Primissimo racconto da me scritto spero sia apprezzato, esso è un omaggio al maestro lovecraft.

Raccolta di oneshot che hanno lo scopo di tracciare la vita del Primo Tenente Charles Summers, dal suo arruolamento come marinaio, passando per le tappe più importanti della sua vita, fino all'arrivo agli Antipodi.
Un lungo viaggio per arrivare ai Confini della Terra.
[Estratto dal primo capitolo]:
"E la notte si era svegliato di colpo sognando di lei, del mare che si frangeva contro la chiglia e gli mostrava, osservandola dal bompresso, una strana libertà, non già fatta di distese infinite di terra su cui camminare per raggiungere qualsiasi città avesse desiderato, ma acqua, acqua e ancora acqua. E non c’era una città che di sua sponte avrebbe potuto raggiungere, ma solo quelle in cui la nave l’avrebbe condotto. Eppure, c’era libertà in quella rotta stabilita, nell’odore di salsedine ed il brusio continuo delle onde. C’era una libertà diversa, che si slegava dai vincoli terrestri per legarsi ad uno solo, dato dalla nave. E quest’ultima sarebbe potuta arrivare fin’anche in capo al mondo.
Era la libertà del mare, che costringeva in differenti catene."

Il suo elefante ondeggiò ai comandi del minuto e scurissimo indigeno che, a piedi, ne aveva tenuto le redini per l’intero tragitto.
Ogni volta, quel lento oscillare gli ricordava il rollio d’una nave.

Gli avevano affidato un’altra settantaquattro cannoni, la Glorious.

Poi, m’ero reso conto di quanto, invero, mi sentissi in ansia all’idea di vedere il frantumarsi – perché tale sarebbe stato – del nostro piccolo mondo; la nostra isola. Una comunità raccolta di più di cent’anime, confinata all’interno della solidità della sola nave che, per un anno, c’aveva fatto da guscio – traballante, pronto a sfasciarsi, cigolante, ma pur sempre un guscio, che era riuscito a sopravvivere e farci sopravvivere tutti –, improvvisamente si sarebbe trovata dispersa sulla vastità d’un continente intero. Così enorme.

Sette drabble per sei personaggi e provare a conoscerli meglio, tra amore, odio e il rumore del mare.

A bordo non era rimasto più nessuno, a parte lui.
Solo allora, avvolti entrambi da quell’innaturale silenzio, poteva sentirla più sua di quanto non fosse.
La sua nave.

Raccolta di flashfic sul Capitano Anderson.
[I]: "Gli occhi di Anderson brillarono di piacere nel pensare come, da un misero seme che sir Joseph Banks gli aveva detto fosse totalmente inutile, ne avesse ricavato addirittura dei fiori e senza bisogno di essere sulla terra ferma."
[II]: «Rosa, Rosae, Rosae, Rosam, Rosa, Rosa.»
[III]: «Per la miseria, Dhelia, hai più entusiasmo tu della metà dei miei guardiamarina. Se fossi stata maschio avrei già provveduto a prenderti a bordo!»