capitolo.
Apprezzato sin da subito per il modo in cui sei riuscita a descrivere Rowen, unendo introspezione e azione nei movimenti che fa e che studia profondamente. Si vede quanto egli non sia uno sprovveduto, in una situazione d’emergenza come quella che sta vivendo riesce a mantenere il sangue freddo e ragionare sull’eventualità che dei predatori possano aver percepito la loro presenza e che siano sulle loro traccia, decidendo quindi di spostarsi da lì con l’arma sguainata pronta all’uso.
La descrizione che segue è sfiancante. Letteralmente. Quasi sembra di percepire il peso del corpo di Nerya sulle proprie spalle, il freddo pungente sulla propria pelle e lo sforzo fisico che si sta producendo diventa comune tra il protagonista e il lettore. A momenti ne uscivo col fiatone. Qui in mezzo mi ha attirato una frase in particolare che, oltre a spezzare notevolmente la pressione che caratterizza questo passo, fa capire qualcosa in più su un personaggio non presente e che già mi era risultato gradevole prima: Mordhen.
[...]Se fosse stato come Mordhen, avrebbe abbandonato il corpo della donna nella boscaglia e si sarebbe tratto in salvo, o più probabilmente non sarebbe neppure partito alla sua ricerca, ma, quando si trattava di sua madre, lui non era in grado di accettare le perdite prevedibili.[…]
Getta ulteriormente luce sulla sua figura e soprattutto sul suo pragmatismo, l’abbandono della madre che Rowen esclude dando priorità a quel senso di protezione ruggente che nutre per lei risulta quasi superfluo per una persona che agisce tenendo l’emotività sotto le briglie del raziocinio. Esattamente come avrebbe pensato Mordhen, considerando Nerya persa per sempre e quindi uno spreco di forze ed energie il correrle appresso.
Segue poi uno dei momenti introspettivi più importanti, almeno secondo me, per il protagonista che confessa al lettore tutto l’affetto che nutre per la madre, definendola addirittura casa e mettendo in mostra tutto il legame che c’è tra Rowen e Nerya. Il filo emotivo dei suoi pensieri viene spezzato da un rumore, un secondo ramo che viene spezzato e l’entrata in scena del cane che li sta seguendo. Un pezzo d’azione che alleggerisce notevolmente l’atmosfera angosciante creata finora e ci fa capire ulteriormente quanto il protagonista sia strategicamente perspicace. Non stiamo parlando del classico eroe fantasy suppapawa della vita che poggia due dita a terra e riesce a capire quanti nemici si stanno avvicinando grazie ai suoi misteriosi poteri di origine elfica, no. Il superpotere di Rowen è qualcosa di sublime: un freddo raziocinio che lo porta ad essere, con il solo uso della logica, sempre un passo avanti rispetto ai suoi inseguitori. Motivo per cui, una volta ucciso il cane con una freccia nell’occhio – complimenti per la mira, comunque- si carica nuovamente la mamma sulle spalle e giù a correre come Pistorius quando sente le sirene fuori dalla finestra. Nuovo colpo di genio a ribadire quello che ho scritto poc’anzi, camminare nel fiume è una piccola chicca che rende tutto più gustoso e ancor più ansiolitico. Dura ancora poco però, perché il nostro anti-eroe riesce a portarsi in salvo dentro l’Accademia. Il tempo di una pennichella però e gli arrivano due diretti uno dietro l’altro. Rowen (che di cognome dovrebbe fare Stark visto il suo destino segnato dai vari momenti mai ‘na gioia) viene scosso dal burbero personaggio che preferisco, Mordhen, che con quattro frasi in croce gli comunica che stanno arrivando i razziatori e che, quasi certamente, sua madre non si sveglierà mai più dallo stato d’incoscienza in cui si trova. Grazie, Mordhen. Grazie mille. Buongiorno anche a te. Il protagonista cade in uno stato di apatia totale, svuotato completamente dalle notizie che gli sono state appena comunicate e da tutte le forze inutili impiegate per trarre in salvo la madre, finché non viene urtato e riprende un minimo di speranza ricordando quando siano OP i maghi. Non c’è tempo per i convenevoli però! I razziatori fanno il loro ingresso nella cittadina mettendola a ferro e fuoco, in un attimo Syrdin si trova assediata dal suo interno mentre uomini barbuti seguono i loro segugi per uccidere tutto quello che incontrano sulla loro strada. Qui torna nuovamente e più prepotentemente (e comunquemente e sempremente) il momento mai ‘na gioia del giovane Rowen. Tra tutti i personaggi che fanno il loro ingresso nella cittadina lui riesce a finire nelle mani del padrone del cane che ha ucciso e che riesce a riconoscerlo. Arrenditi, Rowen. L’arakiri non è mai un’opzione da sottovalutare. Dopo essere stato minacciato di orribili torture e di essere venduto a un bordello (non basta essere la puttanella del destino infame, devi esserlo per tutto il tuo reame. Momento rime, sto sul pezzo. Mandatemi un beat sotto e faccio faville) il capitolo si chiude con un plot-twist eccezionale: sta arrivando Mano Insanguinata. Nomen omen, immagino. Da uno che si chiama così sicuro non mi aspetto che cose belle per il nostro giovane protagonista. Quindi, riassuntazzo in poche parole: Rowen esiste, perde mezz’orecchio, vaga per il bosco per cercare la madre e si fa un culo a paiolo per riportarla a casa, botte, sangue, Razziatori pronti a venderli come una ragazzina dell’Est Europa e Mano Insanguinata che giunge.
Ho solo una domanda per te. Cosa ti ha fatto questo personaggio per meritarsi questo trattamento di favore in soli tre capitoli?
Lo scopriremo solo vivendo.
Il tuo stile continua ad affascinarmi da morire, hai un’eccezionale cura nella ricerca delle parole e negli incastri che riesci a fare con queste riuscendo comunque a mantenere una fluidità fuori dal normale. E’ quasi imbarazzante con che velocità si viene assorbiti dal contesto e ci si trova alla fine del capitolo. Complimenti ancora. Attendo trepidante di poter proseguire anche se allo stesso tempo sto centellinando questo racconto, così da non finirlo troppo velocemente e poterne godere più che posso.
Noi intanto, come al solito,


ci leggiamo presto.