Ciao, storia finita:). Storia molto carina; fino alla fine ti sei portati errori su apostrofi e accenti, ma sei sicuramente migliorato rispetto all'inizio. Verso la fine l'idea portante della storia mi ha ricordato un po' minority report e vanilla sky entrambi interpretati da Tom Cruise, diciamo un mix fra questi due bellissimi film, ma con un'idea nuova. Mi inquieta un po' l'idea che in un prossimo futuro si possa scavare nella mente umana e decidere se una persona è realmente pentita e se ci sono possibilità di reiterazione del reato... sono un genetista, ma penso che anche l'ambiente faccia la sua parte:) |
Eccomi qui, perdonami per il ritardo: ho avuto alcuni contrattempi. |
Ciao! Finalmente sono riuscita a passare! Che dire? Wow. Trovo questa storia veramente originale come poche. Ho letto questo capitolo tutto ad un fiato, con la voglia di voler sapere sempre di più. L'aria da thriller psicologico mi piace moltissimo e la seguirò, perchè adesso voglio sapere chi è questo Mark. Devo farti i complimenti per le descrizioni, sono fantastiche. Sul serio. C'è qualche errore di battitura qua e la. Sul serio, chi è questo Mark? Mi hai messo un ansia addosso come non mai. Bravo! davvero! |
Eccomi qui, scusa il ritardo. |
La stanza dei cuori. |
Eccomi qui :-) Allora ho letto il racconto tutto d'un fiato e quello che posso dire è che l'ho trovato un racconto molto interessante e intrigante sotto diversi punti di vista, oltre che scritto molto bene e abbastanza coinvolgente. Sono rimasta molto colpita dal fatto che al protagonista sia stata tolta la memoria in modo tale da fargli recuperare le emozioni e soprattutto la sua identità, il suo rapporto di conoscenza e di distacco con una bambina avatar di nome Mercy, la quale si comporta come una sorta di Virgilio virtuale capace di emozionarsi e di offendersi come un normale essere umano,ogni stanza che loro attraversano diventa il simbolo dei ricordi che a mano a mano si ricompongono e fanno capire all'uomo che cosa abbia dimenticato e chi sia lui veramente, mi ha incuriosito la scena della stanza dei balocchi in cui l'uomo è contento della macchinina della Ferrari e Mercy gli dice che la macchina è solo lo status symbol della ricchezza e la scena della stanza degli orrori, in cui si deve confrontare con la sua ancestrale paura delle bambole,paura che riuscirà a superare e a ottenere un ricordo in più, fino a quando il protagonista si accorgerà che Mercy non è altro che la rappresentazione mentale di sua figlia morta tanto tempo fa e che è tempo per lui di accettare la sua morte e di andare avanti con la sua vita, la storia di un uomo distrutto dalla morte della sua figlioletta e che si ritrova ad aggredire il suo fratello gemello, il quale gli afferma in maniera brutale e anche abbastanza diretta che non ha senso stare in bilico e che deve accettare la dura realtà. Con un epilogo che mi ha fatto pensare a una seconda figlia del protagonista, a una ragazza che ha avuto quella possibilità che non ha avuto la precedente e che ha fatto del battito del cuore la sua ragione di vita e il suo lavoro.Un racconto dove niente è come sembra e alcune volte per conoscere meglio se stessi è necessario vedere i ricordi con mano, vederli e intanto confrontarsi anche con quelli che ci fanno più paura. Bravo, i miei complimenti :-) |
Mentre leggevo la prima parte immaginavo già le parole che avrei usato per recensirti, ma la seconda parte delle vicende ha spazzato via tutte le mie battute e considerazioni sulla paura per le bambole, passata decisamente in secondo piano dopo quello che ho letto. |
Ciao! |
In questo capitolo ho ritrovato due cose che mi hanno fatto sorridere (e che probabilmente sono solo nella mia testa). |
Ciao! |
Come promesso (o minacciato, dipende dal punto di vista), eccomi qui al tuo secondo capitolo. |
L'incipit è sicuramente molto suggestivo. Fai appello ai vocaboli più indicati per offrire al lettore le sensazioni giuste, entrando immediatamente nel vivo delle vicende senza preamboli, senza fornire informazioni di alcun genere. Semplicemente ci troviamo insieme al tuo personaggio e al suo stesso livello: lui non sa niente del luogo in cui si trova e del perché ci sia finito e per noi è la stessa cosa. Questo crea un senso di claustrofobia anche a me che sono fisicamente in un'ampia stanza dotata di un balcone e di una porta che mi consentirebbe la fuga se necessario. |
Ciao... è passato un po' di tempo, ma la storia la ricordo bene. Scritta decisamente meglio, anche se ci sono un po' di errori sparsi, ma nulla di particolarmente rilevante. Veniamo alla storia. Un avatar miope, stupendoXD!! Quindi è chiaro che Mercy cresce con lui, e ora è un'adulta nell'età adulta di Mark, anche se più giovane di lui, un'altra figlia? La "sostituta" avatar di quella morta? Ulteriore mistero... che mi pare di capire scopriremo nel prossimo ed ultimo capitolo. |
Sono di nuovo qui. |
Ciao, eccomi qui. |