Recensioni per
Memento
di Laky099

Questa storia ha ottenuto 38 recensioni.
Positive : 38
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
30/11/15, ore 18:03

Ciao, storia finita:). Storia molto carina; fino alla fine ti sei portati errori su apostrofi e accenti, ma sei sicuramente migliorato rispetto all'inizio. Verso la fine l'idea portante della storia mi ha ricordato un po' minority report e vanilla sky entrambi interpretati da Tom Cruise, diciamo un mix fra questi due bellissimi film, ma con un'idea nuova. Mi inquieta un po' l'idea che in un prossimo futuro si possa scavare nella mente umana e decidere se una persona è realmente pentita e se ci sono possibilità di reiterazione del reato... sono un genetista, ma penso che anche l'ambiente faccia la sua parte:)
Storia decisamente particolare, forse rispetto all'originalità dell'idea poteva essere sviluppata meglio, ma si migliora crescendo e scrivendo.
In bocca al lupo per il tuo prossimo progetto su EFP.
Raffa

Recensore Veterano
20/11/15, ore 18:47

Eccomi qui, perdonami per il ritardo: ho avuto alcuni contrattempi.
Che dire? Sinceramente ho fatto una fatica notevole a terminare il capitolo e anche se ti lascio una bandierina verde (per premiare comunque le buone capacità linguistiche e descrittive) sappi che è una bianca tendente al rosso.
Ci sono una quantità di imperfezioni, refusi ed errori nel capitolo, che in un primo momento avevo deciso di trascriverti qui per poterti aiutare nell'operazione di correzione e renderla più celere. Ho dovuto abbandonare il proposito, ce ne sono troppi e spesso di natura simile.
Iniziamo dal primo: il layout è assolutamente da sistemare, il testo non è nemmeno giustificato, il carattere piccolo e ammassato su sé stesso, il che rende davvero difficoltoso non smarrire il segno. Ti consiglierei di provvedere.
Le descrizioni: qualitativamente sono assolutamente buone, minuziose e espresse con parole ricercate, anche troppo in effetti. Il primo paragrafo pesa una tonnellata; che dico? Due.
Un lettore medio nemmeno si avventurerebbe oltre. Tanto più che la tua ossessione - sì, ho detto ossessione - di descrivere TUTTO nei minimi particolari e immediatamente non appena ne fai menzione, senza aspettare un momento più opportuno, spezzetta lo svolgimento della trama in mille frammenti difficilmente collegabili l'uno all'altro.
Descrivere tanto va bene, ma non così. Dire l'esatto punto del deretano dove uno accusa dolore non è forse un tantino esagerato?
- parole auliche. Bellissime, io le adoro e le metterei ovunque, sfortunatamente non si può. Tu ne abusi... le inserisci anche nei punti dove non ci stanno bene, cosa che stride e rallenta la lettura.
- punteggiatura: specialmente i primi paragrafi ne sono saturati. Se si legge ad alta voce sembra quasi di singhiozzare, per non parlare di tutte le incisive; che sì, uso molto anche io... ma c'è sempre il solito limite a tutto.
Errori: tralasciando la mancanza delle doppie in un paio di parole - per carità, può benissimo capitare - con gli accenti e la "d" eufonica hai fatto un macello:
Sé, inteso come se stesso, va accentato;
lì, preposizione di luogo, va accentato;
Sì, particella affermativa, va accentato;
Né, in certi casi, va accentato. Tu ne hai messi parecchi senza;
La d eufonica va aggiunta solo se la parola successiva inizia per la stessa vocale o per alcune eccezioni che puoi benissimo trovare sul sito della Crusca o in un dizionario.
Questi errori si presentano innumerevoli volte per tutto lo svolgersi del capitolo, e ti assicuro che danno alquanto fastidio.
Veniamo al difetto principale: per carità, magari sono io che non apprezzo particolarmente il genere, ma hai scritto un capitolo di dimensioni eccessivamente lunghe per essere... be', un primo capitolo. Il quale fatica a concludersi e che svaluta profondamente il colpo di scena finale; in sunto, è noioso e troppo particolareggiato. I primi capitoli o i prologhi, se non contengono scene d'azione, non dovrebbero essere mai troppo lunghi... stufano, poiché il lettore che si affaccia al mondo ancora non conosce la storia e potrebbe non apprezzare l'interminabile sequela di scene dove, di fatto, non accade nulla perché tutta introspezione. Non hai saputo creare la tensione o la voglia di vedere come va a finire.
Ripensandoci, ora che ho riletto la mia recensione, dovrei darti una bianca... ma non posso farlo dato che altrimenti vedresti la cosa come una ripicca (ho appena visto la tua recensione, or ora)
Mi dispiace comunque: è evidente che hai delle ottime capacità di scrittore, che se sfruttate meglio potrebbero portarti lontano.
Alla prossima,
Aurelianus

Recensore Veterano
18/11/15, ore 18:55

Ciao! Finalmente sono riuscita a passare! Che dire? Wow. Trovo questa storia veramente originale come poche. Ho letto questo capitolo tutto ad un fiato, con la voglia di voler sapere sempre di più. L'aria da thriller psicologico mi piace moltissimo e la seguirò, perchè adesso voglio sapere chi è questo Mark. Devo farti i complimenti per le descrizioni, sono fantastiche. Sul serio. C'è qualche errore di battitura qua e la. Sul serio, chi è questo Mark? Mi hai messo un ansia addosso come non mai. Bravo! davvero!
Bene, la inserisco tra le seguite e cercherò di recuperare in fretta questi capitoli.
Mark, sto arrivando!
Non mi scollerai più, sappilo.
A presto,
Arte

Recensore Master
17/11/15, ore 10:34

Eccomi qui, scusa il ritardo.
Allora, iniziamo: come storia direi che ha un bel po' di potenziale, è originale e ben scritta... e ti lascia con il fiato sospeso.
Ho apprezzato molto l'inizio, senza introduzione alcuna: si è catapultati subito nella storia, come questo poveretto, che si risveglia e non ritrova più niente, non ricorda più.
A parte la sensazione orribile (penso sia uno dei peggiori incubi dell'uomo), ma anche l'apparizione di Mercy, così, dal nulla.
Insomma, ci si cala subito nella figura del protagonista, e il coinvolgimento aumenta sempre di più, mano a mano che si sperimentano le varie "prove": lo specchio, la scala.
Per la scena degli specchi, niente da dire, tanto di cappello: l'hai descritta in una maniera sublime, perfetta, con la giusta dose di tensione; per la scena della scala... avevo i brividi, forse perché io ho sempre avuto un po' di timore verso i luoghi sepolti nel buio...
Ma il finale del capitolo, quello mi ha steso.
E ora... cosa mi devo aspettare?

Questa storia finisce subito tra le seguite.
Hai uno stile e un modo di raccontare che apprezzo molto, in poche parole trasmetti molto.
Appena posso passo al secondo capitolo!

A presto,
Manto :)

Recensore Veterano
16/11/15, ore 15:27

La stanza dei cuori.
Senza dubbio una scelta molto azzeccata, precisa, perfino funzionale.
Non so davvero da dove iniziare stavolta, perciò se farò un po' di confusione spero che non te la prenderai troppo.

Sostanzialmente Mercy è Miriel, ma Mercy sarà poi anche Mercy. Sicuramente diversa da quella che sarebbe potuta essere Miriel, - che esiste soltanto nella mente di Mark - ma in qualche modo ad essa collegata. Mi chiedo se Mark e Caty avrebbero mai deciso di avere un altro figlio se Miriel non fosse morta e se Mark non avesse scelto di farsi resettare la mente dopo un evento che in precedenza ci era apparso a parti inverse - e poi non faccio bene io ad essere contemporaneamente affascinata ed impaurita dai gemelli?
Un lieto fine dunque, per questa storia che ha suscitato in me emozioni contrastanti, ma senza dubbio forti.

Il colpo di scena che non mi aspettavo - e per cui devo ringraziarti - riguarda Mark e Yulian ovviamente. Ci hai fatto credere che Yulian avesse aggredito Mark quando invece è stato l'esatto contrario.
Mi sono piaciute molto le riflessioni scaturite dal confronto tra i due che, ognuno a suo modo, hanno entrambi ragione. Se è vero che un buon avvocato deve essere molto convincente nella difesa dei propri assistiti - cosa che potrebbe portare all'incoerenza nell'eventualità in cui la stessa persona si ritrovi a difendere in tempistiche diverse due aziende o persone che si collocano agli antipodi per idee e intenti - è altrettanto vero che dedicarsi ad un progetto perché emotivamente coinvolti non eliminerà il dolore della perdita. Però pur vero che vivere certe vicende rende più sensibili a certe problematiche e non mi sento, personalmente, di condannare Mark per la sua scelta.
Yulian è duro e crudo quando gli parla di Miriel, ma si capisce che non lo fa per mera cattiveria, ma perché vorrebbe che suo fratello regisse una volta per tutte.

L'idea di un macchinario che possa scendere così a fondo nella mente e nell'animo umano è tanto utopistica quanto verosimile. Intendo dire che non so se si arriverà mai a tanta perfezione, ma qualora si scoprisse il modo per farlo sarebbe una gran bella soluzione.

La parte emotiva gioca un ruolo principale in questo ultimo capitolo, epilogo compreso, e devo ammettere che mi hai fatto venire la pelle d'oca, quindi complimenti.

Tirando le somme.
La storia mi è piaciuta. Per tutta la narrazione fornisci indizi che fanno intuire una verità rivelata per intero soltanto alla fine.
Dal primo al penultimo capitolo seguiamo Mark nella ricerca di se stesso, dei suoi drammi e dei suoi sogni, di ciò che è diventato e di ciò che potrebbe diventare grazie ai suoi progetti. Camminiamo con lui e con i suoi "fantasmi", il più terribile ed emozionante dei quali lo abbiamo sotto al naso fin da subito.
Hai saputo creare picchi di tensione, commozione, paura in una trama tutt'altro che banale.
I capitoli sono risultati scorrevoli e le vicende sono riuscite a mettere in moto la mia mente, incuriosendola e stimolandola.
Sono davvero contenta di essere incappata per puro caso in questa tua storia.
Ancora complimenti e alla prossima!

Recensore Master
16/11/15, ore 12:53

Eccomi qui :-) Allora ho letto il racconto tutto d'un fiato e quello che posso dire è che l'ho trovato un racconto molto interessante e intrigante sotto diversi punti di vista, oltre che scritto molto bene e abbastanza coinvolgente. Sono rimasta molto colpita dal fatto che al protagonista sia stata tolta la memoria in modo tale da fargli recuperare le emozioni e soprattutto la sua identità, il suo rapporto di conoscenza e di distacco con una bambina avatar di nome Mercy, la quale si comporta come una sorta di Virgilio virtuale capace di emozionarsi e di offendersi come un normale essere umano,ogni stanza che loro attraversano diventa il simbolo dei ricordi che a mano a mano si ricompongono e fanno capire all'uomo che cosa abbia dimenticato e chi sia lui veramente, mi ha incuriosito la scena della stanza dei balocchi in cui l'uomo è contento della macchinina della Ferrari e Mercy gli dice che la macchina è solo lo status symbol della ricchezza e la scena della stanza degli orrori, in cui si deve confrontare con la sua ancestrale paura delle bambole,paura che riuscirà a superare e a ottenere un ricordo in più, fino a quando il protagonista si accorgerà che Mercy non è altro che la rappresentazione mentale di sua figlia morta tanto tempo fa e che è tempo per lui di accettare la sua morte e di andare avanti con la sua vita, la storia di un uomo distrutto dalla morte della sua figlioletta e che si ritrova ad aggredire il suo fratello gemello, il quale gli afferma in maniera brutale e anche abbastanza diretta che non ha senso stare in bilico e che deve accettare la dura realtà. Con un epilogo che mi ha fatto pensare a una seconda figlia del protagonista, a una ragazza che ha avuto quella possibilità che non ha avuto la precedente e che ha fatto del battito del cuore la sua ragione di vita e il suo lavoro.Un racconto dove niente è come sembra e alcune volte per conoscere meglio se stessi è necessario vedere i ricordi con mano, vederli e intanto confrontarsi anche con quelli che ci fanno più paura. Bravo, i miei complimenti :-)

Recensore Veterano
14/11/15, ore 23:43

Mentre leggevo la prima parte immaginavo già le parole che avrei usato per recensirti, ma la seconda parte delle vicende ha spazzato via tutte le mie battute e considerazioni sulla paura per le bambole, passata decisamente in secondo piano dopo quello che ho letto.
Dunque in parte le mie deduzioni erano esatte in merito a Mercy: ha un legame con Mark. Una cosa però ancora non mi è chiara e riguarda proprio il nome. Perché, se si chiama Miriel, Mark l'ha ricordata inizialmente con il nome di Mercy?
Credo che tu mi abbia fornito una risposta nei precedenti capitoli. Ora, Mrs. Genetica sostiene che se in famiglia si sono verificati parti gemellari è possibile che questi si verifichino nuovamente. E Mark ha un gemello se i suoi ricordi sono esatti, perciò Miriel e Mercy potrebbero essere gemelle (ecco perché Miriel ha gli occhi di colore diverso, proprio come l'avatar Mercy). Ormai sei abituato alle mie ipotesi, perciò non mi chiedo neanche più se sia o meno il caso di esportele.
Ci sono rimasta malissimo comunque. È così triste questo capitolo... Ma del resto chi di noi non ha almeno un ricordo devastante sepolto in fondo al cuore?

Vorrei comunque provare a dirti qualcosa in merito alla prima parte.
Devo riconoscere che se avessi avuto anche io la fobia delle bambole probabilmente non sarei stata in grado di continuare la lettura. L'ambientazione era decisamente da film horror e il modo (visivamente parlando) in cui hai fatto parlare la bambola più grande è davvero inquietante. Sei bravo a richiamare le emozioni di chi legge, quindi complimenti.

Molti elementi risultano più chiari dopo la lettura di questo capitolo, eppure c'è ancora qualche nodo da sbrogliare.
Mi toccherà starmene buona in attesa dell'ultima tessera del mosaico.
A presto (spero)!

Recensore Master
14/11/15, ore 22:36

Ciao!
Eccomi qua e intanto mi scuso subito per il ritardo, sono davvero imperdonabile ma purtroppo cause di forza maggiore si sono messe tra me e la lettura.
Allora, inizio con il dirti che Mercy mi piace davvvero molto, è un personaggio intrigante, dalla lingua affilata, una pecie di "grillo parlante". Non alla lettera, non so se mi spiego. È come se fosse una parte riflessa e distorta del nostro boscaiolo di fiducia, mi ha colpito veramente tanto!
Dalle tue righe si sente l'inquietudine del protagonista che attraverso questa vera e propria cerca di un ggraal, il suo passato, la sua identità, in chiave tecnologica, mette pian piano assieme i pezzi. Un puzzle molto ben costruito, lo dico con i miei più vivi complimenti.
Ti faccio solo un appunto sulla D eufonica.
questa:
ed incomprensibili
od interminabili

La D eufonica di usa solamennte alll'inconttro della STESSA vocale, a meno che non sia uno dei casi cristallizzati nella regola, come ad esempio. 
Link:

http://www.treccani.it/enciclopedia/d-eufonica-prontuario_(Enciclopedia_dell'Italiano)/
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/d-eufonica

Capitolo uno, un errore di battitura:
Di fronte a se, - -> sé

Mi piace Mercy, te l'ho già detto? XD
Ti saluto, e ancora complimenti!

Nem

 

Recensore Veterano
12/11/15, ore 23:45

In questo capitolo ho ritrovato due cose che mi hanno fatto sorridere (e che probabilmente sono solo nella mia testa).
La prima riguarda il gioco cui Mark è costretto a giocare per recuperare un altro ricordo. Mi ha immediatamente ricordato, e non so esattamente perché, Final Fantasy VIII. Vuoi la situazione, vuoi la possibilità di scegliere la risposta, vuoi che è il mio videogioco preferito, è stato piacevole fare inconsciamente questa associazione mentale.
Per la seconda attribuisco interamente a te la colpa: "come un avido drago si impossessa dell'oro", ora tu dimmi come posso io non pensare immediatamente a Smaug.

Passando alla recensione vera e propria, ti farà piacere (???) sapere che ho avuto un'altra delle mie intuizioni. Ma andiamo con ordine.
Un'interfaccia che cambia aspetto man mano che Mark acquisisce ricordi mi fa pensare ad un mucchio di cose. Che sia una proiezione del subconscio di Mark? Perché sia una proiezione al femminile ancora non mi è chiaro in effetti. Forse un uomo è più portato a fidarsi di una deliziosa bambina che di un macho? Può essere.
Però ho avuto la sensazione che ci fosse una punta di malinconica gelosia quando Mercy ha chiesto a Mark del suo rapporto con Caty. Se Mercy rappresentasse sul serio il subconscio di Mark perché dovrebbe manifestare simili sentimenti nei suoi confronti? No, non credo sia semplicemente questo.

L'idea di scatenare un ricordo attraverso un videogioco di cui Mark stesso è il protagonista con la bella Caty mi è piaciuta parecchio. Non è scontata, non è banale ed è ben gestita - senza troppi dettagli ma neanche campata in aria. Inoltre è stato un siparietto davvero divertente - e ti confesso che tra le tre scuse assurde avrei scelto proprio quella di Mark.
Caty mi piace. Mi ha dato l'idea di essere una tipa tosta, una che sa scommettere e sa perdere sportivamente, una che rompe gli schemi e non ha paura di chiedere ad un uomo di uscire con lei. Sì, mi piace decisamente.

In quanto all'ultima parte... Ci hai rivelato che Mark e Yulian sono gemelli. Ora sto iniziando a pensare che sia una sorta di complotto nei miei confronti. Non solo mi hai travolta con questa storia, ma ora chiami in ballo anche una coppia di gemelli. Sono piuttosto fissata con i gemelli. Follia personale a parte, la cosa chiara è che c'è un defunto. Una defunta stando al nome. Miriel. Che se ho ben capito aveva un legame maggiore con Mark e Caty che con Yulian.
La mia domanda è: chi è Miriel?
E, per tornare alla mia ipotesti, sappi che riguarda proprio la sua identità che io ho ovviamente collegato con Mercy. L'avrai capito, ormai, che il mio scopo è scoprire chi è Mercy.

Ho letteralmente divorato questo capitolo e la tentazione di filare dritta al quarto è forte, ma poi dovrei aspettare la pubblicazione del quinto... e io detesto le attese. Quindi mi imporrò di non leggere il quarto prima di... almeno prima di domani sera!
Passo e chiudo.
(Credo di averti già tormentato abbastanza con il mio essere logorroica).
Complimenti e a presto!

Recensore Master
12/11/15, ore 01:15

Ciao!
Eccomi per lo scambio. Scusami se ci ho messo tanto.
È la prima volta che leggo una storia di genere Thriller, sai? L'ho trovata davvero ricca di suspace e interessante.
Trovo che scrivi molto bene. Nessun errore grammaticale o sintattico e questo è un buonissimo punto a tuo favore.
Lo stile si legge bene, è fluido e chiaro. Bravo.

Mi piace il modo in cui hai deciso di impostare la trama. È strutturata davvero bene ed è originale, cosa assolutamente non scontata.
Anche all'inizio, quando spieghi perché lui non ricordi nulla, è intrigante. Il lettore vuole e DEVE sapere. Quindi continua la lettura che è scorrevole e mai pesante.
Il personaggio di Mark mi incuriosisce, ma la mia preferita è Mercy. C'è molto più di quel che appare in lei.
Non so, mi incuriosisce il fatto che lei sia ricordi ciò che lui ricorda.
Hai costruito in modo davvero bello il recupero dei ricordi.
Soprattutto in quello della stanza dei giochi. Era davvero bello vedere il modo in cui si approcciava agli oggetti.
Davvero curioso!

Complimenti, bandierina verde meritatissima!
A presto,
Juliet

Recensore Veterano
11/11/15, ore 21:45

Come promesso (o minacciato, dipende dal punto di vista), eccomi qui al tuo secondo capitolo.
Devo necessariamente confermare che l'inquietudine che Mercy aveva scatenato in me era semplicemente un sentimento d'impatto, legato alla situazione in cui compare. Trovo invece che sia deliziosa nel suo guidare passo dopo paddo Mark senza condizionarne i ragionamenti, ma indicandogli le strade possibili. Mi piace che gli faccia notare cose che lui da solo non vede, che lo faccia riflettere invitandolo a guardare da un'angolazione diversa ciò che pensa o ricorda. È davvero un bel personaggio e - come l'altra volta - ho una nuova ipotesi ora che ho terminato di leggere questa seconda parte della storia. Spero davvero di ritrovare Mercy anche al di fuori della mente di Mark.
In merito alla nuova stanza devo dirti che inizialmente mi ha sorpreso che tra le mille possibilità tu abbia scelto un ambiente pieno di giochi. Poi, però, ho capito le tue intenzioni e ho trovato decisamente appropriata la tua idea. Bello che lui abbia trovato due passioni prima di incappare in quella che è poi diventata il suo lavoro.
Mi è piaciuto anche il filo conduttore che esiste tra il primo ed il secondo capitolo: di nuovo Mark ricorda un dettaglio che lo conduce a qualcosa di più grande e concreto che nel capitolo precedente era la scoperta di aver subìto un'aggressione, mentre in questo si tratta di una conversazione con quella che ha tutta l'aria di essere la sua compagna, se non sua moglie.
Io e Mark siamo sulla stessa linea di pensiero: possibile che sia stato suo fratello? Magari non direttamente, non l'esecutore materiale ecco.
La trama si infittisce, diventa sempre più interessante.

Il capitolo è scritto bene - ti consiglio solo una rilettura perché manca qualcosa qua e là, cose da nulla e non certamente errori - ed è molto scorrevole.
C'è una cosa che non mi è chiara. Ad un certo punto dici:
"Notando l’espressione di Mercy, intuì come il suo tentativo offuscare il finale della frase si fosse rivelato un miserabile fallimento." (hai dimenticato un "di") e Mark è ancora nella stanza dei giochi, mentre Mercy dovrebbe essere nella stanza bianca se ho ben capito. Perciò mi chiedo come ha fatto Mark a notare l'espressione di Mercy? Deve sicuramente essermi sfuggito qualcosa, mi scuso in anticipo.

Prima che tu mi uccida per la recensione infinita, ti faccio ancora una volta i miei complimenti.
A presto!

Recensore Veterano
08/11/15, ore 15:38

L'incipit è sicuramente molto suggestivo. Fai appello ai vocaboli più indicati per offrire al lettore le sensazioni giuste, entrando immediatamente nel vivo delle vicende senza preamboli, senza fornire informazioni di alcun genere. Semplicemente ci troviamo insieme al tuo personaggio e al suo stesso livello: lui non sa niente del luogo in cui si trova e del perché ci sia finito e per noi è la stessa cosa. Questo crea un senso di claustrofobia anche a me che sono fisicamente in un'ampia stanza dotata di un balcone e di una porta che mi consentirebbe la fuga se necessario.
Stai giocando con la mente di chi legge e per il momento ci riesci anche bene.

Mercy - sono felicissima di poter dare un nome all'interfaccia - è una figura inquietante finché non ci viene rivelato di cosa si tratta. Andiamo! Uno non solo si trova chiuso in un ambiente asettico e con la testa svuotata, ma deve anche interagire con una bambina che gli parla attraverso un monitor. Inquietante. Ma mi piace.

Le reazioni del personaggio, di Mark, sono interessanti e vere, coinvolgenti, realistiche e perfettamente rese attraverso dialoghi, considerazioni intime e la gestualità espressa a parole.
Il livello delle descrizioni è alto: fornisci talmente tanti dettagli da creare esattamente l'immagine che tu vuoi dare di ciò che descrivi, lasciando, in alcuni punti, poco spazio all'immaginazione del lettore. Non è negativo, perché non lo fai sempre. Perciò va bene, è piacevole che tu voglia dare una precisa idea di certe cose che devono essere come tu le hai pensate e non diversamente.

Il tutto è piuttosto surreale e a partire dalla scena con tutti quegli specchi ho avuto la netta sensazione di essere nella mente di Mark e non in un luogo reale. È presto per fare ipotesi, ma in conclusione fornisci un dettaglio che conferma alcune delle mie ipotesi in merito a questa storia.
Ovviamente mi hai incuriosita, perciò leggerò (e commenterò) anche i prossimi capitoli. Insomma, per farla breve, tornerò a romperti le scatole.

L'unica "pecca" che ho avuto modo di notare - ma riguarda un mio gusto personale e non lo considero un difetto o un errore - è la ripetizione ravvicinata di alcuni termini o aggettivi che io avrei sostituito con qualche sinonimo.

È stato molto piacevole leggere questo primo capitolo: ottimo lavoro.
A presto!

Recensore Junior
08/11/15, ore 13:40

Ciao... è passato un po' di tempo, ma la storia la ricordo bene. Scritta decisamente meglio, anche se ci sono un po' di errori sparsi, ma nulla di particolarmente rilevante. Veniamo alla storia. Un avatar miope, stupendoXD!! Quindi è chiaro che Mercy cresce con lui, e ora è un'adulta nell'età adulta di Mark, anche se più giovane di lui, un'altra figlia? La "sostituta" avatar di quella morta? Ulteriore mistero... che mi pare di capire scopriremo nel prossimo ed ultimo capitolo.
Quindi ci avevo preso che Miriel era la figlia! D'altronde non poteva essere altrimenti, non esiste nessun dolore superiore alla perdita di un figlio, soprattutto in tenera età. Anche se in maniera concisa, ben descritta la morte della bambina in ospedale... con ritmo incalzante che rende il momento ancora più carico di tensione.
Un occhio verde ed uno azzurro. Eterocromia. Anche uno dei personaggi delle mie storie ha questa particolarità genetica molto rara, con un'incidenza nella popolazione (mondiale) dell' 1%... rarissima! Ha una maggiore incidenza negli animali. Io avevo un'amica al liceo con questa particolarità, ma aveva un'occhio castano ed uno verde (che hanno compatibilità genetica maggiore e quindi maggiore incidenza), invece, il fratello, che era un mio vecchio fidanzato, invece era un mosaico (te lo dico, nel caso in cui possa ritornarti utile). Per intenderci, quando la penetranza non è totale, in questo caso in un solo occhio possono essere presenti entrambi i colori. Che ne so, nel caso di cui parli, azzurri con screziature di verde o verde con screziature di azzurro. Quindi se l'eterocromia non è causata da una malattia o da un trauma, è un'anomalia genetica a trasmissione ereditaria. Vedi tu se l'informazione può esserti utile.
Ciao e alla prossima

Recensore Junior
07/11/15, ore 09:36

Sono di nuovo qui.
Mi è sembrato giusto ricambiare, nonostante il poco tempo. Appena posso leggerò l'ultimo capitolo, in più aspetto cosicché quando pubblicherai il quinto, io avrò ben due capitoli da leggere.
Parliamo della storia.
Come ti ho già detto nella precedente recensione, adoro il tuo modo di scrivere e descrivere le varie situazioni. Lo noto, perché io sono una di quelle che ha fatto sempre fatica a descrivere. Le tue sono molto chiare, non usi termini troppo complessi in modo tale che chiunque possa leggere questa storia. Detesto le storie scritte in modo troppo complicato, non perché non lo capisca ma per il semplice che trovo poi che sia una lettura pesante.
Un linguaggio troppo colto mostra si la tua 'intelligenza', a livello ovviamente puramente di studio, ma allo stesso tempo il lettore potrebbe stufarsi e cercare una storia più semplice.
Tu sei riuscito/a (scusa, ma non ho ancora capito se sei maschio o femmina. Credo maschio per via di Facebook, ma non si sa mai) a far sì che il lettore si invogliasse nell'andare avanti e non a fermarsi alla prima parola troppo complicata.
Per ora non si sa ancora molto, Mark piano piano sta cominciando a ricordare qualcosa ma ovviamente non ha ancora una visione completa del tutto.
Dopotutto, è anche il tuo scopo.
Non ho trovato errori di alcun genere, tranne una cosa, ma forse credo sia voluto.
Quando dici "spiace bella" non so se l'hai fatto apposta o manca un 'mi', in ogni caso è una distrazione quindi nulla di grave.
Con questo ti saluto, ciao!

Recensore Junior
07/11/15, ore 09:19

Ciao, eccomi qui.
Allora da dove cominciare? La storia lascia in sé molta suspense, cosa molto positiva per un thriller, quindi bravo.
È come se in questo primo capitolo ci avessi fatto capire tutto e niente. Non è un lavoro semplice da svolgere, soprattutto se fatto molto bene.
Le descrizioni sono meravigliose, riesci a far cogliere al lettore tutto ciò che circonda il protagonista. Ovviamente per quel poco che sa pure lui :)
Non ho trovato errori di alcun tipo: grammaticali o sbavature non ne ho viste, quindi ti faccio i miei complimenti.
La lettura risulta scorrevole e piacevole.
Ti rinnovo i miei complimenti e metto la storia tra le seguite, perché con solo questo primo capitolo mi hai invogliato ad andare avanti.
A presto!