piango, scrivi benissimo...commossa.....
sdei la regina dell angst
Il frammento di specchio affonda lieve nella carne, brucia, sì, brucia
Stai usando un pezzo di vetro stavolta.
Hai rotto lo specchio in cui ti stavi guardando, e risenti le loro mani addosso, il peso della solitudine, della tua misera condizione.
Yulian non ti vuole, tu non vuoi te stesso.
I tuoi occhi azzurri guardano ammirati il sangue fuoriuscire come un bocciolo di rosa dai tagli sul braccio.
La sporcizia che ti porti ancora addosso oggi è blasfema, troppa.
Allunghi una mano, accendi la musica, lo senti vicino, senti il corvo rosso vicino a te, vicino nel dolore, nella sporcizia.
Sarete mai capaci di comunicare anche per il bene? Di creare qualcosa di bello?
Di guardare avanti, al futuro, con positività?
Qualcuno deve per forza avervi insegnato il bene? Non potete sperimentarlo lo stesso?
Tu lo vorresti così tanto, ma lui ha demoni dentro che danzano frenetici e non lo lasciano andare, e tu sei debole, debole mentre ti tagli, debole mentre non sai affrontare il corvo rosso.
Le note della canzone riempiono il tuo cuore, ti fondi con la canzone stessa, annebbi la mente nella musica, la rimetti, finisce, la rimetti, ancora e ancora, ascoltarla ti fa sentire meglio, più vicino a lui, più pulito.
Puoi solo immaginare i crimini che ha commesso, non è che non ne se consapevole, è che non hanno importanza ai tuoi occhi, tu vedi solo il tuo angelo vendicatore. Vedi solo Yulian, il suo modo di fare…di guardarti, di essere, di esistere.
Vuoi vedere il bene.
Incidi, incidi ancora, brucia.
Rosso come il sangue, come uno strappo della pelle candida, delicatissima.
Quello che hai dentro lo porti fuori con i tagli, e vorresti non esistere. Sai che è sbagliato, in fondo, non te lo meriti, ma vuoi sentire se esiste dolore più grande di quello che c’è nella tua anima, e poi non puoi evitare di pensare a quanto sono belli.
È Sbagliato, lo sai…è sbagliato…Ma…
Il cellulare squilla, è Joshua…
Il bene…
Gli rispondi, gli dici che va tutto bene.
Poi smetti ti tagliarti, posi il frammento di vetro per terra, Josh non se lo merita… Voleva ascoltare la tua voce, sapere che facevi. Domani pranzerete assieme in un posto dove fanno hamburger buonissimi e giganti.
La musica, ascolti la musica ancora e ancora.
Musica, musica e basta. Solo musica.
Musica…
Una telefonata, a volte, può cambiare il corso degli eventi.
Non dovresti farti male, lo sai, hai un modo di percepirti così profondo e assoluto, così delicato, sacro.
Il male non te lo meriti.
Non te lo meriti.
Non te lo meriti.
È proprio bella questa canzone…
“Fammi contare le tue cicatrici…”
“Perché?”
“Perché poi posso vedere quante volte hai avuto bisogno di me. E quante volte non c’ero….”
brava!!!!
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