Recensioni per
Nel nome del padre
di Dark Sider

Questa storia ha ottenuto 391 recensioni.
Positive : 391
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/08/20, ore 17:24

Ciao, mi sono appena accorta che hai aggiornato e mi sono precipitata, tipo stalker proprio. XD
Oh, finalmente qualche gioia all'orizzonte ahahah avevo intuito che i sequestratori di Mordhen e Thoan non avessero cattive intenzioni, nonostante effettivamente non fossero partiti proprio col piede giusto. Mi è piaciuta molto tutta la parte descrittiva, in cui Mordhen cerca di capire meglio dove si trovi e quali possano essere le sue opzioni di fuga. Adoro il tuo modo di descrivere e creare suspense, riesci sempre a rendere molto bene le paranoie che provano i vari personaggi eheh
Continuo ad essere molto curiosa di sapere come mai Mordhen non volesse ammettere da subito di provenire da Syrdin e mi ha colpito che anche la donna misteriosa e il suo compare fossero così sorpresi da pensare che fosse disperato o impazzito. Ma che è successo in questa benedetta Syrdin? Capisco che sia la città più sfortunata dell'Impero, ma di sicuro se il tiranno vi si è così accanito ci sarà una ragione, oltre la presenza passata dei maghi.
Il personaggio femminile che stai introducendo mi piace moltissimo, e in questo capitolo abbiamo modo di scoprire il suo lato più dolce: sa bene cosa significhi lottare per sopravvivere e soprattutto sentirsi profughi in casa propria. A quanto ho capito, lei e il simpaticissimo Maven fanno parte di una sorta di ribellione contro il tiranno. Che Mordhen alla fine decida di unirsi a loro? Se non altro per vendicare Thoan, che non se la passa per niente bene. È stato straziante vedere Mordhen così disperato per l'amico, tanto da dimenticare l'atteggiamento diffidente e mettersi a supplicare la guaritrice. Ora però ho un dubbio: la prima impressione che la donna mi ha dato è di essere una creatura non proprio umana. Mi sembra di aver avanzato l'ipotesi che fosse un'elfa (ho letto talmente tanti libri con gli elfi in mezzo che ormai li vedo dappertutto ahahahah) ma magari si tratta di una maga? E la sua momentanea esitazione di fronte a Thoan morente indica che forse ha paura ad usare la magia per guarirlo di fronte a Mordhen? Dopotutto, qua non ci si può fidare nemmeno della propria nonna XD Ecco che mi lancio nelle mie teorie strampalate senza capo ne coda, perdonami! Comunque non posso fare a meno di shippare Mordhen e la bella guaritrice XD
Un capitolo agrodolce, in cui riceviamo sia notizie buone che cattive, ma che mi fa ben sperare almeno per il futuro di Mordhen. Alla prossima! ;)

Zob
(Recensione modificata il 11/08/2020 - 08:00 pm)

Recensore Master
11/08/20, ore 14:21
Cap. 14:

Ehilà! Che bello tornare in questi lidi fatti di morte, tortura e distruzione! XD
Dire che il povero Rowen non se la passi bene sarebbe solo un tiepido eufemismo: appeso al muro, con manette troppo strette ai polsitanto che se prova a muoversi comincia a perdere sangue e quel che è peggio, bendato in modo tale da potersi rendere conto da quello che gli stia succedendo. Credo che questa sia proprio la cosa peggiore, restare lì in attesa che ti capiti qualcosa che non puoi neanche vedere arrivare. L'attesa del dolore è forse peggiore del dolore stesso, proprio come sostiene il nostro "eroe" nei suoi pensieri fitti e tremendi. Attorno a lui ci sono prigionieri meno utili di lui al punto tale che qualche demone se li sta già pappando, meno male che c'è un simpatico topolino a fargli compagnia ahah! La tensione si percepisce sulla pelle e ammetto che una leggera pelle d'oca sia salita anche a me.

Quand'ecco che arriva il momento che tutti stavamo aspettando, l'incontro tra Mano Insaguinata e Rowen. Incontro a senso unico però visto che solo uno può vedere l'altro; il primo ha bisogno di informazioni dal secondo, che però quest'ultimo non può dargli come ben sappiamo. Ma ovviamente sarebbero cavoli amarissimi se il guerriero nero riportasse questo stato di cose a paparino e quindi è ovvio che il prigioniero stia mentendo e qualche giorno di digiuno basterà a sciogliergli la lingua. La vedo veramente nerissima, l'unico modo che questi due hanno per salvarsi sarebbe dal mio punto di vista la fuga ma ... avrebbe possibilità di riuscita? E soprattutto il guerriero nero sarebbe disposto ad abbandonare il ricettacolo di Kyr per salvarsi la vita con tutto quello che comporterebbe? E a portare addirittura Rowen con sé? Dubbi e domande dei quali non vedo l'ora di conoscere le risposte.
I miei vivissimi complimenti come sempre!
Un caro saluto e a presto
Will D.

Recensore Master
11/08/20, ore 11:36
Cap. 16:

Ciao ^^
Finalmente riesco a tornare su questa bellissima storia ❤
In questo capitolo scopriamo finalmente cos’è accaduto a Luth e agli altri dopo il loro vano tentativo di fuga. Luth mi ha fatto molta tenerezza: pensava di essere in grado di affrontare i demoni, ma non avendoli mai visti prima è rimasto terrorizzato dal loro aspetto e non ha potuto fare altro che scappare. Anche se in quella situazione penso lo avrebbe fatto anche se li avesse già incontrati prima: dubito che se lo avessero preso, lo avrebbero semplicemente rimesso in gabbia senza fargli niente, fatto che invece si sarebbe potuto verificare in un eventuale incontro a Geela. E a proposito di quella città, mi è venuto un dubbio: nessun abitante di Syrdin l’ha mai visitata, ma di altri luoghi sì, e i maghi sono scomparsi da Syrdin. Non sarà mica che sono andati a rifugiarsi lì e addirittura il padre di Luth sia uno di loro o comunque sia a conoscenza di questo fatto? Va be, ultimamente mi diverto a cercare di intuire le cose, anche se penso che ci sia effettivamente qualcosa di losco in Geela. Lo scoprirò nei prossimi capitoli suppongo 🙈
Anche Arys e Wes si sono salvati, mentre sembra che Kayle non abbia avuto la stessa fortuna. Di nuovo Luth è costretto a scontrarsi con il fatto che lui ha vissuto nell’agio e nella sicurezza, mentre i suoi compagni di sventura avevano già sperimentato quanto fosse dura e crudele la vita. Non capisco però perché Arys non voglia nemmeno provare a tornare a Geela: è vero che non è la figlia del capo, ma se Luth chiede – o meglio pretende, vista la sua posizione – di far rientrare anche loro, in teoria dovrebbe funzionare.
Sarei curiosa di vedere Luth perdere il controllo, anche se probabilmente vedremmo una versione di lui davvero terribile. Di solito sono le persone più calme e pacate che quando si infuriano diventano dei mostri. Vivendo in un mondo di soli umani praticamente, lui è stato abituato che con la gentilezza riesci a ragionare bene o male con tutti, ma giustamente contro i demoni non servirebbe a niente.
Qui poi ci concentriamo di più anche su Wes, che finora è sempre stato un po’ nell’ombra. È abbastanza inquietante in effetti e insieme ad Arys formano una coppia bizzarra e potenzialmente pericolosa. Lei sinceramente continua a non piacermi molto 🙈: sicuramente il suo atteggiamento è una conseguenza di ciò che ha vissuto, però boh, forse dovrei conoscerla meglio per poterla apprezzare. Anche se comunque è giusto che non tutti i personaggi di una storia piacciano allo stesso modo, altrimenti vorrebbe dire che non sono caratterizzati a dovere, cosa che tu riesci invece a fare molto bene ^^
Ora si sono rimessi in viaggio e sicuramente incontreranno altri problemi durante il tragitto, ma spero che riescano a raggiungere Geela tutti e tre, magari trovando anche Kayle sulla via.
È stato davvero un piacere tornare da queste parti, purtroppo a causa degli esami sono stata un po’ assente ma vedo che non mi sono persa troppi aggiornamenti come temevo 🙈 Ora non vedo l’ora di scoprire cosa succederà con Mano Insanguinata e il povero Rowen che è ancora imprigionato.
A presto!
Baci, pampa

Recensore Veterano
19/07/20, ore 14:16
Cap. 17:

Oh, eccomi infine di nuovo su questa storia.
Ammetto che mi era mancata, e qui partiamo subito con uno dei personaggi che più mi stanno a cuore.
Mordhen è ancora vivo - meno male - e quanto pare è stato catturato dal gruppo di sconosciuti che lo aveva sorpreso lungo la strada. Devo dire che mi sono ritrovata d'accordo con il suo sospetto sulle intenzioni dei "banditi". Già quando erano comparsi in mezzo alla foresta non mi avevano dato l'impressione di volerlo derubare, quanto piuttosto di prendere contatto con lui (anche se con brutte intenzioni).
Qui scopro che effettivamente lo hanno catturato, ma che si sono spinti anche a fornirgli una coperta di pelliccia per il freddo e a legarlo in un modo che non gli impedisce i movimenti. Di primo acchito sembra quasi che vogliano sì trattenerlo, ma che abbiano anche intenzione di portarlo, in qualche modo, dalla loro parte.
Certo, l'uomo che è stato messo di guardia non sembra esattamente simpatico e amichevole, ma può sempre trattarsi di un trucco per spingerlo a fidarsi del capo, che io sospetto fosse la donna incappucciata che si era avvicinata al cavallo.
Mordhen in tutto questo mi è piaciuto moltissimo. Non ha paura, si mantiene lucido e ha la prontezza di spirito di cogliere i dettagli di quanto ha intorno (come le catene che, volendo, potrebbe provare a spezzare).
All'inizio ho creduto che Thoan fosse morto, ma quando è comparsa la donna e l'hai descritta mentre si asciugava le mani, non ho potuto evitare di pensare che gli avesse appena trattato le ferite (cosa che poi infatti ammette lei stessa più avanti). Finalmente la vediamo in viso, e con quella sua bellezza senza tempo e quasi fuori posto mi ha riconfermato l'idea che possa essere il capo della banda, o comunque qualcuno di molto in alto nei ranghi.
A quanto pare Mordhen si è infilato senza volerlo in una zona controllata da questo gruppo, ma almeno non è finito tra le braccia di altri seguaci del Tiranno. Mi ha incuriosita però la sua reticenza a fare il nome di Syrdin; la città deve avere davvero una pessima fama, e questo mi ricorda anche qualcosa detto in un capitolo precedente dai ragazzi catturati insieme a Rowen, che sembravano considerare la città come se fosse maledetta.
In tutto questo, almeno c'è una buona notizia: Thoan è vivo - per ora - e dunque Morhden non è del tutto solo, in questa situazione. C'è ancora la speranza che possano cavarsela entrambi.
Bellissimo capitolo, complimenti ancora una volta!
A presto! ^^

Recensore Master
19/07/20, ore 14:01
Cap. 18:

Amor mio, dire che mi sei mancata è poco, pochissimo.
Mi sei mancata tu e questa storia e trovare all'inizio la citazione di Zafón mi ha fatto proprio male al cuore (è un autore che amo immensamente e è come se avessi un piccolo vuoto nel cuore, di fianco a quello lasciato da Marquez). Mi dispiace per il ritardo, ma non riesco, ultimamente, a gestire il mio tempo, per favore perdonami T-T
Golgoth e le sue introspezioni, benchè rare, mi regalano sempre piccole gioie. Il balor si preoccupa, a modo suo, per il debole umano temprato a suon di frustate e violenze, il bambino che ha comunque contribuito a crescere fino a diventare un uomo adulto più simile ad un demone che ad un essere umano. Che Vorjah stia al suo posto, converrà a tutti: a Mano che resterà vivo, a Golgoth che si risparmierà un'uccisione, a Vorjah stesso che non incapperà nell'ira di nessuno. Certo è che Golgoth, comunque, prova un qualche tipo di "cosa" per Mano, forse stima, forse abitudine, tipo quella per gli animaletti che si hanno.
Mano, come sempre, mi fa un sacco di tenerezza. Non deve essere una bella esistenza, la sua. E poi c'è Rowen (vorrei mettere l'emoticon che vomita, perchè sai quanto lo odio, ma sono da pc e non posso) che lo sfida, lo intriga a modo suo, c'è qualcosa di non chiaro che li lega e Mano lo sente, lo percepisce.
Partono, quindi, Mano, Rowen e Golgoth, con Mano che è pieno di sensazioni strane e dubbi.
Al di là del mio esultare per il continuo di questa storia che amo profondamente e che, ripeto, mi era mancata tanto, ti devo per forza fare i complimenti per quello che stai creando, portandolo avanti con calma, un tassello dopo l'altro che piano piano vanno ad incastrarsi l'uno con l'altro.
Tanto tanto curiosa di leggere il prossimo aggiornamento, intanto ti mando un bacio grande.
L.

Recensore Master
19/07/20, ore 11:58
Cap. 18:

Buongiorno carissima e scusa per l’increscioso ritardo.
Roba grossa sto capitolo. Ci offri l’interiorità di tre personaggi. C’è davvero tantissima carne al fuoco. Onestamente non so quale dei tre personaggi ho preferito per cui procedo in ordine cronologico. Anche se devo dire che il primo, per una persona curiosa e poco attirata dagli schermi, è già molto molto stuzzicante.
Perché che Golgoth fosse un elemento di spicco nella società dei demoni era chiaro da parecchio. Che ne condividesse indole, emozioni (se così possiamo dire per queste creature) e modo di agire anche… ma qui ci mostri un suo lato, per certi versi (perdona l’eresia) squisitamente umano. Si sente legato a mano, in un certo senso come se ne fosse davvero il padre. Il vincolo con lui è un misto di familiarità e rispetto, maturati ed accresciuti negli anni dell’addestramento e del passato militare condiviso. Quasi come se l’avere un’intelligenza superiore alla media portasse inevitabilmente ad interrogarsi sulla natura dei sentimenti, finendo per esserne coinvolti, almeno in parte.
Altro punto piuttosto interessante è il rapporto di Golgoth con Vorjah che è suo fratello. La visione familiare dei demoni è senza dubbio ben diversa dalla nostra. Questo “secondo” dell’armata di Kyr sembra comunque mal sopportare la sua condizione di inferiorità. Un cavallo recalcitrante direi… ma non certo stupido, che comunque capisce di dover restare al proprio posto nella gerarchia. Un’ambivalenza complessa che restituisce comunque lo spaccato di una società ricca di sfaccettature. E per la cosa non posso che rinnovarti i miei complimenti.
Un altro aspetto che mi ha colpito è che Golgoth definisca il ricettacolo di Kyr padre, nel senso di creatore. Sbaglio? Perché si accenna ad un fenomeno di creazione da parte del nostro ricettacolo. E qui magari devo farti io qualche domanda perché non mi sento perfettamente padrona dell’argomento. Nel senso: Golgoth è stato creato nel senso letterale del termine o il ricettacolo di Kyr ha usato i suoi poteri per strapparlo al mondo di cui naturalmente sarebbe originario (non certo quello degli uomini, se ho ben inteso) e di cui Golgoth ammette di provare nostalgia.
Tu hai spiegato benissimo la cosa ma a me una puntualizzazione in più piacerebbe, anche perché il concetto è tanto tanto intrigante. O forse ce lo spiegherai più avanti. In quel caso, però, non voglio assolutamente rovinarmi la sorpresa. :)
L’altro personaggio di cui ci regali i pensieri è Mano. Onestamente pensavo anche io che il papi non lo lasciasse andare con quella tranquillità. Sicuro per evitare di maciullarlo troppo presto e privarsi dei suoi servigi. Del resto mi pare di capire che dato l’avanzato stato di decomposizione del ricettatolo di Kyr (mi pare che almeno così Golgoth abbia intuito) egli possa fare il gradasso, giustamente, ma deve comunque sia trattenere la sua furia entro certi limiti se vuole comunque conservare la potenza acquisita. E noi sappiamo che i tuoi cattivi sono molto molto cattivi…ma non certo scemi.
Interessante il confronto di Mano con Rohan. Uno scontro tra esseri umani. Tra pari. In cui Mano deve comunque fare i conti col peso delle proprie caducità e debolezze. In questo caso, ciò si esplica in quel passato di cui il lettore sa e l’ignaro protagonista no. Sarà stupendo vedere come reagirà mano quando recupererà del tutto i ricordi della sua prima infanzia. Perché che li recuperi ormai è solo questione di tempo e gli esseri umani, in quei casi, persino i più segnati dal proprio passato, possono diventare delle vere bombe ad orologeria con la loro imprevedibilità. Almeno, un po’ ci spero. Chissà che in quel caso non vengano rimescolati del tutto gli equilibri tra i personaggi principali. Possiamo solo aspettare e vedere.
L’unica cosa chiara, per il momento, è che Mano mal tollera che Rowen non abbia paura di lui in quanto essere umano. Sa si di avere un aguzzino in una chiara condizione di superiorità ma che si tratta comunque di qualcuno che non gli è superiore per natura. E questo, per qualcuno abituato a dar ordini ai demoni, beh, ovvio che sia non solo irritante ma palesemente destabilizzante. Soprattutto se hai una speda di Damocle sospesa sopra la testa come i sette giorni concessi da papà.
E alla fine c’è Rowen. Che non sarà l’eroe senza macchia e senza paura ma adoro per la sua complessità. E anche per la sua forza d’animo ed intelligenza. Non si perde d’animo, il ragazzo, anche se in una condizione che è poco più che disperata. Chiede il giusto, in parte lo ottiene. Conserva la propria dignità e trattiene la paura, anche se capisce che deve restare al proprio posto e capisce come farlo. Magistrale che Mano noti le sue abilità di cacciatore nel suo saper indagare con lo sguardo l’ambiente circostante. Di sicuro Rowen non avrà vita facile nel ritagliarsi una papabile via di fuga con queste premesse. Chissà però che la vicinanza forzata coi suoi sinistri compagni di viaggio, oltre che un viaggio nel proprio passato, non possa aprire anche a lui strade nuove ed inattesa. In fin dei conti sono due esseri umani. Oltre alla debolezza, a loro è naturalmente concesso l’imprevedibile. In un certo senso, gli spetta anzi di diritto. In questo senso, fa riflettere che Mano, poco prima, abbia definito se stesso come meno libero della popolazione assoggettata a suo padre che, comunque, fa una vita poco più che di stenti. E’ come se invidiasse addirittura quel miraggio di libertà. In questo, Rowen è senza dubbio più libero di lui: una via di fuga, fino a prova contraria, ancora si pensa che la cerchi. Il che la dice lunga sulle reali condizioni di Mano. Ci fa comprendere il suo modo di agire ed essere. Empatizzare no, dai, troppo, però rendere chiaro senza dubbio.
Ti rinnovo insomma i complimenti per questo capitolo magistrale cara. Stavolta mi hai regalato davvero tanto tanto tanto materiale di lettura. Complimenti per questo fantastico capitolo. Perdonami ancora per il ritardo.
Un abbraccio ed alla prossima :)

Recensore Master
19/07/20, ore 01:17
Cap. 18:

Eccomi qui anche io!
Perdona il terribile ritardo, ma questa settimana avevo parecchi scambi ed è stato difficile recuperarli tutti ( ne ho ancora un paio in corso ).
Comunque sia, sono davvero felice che tu sia tornata, mi ha fatto molto piacere leggermi un altro capitolo di questa bellissima storia. In particolare, ho molto apprezzato come tu abbia scelto di concentrarti sui cattivi della fic e approfondire i legami interni della fazione oscura, dimostrano che - per quanto siano abominevoli alla vista e nelle loro azioni - i servi del Ricettacolo sono molto più complessi e interessanti di quanto una persona normale potrebbe presupporre ad una prima occhiata.
Anche loro soffrono, hanno ambizioni proprie, il desiderio di colmare un vuoto lasciato anni fa, quando l'equivalente di ciò che avevano per un padre venne brutalmente strappato loro, lasciandoli allo sbaraglio, soli, spaventati come mai prima di quel momento, incapaci di reagire.
E Gotmoth è forse quello che più esprime tale tormento, in quanto primogenito di Kyr. Il suo secondo, invece, appare decisamente più meschino e rancoroso della situazione attuale, dimostrando un'umiltà di gran lunga inferiore a quella del suo superiore, forse perfino capace di soppiantare tale pena. Per lui, il raggiungimento del posto che gli spetta ( almeno secondo lui ) è l'unica cosa che sembra motivarlo davvero.
Nel mentre, il nostro protagonista si prepara ad incontrare colui che rappresenta il più grande flagello dell'umanità... ed è un meeting che attendo con grande ansia, quindi non farmi penare!
P.s, sul serio, io AMO il tuo modo di scrivere e le tue descrizioni, sono realizzate con una prosa davvero stupenda e coinvolgente, rimango rapito da ogni frase.

Recensore Master
18/07/20, ore 13:40
Cap. 18:

Cara Dark Sider,

Non sai quanto sia felice che hai aggiornato questa bellissima storia e quanto sono felice di averla potuta finalmente leggere. Oggi ci hai regalato un capitolo ricchissimo, che meriterà un vero papiro. Cercherò di essere il più sintetica possibile. Golgoth ci offre un pov privilegiatissimo, perché ci rivela delle cose non solo sulla propria natura di demone “eletto” di cui gli altri sono solo una copia imperfetta, ma anche di Kyr. Leggendo delle sue origini e dei suoi dubbi, ma anche del suo rimpianto, se così lo vogliamo chiamare, mi è subito venuta in mente la figura di Lucifero, l’angelo più bello di Dio, primo a essere creato. Che il destino dell’uno si rifletta anche sull’altro? Golgoth è un personaggio incredibilmente interessante perché ci rivela qualcosa anche sul Ricettacolo di Kyr. Ecco, trovo che questo passaggio sia stupendo e sia degno di un libro edito da una casa editrice importante. L’essere incastrato in un corpo mortale ha corrotto l’essenza divina di Kyr. Il ricettacolo non è la divinità che Golgoth amava e serviva, ma è un umano con un potere quasi divino, che costringe i suoi seguaci a vivere in una dimensione “poraccia” rispetto al mondo immortale e superiore da cui provengono. Ho ancora pochi elementi per spiegare la subitanea arroganza che prova Vorja, ma già solo questo aspetto, il ridimensionamento del ricettacolo a una dimensione mortale, è la svolta inserita nel momento giusto e al posto giusto.

Poi abbiamo Mano e Rowen. Mi piace molto il concetto secondo cui un prigioniero combattivo e resistente viene stimato dai suoi carcerieri perché, resistendo, ha dato prova di non essere stato una perdita di tempo il cacciarlo. È una prospettiva utilitaristica ed efficace che si inserisce alla perfezione in un mondo dove le regole esistono e riguardano tutti, persino il Ricettacolo di Kyr o quello che ne è rimasto. A proposito di belle sorprese, io trovo che tu abbia spiegato benissimo Golgoth e che questa spiegazione non risulti nemmeno incoerente con quanto narratoci fino a ora. Qui arriva a chiedersi (ma giustamente non a chiedere) se è una figura paterna per Mano, ma in un certo senso di fatto lo ha allevato, rendendolo peraltro più simile a un demone che a un umano, per molti versi. Tuttavia noi sappiamo che Mano non ha del tutto annullato la sua umanità, anzi: Rowen gliela sta tirando fuori, anche se si tratta di sensazioni e vecchissimi ricordi. Forse questo è uno dei capitoli più belli di questa storia e leggendolo pensavo “ok, il mio preferito è appena diventato Golgoth.” In fondo, è un villain, è intelligente. Spero che la aggiornerai presto e ho una mia teoria riguardo al compito che il Kyr tutto intero affidò a Golgoth. E se riguardasse il Ricettacolo? Nel dubbio, intanto, ti abbraccio forte e ti faccio una marea di complimenti per questa storia che, lo sai, amo. <3 <3
Shilyss **

Recensore Master
18/07/20, ore 01:23
Cap. 18:

Bellissimo capitolo come sempre, mi è piaciuta la parte di approfondimento su chi fosse Kyr e chi fosse Golgoth per lui. Si vede che questo demone è diverso dagli altri, ha qualcosa come una maggiore profondità filosofica anche se questo non lo rende affatto meno crudele. Piuttosto direi che lo rende meno impulsivo e meno stupido. Mi ha affascinato il concetto che Kyr volesse scombinare e modificare l'ordine mentre invece il suo ricettacolo vuole solo distruggere tutto, è un umano che è stato caricato del peso di un potere disumano, non condivide nulla della mente del dio che era Kyr. Addirittura Golgoth lo definisce un essere logorato dall'odio e dalla vendetta, quindi io non capisco: pensavo che il padre di Mano fosse una persona buona prima di diventare il ricettacolo di Kyr, credevo che fosse stato il potere a corromperlo, ma è possibile che forse invece avesse dentro di sé dei sentimenti negativi che nascondeva anche a se stesso e che sono esplosi quando ha ottenuto il potere del ricettacolo? Oppure gli eventi che lo hanno portato ad essere il ricettacolo di Kyr sono stati così traumatici da fargli cambiare diametralmente posizione riguardo alla vita e al suo stesso allineamento morale?
Mi fa strano che Golgoth riesca a provare così tanto amore e fedeltà verso quella che alla fine è solo un'imitazione dell'entità che lui conosceva, suo padre. La sua situazione è dolorosa perché a differenza degli altri demoni lui è capace di vedere questa differenza, o magari anche gli altri la vedono però non gli importa. Forse Golgoth, il primogenito, il demone più completo, è anche l'unico in grado di provare amore (anche se lo prova solo per il suo padre divino e questo non lo rende affatto una brava persona). Trovo sempre molto affascinanti anche i sentimenti che prova per Mano, nel senso, non so se sia perfino azzardato dire che prova dei sentimenti per l'umano, ma penso che sia l'unico demone a non odiarlo. Hanno sempre questo strano rapporto padre-figlio / carceriere-prigioniero... E a proposito di prigionieri, mi sembra che questa storia abbia come tema ricorrente la dinamica di potere fra chi ha il controllo e chi non ce l'ha. Il rapporto fra Golgoth e Mano sotto una certa luce sembra presentare delle somiglianze con quello fra mano e Rowen. Partendo dal fatto che Mano chiama Rowen "impracia", come se solo Rowen fosse un debole umano, come se non lo fossero entrambi. Mano si mette nella posizione di un demone, anche mentalmente. Eppure è curioso verso Rowen, un po' come Golgoth è curioso verso Mano anche se per ragioni diverse.
E forse Golgoth è colui che capisce meglio in assoluto quel giovane uomo dalla mente spezzata: è l'unico ad essersi accorto che Mano prova una curiosità eccessiva verso il ragazzo, una curiosità "per le ragioni sbagliate", per quella sua debolezza umana che sotto sotto non può aver schiacciato del tutto.
Splendido approfondimento dei personaggi che come al solito si riconfermano molto vivi e tridimensionali.
Avrei anche un sacco voglia di approfondire Kyr, sapere come fosse *lui*, non il suo ricettacolo. Il confronto fra i due mi ha molto affascinata, penso che Golgoth sia fedele al ricettacolo solo perché è l'unica cosa che resta di Kyr ma è così diverso dal dio che credo che per il demone sia... un feticcio, un transfer affettivo e nient'altro.
È per questo che quei demoni avevano tradito? Per questo hanno profetizzato che un giorno anche Mano (e Golgoth?) avrebbero tradito? Erano così sofisticati?

Recensore Master
15/07/20, ore 10:50
Cap. 18:

Buongiorno carissima <3
Tornare qui è davvero un piacere, mi mancava questa storia e mi mancavano i  suoi personaggi, puoi immaginare la mia euforia nel rivederla aggiornata - e nello scoprire che gli aggiornamenti torneranno regolari, soprattutto **
Ho adorato notare che sebbene io abbia la memoria di un pesce rosso, nel ritornare qui non ho dimenticato alcun dettaglio, mi sono ancora chiari i capitoli precedenti. 
Amo come parli del rapporto che lega Golgoth al ricettacolo di Kyr, il suo modo di idolatrarlo, il rispetto che nutre nei suoi confronti. Inizialmente ho pensato che la calma di Davian fosse una farsa, non ci siamo molto abituati, solitamente sclera e massacra tutti. Questa volta pare non reagire male al ritardo, forse perché hanno catturato Rowan, forse si è solo fatto una camomilla - no, sta solo aspettando la riuscita del piano/il fallimento di Mano per massacrarlo un po' più forte. Mi piace come sottolinei le differenze fra Golgoth e gli altri demoni, che sono suoi fratelli, che sono sempre figli di Kyr, ma sono anche molto diversi da Golgoth, che in questo capitolo appare più umano di tutti gli altri. Mi ha spezzato il cuore leggere le sue introspezioni, sono intensissime e penso di non aver mai amato Golgoth come personaggio come in questo capitolo, dove gli dai tanto spazio e ci mostri in modo chiaro le sue emozioni e i suoi pensieri. E' bello che Golgoth disprezzi ciò che Kyr è diventato, ora che è umano e che Davian è assetato solo dal bisogno di vendetta e dalla voglia di distruggere ogni cosa, senza mai ricreare niente. 
C'è da dire che gli altri demoni, tipo Vorjah, non sono adorabili - Golgoth non mi perdonerà per l'uso di questo termine - come lui, e anzi Vorjah mi è stato terribilmente antipatico con tutta la vanità che esprime, come se avesse compiuto chissà quale grande missione - tutti bravi a terminare le cose già iniziate da altri. Adoro che in tutto ciò Golgoth non gli dia poi troppa attenzione e lo rimetta al suo posto, concentrandosi soprattutto su Mano, che è occupato con Davian - e francamente mi preoccupa alquanto, la situazione, e stare dietro a una porta, anche se Golgoth può sentire, non riesce a rassicurarmi del tutto. Mi dichiaro terrorizzata da Davian - anche quando pare calmo, sì.
Ho adorato i dialoghi fra Golgoth e Vorjah e mi domando come tu abbia fatto a gestirli, considerando che molte parole che per noi umani sono normali, per loro invece non lo sono. Geniale, comunque, amo che dai attenzione a questi dettagli; si sente parlare spesso di demoni, ma quasi mai sanno rappresentarli con così tanta coerenza.
Nel finale del capitolo ritorna Mano, e io sono stata felicissima di rivederlo. Insomma, senza offesa per Golgoth che mi piace moltissimo, ma dopo tutto questo tempo senza Mano rischiavo di impazzire. E tra l'altro vedo che abbiamo avuto lo stesso terrore e siamo entrambi rimasti straniti da come Davian non gli abbia fatto del male, anzi gli ha dato sette giorni per trovare i maghi. Che sembra un po' la minaccia di The ring, in realtà, visto che se in questi giorni non ci riesce, non oso immaginare quanto s'incazzerà. 
Comunque, menomale che c'è Golgoth o Mano ci lascia Rowen disidratato e in fin di vita. Cattivissimo a fare promesse e poi a non mantenerle, ma per fortuna decide di andare a dargli della dannata acqua - e io qui mi sono messa a saltellare energicamente perché tutto ciò che avrei potuto chiedere da questo capitolo l'ho avuto e se mi regali scene fra Mano e Rowen, anche se brevi, non posso proprio evitare di sclerare tantissimo e adorare tutto **
Il modo in cui stai sviluppando il loro rapporto è intrigantissimo. E niente, li shippo anche quando Mano lo prende a calci per svegliarlo - povero Rowen, però, che non si merita questo trattamento e non riesce mai ad avere una gioia, solo sfiga XD
COMUNQUE, penso di essere impazzita quando Mano gli ha stretto il collo e l'ha minacciato non troppo velatamente. Aiuto. Quanto mi piacciono queste scene. Le amo così tanto che perdo la facoltà di recensire come si deve, in preda al delirio. Ovviamente poi gli fa perdere l'acqua perché deve essere malvagio e sadico fino alla fine, povero Rowen. E' sadico da parte mia però se ti dico che sto adorando la sua cattiveria e il modo in cui "interagiscono"? Per me Mano può continuare a maltrattarlo quanto vuole, penso che non smetterà facilmente di shippali, nonostante tutto lol
Questo capitolo è stato meraviglioso esattamente come gli altri e non hai davvero idea di quanto mi sia mancato leggerti <3 
Non vedo l'ora di proseguire, come sempre **
Alla prossima!
fumoemiele

Recensore Veterano
14/07/20, ore 18:31
Cap. 18:

Ciao, rieccomi qui! ^^
Finalmente abbiamo l'occasione di conoscere un po' meglio il nostro Golgoth, attraverso una lunga riflessione del demone sul rapporto che lo lega a Kyr e a Mano Insanguinata.
Già nei capitoli precedenti avevamo la sensazione che Golgoth non fosse come gli altri Balor, in lui c'è qualcosa di quasi umano, e qui si evince in particolare nel modo in cui guarda al suo creatore: Kyr per lui non è solo "il tiranno", ma un vero e proprio padre, terribile e spaventoso, certo, ma pur sempre una figura autorevole e degna di rispetto. Golgoth ricorda i tempi in cui Kyr era un dio potente e temuto, mentre ormai si è ridotto ad una sorta di parassita che vive a spese del povero Davian, ma comunque il suo potere è tale da mettere in soggezione tutti quanti, uomini e demoni. Ho trovato interessantissimo e ben riuscito questo momento di riflessione: Golgoth teme Kyr e soprattutto teme di deluderlo, ma crede anche in lui, il che lo distingue dagli altri servi del tiranno, che sono chiamati all'ubbidienza col pugno di ferro. Eppure, il suo Balor di fiducia è anche pieno di dubbi sulle intenzioni del suo signore, dubbi che nascono dal modo di trattare Mano. Si capiva che fosse ormai affezionato al ragazzo, che non lo proteggesse solo perché costretto a farlo ma anche perché sotto sotto lo reputa migliore di molti altri demoni, tipo quel rosicone di Vorjah, che non manca di lamentarsi col " collega" della scarsa considerazione che ha ricevuto per aver catturato Rowen ("L'ho katturato io gne gne gne!!1!"). Mi sa che ha scelto il demone sbagliato però per sfogarsi XD
Infatti Golgoth non esita a mettere Vorjah al suo posto e fargli capire chi comanda, ma le insinuazioni di quest'ultimo gli fanno temere per la vita di Mano:che i demoni abbiano intenzione di liberarsi di lui una volta per tutte? Certo, essere comandati da un umano deve essere un vero e proprio insulto per loro, che gli umani li trattano come feccia.
Passiamo al nostro Mano, che per fortuna stavolta è uscito illeso dall'ennesima chiacchierata col babbo. Kyr evita di sballottarlo come l'ultima volta, ma qualcosa mi dice che se anche stavolta non dovesse ottenere ciò che vuole, Mano passerà un gran brutto quarto d'ora.
E Mano questo lo sa, ma cosa c'è di meglio per sfogarsi che prendersela col mai-una-gioia della storia? XD
Rowen subisce tutta la collera e la frustrazione di Mano, che gli fa capire chiaro e tondo che non stanno andando a fare una gita fuori porta e che lui è sempre un "Impracia" ( ma quanto è bello questo insulto ahahah). Eppure ancora una volta qualcosa in lui lo spinge inesorabilmente verso quel ragazzo, il senso di malessere che prova in sua presenza è indice che tra loro ci sia un forte legame, anche se entrambi lo ignorano. Sarà un bel "caramba, che sorpresa" quando finalmente scopriranno la loro parentela!
Rowen comunque in questo capitolo acquista 10 punti carisma per la faccia tosta che dimostra con Mano, finalmente ha iniziato a venir fuori il suo caratterino XD adesso sono in super hype per vedere come se la caveranno questi due in missione insieme, già mi immagino Golgoth che dovrà sopportarli ahahaha
Come sempre apprezzo moltissimo i momenti di introspezione che dedichi ad ogni personaggio, in particolare quello su Golgoth, mentre quello su mano l'ho trovato un po' ridondante, ma ci sta voler rimarcare ancora una volta il suo sentirsi impotente nei confronti del padre.
Attendo con ansia si scoprire cosa accadrà adesso, alla prossima! <3

Zob

Recensore Master
11/07/20, ore 10:55
Cap. 3:

Rieccomi ^^
Beh, la scelta di inserire un solo Pov, piuttosto che due, non credo debba legarsi a delle scuse. Per quanto mi riguarda, potresti anche mettere quattro Pov nello stesso capitolo. Certo, le singole storie avrebbero meno spazio, ma è una scelta di stile che nessuno si dovrebbe permettere di criticare. 
Il capitolo di Rowan è sostanzialmente definitivo del suo carattere. Ne abbiamo una piena dimostrazione e su molti piani. È un ragazzo buono, forse troppo per questo mondo fatto di sopravvivenza e logica. Un mondo che non premia l’enorme sforzo di volonta che ha compiuto; una vera e propria impresa che, forse il 90% degli abitanti del continente, avrebbero declassato a stupidità infantile. Ed è bello che lo si noti, quando si risveglia in infermeria, è bello (tragico ovviamente) che si dia la colpa di quello che è successo a trecentosessanta gradi. Mi dispiace solo che quest’esperienza, nel bene o nel male, potrebbe segnare questo suo buonismo. Ma, va da sé, dobbiamo adattarci alla realtà che viviamo e, per quanto i nostri istinti non si potranno mai silenziar del tutto, alcune lezione andranno apprese...
O forse no. Forse Rowen potrebbe diventare davvero quell’eroe senza macchia, senza paura, ostinato nel perseguire la sua strada ma più consapevole delle dinamiche della realtà. La grinta per fare l’eroe ce l’ha; bisogna vedere in quale direzione si sposterà la storia. Insomma, non siamo più nei bei tempi del Signore degli Anelli, dove tutto è bianco o tutto è nero. Questi primi capitoli mi hanno fatto capire che tematiche difficili verranno affrontate, la figura di Morhen è emblematica in tal senso. Lui ha vissuto, lui sa come va il mondo. Si è adattato.
Quanto ai razziatori, avevo mal compreso: credevo fossero una sorta di “carne da macello” inviata dall’esercito dei demoni, invece non è così. Immagino che avranno presto quel che si meritano.
Sul linguaggio scurrile poi non c’è alcun problema. Insomma, se nella storia il rating è rosso un motivo c’è ;) 
Scusa se questa recensione sembra battuta a mini-capitoli, sto facendo una pausa dallo studio
Alla prossima
Spettro94
 

Recensore Master
01/07/20, ore 20:36
Cap. 17:

E quindi ecco che ora sappiamo che fine ha fatto Mordhen. Sono sollevata che Thoan sia ancora vivo, perché io non credo che abbiano mentito su questo. Lei è arrivata pulendosi le mani con uno straccio e credo che avesse le mani sporche perché stava curando il ferito. Sono molto curiosa di sapere chi siano queste due persone, sempre che siano davvero normali persone. Rivelare che Mordhen viene da Syrdin significherebbe aumentare ai loro occhi le possibilità che lui sia una spia? Però con il suo silenzio non si sta certo cavando dai guai...
Mi chiedo se la cicatrice del tizio sia davvero importante, forse è qualcuno che Mordhen in passato conosceva? o magari qualcuno che appartiene altre quelli questa storia? E la tipa, mi sembra piuttosto strana con il suo viso imperscrutabile e dall'età indefinibile, quando poi si china davanti a lui per fargli direttamente le domande ho come la sensazione che gli stesse facendo un qualche incantesimo per rendere più probabile che parlasse... O magari per capire se stesse mentendo...
Ad ogni modo questo capitolo mi è sembrato terribilmente corto rispetto agli altri e non vedo l'ora di leggere il seguito! Io credo che questi qui siano una specie di resistenza, e che loro e Mordhen potrebbero essere alleati naturali se riuscissero a comunicare. Devo dire che già quando lui si è svegliato e ha notato che lo avevano sistemato in modo decente, io ho cominciato a sperare per il meglio. Poi secondo me loro adesso sono nascosti in qualche costruzione mimetizzata nel folto della foresta, anche se la presenza di un camino dovrebbe generare fumo e quindi renderli piuttosto identificabili... Sai che secondo me lei è una maga? Magari non una particolarmente potente, ma abbastanza da nascondere quella casupola con la magia in una foresta dove potenzialmente i balor potrebbero trovarli visto che sembrano in grado di trovare qualunque cosa. Abbastanza da nascondere il fumo. Boh magari è solo una mia idea bislacca. E poi voglio anche sapere che fine ha fatto Redivivo. Redivivo è uno dei migliori personaggi secondari della storia. Uno di noi.
(Recensione modificata il 01/07/2020 - 08:40 pm)

Recensore Master
25/06/20, ore 23:20
Cap. 5:

Cara, finalmente eccomi qui per lo scambio. 
Non so nemmeno quanto tempo sia passato e ti chiedo infinitamente scusa per questo. La sessione mi ha assorbito completamente e leggere e scrivere mi manca terribilmente, quindi non sai quanto leggere questa storia in questo momento sia proprio come una boccata di aria fresca per me!
Mi dispiace troppo non poterci dedicare il tempo e l'attenzione che merita, meriteresti un monumento anche solo per portare avanti questa long perché so quanto è difficile e impegnativo!
Ti chiedo di nuovo umilmente scusa, davvero. Ma passiamo alla storia: il bello delle tue storie è che si riesce sempre a figurare le immagini che racconti con una chiarezza incredibile, e senz'altro questo l'ho trovato anche qui, ma forse per la prima volta ho notato un'altra caratteristica interessante che mi ha stupito e che ribadisce la tua bravura.
Forse anche grazie al dialogo iniziale, mi è sembrato di entrare proprio nel cuore dei personaggi, ne ho compreso perfettamente il carattere, la forza ed è stato come se li conoscessi da sempre. E' una bellissima sensazione ed è tutto merito tuo! *^*
Una frase in particolare l'ho letteralmente adorata: "Quasi sempre, tutto ciò che possiamo fare dinanzi alla vita è chinare la testa e accettare in silenzio ciò che ci destina, perché gridare non serve a nulla oppure peggiora le cose. Non capisco davvero come tu abbia ancora voglia di cercare di sentirti un eroe in un mondo come questo, dove vivere in ginocchio è l’unico modo per vivere."
E' proprio così, non avresti potuto scrivere qualcosa di più giusto, e in più lo hai fatto in modo disarmante: hai scelto le parole giuste e mi hai raggiunto nell'intimo.
Forse te l'ho già scritto, ma davvero, se tu scrivessi un'originale drammatica ambientata nel nostro mondo credo che potrei adorarti a vita. E non perché questa storia non mi piaccia (anzi!), ma perché conosci la mia passione per il drammatico e le vicende quotidiane... credo sia davvero il mio sogno nel cassetto, dimmi che ci proverai! XD
Qui, più che negli altri capitoli probabilmente, ho percepito il senso di sconfitta e allo stesso tempo di forza, come se dietro qualcuno accasciatosi al suono dalla debolezza ci fosse qualcuno che si rialza e sguaina la spada, non so come spiegarti... mi hai davvero coinvolto emotivamente, come anche negli altri capitoli, ma qui ho davvero sentito una "connessione" che mi ha fatto tanto piacere. Credo sia anche merito dei dialoghi, a questo punto.
E poi è tornata Nerya! Non so perché, ma mi sono affezionata a questo personaggio, per quanto l'abbia criticato per i suoi gesti psicopatici ^^''
Mi piace parecchio, nonostante tutto, e mi dispiace che debba morire... il colpo di scena (perlomeno per me che non capisco un tubo di fantasy e mi perdo facilmente) mi ha lasciato senza parole: l'hai inserito egregiamente, così, alla fine, lasciando il lettore in sospeso!
Adoro, semplicemente questo. Mi limito spesso a commentare quasi solo lo stile e non la trama, perché sento di non essere in grado di darti consigli o lasciarti comunque un parere utile: per questo forse mi concentro più sullo stile, anche quando leggo, e ad ogni capitolo mi lasci senza parole!
Sono ripetitiva, lo so, ma adoro davvero il tuo modo di scrivere! Riesci a creare delle immagini meravigliose e a coinvolgere il lettore emotivamente anche con qualcosa che magari normalmente non lo coinvolge (e io ne sono l'esempio).
Sei magica e non credo di dover aggiungere altro.
La fine, poi, mi ha dato la pugnalata definitiva. Adoro come hai deciso di raccontare Mano Insanguinata, con le sue debolezze terribilmente umane e sempre attuali. Amo profondamente questi intermezzi "umani", che mi permettono di sentirmi ancora più vicini ai protagonisti.
Mi ritrovo spesso a pensare mentre leggo "Eh sì, è proprio così" e ad annuire, mi sento un po' una nonna che dà consigli ai nipoti (non so nemmeno io quale sia la connessione, ma mi sembra la metafora perfetta), perché questa storia è semplicemente piena di spunti meravigliosi e di "lezioni di vita", se così si possono chiamare.
Beh, per me lo sono. Apprezzerei anche la storia più scontata scritta da te, perché sei sempre in grado di fornirmi degli spunti di riflessione e il tuo "marchio".
Non so che cos'altro aggiungere se non farti infiniti complimenti e chiederti di nuovo scusa. Spero che questa recensione non sia un completo nonsense viste le mie condizioni ^^''
Spero di poterti rileggere presto, mi piacerebbe dare a questa storia l'attenzione e la cura che merita <3

 

Recensore Master
24/06/20, ore 17:28
Cap. 2:

Rieccomi ^^
Questo capitolo mette in evidenza quanto Nerya sia, per parafrasare, "fuori come un balcone". Ma abbastanza, e per una sequela di motivi che posso indovinare riguardino anche il dolore e il senso di colpa. Inizio a provare una certa empatia per il povero Rowen; più che altro perché in casa mi ritrovo con una situazione più soft, ma ugualmente impegnativa e simile. Certo, non rischio che il mio prozio mi sbrani l'orecchio; non ancora, almeno. 
Anyway, questo personaggio definisce il carattere del giovane figlio più della sua lunga elucubrazione, che riporta allo stesso punto: Rowen è una brava persona. Certo, lui non vuole essere solo, ma mi piace pensare che non sarebbe andato a rischiare la vita nella foresta se, sotto sotto, non avesse quel cuore gentile tipico di un protagonista positivo. Lo sto associando a un giovane Toretto. Alla fine, cerca di sopravvivere in un mondo che ti spinge a comportarti come Nerya, quella del passato, non la sua pallida ombra futura. Mordhen, finalmente lo incontriamo, ragiona proprio in questi termini, anzi si può dire che ragiona in modo definitivo. Si nota la forte differenza tra i due; e soprattutto che perde o qualche colpo, perché non si aspettava che Rowen contravvenisse l'ordine, o che non si aspetta che la gente possa trasgredire il suo comando. 
Lo vedremo presto, comunque. Ci sono dei simpatici demoni che si stanno avvicinando. Giusto giusto qualche chilomentro di distanza, niente panico. Penso che l'unica speranza sia questo strano abitante mago dell'Accademia... sempre ammesso che non sia solo una voce. 
Io comunque, senza arte né parte, la dentiera di Nerys la userei come arma in battaglia. La butto lì. O la pelle di Rowen è resistente come il tonno riomare, o quei denti sono davvero affilati; scherzo, ovviamente, un uomo in preda al panico può staccare un orecchio, e troppo bene è andata al giovane cacciatore!
Alla prossima
Spettro94
(Recensione modificata il 24/06/2020 - 05:30 pm)