Forse Kei non era più una persona comune, ma l'essere un Ajin non lo esentava dal ricevere il suo aiuto.
Anzi, a maggior ragione Kaito sarebbe stato dalla sua parte, pronto a proteggerlo e aiutarlo a scappare.
{Questa storia partecipa alla Corsa delle 24 ore – XII Edizione indetta dal forum Torre di Carta}

Kei Nagai/Kaito
“Non lo capisci, vero?”
Kei scosse la testa.
“Non lo capirai mai.”
C’era una nota di tristezza in Kaito che Kei non gli aveva mai visto, nemmeno quando sua madre lo aveva costretto a cancellare il suo numero di telefono e ad ignorare la sua esistenza, fingendo di non essere mai stato suo amico. Persino allora Kai non aveva tirato fuori quello sguardo da cane bastonato che gli stava spezzando il cuore.
Forse, se lo avesse fatto allora, Kei avrebbe buttato alle ortiche tutti gli insegnamenti di sua madre sull’essere una persona rispettabile e sul posto che avrebbe dovuto avere nella società. Perché quello sguardo faceva fare cose strane al petto di Kei, cose irrazionali, cose che lo portavano all’esasperazione, perché non capiva.
Kei Nagai per la prima volta nella sua vita non capiva, per quanta logica provasse ad applicare al suo pensiero.

[ KaiKei ]
Mangiare qualcosa di così buono non è mai stato così difficile.
[ Prompt: castagne ]
[ Writober 2019 ]

[Ajin]p0rnfest #12: Kei Nagai/Yu Tosaki, Ajin!Tosaki
minor spoilers per il volume 9
- Intro:
Dunque sì, tutto sommato la situazione era tetra, cupa e disperata, ma Kei si era abituato al fatto che quasi tutta la sua vita, dal momento in cui aveva scoperto di essere un Ajin a quel preciso istante, sarebbe potuta essere descritta con quei tre aggettivi.
Sì, potrebbe andare peggio.
Potrebbe piovere.
“Nagai?”
Oh, cazzo!
Kei si era voltato a guardare il cadavere di Tosaki alzarsi in piedi, sorreggendosi alla parete alle sue spalle, e aveva riso.