-“Sei veramente un’idiota!!!”
- “E tu una petulante ragazzina!!!”
- “Non ti permettere sai…”
-“Altrimenti che mi fai?” “Sto’ tremando di paura guarda…” mi disse con tono spavaldo.
- “Questo!!!” E presi dal corridoio il cestino vicino ai distributori con dentro ogni sorta di schifezze tirandoglielo addosso.
Walter e Monica proprio non si sopportano, il diavolo e l'acqua santa li chiamano ridendo a scuola. Ma cosa succederrebbe se un preside un po' strampalato li costringesse con l'inganno a fingersi una coppietta felice per vincere una scommessa?

{ Raccolta di flash-fics senza pretese, tutte dedicate alla coppia RyoxIchigo. }
Gnosiofobia, o epistemofobia, letteralmente "paura di conoscere."
Nel caso specifico di Ichigo e Ryo, paura di conoscere ciò che realmente provano l’uno per l’altra.
O meglio ancora, la paura di Ichigo di riconoscere ciò che prova per Shirogane, e la paura di Ryo nell'esternare - e quindi far conoscere - i suoi sentimenti a Momomiya.

“Kisshu e tutte le sue maniere viscide e violente erano un ponte diretto e improvviso con il passato che ormai rivedeva solo nei sogni. Il suo ghigno beffardo e i suoi occhi che sembravano trapassarla da parte a parte. Le sue parole, il modo in cui la sfiorava e la toccava, le volte in cui si erano scontrati. Il bacio che le aveva rubato appena l’aveva vista e quello che non era mai riuscito a darle quell’ultimo giorno.
Era lui. Tutto quello era lui. Imprevedibile e insidioso, avrebbe potuto ucciderla in quell’istante se avesse voluto. E soprattutto era troppo vicino. Dopo esserle stato lontano così tanto tempo, all’improvviso era insistentemente a pochi centimetri dalla sua faccia, a insediarle il lobo dell’orecchio con le labbra fredde e quella voce più profonda di un tempo, inumana e affilata. Non era assolutamente in grado di affrontare una situazione del genere."
Dopo tanto lavoro, pubblico questa storia, la mia prima Kisshigo erotica, annunciata e sofferta.
10.500 parole circa. Note all'interno.

"Sono passati diversi anni ormai dalla conclusione del Progetto Mew e sebbene la Terra non abbia più bisogno del gruppo di paladine della giustizia che aveva nel mio locale il proprio quartier generale, non c'è stato un solo momento, dalla battaglia finale ad oggi, in cui mi sia anche solo passato lontanamente dall'anticamera del cervello di chiudere il Caffè."
...ovviamente per una buona ragione!
"Giusto perchè si parlava di leccornie da gustare..."

« Mia cara, desidero comunicarti che d’ora in avanti ti verrà assegnata una guardia personale che ti seguirà ovunque » il tono piatto e mellifluo del Re a cui era ormai abituata da anni. Suo nonno era seduto sul trono, lei inginocchiata al centro della sala del trono a metri da lui, il capo chino in segno di rispetto.
Come se le guardie ad ogni angolo del Palazzo non fossero abbastanza.
A pochi passi da Haymitch, nascondo dalla penombra delle colonne di marmo del salone c’era un giovane uomo vestito di nero – una divisa non molto diversa da quella di un Pacificatore, priva però della loro corazza – dai capelli biodi accuratamente acconciati, ben rasato. Le spalle larghe e le braccia dietro la schiena in posizione di riposo. Gli occhi fissi su di lei.
Come se non l’avessero già privata di ogni libertà.
« Sì, mio Signore » appena pronunciò quelle parole si diresse verso l’uscita del salone.
Haymitch la intercettò a metà del corridoio subito fuori la sala del trono.
« Dolcezza, poteva andarti molto peggio ».
Partecipante al contest "Game of Judges: La chiamata alle armi" indetto da Encha e Kaika sul forum di EFP

"Mi bastò uno sguardo, un solo, innocente, incosciente sguardo da donna in quelle pozze scure dal colore del deserto per finire nel suo incantesimo e solo ora mi rendo conto che in realtà non ci fu proprio niente di casuale in ciò che feci quella notte, sotto quella luna così placida e con quel vento caldo così seducente. Avevo sempre saputo di quanto fosse pericoloso e per anni non avevo abbassato mai la guardia. Eppure quella sera lo feci."
Che sapore ha il frutto proibito, Kish?

«Sai come dovresti ringraziarlo, dolcezza?» Haymitch attira tutta la mia attenzione, non prima di aver appoggiato il bicchiere ormai vuoto sul tavolo.
Inarco un sopracciglio, attendendo il suo proseguo. Probabilmente avrebbe concluso la frase il giorno dopo, oppure non l'avrebbe proprio finita. È talmente ubriaco che non posso certo dar peso a ciò che dice.
Ogni volta spara qualche nuova cavolata, riuscendo comunque a farmi saltare i nervi.
«Passione», esclama senza aggiungere altro.
«Passione?»
Haymitch ride davvero di gusto, capendo che non riesco a seguire il suo discorso senza senso.
«Dovresti essere la ragazza in fiamme! Il fuoco è l'elemento della passione, dolcezza, usala», mi indica socchiudendo gli occhi.
{Partecipa alla challenge Multifandom e Originali con il prompt #20. Passione}

...Se lo disse anche a fior di labbra, sottovoce: "Veronica Alberice Scarlini della Torre, sei uno schianto."
Aveva diciotto splendidi anni, era raffinata, ricca, alla moda, trendy da morire, più fashion di Paris Hilton, più glamour di Anna Wintour, più sensuale di Monica Bellucci. Nessuno del centinaio abbondante di ragazzi della sua scuola poteva non sbavare mentre lei passava senza degnarli di un solo sguardo, nessuna delle 2000 oche della sua scuola poteva non morire d’invidia, nessuno del corpo insegnanti poteva non rimpiangere di non avere avuto un solo grammo del suo allure nella loro triste, patetica esistenza.
Quindi, non poteva essere altrimenti: lui finalmente l’avrebbe guardata.

Elisa è una ragazza normale. La sua vita si divide tra scuola , amici e una famiglia un pò fuori dalle righe.  " Marti mentre tu a ferragosto sei al mare a fare una grigliata con tutti i parenti, io devo solo sperare che qualcuno mi fermi per non prendere a pugni mia cugina e che mia zia non affoghi mia madre, ti sembra normale questa situazione? No, a me no! " avevo esclamato furente mentre facevo sue giù per la sua stanza " E adesso ci mancava anche questo tizio " " Bello come un Dio " mi aveva interrotta mentre io la fulminavo " che dice di essere mio zio! Diamine ,  ha solo vent'anni! "

Un giorno, Ranma si sveglia per scoprire che un paio di cosette sono cambiate. Niente di speciale- solo una nuova vita completa di una figlia, un dojo da mantenere e, ancora più importante, un marito. Ma c'è un problema: l'ultima cosa che Ranma ricorda è di avere sedici anni... (tradotta da Fioredivetro)

mai provato l'amore misterioso, strano, che non sai nemmeno di chi sei innamorato?

Nel vedere che al posto della professoressa Tutcher sta entrando un ragazzo, nemmeno un uomo, proprio un ragazzo, davanti ai miei occhi si presentano soltanto tre alternative possibili: urlare, piangere, scrivere una lettera di lamentele al direttore di istituto perché, cielo, quello ‘Shakespeare’ non lo saprebbe nemmeno sillabare.

E se una banalissima serata di Capodanno si trasformasse nella Notte della vostra Vita? Tratto da una storia vera (la mia - NdA)

Una sera Ichigo, disperata a causa della partenza di Mark per Londra, accetta il conforto offertole da Kisshu senza pensare alle conseguenze, che si manifestano nove mesi dopo con la nascita di Sea. Disperata all'idea che Mark venga a scoprirlo e possa lasciarla, Ichigo costringe Kisshu a portare la bambina sul suo pianeta, pregandolo di uscire definitivamente dalla sua vita. Il destino, però, sembra avere in serbo altri progetti...

*STORIA REVISIONATA E PUBBLICATA SU AMAZON*
Chiara accusò malamente il colpo, sapendo che lui l’aveva azzeccata in pieno. Era proprio così: oscillante tra i grandi autori che studiava e le banali storielle d’amore su cui sognava – libri di scarse pretese, Harmony, fanfictions -, lei aveva dovuto ammettere che la realtà non poteva mai competere con l’immaginazione, e non era riuscita ad accontentarsi, nella sua esistenza. Così, aveva finito per non avercela quasi, un’esistenza: pochissimi amici, con cui non usciva molto, poche relazioni naufragate di fronte alla sua incapacità di amare gli uomini di carne come amava quelli di carta, poco di tutto. Tranne che di parole. E di amore, che finiva per riversare sulle parole.