Cara Angelika,
Oggi ti lascio la seconda recensione consecutiva, un buon record! D'altro canto, questa storia mi ha davvero coinvolta, e il tuo stile non può che rendere il tutto più semplice da leggere, digerire e smaltire.
In questo momento, Anna sta facendo i conti con tutto ciò che fino ad ora aveva lasciato in sospeso: La famiglia che l'ha sempre allevata, un rapido addio a Roma, costretta ad affrontare in maniera troppo sbrigativa, rasentando il traumatico.
Abbracciare Berlino per la donna sarà sicuramente una fonte di opportunità, dato che potrà trovare un lavoro ancor più "alto" del tuttofare, ottenere un'istruzione completa e farsi nuovi amici.. Anche se quelli che si sta facendo ora, seppur controvoglia, costituiscono proprio una pessima compagnia!
Chiara sembra una ragazza a posto: è un'ex tossicodipendente, e l'idea che resista all'impulso di ricaderci è ammirevole. L'unico cavillo -eufemisticamente parlando- è proprio lo spaccio. Nulla mi toglie che sia costretta dalle persone che la circondano, in qualche modo.
Parallelamente, il fatto che Anna si ostini a frequentarli non mi piace affatto, credo che il patatrack sia imminente. La polizia la scoprirà con della droga, come minimo, però dubito che arrivi a farsi: il sentimento che la lega al padre è più forte di qualsiasi impulso o voglia di omologarsi. Infatti, negli ultimi due capitoli è emersa la vera personalità della donna: indossa quella maschera da spaccona per mascherare le proprie debolezze, e fin qui ci eravamo arrivati. Ciò che non era ancora chiaro era la sua forte paura della solitudine, poiché -come detto da lei- a Torre Bella Monaca, sebbene non avesse amici, non era un'estranea e, seppur da nemici, era affiancata da qualcuno.
Tale sentimento non fa che aggravarsi, essendo cosciente della lontananza dalla madre adottiva e del precedente rifiuto del padre naturale che l'ha ceduta a cuor leggero. Sapevo che prima o poi sarebbe arrivata a questo ragionamento, però prima era troppo occupata ad ambientarsi, giustamente, e Doom l'aveva sinceramente abbagliata, rendendo il tutto più piacevole, facendola forse difendere da quei pensieri che, probabilmente già sapeva, le avrebbero creato dissapori con la band.
E, a proposito di Christoph, i problemi con la sua compagna stanno salendo finalmente a galla.. Sarà la volta buona che, dopo tanto impegno si lasciano?
Da come l'ha raccontata Paul, lei si sta visibilmente approfittando di lui, e credo proprio che un uomo di cinquant'anni non sia così stupido da farsi passare tutto addosso. In fin dei conti, quella situazione -fino ad ora- deve aver fatto in qualche modo comodo anche a lui, anche perché sennò non si sarebbe fatto intortare così, benché i soldi non siano un suo problema.
Dunque, c'è molta carne al fuoco per il prossimo capitolo, e avendo imparato a conoscere il temperamento di Anna, solo qualche strana calamità le impedirà di mettere alle strette i sei musicisti, affinché le rivelino chi sia suo padre. Prevalere è una cosa che apprezza particolarmente, e in questo caso non è di certo lei ad avere la situazione in pugno.. Dovrà ottenere in qualche modo il controllo!
Non vedo l'ora di ritagliarmi un altro po' di tempo per continuare a leggere questa intrigante storia, carica di introspettività; benché la mia personalità differisca parecchio da quella di Annerose, mi piace esplorare nuove mentalità e modi di pensare e vivere. Non si tratta del solito personaggio fittizio, ribelle per qualche ragione idiota e altrettanto improbabile o scontata; queste situazioni -ahimè- esistono e mi piace leggere per esplorarle. Inoltre, si comprende molto facilmente che dietro questa penna ci sia una donna all'incirca coetanea della protagonista: il modo di ragionare e scrivere è più maturo rispetto alla media di questo sito (benché abbia letto prodotto di scrittrici valide, seppur di età inferiore).
Detto ciò, ti porgo un grande saluto!
Un abbraccio,
Daphne |