La vita intrecciata di due ragazzi, uniti, per sempre.

Josephine. Josephine è bionda,alta,ha un fisico da paura.
Josephine frequenta il liceo scientifico,è al terzo anno,lei è una di quelle ragazze che fa invidia,che quando passa tutti rimangono a bocca aperta e nessuno osa dir niente.
Lei è conosciuta,amata,stimata,ma è quel tipo di persona che non ha che gente falsa attorno e che non viene da un passato buono,ma questo a guardarla non lo direbbe nessuno.

La stazione iniziava a svuotarsi come ogni giorno verso quell’ora. Il sole calava poco a poco e l’odore di salsedine giungeva fino ai binari mescolandosi con quello tipico della ferrovia.
«Ragazza dagli occhi color della tempesta, hai un accendino?»

anche le persone libere sono in realtà prigioniere di un mondo rovinato dagli stessi esseri umani.

Eravamo i ticchettii dell’orologio e i sorrisi della felicità, il solo di una chitarra elettrica e la dolce melodia di un piano.
Eravamo tutto? Non eravamo niente? No, troppo banale.
Noi eravamo i riflessi l’un dell’altro, i nostri respiri, le nostre bugie, i nostri pensieri. Noi eravamo l’origine della simmetria.

Una bambola che non vorrebbe avere vita

Può un’ esistenza essere più importante di un'altra?
Questa è la domanda che Clara Lenor pone a se stessa. La sua vita, la sua solitudine e la sua esistenza. Clara, descrive e riflette sulla sua esistenza che alla fin fine è solo una esistenza fisica.

E nell'esatto istante in cui attraversai la strada correndo- quella strada che avevo fatto milioni di volte- capii che non sarei mai più tornata.
Mentre guardavo le luci dei fari dell'auto venirmi incontro, e le mie orecchie sentivano il suono del clacson, compresi che non avrei mai avuto l'occasione di scusarmi.

L'abbandono da parte della persona che amiamo,
può far smarrire noi stessi in un labirinto
di ricordi e speranze, che finiscono per portarci via la mente.