Questa breve OS la dedico a chiunque abbia avuto una "piccola" delusione d´amore.

Più volte respinge l’idea di chiamarlo.
Più volte si ripete che è inutile sperare che lui si faccia sentire prima.
Anche se avesse tempo, Andrew telefonerebbe soltanto a mezzogiorno, perché è un uomo molto preciso. La sua vita è un’agenda dagli orari molto rigidi, a volte difficili da rispettare, per questo, molte volte, si ritrovano a discutere.
Il tempo passa e lei ormai si è arresa. Abbandonata sul letto, attende con emozione crescente, stringendo al petto il cuscino del suo amato. Se la vedesse in quel momento, Andrew stenterebbe a credere che quella ragazzina appassionata, sia la stessa donna altezzosa che ha rapito il suo cuore.
Quella donna che, al primo, agognato, squillo, lancia un gridolino di sorpresa e sollievo insieme.
Cerca di ricomporsi, tentando di mantenere un tono di voce consueto e fermo.
-Ciao... - la saluta dolcemente.
-Come va a lavoro?- risponde, sperando di riprendere “quel” discorso
-Ho chiesto al mio capo un aumento. Dovrò fare un po’ di straordinari.-
Annuisce, nascondendo a malapena la prorompente gioia.
-Quando lo diremo ai nostri genitori?- chiede -Pensavo di invitarli a cena stasera, se per te va bene. - le sembra di correre troppo, ma vorrebbe davvero gridarlo al mondo intero.

Da una mia personale brutta esperienza, ho ricavato questo... Non so neanche cosa sia di preciso, ma credo che sia "ciò che ho sofferto" messo su carta...

Fuori dalla finestra piove. Forse almeno il cielo sa del tuo dolore e piange con te.

Parole mai pronunciate che uccidono dentro..

"Il Sole splendeva ancora sui campi dorati mentre Andrea si avvicinava più in fretta che poteva al vecchio casolare abbandonato"
Ecco gli avvenimenti immediatamente precedenti a ciò che viene narrato nella fantastica canzone di Fabrizio De Andrè, il cui testo costituisce la conclusione di questa breve e malinconica storia d'amore.

questa è dedicata a una mia grande amica.. una persona stupenda. spero che le piacca, se magari un giorno la leggerà.. parla molto di lei, ma parla di un po' tutte noi.. di ogni maledetto amore non corrisposto.. spero che vi piaccia, Khika liz

“Io te l'avevo promesso, ma non ne sono stato in grado. Come posso chiamarmi ancora uomo? Ho perso me stesso, non so chi sono... Mi posso prendere cura di te, quando non sono capace di prendermi cura di me?”
La ragazza ti guarda e tu riconosci gli occhi di quel giorno: belli e senza disprezzo.
“Si che puoi, perché non sei da solo, perché ci siamo salvati a vicenda.”

Una prostituta può avere un cuore?Può essere salvata ?

Piccola storia o one shot, definitela come più vi piace, che ho voluto scrivere dopo aver notato una visione per strada che mi ha veramente ridotto il cuore a pezzi. Spero vi piaccia ^^

Una storia travagliata, che va in modo diverso da quello che ci si aspetta...

Questa volta uno sguardo sul futuro della protagonista, su quello che sarà, assieme a lei un nuovo personaggio che nessuno conosce. Forse nemmeno lei...

Storia di un amore infelice, distrutto dal mare.
Immobile sul molo dove avrei dovuto stringere fra le braccia il mio amato, fissavo la nave mentre s’inabissava, a metà tra l’orizzonte e l’isola della Tortuga.

Un sonoro brusio percorse l'auditorium, mentre il ragazzo si inchinava, algido, dopo aver recitato i versi da lui composti. Da dietro gli occhiali da vista dalla montatura costosa, un paio di occhi azzurri, gelidi, fissavano disinteressati il pubblico. Aveva diciassette anni, un sacco di soldi ed un nome che non vale la pena nemmeno di pronunciare. Noi lo chiameremo Ice.

questo è un mio sfogo.. dedicato alla figlia che non ho mai potuto partorire... Oggi sono molto triste e non faccio altro che pensare a lei.. scusate lo sfogo... spero di non annoiarvi