Aveva passato i primi due anni nella Domus di un vecchio che commerciava in vite umane: uomini, donne e bambini; e i primi giorni sputava in faccia a chiunque gli si avvicinasse. Il vecchio aveva deciso allora di tenerlo legato ad un palo di legno, in mezzo al cortile, per giorni interi. Le braccia avevano iniziato a fargli male dopo i primi dieci minuti, le gambe dopo due ore. Due giorni e mezzo dopo aveva le labbra screpolate, la gola secca, lo stomaco che si ritorceva sotto la pelle e nemmeno più lacrime per inumidire gli occhi; allora il vecchio gli si era avvicinato con una brocca d’acqua e l’aveva fatto bere, poi l’aveva slegato e quando era caduto a terra, quello gli aveva versato la brocca in testa, senza dire una parola.

Jake e David, due calciatori arrivano in un club prestigioso, Jake è già famoso ed è uno che si fa notare sempre in ogni circostanza, David a stento l'hanno sentito nominare ed è pressoché trasparente. Due persone molto diverse, eppure destinate a fare grandi cose insieme, ma solo se saranno capaci di aiutarsi a vicenda, migliorarsi e cambiarsi. Tanti gli anni che passeranno insieme lì, molto è quello che impareranno uno dall'altro creando qualcosa di speciale.

Da circa due anni Amberle fa tutto di testa sua, nonostante sia circondata da persone che cerchino di indirizzarla sulla retta via. Amberle però ci tiene a precisare che lei non prende ordini e che non si sente minacciata mai da nessuno ma questo finché nella sua vita non entrerà Charlotte King, più grande ed indipendente di lei, anche più intelligente e piuttosto furba, pronta a dare filo da torcere ad Amberle, o come lei preferisce chiamarla, Kimberly.
Charlotte del resto ha anch'essa le sue oscurità, il suo lato nascosto dalla maschera della ragazza perfetta che tutti adorano. L'interazione fra le due è decisamente particolare: Charlotte ama avere il controllo sugli altri, Amberle odia perderlo ed essere controllata. Proprio da queste paure, causate dai demoni del suo passato, derivano i suoi problemi relativi all'abuso di droghe che dovrà imparare a gestire lei in primis, ma anche le persone che ha intorno come Oliver, l'affascinante spacciatore con cui va a letto segretamente.
La storia è ambientata in un liceo e le due protagoniste hanno inizialmente sedici e diciotto anni.

[COMPLETA] Fosca frequenta l’università, scrive nel tempo libero e convive da vent’anni con la presenza di una voglia di fragola in bella mostra sul viso. Una vita normale (o quasi), fino al giorno in cui un messaggio sul cellulare non infrange la sua routine. Perché Fosca, la ragazza più cupa, schiva e insicura che possa esistere, ha uno stalker.
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"Non parlo con gli sconosciuti, scrisse, furiosa.
Ma noi non siamo sconosciuti. Io conosco te, Fosca Donati."

Tutti abbiamo un professore che odiamo in particolare, così anche Amelia.
Nel suo caso lui si chiama Alessandro Angelis, insegna matematica e fisica, è troppo bello ma anche troppo stronzo - e gode da matti a rifilarle insufficienze.
Il vero problema però si presenta quando la povera ragazza finisce per ritrovarselo a cena con i suoi genitori e l'unica cosa che può pensare, mentre lo guarda, è cosa abbia fatto di tanto male per meritarsi una punizione del genere.
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Dal testo: "«Sto pensando di rimanere sempre sullo studio linguistico.» rispose.
«Fai bene, non credo che l’ambito scientifico possa offrirti concrete possibilità.» commentò con nonchalance Alessandro.
«Beh, a dire il vero» iniziò Amelia, mentre un pacato sorriso si apriva nel suo volto «sono contenta di non essere portata per le materie scientifiche. Secondo la mia esperienza sono adatte agli stronzi senza cuore.» fece candida e angelica.
Aveva appena dato dello "stronzo senza cuore" al proprio professore. Che la odiava."

L'uomo che avrebbe dovuto proteggere la mia vita da ogni male, in realtà altro non è che un cinico bastardo, sarcastico fino al midollo, stronzo di nascita e ahimè tremendamente bello di natura.
Lo avevo sempre considerato un mostro.
Vivevo la mia esistenza nella convinzione che prima o poi avrei convinto mio padre a scrollarmelo di dosso così come si fa con un cumulo di polvere sulla spalla, dopo aver indossato una vecchia giacca logora.
Era diventato la mia ossessione e quello il mio unico obiettivo.
Che illusa.
Perchè si sa no?
Quando hai la ferma convinzione di aver compreso tutto ciò che vuoi dalla vita ecco che lei rimescola le carte in tavola e ti fa cadere con il culo per terra.
E quella volta capii una cosa davvero importante.
Il mostro era senza dubbio lui, ma lo ero anche io.
La vita è ironia.
O una serie di tremendi clichè.
Il filo che le divide però è abbastanza sottile da fotterti.
Ed io sono stata fottuta alla grande.
Mi chiamo Lilith Hell, vittima dell'ironia del mondo e il più grande e tremendo clichè.